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Autore: Ariacqua    13/07/2012    1 recensioni
All was well.
Quelle parole rimangono impresse nella mia mente, come la prima volta che le lessi.
Andava tutto bene.
Bhe, non per me. Non in quel momento, non lì, non quando avevo appena realizzato che la mia infanzia fosse giunta al termine, non quando avevo appena capito che, da quel momento, non avrei mai più potuto essere confortata e divertita dai quei tre amici, nei miei momenti di sconforto.
“Hogwarts will always be there to welcome you home.”
Non esistono parole più giuste; Hogwarts è davvero la mia casa, e lo sarà per sempre.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Un anno fa.
E’ già passato un anno da quel giorno tanto importante quanto ‘drammatico’, per me.
 
 
***
 
 
Sedevo con il libro tra le mani, una bacchetta in mano, la Giratempo al collo e la maglia con la scritta 'Keep calm and love Harry Potter'
Cercavo… cosa?
Una consolazione per quel che da lì a poco tempo sarebbe accaduto. Una consolazione fra quelle righe, la voglia di ritrovarne frasi di cui ti sei innamorata, leggendole. Frasi che ti hanno provocato emozioni che solo quei libri erano in grado di darti. Frasi che ti sono rimaste impresse nella mente, e lo rimarranno per sempre.
Battute che ti hanno fatto ridere, piangere, divertire, arrabbiare.
 

“Tu…enorme…stronzo…Ronald…Weasley!”
Sottolineava ogni parola con un colpo: Ron arretrò, riparandosi la testa.
“Tu…torni…dopo…settimane…e…settimane… oh, dov’è la mia bacchetta?”
 

Mi sfuggì un sorriso, alla vista di quelle battute. Ron, quello…scemo.
Ricordo bene che quando lessi quelle parole, provai una rabbia, mista a soddisfazione, pari proprio a quelli di Hermione mentre lo sgridava. Ora, rileggendole, ricordo le emozioni che mi provocarono, e .. beh… sorrido. Un sorriso malinconico, carico di tristezza, però. So che non potrò mai più provare quel che provai allora, quel che ho provato per tutti questi anni.
L’attesa del nuovo libro, l’attesa di sentirne il profumo delle pagine di celluloide scura.
L’attesa del film, per vedere le mie scene preferite sul grande schermo e riuscire a provare le stesse emozioni. L’attesa di rivedere quegli attori con cui sono cresciuta.
Questa, sarà l’ultima volta.
 

“Dopo tutto questo tempo?”
Sempre.”
 

Questa volta, non può che sfuggirmi una piccola lacrima.
Ecco, di nuovo, che ricordo le emozioni che mi provocarono queste battute, leggendole.
Ammirazione, tristezza, rabbia per aver sempre dubitato del comportamento dell’ “uomo più coraggioso che abbia mai conosciuto”. Severus Piton.
Quante volte l’ho odiato, nel corso della lettura dei libri.
Ho sempre pensato che fosse dalla parte di Voldemort e la conferma mi è arrivata proprio quando ha commesso  l’omicidio di Silente. Ma, dopotutto, chi non lo ha sempre pensato?
 
 
Una voce mi chiamò dal piano di sotto, riportandomi bruscamente alla realtà e riscuotendomi dai miei pensieri. Era ora di andare al cinema.
Quel momento tanto atteso, ora si stava per compiere.
Sospirai e mi alzai, pronta a combattere con Harry, Ron ed Hermione contro Voldemort, consapevole che anche questa volta sarebbe stata l’ultima.
 
 

La Sala immersa improvvisamente nel buio totale, poi una scritta bianca.
DICIANNOVE ANNI DOPO.
Ecco qui. Pochi minuti e sarebbe finito tutto.
Di colpo mi viene voglia di girare le piccole manopole della mia Giratempo, per tornare a dieci anni fa.
Vorrei poterci tornare davvero e ricominciare tutto da capo.
Rivivere quelle emozioni, rileggere quelle pagine, rivedere quelle immagini e quei volti familiari ancora una volta.

"Tre giri dovrebbero bastare" ... Purtroppo io credo che ormai non possano bastare più.
 

Tre bambini arrivano al Binario nove e tre quarti.
Quella di Albus Severus, è la prima volta.
Per la primissima volta dovrà solcare la soglia di quel Binario, ritrovarsi a guardare il treno a vapore rosso scarlatto.
Di colpo, senza alcun preavviso, immagini di Harry che chiede aiuto alla Signora Weasley mi si presentano avanti agli occhi.
Erano tutti così piccoli.
Ricordo tutte le battute a memoria.
 
