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Autore: Tactolien    13/07/2012    4 recensioni
Cosa succederebbe se due individui di un altro mondo piombassero nel Mondo Emerso?
Dopo "Il Potere Perduto" ecco un piccolo esperimento che mi frullava in testa già da un pò, con una storia che unisce i personaggi di Licia Troisi, con quelli di una mia storia originale. Spero che vi piaccia.
Per saperne di più... Cronache di Grimoire. Storie Originali Fantasy
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nihal rimase ancora parecchi minuti a contemplare la figura stesa sul letto, per essere sicura che dormisse davvero.

Uscì dalla stanza in punta di piedi, chiudendo la porta dietro di sè.

- Allora?- chiese Laio.

- Sembra che ora sia più tranquilla-

- In tal caso io entrerei a sorvegliarla-

- Meglio se non ti ci affezioni troppo, scudiero. Non sappiamo niente di lei- lo ribeccò Ido, sbuffando nervosamente con la pipa.

- Che ne pensi?- bisbigliò la mezzelfo, convinta che il maestro avesse già una sua opinione al riguardo.

Il Cavaliere di Drago non rispose subito, si limitò a riflettere pazientemente, com'era solito fare in presenza di situazioni complicate.

Avevano trovato la ragazza al limite del bosco, piena di tagli e lividi. Pareva sconvolta, ed era come se non volesse farsi toccare da nessuno.

Quasi a forza avevano dovuto portarla nella capanna di Ido, facendola accomodare sul letto che in genere usava Nihal.

Appena aveva sentito il materasso morbido sotto le gambe... era andata giù subito, ronfando come un marinaio ubriaco.

- Di certo non è di questa base- rispose infine lo gnomo, andando al tavolo per versarsi una birra - Non l'abbiamo mai vista, e se fosse scomparso qualcuno l'avremmo saputo-

- Magari viene dai villaggi vicini- ipotizzò Laio.

- Non credo, correva da tutt'altra direzione, e poi ha dei segni su polsi e caviglie. Significa che è stata messa in catene-

- E allora chi pensi che sia? Non una criminale in fuga, spero-

Un lungo sorso di birra, e sospirò - Non ne ho idea, ma glielo chiederai tu, Nihal, quando si sveglierà-

- Io?- storse gli occhi quella, perplessa - Perchè io?-

- Giusto, posso pensarci io- si propose lo scudiero, entusiasta dell'occasione.

Per quanto cercasse di nasconderlo, si vedeva lontano un miglio che quella ragazza gli piaceva molto.

- Insomma… non credete che rimarrebbe un po’ scioccata dall’aspetto di Nihal? Senza offesa, ovviamente-

- Figurati- annuì lei, con un vago sorriso sulle labbra.

- So che vuoi renderti utile, ma è meglio così. Sono convinto che potrebbe aprirsi più facilmente se parlasse con un’altra ragazza-.

Laio non insistette oltre: se Ido diceva una cosa, allora era quella.

 


 
 

Kina quasi sorrise al piacevole tepore che avvolgeva il suo corpo.

Che goduria! Non riusciva più neanche a ricordare l'ultima volta che aveva provato una cosa simile.

"Bel calduccio. Ci voleva proprio dopo tutto quel tempo nel bosco".

Tempo nel bosco?!.

Spalancò gli occhi, e scattò su a sedere nel rendersi conto di quello che aveva appena pensato.

Guardandosi intorno... si ritrovò sul letto di una casetta che non conosceva, in una stanza talmente disordinata da appartenere solo a un uomo scapolo.

Dove diavolo era finita questa volta?.

"Oh, sì. Ora ricordo" respirò profondamente lei, cercando di riordinare le idee "C'erano quelle persone".

- Buongiorno!- parlò qualcuno al suo fianco.

Kina sobbalzò, stringendo e tirando a sè le pesanti coperte di tela.

Seduta su un robusto seggio di legno a un paio di metri da lei, stava quella bellissima ragazza dagli strani capelli blu, che aveva visto quando era arrivata lì.

Sorrideva rassicurante, ma allo stesso tempo stringeva l'elsa della grande spada nera che portava al fianco.

- Ti sei svegliata. Stai bene?-

- Io... io...- balbettò quella. Neanche lei sapeva come stava.

- Non temere, non devi agitarti. Sei al sicuro qui-.

Abbassò gli occhi, sconfortata.

Qui? E dov'era qui?.

Bè... in ogni caso era tempo di scoprirlo, visto che quella creatura sembrava più disposta a parlare, rispetto agli uomini dell'altro accampamento.

- Dove mi trovo?-

- Alla base della Terra del Sole-.

"Io non so cos'è una Terra del Sole".

Stava per dirlo ad alta voce, quando cambiò idea. Meglio non correre rischi, e tenersi il resto per sè, prima che decidessero di spedirla chissà dove.

