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Autore: roby_lia    11/07/2012    7 recensioni
Sequel di "Noi due"
Durante i lunghi giorni di attesa per quello splendore che è "The Avengers" la mia mente malata ha trovato il modo di occupare il tempo.
"Thor sospirò stancamente. Voleva seguirlo, ma sapeva che avrebbe solamente peggiorato la situazione. Dopotutto Loki non sarebbe fuggito, di questo ormai ne era certo."
Allora, vi ho incuriosito abbastanza??
Genere: Angst, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Semplici storie di un amore complesso'
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Happy end
 
“Loki” lo chiamò di nuovo Thor.
Il moro gli si avvicinò con un leggero sorriso sulle labbra.
E poi gli tirò un deciso cazzotto in faccia.
Il biondo arretrò di un paio di passi, confuso e portandosi una mano sul volto.
“Ma perché? Cos’ho fatto?”
In Loki, tutti i sentimenti contrastanti, le paure di quegli ultimi mesi e un certo esaurimento per le domande idiote dell’asgardiano decisero che era arrivato il momento di venire a galla.
“Cos’hai fatto?! Di chi è stata la brillante idea di polverizzare lo specchio, costringendomi a sacrificarmi? E chi è stato così coglione da beccarsi una pugnalata? Ok, era proprio quello su cui facevo conto, però dai! Un “ho freddo” ti ha ridotto in brodo di giuggiole! Ma continuando, chi è stato l’idiota che è restato a farsi un pisolino mentre io venivo punito? Tu, tu e ancora tu, stupido cervello d’iguana!  Hai idea di cosa ho passato, prima con quello stupido specchio che mi rinfacciava tutto ciò che avevo fatto, poi con degli odiosi sensi di colpa per averti inferto una misera pugnalata?!?! E ripetermi che era stato necessario per distrarre lo specchio non è servito a niente! Quindi sì, ti ho picchiato perché mi ricordo chiaramente che l’ultima cosa che ho detto prima di iniziare a preoccuparmi per te, stupido decerebrato che non sei altro, è stata “vado a picchiare quell’imbecille di Thor”! Ed è proprio quello che ho fatto!!” gli urlò contro, serrando i pugni.
Thor aveva seguito la sfuriata del moro con la bocca spalancata, ma piano piano sulle sue labbra era apparso un dolce sorriso.
“Lo sai che hai appena detto di tenere a me, vero?” domandò teneramente.
“Lo so stupido beota” lo insultò nuovamente Loki, prima di abbracciarlo con tutta la sua forza, nascondendosi contro il suo petto e serrando gli occhi.
“E poi sarei io il sentimentale…” ridacchiò Thor, abbracciandolo altrettanto intensamente.
“Thor sta zitto” borbottò in risposta.
Sentire i forti battiti del cuore del biondo, tranquillizzò il dio degli inganni che lentamente si rese conto di ciò che aveva appena fatto e detto.
-Stress post traumatico- cercò di convincersi- solo troppo stress.
“Ok Thor puoi lasciarmi, dato che sto diventando blu cianotico e non ha causa delle mie origini Jotun” disse scontroso smettendo di abbracciare il petto dell’altro. Che non allentò neanche la presa.
“Non se ne parla neanche” gli rispose, felice come un bambino a Natale.
Ma una decisa ginocchiata ai gioielli di famiglia lo convinse a desistere dal suo intento.
“Abbi almeno la dignità di soffrire in silenzio” gli consigliò “amorevolmente” come suo solito Loki, dirigendosi dall’unica persona che, in quel momento, non avrebbe preso a schiaffi.
 
Trovò Lizzy seduta su una panchina, miracolosamente restata integra, che osservava sconsolata i resti della sua adorata Impala nera del 67, ereditata dal padre.
“Ehi” la salutò Loki, sedendosi accanto a lei.
“Ehi” rispose mogia.
Dopo qualche momento di puro silenzio infranto solamente dalle urla del Capitano, un deciso scappellotto colpì Loki sulla nuca.
Il dio si voltò offeso verso Lizzy, che continuava tranquillamente a stargli seduta vicino. Dopo averlo colpito! Lui, il dio del male!
“Ringrazia di aver scoperto di essere una sottospecie di dio, sennò questo sarebbe stato solo l’inizio… soprattutto dopo lo stato in cui mi hai ridotto l’auto!”
Il moro non protestò, in fondo quel colpo se l’era meritato. Ma solo un pochino.
“Si può sapere perché si da sempre a me la colpa di tutto? Prenditela con Stark, è lui che ha finto l’invasione!” si lamentò, imbronciandosi.
“Sì ma se tu non avessi fatto il vigliacco dandotela a gambe, lui non avrebbe dovuto fingere un’invasione ergo la mia macchina sarebbe ancora integra”. Il moro sbuffò contrariato: odiava darla vinta agli altri, soprattutto se quegli “altri” sono Lizzy.