 
“Parola mia! E dici di essere nostra madre?”
“Oh, scusa George!”
“Te l’ho fatta. Io sono Fred!”
 

Una lacrima solca il mio viso. Quei gemelli che mi hanno sempre fatto ridere, anche nei momenti di tristezza.
Ricordo lo stupore di Harry nell’aver solcato la prima volta quella soglia.
 

“Insieme?”

 
Quella parola pronunciata da un Harry irremediabilmente adulto mi distoglie dai miei pensieri. Ecco che entrano nel Binario.
Un’altra lacrima si unisce a quella di poco fa.
Insieme di piccoli fotogrammi mi si ripresentano avanti ai miei occhi, ricordandomi quanto siano cresciute tutte quelle persone,e quanto sia cresciuta anche io, con loro.
Parte la colonna sonora dei primi film, niente di più azzeccato.
Una cioccorana salta sul finestrino del vagone, dove ci sono i figli di Harry e Ginny e di Hermione e Ron.
 

Una strana voce mi rimbomba nei pressi del cervello.
“Ah, questa è iella. Fanno un solo salto come si deve.”
Somiglia tanto a quella di Ron.
 

La sala sprofonda nel buio più totale, per la seconda volta.
Non c’è più controllo. Ormai lacrime su lacrime scendono dai miei occhi.
E’ tutto finito. La mia infanzia è giunta al termine.
Ma poi ripenso ad una cosa, una cosa che mi è stata insegnata proprio da loro, da quei personaggi che fanno e faranno per sempre parte della mia vita.


“Lei si accorgerà che io avrò veramente lasciato la scuola solo quando non ci sarà più nessuno che mi sia fedele. E si accorgerà anche che a Hogwarts chi chiede aiuto lo trova sempre.”


La voce di Albus Silente echeggia nella mia mente.
Harry Potter giungerà al termine sono quando non ci sarà più nessuno che gli sia fedele. Solo quando non ci sarà nessuno a ricordarlo.
E questo non avverrà mai, perché io ci sarò sempre.
Stringo la Giratempo fra le mani e lascio la sala proprio con questa consapevolezza a farmi strada.
Quando esco all’aria aperta, della gente mi guarda stranita per come sono vestita. Loro non sanno che per me, da questo momento in poi, nulla sarà più come prima.
 
 
***
 
 
Siedo di nuovo con il libro tra le mani, con la Giratempo al collo. Ricodo bene quel giorno.
E’ stato un anno fa.
E’ davvero sorprendente come il tempo sia passato senza che io me ne sia accorta minimamente.
E’ già passato un anno, ma le emozioni che provai quel giorno, le ricordo perfettamente, come fosse successo tutto appena un giorno fa.
Prendo fra le mani un altro libro della saga, Harry Potter e l’Ordine della Fenice, uno dei miei preferiti.
Rileggo, proprio come l’anno scorso, le frasi che più mi emozionarono, che più mi fecero divertire o intristire.
 

“Oh, Ron, è meraviglioso! Prefetto! Come tutti in famiglia!”
Io e Fred chi siamo, i vicini della porta accanto?” disse George, indignato.
 

Sorrido divertita rileggendo quelle poche righe. Certe cose non cambiano mai.
Fred e George, quei gemelli burloni dai capelli rossi.
 
 
Rileggo poi la morte di Sirius, di come Harry sfascia l’ufficio di Silente. Ricordo perfettamente che, quando lessi quelle pagine, mi sentivo proprio come Harry. Era come essere nel suo corpo e provare le stesse emozioni.
Straordinario cosa può farti provare una scrittrice coi fiocchi.
Non solo mi ha fatto VIVERE insieme ai protagonisti, ma mi ha permesso anche di emozionarmi con loro, ,mi ha permesso di vivere le loro emozioni.
 
 
Riprendo l’ultimo libro della saga, rileggo le ultime pagine e le ultime righe.
 All was well.
Quelle parole rimangono impresse nella mia mente, come la prima volta che le lessi.
Andava tutto bene.
Bhe, non per me. Non in quel momento, non lì, non quando avevo appena realizzato che la mia infanzia fosse giunta al termine, non quando avevo  appena capito che, da quel momento, non avrei mai più potuto essere confortata e divertita dai quei tre amici, nei miei momenti di sconforto.
 
“Hogwarts will always be there to welcome you home.”

Non esistono parole più giuste; Hogwarts è davvero la mia casa, e lo sarà per sempre.




  
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