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Autore: Light Lynx    09/07/2012    0 recensioni
il racconto è in pratica la mia esperienza in DoA romanzata e sorretta da una trama e un evoluzione di essa.
la protagonista è il mio avatar di DoA: Gelìne.
una giovane Primus che si trova sola ad affrontare Atlanris che incombe e avolve davanti a sè. tra anici e alleanze vuole capire chi uccise suo padre, chi fù ada ttacare la sua città natale il giorno della sua nascita.
il ciondolo che le donò il padre e gli incubi che la tormentano sà che la porteranno verso la verità.
ma quando essa si troverà davanti a lei, sarà sicura di volerla conoscere ed accettare?
Genere: Avventura, Fantasy, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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-Signorina Gelìne!- un giovane Primus stava correndo n contro alla ragazza.
-Cosa volete Gendar?-
-Cosa ci fate in giro da sola?-
-Vado al mercato a vendere un po' di legno, perché?-
-Da sola?-
-Ho 14 anni. Posso andare al mercato da sola? E poi ho 400 blindati con me.-
-Ah utilissimo! Una truppa che non può ne attaccare ne difendere con successo! Utile come un respiratore su un arciere!-
La ragazza rise.
-Che avete da ridere ora?-
-Niente, la sua affermazione...- parlava a scatti per via delle risate. -Il mercato è una zona protetta. Esentata dalla guerra. E lei lo sa.-
-Sono solo preoccupato per lei mia signora.-
-Non parlarmi così, mi hai cresciuto come fossi tua figlia, non devi darmi del lei.-
Lui annuì.
-Almeno nasconda il ciondolo.- disse alludendo alla collana bluastra che le sbatteva sul petto.
-Ti ho detto di non darmi del lei. E no, non la nascondo, tutti girano con u totem addosso. Hirad ha sempre un bente di drago rosso al collo. Dice che appartiene a un drago che si trova solo
nelle zone più elevate e calde di Atlantis. Forse un giorno, quel drago farà parte della vita quotidiana.
Ma ci pensi Gendar? Milioni di draghi, di armature e di truppe speciali!-
-Sù su, Gelìne, finisci sempre per fantasticare su una Atlantis diversa.-
-Perché un giorno lo sarà!-
-E cose te lo fa pensare?- chiese lui calmo.
-Il passato! Un tempo gli antrophus erano nostri alleati, ora ci fanno guerra!-
-Il passato è passato. E può aver fatto male, nel passato e nel presente.-
-È vero che il passato fa male! Ma puoi imparare da esso!- gli urlava contro.
Alcune amazzoni si erano fermate ad ascoltare.
-Sei più testarda di tuo padre e tua madre messi insieme!-
-Sai... sono loro figlia!-
-Sei solo una Primus impertinente!- ora urlava anche lui.
-No sono solo...-
-Adesso basta.- una voce la interruppe.
-Drek, non mi interrompere così.-
Il ragazzo del mantello argentato si avvicinò stringendo una specie di lama Zolmec.-
-Che hai in mano?-
-Una sigillo.-
Gelìne e Gendar lo fissarono, anche le amazzoni sembravano interessate.
-Di che?- chiese Gelìne.
-Una promessa fatta tra i Primus e gli Zolmec che ho appena reso ufficiale.-
Il gruppo era sbigottito. -Spiegati.-
-I Primus riveleranno agli Zolmec come fondere l'energia blu al metallo. In cambio gli Zolmec spiegheranno come comunicare mentalmente con i draghi. Ogni qual volta che una delle due
tecniche evolverà, un rappresentante per parte insegnerà, e imparerà la tecnica per poi tramandarla a tutte le persone dello stesso Clan.
-Tipo la tradizione che vige tra i Solerian e le Amazzoni?- si intromise una amazzone della nera armatura e i capelli bluastri chiusi con un nastro nero.
-Esatto.- confermò Drek -Tipo la tradizione della guerra.-
Lo aveva studiato. Sapeva perfettamente cosa volesse dire. ~La legge che costringe le amazzoni e i Soleria a darsi continui aggiornamenti su strategie e tattiche di guerra.~
pensò la ragazza.
