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Autore: GilraenAlcarin    14/07/2012    4 recensioni
Salve!! GilraenAlcarin altri non è che il nome comune di Echadwen e Estel91, le due autrici in cooperation di questa storia, nata da una grande passione in comune...... Buona lettura!!
" Elen sìla lùmenn' omentielvo "
" Una stella brila sul nostro incontro "
Pensò appena lo vide sparire tra gli alberi. Sapeva per certo, nel suo cuore, che nulla sarebbe più stato come prima.
Questa storia parla di un'amore tra un Uomo e un Elfo, nato piano piano, tra difficoltà e guerre. Un sentimento profondo che verrà messo a dura prova dalle fatalità del destino, ma quando sono le Stelle a benedirlo e quando la loro luce ne illumina il cammino...... Tutto è possibile.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aragorn, Legolas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7

 

Incontri e scontri

 

“ Non posso farcela “ pensava, con la testa tra le mani. Era li da un ora oramai, da quando Legolas se n’era andato con Lady Galadriel, seduto sul bordo della fontana di quel bellissimo giardino. Non avevano più avuto occasione di parlare, di sfiorarsi……

Continuava a pensare al suo sguardo, ed era convinto di averci letto dell’altro oltre che fiducia … poteva essere….  amore quello che quel blu immenso celava?

<< Ti è andata bene tutto sommato, mortale. >> Quella voce lo ridestò da quei pensieri, una voce che oramai stava imparando a riconoscere.

<< Vattene, Lanthir, lasciami solo per favore. >> Disse voltandosi lentamente, ma rimase senza parole nel vederlo.

La luce della luna rifletteva sulla sua pelle chiara, rendendola, se possibile, ancor più morbida all’apparenza… i lunghi capelli che ricadevano sul petto, raccolti distrattamente dietro la testa.

La tunica corta che indossava, lasciava intravedere le gambe muscolose fasciate dai pantaloni marroni, che finivano poi negli stivali.

Tutto questo non sfuggì al guardiano, ben consapevole dell’effetto che aveva sui mortali.

Lo raggiunse, e senza dargli il tempo di alzarsi, si chinò su di lui, posando le mani sulle sue cosce e parlandogli sulle labbra << Vedo che hai imparato il mio nome, credo che passeremo molto tempo insieme da ora in avanti, ramingo. >> per poi lasciare un leggero e lunghissimo bacio su di esse

<< Mai ho veduto una creatura più avventata di te, guardiano. >> Disse Aragorn, senza riuscire a staccarsi dalle sue labbra

<< E la cosa ti dispiace, Aragorn? >> A quelle parole, l’uomo si alzo bruscamente, afferrando le braccia del guardiano e spingendolo indietro, fino al tronco di un grosso albero dorato, e premendosi completamente contro il suo corpo.

<< Non giocare con me. >> La sua voce era bassissima, per via del desiderio che quell’Elfo era riuscito a scatenare in lui

<< Il tuo corpo mi desidera, non puoi negarlo…. Sei in mio potere, mortale. >> Il guardiano baciò di nuovo quelle labbra ardenti, quanto il desiderio che riuscivano a destare nel suo corpo immortale

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Un impercettibile sospiro lasciò le labbra del principe

<< Cosa ti turba Legolas? Puoi parlarmene; lo sai che ti considero come un figlio >> lo rassicurò la Dama

<< Mia Signora... Vi ringrazio e vi assicuro che io nutro lo stesso affetto nei vostri confronti. Per me siete stata e siete tutt'ora come una madre. La mia mente è confusa... >>

<< Come ti ho già detto il tuo cuore è puro e non devi temere ciò che prova. Devi solo saperlo ascoltare >>

<< Io ascolto mia Signora ma non è così facile... E devo dar retta anche alla mia testa, alla mia posizione... >>

la Dama Bianca sorrise <>

le doleva il cuore vedere colui che considerava come un figlio, essere preda di una tale confusione

<< Potete darmi una mano? Il vostro specchio mostra il futuro... >> chiese Legolas speranzoso

<< Il mio specchio mostra tante cose figliolo... cose che furono, cose che sono ed altre che devono ancora verificarsi ma nulla è certo. La risposta alle tue domande la troverai solamente guardando dentro al tuo cuore >> detto ciò la Dama si alzò per tornare dai due Signori.

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<< Il mio corpo ti desidera… oppure è il tuo, che desidera me? >> Chiese il ramingo, spingendosi verso di lui tenendo le mani sui suoi fianchi, in modo da far aderire il bacino con il suo, così da poter percepire la forza impetuosa del suo desiderio.

