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Autore: LaurenSmith    25/01/2007    12 recensioni
A lezione di Pozioni. La distrazione di Ron riuscirà a combinare disastri anche sotto l'occhio vigile di Hermione? Be', conoscete la risposta...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui con una nuova storia inedita. Vi avevo avvertito!XD

Per questa storia, oltre che le mie solite adorabili beta, devo ringraziare anche quel genio di belovedranger che con le sue storie è una continua fonte di ispirazione. In particolare, in questa storia, mi ha ispirata la sua ‘Unfortunately, it's true’ che ovviamente consiglio a tutti se non l'avete ancora letta.

Buona lettura e a presto.

 

 

 

La Pozione Sbagliata

 

 

Hermione stava appoggiata con la schiena alla fredda parete del cunicolo accanto alla porta dell’aula di Pozioni. Ron teneva un braccio sopra la testa di lei, anche lui appoggiato al muro. I loro visi erano molto vicini e Ron stava sussurrando qualcosa alla ragazza, mentre giocava distrattamente con un ciuffo riccio.

“Ehm ehm…” fece Harry ad alta voce mentre li raggiungeva.

Il continuo flirtare di quei due a volte lo metteva a disagio. Ora nemmeno la lezione di Pozioni riusciva a distrarli dal loro gioco. Entrambi avevano sempre altro in testa.

Harry sperava che le cose tra loro si evolvessero presto perché la situazione cominciava a diventare imbarazzante. Per esempio, era convinto che Hermione non si fosse affatto accorta di quanto la parete a cui stava appoggiata fosse fredda.

 

Non appena i due si accorsero della presenza di Harry, Ron si spostò velocemente e Hermione arrossì.

“Harry… Non ti abbiamo sentito arrivare…”

“Eh già…” fece lui annuendo.

In quella arrivò Piton. Tutti i ragazzi lo seguirono all’interno dell’aula.

“Oggi lavorerete in coppia” disse il professore con la sua voce bassa e untuosa.

Harry si stava sistemando come al solito al tavolo con Ron quando il professore si avvicinò.

“No Potter. Oggi tu lavorerai con Paciock. Weasley farà coppia con Granger” e girò le spalle con un ghigno sulla faccia.

Questa era una subdola manovra dell’odiato professore per far sì che i voti di Harry in Pozioni peggiorassero ancora. Neville, per quanto si impegnasse, era un vero disastro, e solo il fatto di stare in coppia con Hermione l’aveva salvato l’anno precedente dalla bocciatura.

 

“Mi dispiace, Harry” disse Ron mentre raccoglieva le sue cose e si spostava verso la ragazza.

“Non è colpa tua…” disse Harry un po’ avvilito meditando sulla disfatta che quella lezione avrebbe significato per lui. Ron lo guardò con comprensione, ma Harry scosse le spalle e gli fece cenno di procedere verso Hermione.

“Maledetto Piton” mormorò il rosso quando fu vicino a lei.

“Ron! Piton è un professore di Hogwarts. E per quanto sgradevole sia, dobbiamo lo stesso portargli rispetto”

“Si certo, Hermione. Maledettissimo Piton…”

La ragazza scosse la testa e scelse di ignorare l’ultimo commento di Ron

“Allora sei pronto? Hai preso tutto? Il pestello, la bilancia…?”

“Ehi! Un secondo, sto sistemando tutto…” disse lui, cominciando a pensare che forse lavorare in coppia con Hermione non sarebbe poi stato così piacevole come aveva creduto.

Ma, lei si girò a guardarlo e gli fece un sorriso di scusa. Ron sentì le farfalle nello stomaco e le sorrise di rimando.

Quando tutti furono pronti il professor Piton disse “Molto bene. Adesso andate tutti quanti a pagina 778. Cominciate a fare quella pozione. Avete esattamente 39 minuti e 12 secondi” la sua voce era talmente bassa che gli studenti seduti in ultima fila fecero fatica a sentirlo. Ma nessuno ebbe il coraggio di chiedergli di ripetere.

Ron prese il libro e iniziò a sfogliarlo. Mentre cercava la pagina indicata da Piton, Hermione allungò un braccio davanti a lui per prendere il suo quaderno di appunti che era rimasto dalla parte del banco che ora era occupata da Ron. Nel fare questo gesto, il suo braccio toccò appena il torace del ragazzo e lui si ritrovò con il naso immerso nei morbidi capelli della ragazza. Inalò profondamente per respirare il loro profumo e, senza rendersene conto, chiuse gli occhi per assaporare quel momento. Quando li riaprì, lei stava tornando al suo posto. Arrossendo leggermente, Ron disse “Ehm… ecco qua” e indicò la pagina che mostrava la ricetta per eseguire la pozione.

Hermione abbassò lo sguardo e scrutò attentamente la pagina.

