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Autore: fleacartasi    15/07/2012    2 recensioni
“Oh, signor Potter.” Horace Lumacorno si sfiorò i baffi con le dita. “Buongiorno.”
“Buongiorno a lei, professore. Posso entrare?”
Lumacorno annuì, senza alzarsi dalla poltrona. “Certo. Un po' di canditi?”
James annuì, scegliendo un cubetto di ananas da un grande piatto di vetro.
“A cosa devo l'onore di questa visita?”
“Volevo parlare del Lumaclub.”

La mia personale versione su com'è avvenuto il cambiamento di James, durante il settimo anno.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Horace Lumacorno, James Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Di ananas canditi e consigli sentimentali







Avanti.”
La porta dell'ufficio si aprì cigolando.
“Oh, signor Potter.” Horace Lumacorno si sfiorò i baffi con le dita. “Buongiorno.”
“Buongiorno a lei, professore. Posso entrare?”
Lumacorno annuì, senza alzarsi dalla poltrona. “Certo. Un po' di canditi?”
James annuì, scegliendo un cubetto di ananas da un grande piatto di vetro.
“A cosa devo l'onore di questa visita?”
“Volevo parlare del Lumaclub.”
“Continui,” lo invitò l'uomo, incuriosito.
“Voglio entrare nel club, professore.”
“Vuole entrare nel Lumaclub?” ripeté Lumacorno. “E posso chiederle il motivo?”
“Davvero le servono delle motivazioni? Come avrà saputo quest'anno sono diventato Caposcuola. Sono nella squadra di Quidditch, ho preso tutti i G.U.F.O e intendo fare lo stesso con i M.A.G.O, sono popolare e farò carriera come Auror... Francamente, mi chiedo perché non mi abbia mai invitato alle sue riunioni in questi anni.” Terminò il discorso con un sorriso smagliante, passandosi una mano fra i capelli arruffati.
Dopo un istante di silenzio, Lumacorno scoppiò a ridere. “Crede che non abbia mai notato le sue qualità, signor Potter? E' piuttosto popolare, come lei stesso si è premurato di sottolineare.”
“Allora...”
“Allora non credo che lei sia davvero interessato a diventare parte del mio piccolo gruppo.” Gli rivolse uno sguardo indagatore, prima di mangiare l'ennesima fetta di ananas candito. “Voglio conoscere il
vero motivo. Sono il direttore di Serpeverde, mentire è un'arte che si tramanda in questa Casa da secoli. So riconoscere una bugia senza neanche sforzarmi.” Incrociò le dita, appoggiandole sul ventre prominente.
“Io...”
“Le consiglio di risparmiare il suo fiato, se intende dirmi che mi sto sbagliando. Non è affatto così.” Nonostante il tono fermo della voce, sulle sue labbra era dipinto un sorriso sornione. “Si arrenda, così potremo arrivare in Sala Grande in tempo utile per il pranzo.”
James sospirò, accettando la sconfitta. “E' per lei, va bene?”
“Lei?” indagò l'uomo, anche se aveva l'aria di sapere bene a chi si riferisse.
“Evans, Lily Evans,” rispose, con riluttanza. “Sono certo che si ricorda di lei, è la sua studentessa preferita.”
“Oh, ho avuto tante studentesse in gamba in questi anni,” osservò Lumacorno. “Ma è senza dubbio piena di talento. Le sue pozioni sono sempre perfette! In ogni caso temo di continuare a non capire: qual è il problema con la signorina Evans?”
“Gliela faccio breve: lei pensa che io sia uno stupido.”
“E si sbaglia?”
“Certo che si sbaglia! Cioè... E' vero, a volte mi comporto come un cretino, lo ammetto. Però non è questo il punto!”
“E quale sarebbe, se posso permettermi di chiederlo?”
“Il punto è che devo entrare nel Lumaclub per dimostrarle che voglio cambiare.” Abbassò lo sguardo, quasi imbarazzato. “Per farle capire che voglio diventare più serio, ecco. La sento sempre parlare di quanto sono
maturi gli studenti che partecipano alle riunioni, al contrario dei suoi compagni di Casa...” Fece una smorfia, contrariato.
“Ah, signor Potter, mi sta mostrando un lato inedito del suo carattere!” esclamò Lumacorno. “Tuttavia, per quanto non conosca bene la signorina Evans, sono piuttosto sicuro che non sarebbe colpita dal suo gesto. Anzi, credo che lo interpreterebbe come l'ennesimo tentativo di metterla in imbarazzo di fronte al resto della scuola. Non credo che sarebbe disposta a passarci ancora sopra, dopo il mazzo di fiori canterini che le ha fatto trovare nella mia aula l'altro ieri.”
“Lei dice?” domandò James, smarrito.
“Per Merlino, non credevo che fosse così ingenuo! Se davvero tiene ad Evans, inizi a comportarsi da adulto!”
“Ma io...”
“Niente ma! La smetta con gli scherzi e soprattutto la smetta di imbarazzarla con le sue scenette plateali. Otterrà molti più risultati, senza neanche doversi annoiare al mio piccolo Club. Non credo che sarebbe un ambiente adatto a lei.”
“Ne è sicuro?”
“Sicurissimo. E adesso la smetta di usarmi come consulente sentimentale e sparisca dal mio ufficio! Cosa mi tocca fare per gli studenti...”
“D'accordo, d'accordo, me ne vado,” rispose James. “Grazie per i consigli, professore. Per essere un Serpeverde devo ammettere che non è male...”
“Lo prenderò come un complimento, Potter. E non si dimentichi che domani deve consegnarmi una pergamena di trenta centimetri,” gli intimò. “Sarò intransigente, farà meglio ad essere perfetta.”
“L'ho già arrotolata e messa nella borsa, lo giuro,” ribatté il ragazzo, con un sorriso che smentiva le sue parole. “Arrivederci!” esclamò poi, chiudendosi la porta alle spalle.
“Arrivederci”, lo salutò Lumacorno. “Questi giovani...” aggiunse poi, sottovoce, prima di versarsi una generosa dose di Whisky Incendiario.



* * * * *



Un titolo orrendo per una storia che ho scovato nei meandri del mio computer, scritta nemmeno io so quando. Forse l'avevo iniziata per un contest a cui alla fine non ho partecipato, ma non ne sono così sicura...
In ogni caso, una piccola e personale versione del momento in cui James, al settimo anno, decide che è ora di cambiare atteggiamento per conquistare Lily.
Senza nessuna pretesa :)


Alla prossima,
Flea.

  
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