Ad ogni calcio che quel maniaco leader della CP9 le tirava, la giovane donna sussultava, un intenso dolore si espandeva in tutto il suo corpo. Tentando il suo meglio per soffocare le sue grida, iniziò a pensare, il più forte possibile, per qualcuno, qualcuno che la aiutasse. È stato solo di recente che è riuscita ad aprirsi a tal punto, da potersi fidare completamente di altre persone. Il dolore nelle sue costole e nello stomaco era talmente intenso, da gridare di più ad ogni colpo.

'Qualcuno mi aiuti!' gridò nella sua mente, sperando che in qualche modo, qualcuno potesse sentirla, e venire a salvarla. Pensieri concentrati sulla piccola banda di pirati, che volontariamente ha dichiarato guerra al potente governo mondiale, Robin sentiva le lacrime sgorgare dentro di lei, e il sangue scorrere dalle ferite aperte sul suo viso e la testa. Ma proprio quando le cose sembravano senza speranza, e il dolore aumentava sempre di più, le mascelle chiuse in un angolo dell'edificio, per cercare di resistere con tutta se stessa, un lampo di speranza le balenò in mente.

'Rufy' una sola parola, il nome dell'apparentemente invincibile capitano pirata, correva nella sua mente, e lei sapeva, a prescindere dal dolore che stava provando ora, che Rufy stava in qualche modo andando incontro a qualcosa di peggiore. Ma lei sapeva anche, con una sensazione di calore nel petto, che avrebbe potuto farcela, e che tutto sarebbe andato per il meglio.

Robin si svegliò di soprassalto, stringendo leggermente il petto con una mano, e l'altra era appoggiata sulla sua guancia, notando con una certa sorpresa che era piuttosto calda. Quello non era solo il risultato dell'appena avvenuto risveglio, ma di qualcosa di completamente diverso.

'Rufy' il suo nome risuonò ancora nella sua mente, aveva gli occhi spalancati, e le sua faccia avvampò in una vivace tonalità di rosso. Scuotendo la testa da parte a parte, Robin cercava di scrollare i pensieri dalla sua testa, una strana calda sensazione emanata dal profondo di lei. Era qualcosa che non aveva mai sperimentato prima, e non era sicura di come chiamarla. Pensando agli altri membri dell'equipaggio, la giovane donna non sentiva nemmeno lontanamente lo stesso senso di calore, e ciò la confondeva.

Scrollando via le incertezze, guardò la sua compagna di stanza e migliore amica 'Chiederò a Nami più tardi, sono sicura che sa qualcosa al riguardo' pensò Robin, un piccolo sorriso si insinuò sulla sua faccia mentre di alzava dal letto, dirigendosi al piccolo bagno per prepararsi per la giornata.

La colazione quella mattina fu la stessa come al solito. Tutti i ragazzi gridavano cose diverse, nel tentativo di proteggere il loro cibo, dal ragazzo di gomma sempre più ingordo. Nami sedeva, cercando di godersi il cibo, ma la sua tensione era chiaramente in aumento, il suo sopracciglio si contraeva per il fastidio. Nonostante le buffonate dell'equipaggio, Robin sedeva come al solito, stranamente calma, con un sorriso d'intesa sul viso. Ma si sentiva un po' strana, come ogni tanto, avrebbe tentato di rubare uno sguardo al capitano, ridacchiando un po ' suoi lineamenti grottescamente esagerati, con la bocca farcita di là della ragione con il cibo.

Dopo il pasto caotico, i membri dell'equipaggio Cappello di Paglia si separarono, intrattenendosi attraverso vari mezzi. Rufy, Usopp e Chopper tutti seduti a cerchio, stavano giocando ad un gioco, Rufy non conosceva ancora le regole dopo tutto questo tempo. Zoro, come al solito, ha trovato un posto apparentemente appartato e ha deciso di riposarsi. Sanji era in cucina, presumibilmente stava cucinando qualcosa per Robin e Nami. Franky era chiuso nella sala macchine pensando a qualche strano aggiornamento per la nave, o al suo corpo di cyborg.

Guardandosi velocemente intorno, Robin trovò Nami al timone mentre controllava che la nave seguisse la rotta giusta. Sentendo che ora era un buon momento, Robin si avvicinò lentamente alla ragazza più giovane.

“Ti serve qualcosa, Robin?” chiese la ragazza dai capelli rossi, mettendo una ciocca dietro l'orecchio, godendosi la brezza marina sulla sua pelle liscia.

“Potresti venire con me un minuto, navigatore?” la ragazza più grande ha chiesto, suscitando uno sguardo un po 'confuso dalla più giovane. Annuendo gentilmente alla richiesta, Nami seguì silenziosa Robin nella loro cabina, sapendo che avrebbero avuto molta più privacy rispetto a qualsiasi altro posto sulla nave. Di nascosto dalle ragazze, un certo ragazzo di gomma sedeva, guardandole con un occhio, e con un sopracciglio curiosamente inarcato.