“Accidenti. Oggi Piton ha proprio deciso di andarci pesante. Questa è la pozione più difficile che ci abbia chiesto di fare finora” e lanciò uno sguardo in direzione di Harry che cominciava già ad avere i primi problemi con Neville.

 

***********

 

Hermione si muoveva con esperienza attorno a Ron, prendendo gli ingredienti necessari, versandoli nel calderone, mescolando attentamente nelle direzioni indicate, alzando la fiamma o abbassandola a seconda di quanto riportato sul libro. A Ron girava la testa. Non era abituato a starle tanto vicino per tanto tempo tutto insieme e l’effetto che lei aveva su di lui era inebriante.

Era così diligente ad attenta… qualità che a lui mancavano decisamente. Faceva sempre molta fatica a rimanere concentrato se l’argomento non risvegliava il suo interesse. Be’, a dire il vero in quel momento era concentrato anche lui, ma di certo non sulla pozione. Era affascinato dal talento naturale di Hermione per tutto ciò che implicava l’impegno e l’uso di intelletto.

Per quanto concerneva la diligenza, poi, lui non era davvero un campione. I suo libri erano spesso sottolineati o con le orecchie agli angoli delle pagine.

Ma lei era sempre così precisa ed attenta, era una cosa di lei che lo aveva sempre segretamente attratto.

Dopo un po’ si riscosse e si mise anche lui a fare qualcosa. Controllò sulla lista quale era il prossimo ingrediente da aggiungere e, senza alzare gli occhi dalla difficilissima ricetta, allungò una mano per prenderlo e versarlo nel calderone. In quel momento Hermione si era completamente girata verso di lui per chiedergli qual era l’ingrediente che andava aggiunto. Ma non fece in tempo ad aprire la bocca perché in quel momento la mano di Ron toccò qualcosa di soffice. Lui si girò di scatto per vedere cosa fosse e si ritrovò con la mano posata su un seno di Hermione.

“Io… scusa!” disse lui in fretta spostando la mano e arrossendo furiosamente.

“Ehm… non importa…” rispose Hermione abbassando lo sguardo mentre anche il suo viso si tingeva di un rosso vivace.

Ron era sempre così distratto. Questi incidenti con lui erano all’ordine del giorno. Però, aveva altre qualità: era onesto e leale. Ed era anche impulsivo. A volte forse questa poteva non essere una qualità, ma Hermione ammirava in lui proprio la sua risolutezza, il fatto che spesso nemmeno pensasse a dire di no, se riteneva che qualcuno avesse bisogno del suo aiuto. Certo, in alcuni casi la sua impulsività lo portava a comportarsi sconsideratamente: quante volte aveva reagito senza riflettere e aveva fatto a botte con Malfoy? Ma questo suo lato passionale e sanguigno era una delle cose che più le piacevano di lui. Erano così diversi… eppure…

Dopo almeno dieci minuti di silenzio imbarazzato Ron allungò di nuovo la mano, questa volta controllando attentamente i suoi movimenti. Raggiunse il fornelletto e abbassò decisamente la fiamma.

“Ron, che fai?!” disse subito la sua compagna mentre riportava la fiamma alla potenza che aveva prima. “Gli sbalzi di temperatura possono danneggiare la pozione irrimediabilmente! Ecco, è scritto qui, vedi?” aggiunse indicando il libro e avvicinandosi di molto a lui.

Ron si scostò velocemente e tentò di giustificarsi.

“Mi è venuto caldo…” disse togliendosi il maglione e arrotolandosi le maniche della camicia.

Questa volta fu Hermione ad avvampare, si trovava pericolosamente vicina ai suoi muscoli che si intravedevano sotto il sottile cotone dell’indumento e dai quali non riusciva a staccare gli occhi.

Si schiarì la gola e si allentò la cravatta. Poi sollevò il viso e incontrò lo sguardo di Ron. Il blu cristallino si era scurito e, a voler dare retta ai suoi istinti, avrebbe di sicuro assaggiato quelle labbra così invitanti. Anche lei cominciava a sentire piuttosto caldo ora.

“Si, hai ragione” disse infatti e si portò le mani ai capelli rinchiudendoli in una coda di cavallo e tenendoli sollevati dal collo.

Così facendo, offrì a Ron la visione della sua pelle candida e leggermente sudata. Immediatamente flash di Hermione sudata e avvinghiata a lui gli attraversarono la mente e, quasi inconsciamente lui avvicinò il viso al collo di lei e soffiò sulla pelle accaldata. Hermione rabbrividì e si girò repentinamente. Le loro labbra si trovavano a pochi centimetri di distanza.

Ma erano a lezione, di Pozioni per di più. Perciò la ragazza cercò di ricomporsi e si girò lentamente verso il calderone.