Lanthir portò le mani sulle sue forti spalle, sussurrandogli all’orecchio << Entrambe le cose potrebbero rivelarsi… interessanti >> soffiò volutamente l’ultima parola, sfiorandolo con le labbra

Aragorn fu scossò da un brivido che lo fece tremare << Queste labbra… sanno solo parlare, dunque? >> Con uno scatto impercettibile all’orecchio umano, il guardiano estrasse il piccolo pugnale che l’uomo portava alla vita, e glielo puntò alla gola, ma senza premere sulla sua carne

<< Non sfidarmi, mortale, potresti pentirtene >> Fisso gli occhi chiari nei suoi, facendogli perdere ogni controllo

<< Dov’è che ho già visto questa scena?? Ah, già, il nostro primo incontro >> Gli fece eco il ramingo, divertito, rubandogli un altro bacio a fior di labbra

<< Dunque, è la seconda volta che ti colgo alla sprovvista, ramingo……… >> Con il pugnale, scese sul suo collo e poi giù fino al petto, tagliando i lacci che tenevano chiusa la sua camicia, fino all’addome, scoprendo poi con uno strattone il petto ampio e forte

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Il principe si lasciò andare sulla soffice erba portandosi le mani dietro la nuca, tanti pensieri affossavano la  sua mente in quell'istante e le parole della Signora del Bosco d'Oro lo avevano reso ancora più insicuro; voleva solo distrarsi. 

Lasciò vagare il suo sguardo per il limpido cielo che si stagliava di fronte a lui... Il cielo di di un blu intenso... come i suoi occhi. 

Prepotentemente l'immagine del volto di Aragorn tornò a farsi largo tra i suoi pensieri.

<< Ma cosa mi succede? >> si chiese Legolas.

Aveva affermato il vero quando disse che pochi Uomini avevano osato avventurarsi fino ai confini del suo regno ma poteva essere amore quello che in realtà lui considerava solamente curiosità per una razza con la quale aveva  avuto pochissimi contatti?

Ripensò a quei pochi istanti che avevano condiviso da soli...

Sotto il portico... La sua mano posata in una dolce carezza sul suo fianco ed il fiato caldo che prima gli lambiva il collo e le labbra poi.

E la sera precedente, quando era rimasto abbagliato dalla bellezza del suo volto ed istintivamente le loro mani si erano cercate.

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Senza attendere oltre, l’Elfo lo prese per i lembi della camicia ora completamente aperta, tirandolo ancor più vicino a se, incrociando le braccia dietro al suo collo e incatenandolo in un bacio che di casto aveva ben poco.

Si era sentito subito attratto da quel mortale, così diverso da lui e dalla sua stirpe… l’uomo sentì la propria forza di volontà venir meno, e soffocò un gemito nella sua bocca quando egli prese a muoversi contro di lui. 

Senza preavviso portò le mani sulla sua schiena, fino ai glutei, che strinse con fare possessivo, strappando una risatina di compiacimento all’altro.

<< Fallo… so che vuoi farlo.. lo sento.. >> Quanto era provocante quell’Elfo dai lunghi capelli ondulati…. Non avrebbe mai pensato che un essere di luce avrebbe potuto tenere un comportamento tale. Fino a quel giorno. 

Così dicendo fece scivolare una mano tra le sue gambe, percorrendo di continuo l’addome, il petto, facendogli scivolare la stoffa dalle spalle e parlando tra un bacio e l’altro.

<< Ma chi sei tu… >> Oramai perduto, l’uomo scese con le labbra sul suo collo inspirando il suo profumo di fiori freschi, baciando quella pelle morbida... << Non riesco a smettere di toccarti, di baciarti.. Sei come ti avevo immaginato.. >>

<< Chi sono io? Sono il guardiano di Bosco Atro… dunque tu hai immaginato me, mortale? >> Rispose Lanthir, sottostando al suo attacco e facendogli credere momentaneamente di avere il controllo

<< Il principe di Bosco Atro… >> Sussurrò l’uomo, con voce quasi impercettibile, completamente perso in un’altra dimensione, in cui forse, non era il guardiano ad essere tra le sue braccia.

<< Che tra te ed il mio principe ci fosse qualcosa lo avevo capito già da tempo, ed ora tu me lo confermi. >>  A quelle parole, Aragorn si bloccò di colpo, immobile, quasi incosciente di ciò che stava facendo, o meglio… di ciò cui la sua mente e forse, il suo cuore, lo avevano portato ad immaginare

 

“ sei come ti avevo immaginato “ chiuse gli occhi;

“non riesco a smettere di toccarti, di baciarti” li riaprì di scatto.

L’immagine di Legolas, vivida nella sua mente

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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