'Cosa stanno facendo?' si chiese Rufy. Anche facendo le sue normali buffonate, aveva notato che durante la colazione Robin a volte gli lanciava qualche occhiata. Era strano, perchè normalmente Robin era molto distaccata, osservava le azioni della ciurma, senza soffermarsi su nessuno in particolare.

“Oi, Rufy è il tuo turno” la voce di Usopp lo svegliò dai suoi pensieri. Girandosi verso gli altri due ragazzi, Rufy non riusciva a togliersi dalla testa il modo in cui Robin stava agendo, così decise di andare a chiederglielo.

“Scusate ragazzi, ho qualcosa da fare” disse senza mezzi termini, scusandosi per il gioco, ai confusi Usopp e Chopper. Guardandosi a vicenda, i due si strinsero nelle spalle, iniziando un altro gioco solo loro due.

“Allora, cosa succede Robin?” chiese Nami, con un lieve tono di preoccupazione nella sua voce, mentre di sedeva sul letto, accavallando le gambe, e guardando la ragazza in fronte a lei. Era raro che Robin volesse parlarle volontariamente, soprattutto della sua privacy.

“Attualmente, vorrei la tua opinione su una cosa” iniziò la donna più grande, un inusuale tono di nervosismo nella voce. Agitò le dita mentre camminava verso il suo letto, sedendosi sopra prima di continuare. Quando Nami annuì dicendo a Robin di continuare, l'archeologa prese un respiro profondo prima di parlare.

“Nami, ultimamente quando penso ad una certa persona, sento caldo dentro. Ho dei sogni, e quando mi sveglio, le mie guance sono rosse e mi sento molto calda e a disagio” mentre parlava, Nami sentì i suoi occhi espandersi, i suoi occhi marroni mostravano la sua sorpresa per la situazione. Robin stava davvero vivendo queste cose?

“Robin, quanto spesso accade questo?” chiese la rossa, sperando di ottenere qualche tipo di misura del problema.

“Quasi ogni giorno” fu la risposta, un leggero rossore apparve sulla pallida, soffice pelle della donna più grande. Nami sorrise, realizzando che il problema di Robin era qualcosa di così piccolo, ma allo stesso tempo significativo.

“Robin, credo che tu abbia una cotta” concluse, quasi sarcasticamente, causando a Robin di arrossire in una tonalità più profonda di rosso. Era vero? Aveva una cotta per un ragazzo che era più di un decennio più giovane di lei? Sentendosi imbarazzata, Robin portò le mani sulla faccia, sentendola estremamente calda, e realizzando che stava arrossendo, il rosso del suo viso quasi scuro come il colore dei suoi capelli corvini.

“Allora, Zoro lo sa?” chiese Nami, facendo scendere il rossore di Robin, che la guardava lievemente confusa.

“Cosa centra Zoro con tutto questo?” Robin domandò diretta, causando confusione in Nami.

“Sanji?” Nami chiese ancora, cercando di accertarsi dell'identità della cotta di Robin.

Robin non rispose su Sanji, semplicemente alzò un sopracciglio, alla quale Nami respinse l'idea 'Si, Sanji certamente non è una delle possibilità'. Nami sforzò il suo cervello, tentando di pensare a chi poteva essere. Tutti sapevano che Usopp e Kaya avevano una cosa una corso, e ciò lo escludeva. Riflettendo bene, anche Chopper era escludibile. E ciò lasciava due opzioni, tra Franky e Rufy. Conoscendo nella sua anima che non poteva essere Rufy, il navigatore dell'equipaggio sorrise a se stessa e iniziò a parlare di nuovo.

“Ah, Franky è un ragazzo fortunato, Robin” la fiducia di Nami sparì quando Robin sbattè gli occhi, una risatina sfuggì dalle sue fredde, rosee labbra. Sentendo la risata di Robin, Nami sgranò gli occhi, non completamente capace di capire che LUI era l'individuo per cui Robin aveva una cotta.

“Rufy!?” urlò quasi a massimo volume, portandosi una mano alla bocca mentre saltava giù dal letto, guardando incredula la donna più grande, il cui viso sembrava essere incandescente dal suo rossore, la testa inclinata verso il basso mentre annuiva lentamente. Nami era rimasto senza parole. Collassando all'indietro sul suo letto lentamente, guardando bene Robin. Era semplicemente incredibile. Robin e Rufy? Era anche possibile?

“Quindi, tu hai una cotta per Rufy, giusto?” chiese, un po 'esasperata dalla situazione, con una strana sensazione stretta al petto quando la donna più grande annuì. “Lui lo sa?” domandò Nami, un po 'infastidito da questo nuovo sentimento.

“No!” Robin ha quasi urlato, il suo imbarazzo per la situazione era chiaro. Che si trattasse di Rufy, o della sua stessa confusione, Nami voleva davvero aiutare la sua amica il più possibile.