Il professor Piton si stava avvicinando al loro tavolo quindi entrambi si rimisero a lavorare sulla pozione.

“Weasley” disse una voce sgradevolmente bassa. “Si rimetta subito quel maglione, non siamo in uno stabilimento balneare”.

Ron sussultò e riprese subito il maglione.

Per fortuna, la pozione era quasi completata e non mancavano più di tre minuti al termine della lezione.

Non ci furono più intoppi ed anzi, il lavoro procedeva a meraviglia. Era incredibile quanto fossero in sintonia in quel momento; non avevano nemmeno più bisogno di parlare, si capivano semplicemente con uno sguardo e mentre Hermione mescolava, Ron versava un distillato nel calderone fermandosi alla dose giusta e procedendo immediatamente con il componente successivo. In effetti, Hermione non si sarebbe mai aspettata di trovare un partner di laboratorio così efficiente in Ron.

Quando ebbero finito, la loro pozione era perfettamente identica a quella che il libro riportava in foto e loro ne erano decisamente soddisfatti.

 

***********

 

Piton iniziò a passeggiare per l’aula per valutare il lavoro degli studenti.

“Ma bene bene. Guarda un po’ cosa abbiamo qui…” disse Piton a bassa voce scrutando dentro il calderone di Hermione e Ron. Poi si schiarì la gola e proseguì con un volume molto più alto rispetto al suo solito.

“Lo sapevate che Weasley e Granger, qui, sono anime complementari?” chiese alla classe con un ghigno malevolo. I due arrossirono vistosamente e si guardarono smarriti mentre metà della classe scoppiava a ridere.

“Erano anni che non vedevo una Pozione di Congiunzione così ben eseguita. È una pozione molto complicata e può essere preparata con successo solamente da due maghi, o due streghe, o un mago e una strega…” fece una pausa e guardò alternativamente con disprezzo i due studenti davanti a lui. “Che siano anime complementari”.

Ron e Hermione erano visibilmente imbarazzati. Lei teneva lo sguardo basso, mentre Ron lanciava occhiatacce a quelli che ridacchiavano. Erano entrambi confusi. Perché Piton si stava comportando così? Era forse un complimento quello che aveva fatto loro? I dubbi vennero chiariti appena il professore riprese a parlare.

“Ma…” disse girandosi verso la classe mentre il suo mantello nero gli svolazzava attorno. “Poiché vi avevo assegnato come compito la pozione a pagina 778, Weasley, una banale Pozione Soporifera, e NON quella a pagina 768, la suddetta Pozione di Congiunzione…” fece una pausa ad effetto.

“Ebbene, sono costretto a togliere 50 punti a Grifondoro per la vostra distrazione. Con questo per oggi è tutto. Potete andare”.

Ron spalancò la bocca e prese a balbettare mentre Hermione lo guardava con un cipiglio che passò dall’incredulo al furioso.

“Ma… cosa… com’è possibile?” disse lui allibito.

“Ron! Non posso crederci!! Come hai potuto fare un errore del genere?!” chiese Hermione arrabbiatissima.

“Ma io… Hermione aspetta” disse lui mentre la ragazza chiudeva il libro con forza e si avviava verso il corridoio senza degnarlo di uno sguardo.

Ron la raggiunse mentre lei aveva appena svoltato l’angolo ed era giunta in un corridoio deserto. La prese per un braccio e la fermò.

“Aspetta! Io… mi dispiace, non so come sia potuto succedere…” disse abbassando la testa.

“Ron, hai combinato davvero un gran pasticcio” disse lei ora un po’ più calma. “Non solo hai fatto perdere a Grifondoro 50 punti, ma probabilmente Piton ci darà un voto così basso che sarà difficile recuperare” concluse abbattuta.

“Lo so… io mi sono distratto… eri troppo vicina a me, ho sentito l’odore dei tuoi capelli… e ho sbagliato pagina...” disse lui arrossendo.

Anche lei arrossì e il suo sguardo si addolcì immediatamente. Restarono in silenzio per alcuni secondi e poi Ron riprese a parlare.

“Che significa esattamente ‘complementari’?” le chiese cogliendola di sorpresa.

“Complementari significa che due cose si completano a vicenda…” disse lei incerta, arrossendo un po’ di più.

Lui rimase a pensare per un attimo e poi le sollevò il viso e la guardò dritta negli occhi.

“Allora è questo che facciamo tu e io? Ci completiamo a vicenda?”

“Io… Ron… io… non… lo so” disse lei rapita guardando gli occhi blu del suo amico.

“Io sì” rispose lui e avvicinò il viso al suo fino a baciarle le labbra.

 

In quel momento Harry girò l’angolo. Rimase un attimo interdetto, ma poi il suo primo pensiero fu Finalmente!

  
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