“Allora sei davvero Loki, il dio dei trucchi e degli scherzi…”riprese l’altra, cercando di distrarsi dalla vista della macchina.
“Preferisco dio degli Inganni e del Caos… fa molto più figo, non credi?” domandò ghignando.
-Come se avesse bisogno di essere più figo…-si disse mentalmente la donna, per non accrescere ancora di più l’ego dell’amico.
“See, va bene…E il biondone laggiù è davvero Thor- riprese indicando il dio che stava cercando di metter pace tra gli altri due Vendicatori- tuo fratello”
“Io sono stato adottato” specificò immediatamente il moro.
“Il dio dei tuoni e dei fulmini”
“Unico e solo… per fortuna”
“… ed è fulmineo anche in qual cos’altro?” domandò divertita.
“Lizzy!!” esclamò il dio, diviso tra l’allibito e l’imbarazzato.
La donna socchiuse gli occhi, insospettita dal tono dell’altro, ma per il momento decise di lasciar perdere.
“Che c’è? È solo una domanda innocente! Dopotutto tuoni e fulmini sono tutte cose molto… rapide” rispose candidamente.  
“Mi avvalgo della facoltà di non rispondere” disse precipitosamente.
“Questo presuppone che tu sappia la risposta, Loki” gli fece notare talmente angelicamente che sembrava quasi che stesse per spuntargli l’aureola.
-Mi ha giocato. Sono stato fregato da una ragazza… questi mesi da umano mi hanno proprio rammollito di brutto- si disse sconsolato.
“E poi hai addirittura il coraggio di chiederti da chi ha preso Zoe!” rispose cercando di distrarla. Lei sghignazzò.
“Touché… dell’idiota in blu con la tutina da Winx che mi dici?” domandò, decidendo di lasciar cadere l’altro (anche se certamente più intrigante) argomento.
“Il prode Capitan America o Ghiacciolo che dir si voglia è uno che pretende solo il meglio del meglio che questa nazione può offrirgli… anche per quanto riguarda i suoi lifting”
“Botox?”
“Peggio, serio del super soldato”
“Quella si che è roba che scotta… e poi c’è Iron Man”
“Non credo che lui abbia bisogno di presentazione”. Nel frattempo il trio di eroi sembrava essersi calmato o aver deciso che era meglio evitare di danneggiare altra proprietà pubblica, disobbedendo agli ordini di Fury.
Ordini che dovevano garantire l’anonimato.
L’anonimato dei Vendicatori.
Sì, certo, come no.
“Ma come diavolo hanno fatto a conoscersi? Al club del libro?”
“Mea culpa… Ti ricordi New York, gli alieni…”
“Ah sì, giusto… non sapevo che ti occupavi anche di organizzare appuntamenti al buio”
“Che vuoi farci, sono un ragazzo pieno di risorse… o un dio dalle mille capacità, come preferisci”
Lizzy scosse la testa divertita e nel frattempo si erano avvicinati i Vendicatori.
“Che maleducati che siamo, non ci siamo neanche presentati… Rogers! Dove sono finite le tue buone maniere?”
Già, Tony Stark non aveva bisogno di presentazioni.
“Nessun problema, ho già saputo quello che m’interessava” rispose la donna lanciando uno sguardo di tralice a Loki.
Alle spalle del moro si era piazzato Thor che aveva appoggiato amorevolmente ma con decisione, le sue grandi mani sulle spalle di Loki, che teneva la testa inclinata, appoggiando la guancia sul dorso della mano del biondo.
-Fratello adottivo, eh? - si disse, trattenendo a stento un sorriso.
“Bene, è meglio che vada o Dean inizierà una maratona di Venerdì 13 con Zoe in casa” disse decisa la ragazza, alzandosi.
“Ti accompagniamo noi. È il minimo che possiamo fare dopo averti distrutto l’auto” intervenne Steve, con la sua solita galanteria del secolo precedente.
“No grazie, preferisco i taxi alle lattine volanti” rispose con un’eloquente alzata di sopracciglio nei confronti di Iron Man. Il genio rise.
“Complimenti Loki! Anche se eri senza memoria, gli hai insegnato il tuo senso dell’umorismo”
“Tutto talento naturale temo… e poi lui che insegna a me? Ma se quando ci siamo conosciuti non sapeva neanche forzare una serratura! Il suo massimo era l’impalmaggio che, modestamente, io so fare da quando avevo cinque anni” Tony rise di nuovo mentre Steve la guardava allibito.
“Forzare serrature!? Impalmaggio?!” esclamò il soldato lanciando un’occhiataccia a Loki che si limitò a fare un sorriso innocente.
“Non perdere la calma Capitano, non ho il defibrillatore se ti viene un infarto…” scappò detto alla ragazza, che scambiò un’occhiata complice con uno sghignazzante Stark.
Il soldato stava per scatenare un’altra volta la sua rabbia.