-Questo è il sigillo della promessa.- disse Drek alzando un coltello semplice dalla alma blu luminosa e ferendosi coprendo il filo della lama con il suo sangue.
-Serve il sangue di una fanciulla Primus, vuoi farlo Gelìne?-
Convalidare una tale promessa. Milioni di privilegio e di disgrazie in un attimo.
-Ok.-
Si ferì la mano.
La lama non era calda, ma appena tagliò la mano cicatrizzò il taglio.
-Serve per uccidere senza dolore.-
Disse una Zolmec comparendo di soppiatto.
Aveva delle piume rosse tra i capelli. Era giovane.
-Lei è Shaki. La figlia del capo Zolmec Soran.-
-Lode a voi Shaki.- disse la giovane Primus piegando il capo.
-Lode a voi Gelìne, erede della sapienza Primus.- rispose Shaki.
-Ora scusate, ma dobbiamo andare convalidare la promessa al tempio di Cassandra e degli altri Dei.-
I due si allontanarono.
-Odio quando Drek fa così.- disse Gelìne in modo che solo Gendar la sentisse.
-Pensa che io non lo posso neanche odiare, è mio figlio.-
-Ha solo tre anni in più di me! Perché deve atteggiarsi tanto?-
-Perché lui è a capo di un alleanza, almeno quando Partenopeo glielo concede.-
-Stupidi SUD.-
-Non insultare una dei più grandi esempi di fratellanza che Atlantis abbia mai visto!-
-Come vuoi.-
Un uomo si avvicinò alla ragazza.
-Mi scusi.-
-Sì?- rispose.
-Accetterebbe di scambiare il suo legno con equivalente cibo?-
-Ok, affare fatto.- non ci pensò neanche.
Fatto lo scambio Gelìne e Gendar se ne tornarono a Hikara. La città che sorgeva hai confini della contea di Cigno.
Ci misero abbastanza poco tempo essendo il mercato molto vicino al confine anch'esso. (1,1)
-Che vuoi farci con quel cibo?-
-Truppe.-
Il medico si girò sbigottito.
-Cosa?-
-Voglio iniziare a fare truppe.-
-Sei troppo giovane.-
-No che non lo sono!- sbottò lei. -Voglio iniziare a fare degli arcieri e dei minotauri!-E con cosa hai intenzione di farli?-
-Con le milioni di risorse che abbiano in città!-
Gendar sorrise.
-Perché prima mi sgridi e poi sorridi?-
-Tuo padre ha iniziato alla tua stessa età a fare truppe. Non ti fermerò.-
-Davvero?-
-Davvero. Ma a una condizione: mi metterai a capo delle tue ricerche.-
-Affare fatto.-
-Stai crescendo giovane Primus.-
-Lo so, Gendar.-
Presto arrivarono alla città.
I cittadini nelle campagne urlavano al passaggio della loro giovane capo città.
I cittadini liberi uscivano dalle case con i neonati tra le braccia chiedendo la benedizione di colei che aveva avocato un drago per la città.
Prima di dirigersi alla sua modesta rocca la giovane decise di deviare per la voliera per vedere come stava quel unico drago che possedeva oltre a Hirado, il drago della sua città.
Chiese a un uomo lì di guardia di lasciarla passare. L'uomo acconsentì.
La voliera non era molto grande: poche pareti metalliche la componevano.
E quell'unico drago dal colpo veloce regnava sovrano nello spazio dedicato a lui.
-Voglio addestrare altri draghi.- annunciò.
-Avete già il drago della città.- le disse Gendar affiancandola.
-Ma può solo difendere se non ottengo la sua armatura. Mi servono truppe per attaccare gli antrophus qui affianco.-
-Ma sono di livello 5!-
-Sono perfetti per trovare le armature direi.-
-Ma sono troppo potenti!-
-No invece, no se avrò le giuste truppe e le giuste ricerche.-
-Cosa intendi?-
-Intendo dire che nei piani rialzati c'è un centro ricerca. Inizia pure.-
-Cosa? Ora?-
-E quando?-
Gendar se ne uscì borbottando qualcosa su la testardaggine e l'audacia della ragazza.~Suo padre versione femminile, con il fascino della madre però.~
   
 
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