“Tu credi che possa ricambiare i tuoi sentimenti?” chiese dolcemente, con un sorriso gentile sulle labbra.

“Io... non lo so...” parlò la ragazza normalmente confidente. Sentendo Robin un po' sconfitta Nami si rattristò, si alzò in piedi, e catturandola in un caldo abbraccio. Lei voleva che Robin fosse felice, e lei sapeva, in qualche modo, che Rufy sarebbe stato adatto per lei.

“L'unico modo per saperlo sicuramente è chiederlo a lui, Robin” Nami le disse semplicemente, guardando diretta negli occhi azzurri di Robin, ammirando la loro bellezza, come il cielo infinito. “Rufy è piuttosto semplice, dopo tutto, ma io non credo che mai pensato cose del genere. Ma se pensi che ne vale la pena, dovresti fare un tentativo.” disse cercando di incoraggiare la sua migliore amica. Fu sorpresa nel sentire le braccia di Robin avvolte intorno a lei con dolcezza.

“Grazie, Nami-san” lei disse semplicemente, con chiara gratitudine nella sua voce. Nami sorrise al pensiero che Robin stava per ottenere qualcosa di meraviglioso, ma si sentiva un po' vuota, e ciò la confondeva un po'. Guardò Robin alzarsi, camminare verso la porta, e fermandosi una volta afferrata la maniglia e guardare indietro a Nami.

“Se c'è qualcosa che posso fare per te, basta chiedere Nami” disse Robin, un dolce sorriso sulla sua faccia mentre girava la maniglia, aprendo la porta lentamente.

“Sii preparata se lui non capirà subito cosa stai tentando di dirgli” rispose Nami, una piccola risatina venne da entrambe dopo le sue parole, realizzando che era assolutamente possibile. “Lo terrò a mente, E grazie ancora, Nami” parlò Robin, uscendo dalla piccola stanza, lasciando Nami a pensare da sola.

Stendendosi all'indietro, la giovane navigatrice stringeva il petto, sentiva una strana sensazione di vuoto nel cuore. Non capiva perchè. Perchè le faceva male, immaginare Robin e Rufy insieme? Si girò sul fianco, sospirando e addormentandosi.

Come Robin si avvicinò alla porta per entrare sul ponte della piccola nave, lei sorrise a se stessa, sperando che tutto andrà bene. Ma prima che potesse entrare sul ponte della Sunny, si sentì fermare da qualcuno che le aveva preso il polso da dietro. Guardandosi indietro, sgranò gli occhi quanto più si possa immaginare, sorpresa di vedere lui lì.

“R-Rufy, cosa stai facendo?” chiese lei, sperando che il suo nervosismo non si sentisse troppo. Sentendo la leggera pressione di Rufy che la tirava verso di se, lei si avvicinò, finchè non furono a pochi centimetri di distanza, sentiva come se il suo viso fosse in fiamme. Chiuse gli occhi, inghiottendo nervosamente mentre sentiva il suo respiro sulle labbra, che la fece rabbrividire leggermente.

“Questo...” lui parlò gentilmente, premendo fermamente le sue labbra su quelle di lei, inviando una scossa nel corpo di lei. È stato incredibile. Pensò che non c'era modo che lui non avesse avuto affari romantici, ma la sensazione delle sue labbra contro le sue era come il paradiso. Il calore della bocca dello stomaco si gonfiava, inghiottendo tutto il suo essere quando lei strinse le braccia liberamente attorno al collo del ragazzo più giovane.

Dopo pochi minuti di beatitudine, hanno rotto il bacio per la mancanza aria, guardandosi pigramente l'uno negli occhi dell'altro. Rufy fece il suo ampio sorriso a trentadue denti, facendo sentire a Robin un calore dentro di lei, che è cresciuto ancora quando lei si è sporta in avanti, per baciarlo di nuovo leggermente. Questo non era così appassionato e lungo come l'altro, ma ha detto abbastanza. Quando il bacio finì, Rufy rideva, mettendole il cappello di paglia logoro in testa, scompigliandole i capelli lisci neri nel gesto.

“Rufy...” lei disse semplicemente, sorpresa del suo gesto. Gli occhi di lui guardavano seriamente nell'anima di lei attraverso i suoi occhi azzurri, facendola arrossire fortemente. Rufy si sporse in avanti, premendo delicatamente le labbra sulle sue orecchie, mentre parlava, poco più di un sussurro.

“Ricordati, proteggerò sempre il mio tesoro” le sue parole, benché semplici, hanno avuto un significato così profondo per la giovane donna, che riusciva a malapena a trattenersi, qualche lacrima randagia scese dalle guance pallide. Sorridendo ancora ampiamente, Rufy annuì mentre afferrava la mano, conducendola sul ponte, con Robin che lo seguiva volentieri. Sapeva che tutto l'equipaggio stava per avere un grande shock, ma a lei non importava. Era il suo tesoro, e sapeva che significava che sarebbero stati insieme per sempre.