“Su, su Cap! Alcuni si divertono a giocare a football, altri a mentire, imbrogliare e derubare… è un hobby come tanti!” si sentì in dovere di dire Loki.
“Già, per non parlare del fatto che senza di noi, voi paladini della giustizia passereste le giornate a fare zapping rimpinzandovi di schifezze” gli diede man forte la ragazza, prima di iniziare ad allontanarsi alla ricerca di un’ auto da “prendere in prestito”.
“Aspetta!” la richiamò Iron man, scatenando la curiosità di tutti.                  
“Mi chiedevo, due giovani come te e Loki, in una città come questa…?”
Loki s’irrigidì di scatto, sentendo la presa di Thor farsi ancora più ferrea.
Non sarà mai stato molto sveglio, ma quella domanda l’aveva capita anche lui.
“Certo che no!” mentì spudoratamente il moro, lanciando un’occhiata implorante alla ragazza. Lei lo stava soppesando divertita, con la voglia di metterlo nei guai e vendicarsi per la sua auto al contempo.
“… solo amici con benefit” aggiunse Lizzy, facendo un veloce occhiolino. Dopotutto morire fulminata non era mai stata l’aspirazione della sua vita.
“Ti capitano sempre tutte le fortune Loki!” scherzò Tony. I due biondi non erano riusciti ad afferrare bene di cosa stavano parlando… per loro fortuna.
“Detto da un genio miliardario non sembra molto equo” ribatté il dio del Caos, liberandosi dalla presa del fratello, sotto lo sguarda divertito di Lizzy.
“Non dimenticarti playboy filantropo” rispose con un sorriso smagliante.
La ragazza scosse la testa: se il mondo era nelle loro mani, si chiedeva come mai non era ancora esploso per aria.
“Bhe, allora… ciao” salutò, non sapendo bene cosa dire. Loki annuì.
“Ci si vede” la salutò.
“Ci si vede” ripeté lei, allontanandosi.
“Non tropo presto” borbottò Thor, riagguantando il fratello e con giusto un pizzico di gelosia nella voce.
 
“Posso entrare o mi picchi di nuovo?” Loki si voltò verso il biondo, che aspettava il suo consenso appoggiato alla porta. Sembrava che tutto fosse tornato come prima: loro due, i Vendicatori, una base dello Shield…
Il moro fu tentato di fingersi arrabbiato ancora per un po’ ma… erano sei mesi che non si vedevano.
Ok, non poteva dire che gli era mancato proprio lui, non ricordandoselo, ma erano stati allo stesso sei lunghi, gelidi e pazzi mesi. Sei mesi, cazzo!
“Vedrò di sopportarti, spruzzetto di sole”. Il biondo lo guardò confuso, entrando e chiudendo la porta.
“Spruzzetto di sole?”
Loki si accorse del suo errore.
-Mai più cartoni Disney, mai, mai, mai più- si ripromise.
“Lascia perdere… cose da umani” disse come spiegazione, tornando a guardare fuori della finestra. Il biondo continuò a fissarlo.
“Com’è stato essere un vero midgardiano?” domandò, scatenando una risata amara nel moro.
“Assolutamente fantastico… se non si tiene conto del senso di abbandono, della difficoltà di iniziare una vita da capo, per non parlare del casino di cercare di capire chi si è davvero ah, e non va diment-“ lo sfogo di Loki fu interrotto dalle labbra di Thor che gli  tapparono la bocca.
Il moro si aggrappò con tutte le sue forze alla maglia dell’altro, improvvisamente colto dalla paura che qualcosa gli separasse di nuovo. Anche una volta interrotto il loro bacio, Loki restò lì, al sicuro tra le braccia di Thor, nascondendosi contro il suo petto.
Si riteneva ancora abbastanza sotto shock e stressato, per potersi permettere simili debolezze.
Il biondo continuò a tenerlo stretto, baciandogli i capelli: non avrebbe permesso più a nessuno di portarglielo via, mai più.
“Sei mesi, Thor, sei mesi” si decise a rompere il silenzio Loki, con una nota di rimprovero nella voce.
“Ho fatto il possibile Loki. Abbiamo fatto tutto ciò che potevamo, ma Padre…” Il minore si liberò dal suo abbraccio, iniziando a camminare per la stanza con un’aria meditabonda e adirata.
“Odino! E dopo dice che non fa mai preferenze, che ai suoi occhi siamo uguali…”
Thor lo prese per i polsi, avvicinandolo e fermando la sua marcia insensata.
“Loki…” lo richiamò con una silenziosa richiesta negli occhi: per oggi basta.
Il moro acconsentì, dopo qualche momento, annuendo e distogliendo lo sguardo dal volto di Thor. Il biondo sospirò sollevato, quando una domanda gli tornò in mente.
“Che cosa vuol dire ‘amici con benefit’ ?”
Il dio degli inganni si allontanò, nascondendo l’imbarazzo.
