Quella notte Rudi e Alice dormirono poco. Il piccolo Giulio li tenne svegli. Ma nonostante tutto non sembravano stanchi. E Rudi era pronto per andare in bottiglieria ma: "Rudi aspetta. Io e zio abbiamo deciso di concederti qualche giorno libero così da poter stare vicino ad Alice e il bambino."
"Sicuro papà? In bottiglieria c'è sempre bisogno di una mano."
"Ce l'abbiamo fatta in passato." rispose Giulio strizzando l'occhio sinistro.
"Grazie papà" sorrise Rudi, il quale subito dopo abbracciò il padre.
"Ah Rudi ricordati che stasera faremo una festa in vostro onore. Alle otto e mezzo in bottiglieria."
"Va bene papà. Grazie ancora."
Rudi, Alice e il piccolo Giulio passarono tutta la giornata insieme a Marco, Eva e Marta. Andarono prima al parco, poi uscirono per Roma.
Arrivata l'ora prestabilita andarono in bottiglieria.
"Eccoli. Un hurrà ai Cesaroni e alla loro famiglia." urlò d'improvviso Antonio Barilon.
In bottiglieria c'erano davvero tutti. Da Cesare a Fernando, da Stefania a Carlotta, tutti gli amici dei ragazzi. Si divertirono come non mai. Poi con uno sguardo d'intesa Rudi e Marco andarono sul palco della nuova bottiglieria. Attaccarono i loro rispettivi strumenti. Chitarra acustica per Marco e chitarra elettrica per Rudi.
"Signori, grazie di tutto per essere qui. Ora se permettete io e Rudi vorremo dedicare una canzone alle nostre amate."
"Si, bravi ragazzi." risposero quasi in coro.
Cantarono il vecchio successo di Marco "Ovunque andrai". Finito il pezzo, le rispettive compagne corsero sul palco a baciarli con grande passione.
"Grazie amore" dissero quasi all'unisono.
"Ti amo" risposero i ragazzi.
"Ragazzi allora facciamo un brindisi a queste due splendide coppie. Forza coi bicchieri. Spumante per tutti." disse Cesare lasciando tutti sbigottiti.
Continuarono a festeggiare. Le bottiglie di spumante sembravano non finire mai per brindare a tutte le coppie innamorate.
"Ah cè ma che per caso hai visto Matilde. Non se vede più" chiese Pamela.
"I ragazzi so usciti con Andy e Sandra, n'amichetta di Mimmo. Lasciamoli perdere. Se devono divertì pure loro no?" rispose Giulio.
Intanto a casa Cesaroni due figure, una maschile e una femminile, salivano le scale che portano al piano superiore.
"E se ci scoprono?" chiese lei.
"Impossibile. Non destano alcun sospetto." la rassicurò lui. Entrarono nella camera dei ragazzi.
"Sei pronta?"
"Sì. Sono pronta a fare l'amore con te. Non credevo che un giorno avrei detto questo..."sospirò. Baciò il ragazzo. Appena le labbra si staccarono disse:"Ti amo Mimmo."
"Ti amo anche io Matilde."
FINE