Eccomi
qui con una nuova storia inedita. Vi avevo avvertito!XD
Per
questa storia, oltre che le mie solite adorabili beta, devo ringraziare
anche
quel genio di belovedranger che con le sue storie è una
continua fonte di
ispirazione. In particolare, in questa storia, mi ha ispirata la sua
‘Unfortunately,
it's true’ che ovviamente consiglio a tutti se non l'avete
ancora letta.
Hermione
stava appoggiata con la schiena alla fredda
parete del cunicolo accanto alla porta dell’aula di Pozioni.
Ron teneva un
braccio sopra la testa di lei, anche lui appoggiato al muro. I loro
visi erano
molto vicini e Ron stava sussurrando qualcosa alla ragazza, mentre
giocava
distrattamente con un ciuffo riccio.
“Ehm
ehm…” fece Harry ad alta voce mentre li
raggiungeva.
Il continuo
flirtare di quei due a volte lo metteva a
disagio. Ora nemmeno la lezione di Pozioni riusciva a distrarli dal
loro gioco.
Entrambi avevano sempre altro in testa.
Harry sperava
che le cose tra loro si evolvessero presto
perché la situazione cominciava a diventare imbarazzante.
Per esempio, era
convinto che Hermione non si fosse affatto accorta di quanto la parete
a cui
stava appoggiata fosse fredda.
Non appena i
due si accorsero della presenza di Harry, Ron
si spostò velocemente e Hermione arrossì.
“Harry…
Non ti abbiamo sentito arrivare…”
“Eh
già…” fece lui annuendo.
In quella
arrivò Piton. Tutti i ragazzi lo seguirono
all’interno dell’aula.
“Oggi
lavorerete in coppia” disse il professore con la sua
voce bassa e untuosa.
Harry si
stava sistemando come al solito al tavolo con Ron
quando il professore si avvicinò.
“No
Potter. Oggi tu lavorerai con Paciock. Weasley farà
coppia con Granger” e girò le spalle con un ghigno
sulla faccia.
Questa era
una subdola manovra dell’odiato professore per
far sì che i voti di Harry in Pozioni peggiorassero ancora.
Neville, per quanto
si impegnasse, era un vero disastro, e solo il fatto di stare in coppia
con
Hermione l’aveva salvato l’anno precedente dalla
bocciatura.
“Mi
dispiace, Harry” disse Ron mentre raccoglieva le sue
cose e si spostava verso la ragazza.
“Non
è colpa tua…” disse Harry un
po’ avvilito meditando
sulla disfatta che quella lezione avrebbe significato per lui. Ron lo
guardò con
comprensione, ma Harry scosse le spalle e gli fece cenno di procedere
verso
Hermione.
“Maledetto
Piton” mormorò il rosso quando fu vicino a lei.
“Ron!
Piton è un professore di Hogwarts. E per quanto
sgradevole sia, dobbiamo lo stesso portargli rispetto”
“Si
certo, Hermione. Maledettissimo Piton…”
La ragazza
scosse la testa e scelse di ignorare l’ultimo
commento di Ron
“Allora
sei pronto? Hai preso tutto? Il pestello, la
bilancia…?”
“Ehi!
Un secondo, sto sistemando tutto…” disse lui,
cominciando a pensare che forse lavorare in coppia con Hermione non
sarebbe poi
stato così piacevole come aveva creduto.
Ma, lei si
girò a guardarlo e gli fece un sorriso di
scusa. Ron sentì le farfalle nello stomaco e le sorrise di
rimando.
Quando tutti
furono pronti il professor Piton disse “Molto
bene. Adesso andate tutti quanti a pagina 778. Cominciate a fare quella
pozione. Avete esattamente 39 minuti e 12 secondi” la sua
voce era talmente
bassa che gli studenti seduti in ultima fila fecero fatica a sentirlo.
Ma
nessuno ebbe il coraggio di chiedergli di ripetere.
Ron prese il
libro e iniziò a sfogliarlo. Mentre cercava
la pagina indicata da Piton, Hermione allungò un braccio
davanti a lui per
prendere il suo quaderno di appunti che era rimasto dalla parte del
banco che
ora era occupata da Ron. Nel fare questo gesto, il suo braccio
toccò appena il
torace del ragazzo e lui si ritrovò con il naso immerso nei
morbidi capelli
della ragazza. Inalò profondamente per respirare il loro
profumo e, senza
rendersene conto, chiuse gli occhi per assaporare quel momento. Quando
li
riaprì, lei stava tornando al suo posto. Arrossendo
leggermente, Ron disse “Ehm…
ecco qua” e indicò la pagina che mostrava la
ricetta per eseguire la pozione.
Hermione
abbassò lo sguardo e scrutò attentamente la
pagina.
“Accidenti.
Oggi Piton ha proprio deciso di andarci
pesante. Questa è la pozione più difficile che ci
abbia chiesto di fare finora”
e lanciò uno sguardo in direzione di Harry che cominciava
già ad avere i primi
problemi con Neville.