“Vuol dire amici con qualcosa in più… ma lascia stare, sono cose da umani” rispose cercando di distrarlo.
“Non capisco…”
“ Questa non è una novità…- davanti al suo sguardo confuso, sospirò- Vuol dire che io e Lizzy eravamo più che amici, infatti eravamo anche …colleghi, sia legalmente che illegalmente, a volte facevo da baby sitter per sua figlia e lei mi lasciava dormire sul divano… robe di questo genere” mentì, abilmente come suo solito. Dopotutto occhio non vede, cuore non duole, giusto?
Il biondo annuì, assumendo la sua aria “pensierosa”.
“Quindi anche noi Vendicatori siamo amici con benefit, vero?” domandò, certo della sua verità. Loki irrigidì le spalle.
“Sul mio freddo, putrefatto e deceduto cadavere… forse” rispose, afferrando l’altro dio per la maglia e tappando tutte le sue possibili domande con un bacio.
E poi si sa, ciò che succede a Las Vegas resta a Las Vegas.
 
Lizzy sbuffò, imprecando mentalmente contro chiunque sia andato a disturbarla nel suo giorno di riposo, mentre era libera da quell’impiastro di Zoe che era ancora a scuola, ma soprattutto durante l’ora dei cartoni!
Aprì la porta di casa ma tutto ciò che trovò fu una borsa con sopra la scritta “Con l’autorizzazione di Nicholas Fury, direttore dello S.H.I.E.L.D.” , un timbro e probabilmente la firma del cosiddetto Fury.
Confusa la apri, trovandoci dentro un gran bel numero di mazzette, sia di grosso e piccolo taglio.
“O mio dio!” esclamò sbalordita.
“Spero che intendi il sottoscritto, sennò mi offendo” la colse di sorpresa la voce di…
“Loki! Che ci fai qua?”
“Credevi davvero che ti avrei salutato con un ‘ci vediamo’ e una busta piena di soldi?” La ragazza spostò lo sguardo da Loki, alla busta e di nuovo a Loki.
“Sì, ne saresti stato capace” ribatté convinta. Il dio sbuffò, seccato.
“Ingrata. Pensa che per derubare Covenant, prima ho dovuto addirittura far avere allo Shield le prove dei suoi imbrogli… Mi hanno costretto a fare una buon’azione quei seccatori” spiegò, triste. Lizzy rise, appoggiando i soldi dentro casa.
“Vuoi entrare?” domandò, ma il moro scosse la testa.
“Allora adesso che farai?” chiese il dio, cambiando argomento e sedendosi sui gradini.
“Mi toccherà inventarmi qualcos’altro, visto che mi hai privato della possibilità di vendicarmi e compiere il colpo del secolo al contempo…”
“Incontentabile…” la rimproverò, con un sorrisetto.
“è una dei miei tanti pregi… ma tu cosa farai?”
“Io… credo che tornerò ad Asgard… è quello che tutti si aspettano”
“E tu non vuoi tornare?”
“Io… io non lo so, dannazione!” ammise, incupendosi
“Ma scusa, non ti sei dimostrato degno e quant’altro, quindi sei stato assolto?”
“Lizzy ti ho usato come scudo! Non mi sono redento! Casomai mi sono… dimostrato degno dell’indegnità dei miei indegni poteri, comprendi?”
“Per favore, risparmiami i ragionamenti alla Jack Sparrow”
Capitan Jack Sparrow”
“Fantastico, mi mancava il dio fissato con i pirati…”
“Scusa, chi è che la settimana scorsa ci tormentava parlando del suo bellissimo vestito da piratessa?” domandò, alzando un sopracciglio.
“Dettaglia e poi io accompagno Zoe a fare dolcetto o scherzetto… devo entrare nel personaggio”
Loki rise ma poi tornò all’argomento principale.
“Tu non capisci Lizzy, io sono malvagio, distruggo tutto…”
“Sbagliato, così è come ti ha voluto l’universo, il Padre Eterno o chicchessia… conoscendoti quel poco che ti conosco, tu dovresti, per principio, tornare ad Asgard… per fare l’esatto opposto di ciò che qualcun altro ha deciso per te!” aggiunse infine, con aria pensierosa. Sul volto del dio apparve un leggero sorriso.
“Sono così prevedibile?”
“Giusto un po’…” gli fece presente, ma vedeva benissimo che l’amico non era convinto.
“Ascoltami, quando tu sei tornato Loki, per me non eri il pazzo che ha tentato di conquistare la terra, ma eri sempre il solito vecchio combina guai, cioccolatodipendente e con un’aria da cucciolo abbandonato”
“Io non sembro un cucciolo!” la interruppe offeso, incrociando le braccia sul petto.
“No scusa, ma ti sei visto ultimamente?” Il dio si limitò a scarnificarla con lo sguardo.