Diede un'occhiata al suo ciondolo di cristallo a forma di goccia. Poi guardò la guerriera... e ancora il ciondolo.

- Non sei una Demone- dichiarò all'improvviso.

- Certo che no!- si affrettò a rispondere Nihal, vagamente indispettita - Io sono un mezzelfo-.

Nessuno aveva mai osato darle della Demone, prima d’ora.

L'avevano chiamata strega.

L'avevano sospettata di essere una spia del Tiranno.

Ma una Demone mai.

Certo, aveva messo in conto la curiosità della ragazza riguardo alle sue fattezze bizzarre. Ma una Demone!?

- Quanto tempo ho dormito?-

- Quasi due giorni filati, non sei stata troppo bene-.

Fu nel recipere quell'ultima frase che...

- Devo andare!- saltò giù dal letto Kina, senza curarsi di niente.

Non se n'era accorta... ma i suoi vestiti erano alquanto malconci.

- No, ferma!-.

Neanche il tempo di fare un passo, che subito ripiombò a terra, colta da un tremendo capogiro.

Respirò a fondo, la testa talmente scombussolata da non riuscire nemmeno a reggersi in piedi.

- Non devi sforzarti, sei ancora debole. Hai anche avuto la febbre- disse quell'altra, aiutandola a rimettersi a letto.

Per un istante... la mente di Nihal ritornò indietro di qualche mese, a quando era stata accolta da Eleusi.

Sembrava proprio che ora le parti si fossero invertite: adesso era lei a prendersi cura di una perfetta estranea.

Ma prima le cose importanti.

- Io sono Nihal. E tu chi sei?-

- Kina- borbottò lei, dicendosi che almeno a quella domanda poteva rispondere senza problemi.

- Bene, Kina. Da dove vieni?-.

La Maga la guardò indecisa. Doveva dire la verità?.

Meglio di no. Se gli altri non l'avevano creduta... perchè mai dovevano farlo loro.

Chiuse gli occhi e rimase in silenzio.

- Bè, se non me lo vuoi dire fa lo stesso- annuì Nihal, porgendole una grande ciotola piena di zuppa calda fumante, che profumava di carne e salsicce.

Kina la agguantò insieme al cucchiaio, cominciando a mangiare freneticamente e con avidità, lasciando la mezzelfo a occhi sgranati e stupiti. Probabilmente non stava facendo una buona impressione.

Ma che gliene importava? In fondo era affamata. Nell'altro accampamento non le davano abbastanza cibo, e le bacche della foresta non bastavano certo a riempirle lo stomaco.

Era un sogno poter mandar giù qualcosa di caldo.

- Dove vai?- chiese quando vide la ragazza armata uscire dalla camera.

- Ti lascio riposare un pò. Verrò a trovarti tra un paio d'ore, e ti porterò qualcos'altro di più sostanzioso. Sai, il mio scudiero si è messo a cucinare solo per te-.

 

 

Una volta rimasta sola, Kina si diede da fare per spazzolare via tutto il contenuto della scodella, fino a non lasciare più neanche un pezzetto di carne.

Solo poi si sentì improvvisamente stanca, con una gran voglia di dormire ancora: doveva essere lo stress degli ultimi giorni, che veniva giù tutto in una volta.

Ma comunque fosse... non ci pensò due volte a rimettersi sotto le coperte e godersi dell'attimo di quiete.

Un letto comodo, coperte decenti, niente catene ai polsi. Cibo e acqua a volontà.

"Qui non sembra male" pensò, mentre chiudeva gli occhi.

Forse la fortuna stava cominciando a girare.

 

 

 

 

Il giorno dopo.

Nella Terra delle Rocce. Foreste di Pietra.

 

 

 

 

Esattamente come la prima, anche la seconda sfera incandescente apparve agli occhi umani come una piccola meteora, mentre attraversava il cielo all'ora del crepuscolo.

Due volte in meno di un mese. Gli astronomi del Mondo Emerso ne sarebbero stati entusiasti.

Appena si schiantò al suolo, provocò un'insolita esplosione di luce verdastra.

Il cratere addirittura più grande e profondo del precedente.

All'interno... inginocchiato a quattro zampe... stava una figura nera.

Si rialzò in piedi, e uscì agilmente dalla conca nel terreno senza alcuna difficoltà.

Si guardò intorno, tirando su col naso come se annusasse l'aria, cercando di captare qualche altro odore che non sapesse da bruciato.

Era indubbiamente in una foresta. Solo del genere che non aveva mai visto.

Gli alberi, i cespugli, i fiori... completamente di pietra.

Insoliti, ma belli da vedere.

Peccato che alcuni di quelli fossero andati distrutti dal suo arrivo lì.

Più in là, in lontananza, si potevano addirittura vedere delle montagne nere, che parevano riflettere i bagliori arancioni del sole che calava.

Scosse la testa. Non era il momento di ammirare il paesaggio: aveva una missione da portare a termine.


 

 
  
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