***********
Hermione si
muoveva con esperienza attorno a Ron,
prendendo gli ingredienti necessari, versandoli nel calderone,
mescolando
attentamente nelle direzioni indicate, alzando la fiamma o abbassandola
a
seconda di quanto riportato sul libro. A Ron girava la testa. Non era
abituato
a starle tanto vicino per tanto tempo tutto insieme e
l’effetto che lei aveva
su di lui era inebriante.
Era
così diligente ad attenta… qualità che
a lui mancavano
decisamente. Faceva sempre molta fatica a rimanere concentrato se
l’argomento
non risvegliava il suo interesse. Be’, a dire il vero in quel
momento era
concentrato anche lui, ma di certo non sulla pozione. Era affascinato
dal
talento naturale di Hermione per tutto ciò che implicava
l’impegno e l’uso di
intelletto.
Per quanto
concerneva la diligenza, poi, lui non era
davvero un campione. I suo libri erano spesso sottolineati o con le
orecchie
agli angoli delle pagine.
Ma lei era
sempre così precisa ed attenta, era una cosa di
lei che lo aveva sempre segretamente attratto.
Dopo un
po’ si riscosse e si mise anche lui a fare
qualcosa. Controllò sulla lista quale era il prossimo
ingrediente da aggiungere
e, senza alzare gli occhi dalla difficilissima ricetta,
allungò una mano per
prenderlo e versarlo nel calderone. In quel momento Hermione si era
completamente girata verso di lui per chiedergli qual era
l’ingrediente che
andava aggiunto. Ma non fece in tempo ad aprire la bocca
perché in quel momento
la mano di Ron toccò qualcosa di soffice. Lui si
girò di scatto per vedere cosa
fosse e si ritrovò con la mano posata su un seno di Hermione.
“Io…
scusa!” disse lui in fretta spostando la mano e arrossendo
furiosamente.
“Ehm…
non importa…” rispose Hermione abbassando lo
sguardo
mentre anche il suo viso si tingeva di un rosso vivace.
Ron era
sempre così distratto. Questi incidenti con lui
erano all’ordine del giorno. Però, aveva altre
qualità: era onesto e leale. Ed
era anche impulsivo. A volte forse questa poteva non essere una
qualità, ma
Hermione ammirava in lui proprio la sua risolutezza, il fatto che
spesso
nemmeno pensasse a dire di no, se riteneva che qualcuno avesse bisogno
del suo
aiuto. Certo, in alcuni casi la sua impulsività lo portava a
comportarsi
sconsideratamente: quante volte aveva reagito senza riflettere e aveva
fatto a
botte con Malfoy? Ma questo suo lato passionale e sanguigno era una
delle cose
che più le piacevano di lui. Erano così
diversi… eppure…
Dopo almeno
dieci minuti di silenzio imbarazzato Ron
allungò di nuovo la mano, questa volta controllando
attentamente i suoi
movimenti. Raggiunse il fornelletto e abbassò decisamente la
fiamma.
“Ron,
che fai?!” disse subito la sua compagna mentre
riportava la fiamma alla potenza che aveva prima. “Gli sbalzi
di temperatura
possono danneggiare la pozione irrimediabilmente! Ecco, è
scritto qui, vedi?”
aggiunse indicando il libro e avvicinandosi di molto a lui.
Ron si
scostò velocemente e tentò di giustificarsi.
“Mi
è venuto caldo…” disse togliendosi il
maglione e
arrotolandosi le maniche della camicia.
Questa volta
fu Hermione ad avvampare, si trovava
pericolosamente vicina ai suoi muscoli che si intravedevano sotto il
sottile
cotone dell’indumento e dai quali non riusciva a staccare gli
occhi.
Si
schiarì la gola e si allentò la cravatta. Poi
sollevò
il viso e incontrò lo sguardo di Ron. Il blu cristallino si
era scurito e, a
voler dare retta ai suoi istinti, avrebbe di sicuro assaggiato quelle
labbra
così invitanti. Anche lei cominciava a sentire piuttosto
caldo ora.
“Si,
hai ragione” disse infatti e si portò le mani ai
capelli rinchiudendoli in una coda di cavallo e tenendoli sollevati dal
collo.
Così
facendo, offrì a Ron la visione della sua pelle
candida e leggermente sudata. Immediatamente flash di Hermione sudata e
avvinghiata a lui gli attraversarono la mente e, quasi inconsciamente
lui
avvicinò il viso al collo di lei e soffiò sulla
pelle accaldata. Hermione
rabbrividì e si girò repentinamente. Le loro
labbra si trovavano a pochi
centimetri di distanza.
Ma erano a
lezione, di Pozioni per di più. Perciò la
ragazza cercò di ricomporsi e si girò lentamente
verso il calderone.
Il professor
Piton si stava avvicinando al loro tavolo
quindi entrambi si rimisero a lavorare sulla pozione.