“Ok, se questo non ti convince passiamo oltre… Detto con parole franche: ho visto te e Thor insieme per meno di cinque minuti e mi sono bastati per capire che dire che lui ti ami in tutti i sensi possibili ed immaginabili, sia riduttivo”
“Lo so, me lo dice spesso” La donna restò per un attimo spiazzata dal modo leggero con cui trattava i sentimenti dell’altro dio. Sospirò pesantemente.
“Mettiamola così: tu sei famoso per fare ciò che vuoi, volontà che la maggior parte delle volte va, del tutto casualmente immagino, a fare l’esatto opposto di ciò che ti si chiede, giusto?” Il moro si trovò costretto a darle ragione, cercando di capire dove Lizzy volesse andare a parare.
“Bene, ma così facendo ti fai involontariamente manipolare dalla volontà degli altri, zuccone! Quindi per una fottuttissima volta potresti anche deciderti a fare ciò che vuoi veramente e non sto parlando di ciò che dice la tua testa, ma di ciò che vuole il tuo cuore, fregandotene delle conseguenze” spiegò, piantandogli un dito nel petto, per sottolineare le sue parole.
Il dio spostò lo sguardo dal suo dito al volto della ragazza, ma non trovò il coraggio di guardarla negli occhi.
“Si fanno cose pazze per amore Loki, ma spesso le cose pazze sono le uniche per cui vale la pena vivere” concluse seria.
“Quindi dici che devo tornare ad Asgard?”
“Sì… per lo meno per vendicarti del tiro mancino di Odino, sei o non sei il dio delle malefatte?”
Il moro sorrise, finalmente sollevato dai suoi pensieri. I due si alzarono in piedi, quando un urlo attirò la loro attenzione.
“Gabriel!!!- ululò Zoe, saltandogli addosso- sei tornato, sei tornato, sei tornato!” Il dio  rise abbracciandola a sua volta, prima di rimetterla con i piedi per terra.
“Sono passato solo per salutarvi Zoe, ora vado via” La bambina lo guardò con gli occhioni tristi, seri ma al contempo rilassati.
“Hai trovato il tuo principe dei tuoni?”
“Esattamente” rispose, scompigliandole i capelli.
Stava per chiederle com’era andato il tema quando Lizzy intervenne con tono allarmato.
“Zoe, che diavolo ci fai a casa a quest’ora? La scuola finisce tra più di tre ore…” esclamò allibita.
“Lo so ma mi stavo annoiando, così ho falsificato la tua firma e sono uscita prima senza farmi vedere” chiarì tutta soddisfatta la piccina. La madre annuì un paio di volte, cercando di capire il significato di quelle parole.
“E chi ti ha insegnato a falsificare la mia firma?” domandò confusa.
“è stato Gabriel!” rispose tutta contenta.
“Certo Gabriel… Gabriel!” esclamò, voltandosi verso il dio, mentre la rabbia iniziava a farsi sentire.
Zoe vide la brutta piega che stava prendendo la conversazione e dopo aver salutato di nuovo il moro, si rifugiò nella sua cameretta.
“D-dai, non te la prendere… era un pomeriggio assolato di metà settembre e… e il giorno dopo c’era lo sconto se si andava al luna park con un bambino e così… dovresti essere fiera! Zoe ha otto anni ed è già così abile e…e…” il dio iniziò ad arretrare vedendo Lizzy avvicinarglisi pericolosamente con intenzioni non del tutto pacifiche. Prima che riuscisse a darsi alla fuga, la ragazza lo afferrò per la maglia, portando i loro visi a un centimetro di distanza.
“Ascoltami attentamente Loki, ripresentati qui solo con il tuo aitante fratello che ti protegga o non ripresentarti affatto, chiaro? Ed ora fila ad Asgard o ti ci spedisco io in una maniera non esattamente piacevole, chiaro?!”
“Cri- cristallino” fu tutto ciò che riuscì a ribattere Loki.
 
Assicuratasi che Loki se ne fosse andato per , la ragazza rientrò in casa. E l’aria infuriata si trasformò subito in un sorriso vittorioso e soddisfatto.
“C’è cascato?” domandò eccitata Zoe.
“Certo che sì… siamo riuscite ad ingannare il dio degli inganni, come minimo ci meritiamo un premio” rispose sorridendo.
“Un premio come la wii? Ora non puoi neanche dire che non hai soldi, quindi me la devi comprare per forza” disse cocciuta la bambina, indicando la borsa dei soldi.
“Lo sai che non mi piacciono quelle robe, ti rincitrulliscono il cervello”
“Vorrà dire che farò una telefonata in Francia…” ribatté angelicamente. Conosciuta bene la storia di Loki, Lizzy aveva ritenuto opportuno spiegare immediatamente come stavano le cose alla figlia.
“… ricattatrice”
“Ho imparato dai migliori” ricordò sorridendo.
Per interrompere quella discussione madre-figlia che non stava andando per il verso giusto, Lizzy prese il telefono. Doveva fare una chiamata importante. Aveva ancora dei conti in sospeso.
Pronto?
“Ciao Steve, sono Lizzy puoi passarmi Tony?”
C-certo” il soldato appoggiò la mano sul telefono per chiamare l’amico.
Io ho il telefono di Tony solo perché… perché ecco io”
“Fammi indovinare, Tony è venuto semplicemente da te per parlare dei danni subiti dalla tua moto in un incidente del tutto casuale, giusto?” propose come scusa accettabile.
Sì esatto, è proprio così” affermò l’uomo, prima che Tony si riappropriasse del suo cellulare.
“Vi ho interrotto sul più bello?”
No, stavamo per andarci a fare la doccia per iniziare il secondo round, ma Steve avevo allo stesso bisogno di una pausa, sai com’è, con l’età che avanza non vorrei che gli venisse un colpo…”
Lizzy sentì l’urlo imbarazzato di Steve, riuscendo quasi ad avvertire il rossore che gli imporporava le guance anche attraverso il telefono.
“Già, non sa mai che dopo devi fargli la respirazione bocca a bocca” ribatté sghignazzando.
Tanto quella gliela faccio lo stesso… ma parlando di cose serie, che succede?”
“Mi devi cento dollari”
…Dannato farabutto! Mi aveva promesso che sarebbe andato direttamente ad Asgard!”
“Il lupo perde il pelo… Comunque come sta la mia auto?” domandò apprensiva.
Ancora un paio d’interventi e tornerà come nuova… Ehi ciao Nicky! Qual buon vento ti porta?” domandò rivolgendosi a qualcun altro e coprendo il telefono con una mano. Ma la ragazza riuscì a origliare lo stesso.
Si-signore io ecco…”
“Riposo Rogers, a questo punto credo che soltanto Thor non abbia capito come stiano le cose”
“No ti prego, continua a rimproverarlo che è adorabile quando si imbarazza”
“Tony!!
“Dimmi caro?”
Lizzy si stava sganasciando sula sedia, quando la voce di Stark la richiamò.
Lizzy qua c’è il cugino di secondo grado di Polifemo che vorrebbe parlarti...”
-Il cugino di Polifemo?- si domandò confusa.
“Lizzy Clare? Sono Nick Fury, il capo dello Shield”
“Del che cosa?” disse, controllando la borsa del malloppo. Il nome era lo stesso.
“ Strategic Hazard Intervention, Espionage and Logistic Directoratecomunqueho saputo che ha perso il lavoro…”
-Ora sì che è più chiaro- pensò ironica.
“Sì, ma ho avuto una liquidazione appropriata” ribatté, sorridendo.
In questo momento avrei bisogno proprio di lei e dei suoi amici. Dovreste entrare in un edificio, senza farvi scoprire e trovare dei certi dati”
“Mi dispiace ma siamo in vacanza” disse in difensiva. Come faceva a conoscere il loro segreto?
“Sappiamo entrambi che le persone come voi devono tenere il cervello costantemente occupato… la parte migliore è proprio l’attesa giusto? Sentir salire l’adrenalina al solo pensiero di ciò che si sta per fare…” 
“Dov’è che dovremmo andare?” chiese, vinta dalla curiosità.
Al Cremlino. La nostra fonte al suo interno non è al momento raggiungibile”
“Viaggio di nozze alle Hawaii… e non ci hanno neanche invitato al matrimonio quei due farabutti!” intervenne Tony. 
“Stark sparisci! Allora, vi può interessare?”
 “Mi dispiace, ma non ci piace essere la seconda scelta” precisò gelida.
Veramente questa sarebbe il vostro trampolino di lancio… una specie di prova d’ammissione” sentendo che la donna non replicava, Fury continuò.
Inoltre mi sembra che sua figlia abbia bisogno di un nuovo ambiente dove crescere… per quanto possa renderla orgogliosa, una bambina di otto anni non dovrebbe saper falsificare firme da quando ne aveva cinque, grazie agli insegnamenti del tuo amico Dean Moore, e neanche creare una bomba con zucchero e nitrato di potassio, grazie alla passione per gli esplosivi di Paul Lewis. Per non parlare del fatto che Al Funke le ha insegnato le regole basi per hackerare i computer della scuola ed essendo una bambina sveglia, ha imparato da lei i modi migliori per fare un appostamento e inventarsi scuse credibili anche sotto pressione. Capisco che entrare negli schieramenti dei “buoni” possa sembrargli noioso, però dovrebbe dare a Zoe la possibilità di conoscere anche qualcosa che non sia solo l’illegalità, non crede?” La ragazza sentì un brivido freddo scenderle lungo la schiena.
“Il Cremlino, ha detto?” 
 
Odino stava osservando il panorama di Asgard da una finestra del suo palazzo, quando un fruscio ne attirò l’attenzione.