“Weasley”
disse una voce sgradevolmente bassa. “Si rimetta
subito quel maglione, non siamo in uno stabilimento balneare”.
Ron
sussultò e riprese subito il maglione.
Per fortuna,
la pozione era quasi completata e non
mancavano più di tre minuti al termine della lezione.
Non ci furono
più intoppi ed anzi, il lavoro procedeva a
meraviglia. Era incredibile quanto fossero in sintonia in quel momento;
non
avevano nemmeno più bisogno di parlare, si capivano
semplicemente con uno
sguardo e mentre Hermione mescolava, Ron versava un distillato nel
calderone
fermandosi alla dose giusta e procedendo immediatamente con il
componente
successivo. In effetti, Hermione non si sarebbe mai aspettata di
trovare un
partner di laboratorio così efficiente in Ron.
Quando ebbero
finito, la loro pozione era perfettamente
identica a quella che il libro riportava in foto e loro ne erano
decisamente
soddisfatti.
***********
Piton
iniziò a passeggiare per l’aula per valutare il
lavoro degli studenti.
“Ma
bene bene. Guarda un po’ cosa abbiamo
qui…” disse
Piton a bassa voce scrutando dentro il calderone di Hermione e Ron. Poi
si
schiarì la gola e proseguì con un volume molto
più alto rispetto al suo solito.
“Lo
sapevate che Weasley e Granger, qui, sono anime
complementari?” chiese alla classe con un ghigno malevolo. I
due arrossirono
vistosamente e si guardarono smarriti mentre metà della
classe scoppiava a
ridere.
“Erano
anni che non vedevo una Pozione di Congiunzione
così ben eseguita. È una pozione molto complicata
e può essere preparata con
successo solamente da due maghi, o due streghe, o un mago e una
strega…” fece
una pausa e guardò alternativamente con disprezzo i due
studenti davanti a lui.
“Che siano anime complementari”.
Ron e
Hermione erano visibilmente imbarazzati. Lei teneva
lo sguardo basso, mentre Ron lanciava occhiatacce a quelli che
ridacchiavano.
Erano entrambi confusi. Perché Piton si stava comportando
così? Era forse un
complimento quello che aveva fatto loro? I dubbi vennero chiariti
appena il
professore riprese a parlare.
“Ma…”
disse girandosi verso la classe mentre il suo
mantello nero gli svolazzava attorno. “Poiché vi
avevo assegnato come compito
la pozione a pagina 778, Weasley, una banale Pozione Soporifera, e NON
quella a
pagina 768, la suddetta Pozione di Congiunzione…”
fece una pausa ad effetto.
“Ebbene,
sono costretto a togliere 50 punti a Grifondoro
per la vostra distrazione. Con questo per oggi è tutto.
Potete andare”.
Ron
spalancò la bocca e prese a balbettare mentre Hermione
lo guardava con un cipiglio che passò
dall’incredulo al furioso.
“Ma…
cosa… com’è possibile?” disse
lui allibito.
“Ron!
Non posso crederci!! Come hai potuto fare un errore
del genere?!” chiese Hermione arrabbiatissima.
“Ma
io… Hermione aspetta” disse lui mentre la ragazza
chiudeva il libro con forza e si avviava verso il corridoio senza
degnarlo di
uno sguardo.
Ron la
raggiunse mentre lei aveva appena svoltato l’angolo
ed era giunta in un corridoio deserto. La prese per un braccio e la
fermò.
“Aspetta!
Io… mi dispiace, non so come sia potuto
succedere…” disse abbassando la testa.
“Ron,
hai combinato davvero un gran pasticcio” disse lei
ora un po’ più calma. “Non solo hai
fatto perdere a Grifondoro 50 punti, ma
probabilmente Piton ci darà un voto così basso
che sarà difficile recuperare”
concluse abbattuta.
“Lo
so… io mi sono distratto… eri troppo vicina a me,
ho
sentito l’odore dei tuoi capelli… e ho sbagliato
pagina...” disse lui
arrossendo.
Anche lei
arrossì e il suo sguardo si addolcì
immediatamente.
Restarono in silenzio per alcuni secondi e poi Ron riprese a parlare.
“Che
significa esattamente ‘complementari’?”
le chiese
cogliendola di sorpresa.
“Complementari
significa che due cose si completano a
vicenda…” disse lei incerta, arrossendo un
po’ di più.
Lui rimase a
pensare per un attimo e poi le sollevò il
viso e la guardò dritta negli occhi.
“Allora
è questo che facciamo tu e io? Ci completiamo a
vicenda?”
“Io…
Ron… io… non… lo so” disse
lei rapita guardando gli
occhi blu del suo amico.
“Io
sì” rispose lui e avvicinò il viso al
suo fino a
baciarle le labbra.
In quel
momento Harry girò l’angolo. Rimase un attimo
interdetto, ma poi il suo primo pensiero fu Finalmente!