“Thor ti sta aspettando da tutto il pomeriggio… era sicuro che saresti tornato” disse, girandosi verso Loki, appena arrivato.
“Ho trovato un po’ di traffico” ribatté, fissando il dio. Restarono a squadrarsi per qualche momento.
“Come vedi ho fatto bene a toglierti la memoria… appena hai saputo chi eri veramente sei riuscito ad ingannare la mia magia e a tornare te stesso” riprese il Padre, tornando a girarsi.
“Già ma mi hai lanciato una bella sfida… dimostrarsi degno dell’indegno non è cosa da poco, anche se io non ne ho avuto bisogno”. L’anziano annuì, pensieroso.
“Ora cosa vuoi fare Loki?”
“Non è imprigionandomi che riuscirò a correggere i mie errori” disse serio.
“Io non ho intenzione di imprigionarti, ma tu tenterai lo stesso di redimerti?” domandò sorpreso. Il più giovane tenne lo sguardo fisso nel nulla, poi sul viso gli apparve un sorriso sghembo.
“Non ci penso proprio- rispose voltandosi per uscire- Ah Heimdall, lo sai che quelli che iniziano con il voyerismo, alla fine diventano stupratori seriali? Quindi non nasconderti dietro le tende per proteggere il tuo Re, che la cosa è un po’ inquietante ”
Il guardiano del Bifrost uscì dal suo nascondiglio e insieme all’altro dio, osservò il più giovane muoversi tranquillamente per il palazzo.
“Ma non doveva essere cambiato dopo questa esperienza?” domandò Heimdall al Re.
“Lui era già cambiato. Doveva soltanto accettarlo e trovare qualcuno che non avesse paura di affossare il suo orgoglio, per fargli aprire gli occhi sul suo cuore”
 
Loki, Loki, Loki. Sempre e solo Loki. Quando c’era, perché c’era, quando non c’era perché non c’era.
Ma Sif non ne poteva più e aveva deciso che quella sarebbe stata la volta buona per parlare seriamente con Thor. Ma il dio non capiva.
Certo se lo aspettava, conoscendo bene il biondo, per questo stava per passare alle maniere forti, baciandolo.
O almeno, questo era il suo piano.
“Toc-toc, vi disturbo?” li sorprese una voce. Sif e Thor si voltarono di scatto verso la porta della stanza del dio.
Dove Loki stava tranquillamente appoggiato allo stipite.
Il biondo subito gli si avvicinò a grandi passi, con il volto illuminato in un modo che Sif non aveva mai visto. A metà stanza, come se si fosse improvvisamente ricordato di qual cosa, Thor si girò verso di lei, fissandola con impazienza. Voleva che se ne andasse, e non cercava neanche di nasconderlo!
La dea fece viaggiare lo sguardo da un dio all’altro, poi sbuffando offesa, uscì.
Prima di andarsene definitivamente, afferrò Loki per la maglia.
“Ti terrò d’occhio Loki” lo avvertì minacciosa.
“Lo so, è difficile staccarmi gli occhi di dosso, vero?” ribatté con un sorrisino birbante, prima di chiuderle definitivamente la porta in faccia.
 
Loki riuscì a trattenersi a stento dallo sfregarsi le mani con aria soddisfatta, limitandosi ad un sogghigno divertito.
“Hai fatto tardi” lo rimproverò Thor, avvolgendolo nel suo abbraccio e rubandogli un bacio.
“Avevo da fare” rispose, cercando di liberarsi da quelle smancerie.
“Con quella donna?” domandò l’altro incupendosi. Il moro sbuffò seccato.
“è un’amica Thor. Dovevo salutarla” Il biondo lo fissò pensieroso, prima di aprirsi in un sorriso.
“Bene, allora è venuto il mio momento di festeggiare il tuo ritorno a casa” disse sagace, riuscendo a sollevarlo da terra come niente.
“Thor! Mettimi immediatamente a terra!” ordinò l’altro divincolandosi.
“Abbiamo un bel letto comodo e tu vuoi farlo per terra?” Loki riuscì a trattenersi a mala pena dallo sbattersi una mano in faccia.
“Pervertito!” gli urlò contro, riscendo a riguadagnare il terreno solido.
“Cucciolo!” ribatté divertito l’altro, fissandolo dolcemente.
“E no! Anche tu con questa storia del cucciolo no! Ma poi ti sei visto? Sembravi un cane abbandonato senza di me, e hai anche il coraggio di chiamarmi cucciolo?!”
Il biondo sbuffò.
“E va bene, sei un dio cattivo, perfido e malvagio da far paura, ora però vieni a letto?” insistette.
L’altro lo fissò un momento.
“Depravato, ecco un insulto che non avevo ancora usato su di te. Sei proprio un depravato, Thor” rispose, lasciandosi trascinare dall’altro, che non perse neanche tempo a rispondergli.
 
Loki osservando Thor dormire tranquillamente con la testa appoggiata sul suo petto, si concesse un sorriso dolce. Tanto non c’era nessuno a guardarlo.
Gli passò un braccio attorno alle spalle, mentre l’altra mano giocherellava con le sue lunghe ciocche bionde.
Ma se non fosse stato così per sempre?
Se avesse fatto qualcosa che nemmeno Thor, con tutto il suo buon cuore, sarebbe riuscito a perdonare?
Se alla fine sarebbe riuscito a corrompere anche lui?
“Loki…” lo chiamò il biondo. Solo allora il minore rese conto che aveva rafforzato la presa sul corpo dell’altro.
“Che succede?” Loki non rispose, distogliendo lo sguardo da lui.
“Non funzionerà Thor. Alla fine io distruggerò anche questo, come distruggo tutto il resto” spiegò in un sussurro, dopo qualche momento di silenzio. Il biondo si liberò dalla sua stretta e gli prese il volto tra le mani.
“Guardami Loki” disse, incontrando  suoi occhi verdi. Erano carichi di stanchezza. Stanchezza per il dolore, stanchezza per tutto ciò che aveva dovuto sopportare e stanchezza per l’odio che si costringeva continuamente a fingere.
“Noi riusciremo a farla funzionare. Ti ho lasciato andare e ti ho perso troppe volte. Ora non permetterò più a niente e nessuno di dividerci, credimi- disse, prima di baciargli la fronte e distendersi al suo fianco- ciò a cui tengo di più nella mia vita, non può essermi portato via” concluse, serrando il minore tra le sue braccia.
Loki si sentiva soffocare. Non dall’abbraccio del fratello, ma da due parole che premeva, pregavano e imploravano di essere lasciate libere. Parole che si era costretto a dimenticare, a seppellire nel profondo della sua anima da troppo tempo.
Per una fottuttissima volta avrebbe voluto fare ciò che voleva il suo cuore, fregandosene delle conseguenze.
Ma era quella la differenza tra lui e Thor. Il dio degli inganni calcolava la conseguenza di quasi ogni suo singolo respiro, e le conseguenze di quelle parole sarebbero state…
“Ti amo” gli sfuggì dalle labbra, praticamente contro la sua volontà. Era un leggero sussurro, ma a Loki sembrò che risuonassero come un colpo di pistola.
Il moro trattenne il fiato, chiudendo gli occhi, in attesa di una reazione da parte dell’altro.
-Se si è addormentato, sta volta lo picchio sul serio- pensò, cercando il coraggio per sbirciare il volto dell’altro.
“Io di più” fu la risposta di Thor, che fece perdere un paio di battiti al moro.
Loki osservò il volto di Thor, attraversato da un sorriso dolce e soddisfatto al contempo. Era riuscito a zittirlo, utilizzando le parole invece che i suoi soliti baci.
-Sarò ancora traumatizzato, ma non mi faccio zittire da te così- pensò, alzando il viso, sforando le labbra dell’altro con le sue.
E mormorando un malizioso “Scommettiamo?” 








Nota
 
A discapito di ciò che può sembrare dal titolo questo è solo il finale “ufficiale”, quindi tranquillizzatevi che ci sarà anche un altro ed ultimo capitolo “ufficioso” (O.o)
Un paio di precisazioni, ora.
La macchina di Lizzy è uno spudorato tributo a Supernatural, se non la conoscete eccovela qua http://fandomania.com/wp-content/uploads/2009/08/spn-the-winchesters.jpg
E già che ci siete godetevi anche Sam e Dean, che fa sempre bene guardare due belle persone come loro u.u
Il soprannome “spruzzetto di sole” è il modo in cui Ade chiama Hercules, e anche la frase “Si fanno cose pazze per amore” è un massima di Meg. Sì, vi sto continuando a stressare con quel dannato cartone Disney ma non ci posso fare niente, è troppo bello!! ^^
Inoltre il giorno in cui ho scritto quelle parti, avevo trovato un puzzle del cartone, riordinando i giochi per il grest, e lo preso come un segno del destino.
A proposito del grest, mi terrà impegnata per le future tre settimane, quindi non so quando riuscirò a trovare il tempo e le forze per l’ultimo capitolo visto che, come se non bastasse il fatto che dalle otto di mattina alle sei di sera sarò impegnata a ballare, correre dietro ai bambini e sgolarmi, mi tocca anche tornare a casa in bicicletta -_-… e la strada è tuuuuta salita!!! =_=  singh, sob…
Per ultimo, ma più importante di tutto ringrazio di cuore tutte quelle che hanno recensito!!
Più di cento, non so proprio come ringraziarvi… anzi lo so benissimo ma non ve lo dico XD (la mia malvagità non conosce proprio limiti u.u’’’)
 
Ciao e al prossimo capitolo (di cui non vi anticiperò assolutamente niente, sempre per colpa della mia malvagità ^^'')
 
roby_lia


  
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