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Autore: _joy    16/07/2012    3 recensioni
Che cosa succederebbe se fosse Caspian a lasciare Narnia e ad arrivare nel mondo reale?
Questa fanfic è ambientata dopo Il Viaggio del veliero.
Troverete delle discrepanze spaziotemporali per quanto riguarda il mondo reale che il giovane re dovrebbe incontrare rispetto a quanto scritto da C.S. Lewis... ma, del resto, questo Caspian è moro e ha profondi occhi scuri...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caspian, Edmund Pevensie, Eustachio Scrubb, Lucy Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Far away'
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Per la mia dolcissima Lisbeth 17





Malgrado la bontà dei propositi e la correttezza delle intenzioni, attenersi a una certa linea di condotta era sorprendentemente difficile, si scopre a pensare Caspian.
Si sta vestendo per scendere a fare colazione e si è voltato  – di nuovo! – a sbirciare la finestra di Bella, dall’altra parte del cortile. E, di nuovo, ha visto le tende tirate e si è incupito.
Si infila una maglietta grigia sopra i jeans e raccoglie i capelli in una coda. Comodi, questi vestiti. Sembra davvero un altro, un ragazzo qualsiasi.
E glieli aveva scelti lei.
Con un borbottio di scontento, Caspian scende le scale. E in fondo trova Lucy, già pronta per uscire. La ragazza batte le mani.
«Sei bellissimo!»
Lui le sorride, con un pizzico di disagio. È solo che…insomma, Lucy a volte si comporta in modo strano. Per lui è una sorellina minore anche ora, che praticamente sono coetanei. E in lei c’è sempre quel folletto che lui ha conosciuto a Narnia, ma c’è anche una nuova Lucy. Più matura, più donna.
E a volte lei sembra lanciargli dei segnali che… ma no, non è possibile, cosa va a pensare?
Si dà una scrollata mentale.
Arriva in fondo alle scale e lei subito intreccia le dita a quelle di lui.
«Ho preso le ferie al lavoro» continua lei «Così resto qui con te. Oh, quant’è difficile non sapere quanto ti fermerai! A volte mi sveglio di notte con la paura che tu sia sparito…sarebbe bello se potessi restare, io e Ed non possiamo tornare a Narnia…»
«Lucy, lo sai che è impossibile. Io appartengo a Narnia»
«Anche io e Ed e Eustace, in un certo senso. Eppure…forse conciliare i due mondi è possibile. Insomma, sei qui, con noi, e chi l’avrebbe detto mai?»
Esita e poi gli rivolge una lunga occhiata.
«Hai notato che ormai tra noi non c’è differenza d’età?»
Lui annuisce e lei rafforza la presa sulle sue dita.
«Bè, mi piace. A Narnia mi vedevate tutti come la piccola Lucy e a volte ti confesso che io…»
«Buongiorno»
Edmund appare sulle scale e Caspian si volta per salutarlo, lasciando andare il fiato che aveva trattenuto fino a quel momento.
Ma…possibile che Lucy…?
Ma no, era impossibile.
«Se Eustace è pronto, andiamo»
Il programma della giornata prevede colazione e gita ad un lago lì vicino.
Ma la prima sorpresa è in programma molto più vicino a casa.
Appena aperta la porta, Caspian vede due ragazze passare davanti al cancello. E non lo ammetterebbe mai, ma il suo cuore sobbalza.
Anche Eustace ha visto chi sta passando.
«Pen! Bella!»
Le due ragazze si voltano. Ma mentre Penelope si avvicina subito, entusiasta, Bella resta indietro, con un’espressione di vago disappunto.
«Ciao ragazzi, dove andate di bello?»
«Al lago. E voi?»
«Il lago…wow» Pen sospira, invidiosa «Con questa bella giornata sarà fantastico! Noi andiamo all’Università»
Edmund ride nel vedere la sua aria mogia.
«Bella, sono giorni che non ti fai vedere» commenta Eustace «Venite con noi, oggi»
«Sì, dai» gli dà manforte Lucy «Ancora praticamente non vi ho neppure viste, da quando sono arrivata…»
Penelope sorride, già convinta; Bella fa cenno di no con la testa.
«Grazie, ma io devo andare. Ci sono gli esami e non posso perdere lezioni, ora»
«Ah già, gli esami…uffa!» Penelope sembra subito afflitta «Bè, considerando che le mie possibilità di essere promosse in Storia sono praticamente nulle, tanto vale andare al lago oggi»
«Ma, Pen!» Bella è attonita «Ma che ragionamento è?»
Lucy ride.
«Ma dai Bella, non essere sempre così rigida, impara a divertirti un po’»
Bella sussulta e sembra irrigidirsi anche di più. E i suoi occhi corrono per un attimo a Caspian.
Lui la stava già guardando: era rimasto un po’ defilato rispetto agli altri e teneva gli occhi fissi su di lei.
Le sorride, esitante, e si avvicina.
Lei si guarda attorno, come a voler scappare.
«Buongiorno» le dice lui, piano.
Sa che Edmund lo sta fissando, mentre Eustace e Penelope parlano di barche e cavalli e pic-nic.
«Buongiorno» mormora lei, con gli occhi bassi.
C’è una pausa di silenzio e poi lui non riesce a trattenersi.
«Non mi guardi nemmeno?» le chiede, piano.
Lei alza gli occhi, esitante, l’espressione neutra.
«Certo»
Resisti, Caspian.
Ma non ce la fa.
«Sei arrabbiata con me?»
«No, certo»
Risposta troppo pronta.
«Non ti sei più fatta vedere…»
«Non mi sembra che tu ti sia precipitato a cercarmi. O il tuo “ci vediamo” implicava che dovevo venire io da te?» dice lei, secca.
È arrabbiata con me. Ma perché?
«Vieni con noi, oggi»
«No, grazie»
Lui sospira.
«Vedi che sei arrabbiata?»
«Ho da fare. Scusa se i miei programmi non coincidono con i tuoi. Del resto, c’è gente che non passa tutti i giorni a non fare nulla»
Al pensiero di quello che sono le sue giornate a corte, senza un attimo di pace, a lui viene quasi da ridere.
«Che c’è?» chiede lei, sospettosa.
«Niente. Perché?»
«Sembri…divertito. Sono così comica?»
«Ma no, certo»
«Oh, che peccato. Nemmeno la soddisfazione di allietarti la giornata» sbotta lei, caustica.
«Arabella, smettila! Sono solo stupito che tu sappia leggermi così bene. Di solito sono bravo a mascherare i miei pensieri»
«Ma io non so affatto leggerli, i tuoi pensieri»
«Peccato» dice lui, pianissimo.
Lei sgrana gli occhi.
Ma cosa dico?
Sospira e ritenta, pur sapendo che non dovrebbe.
«Per favore, vieni con noi oggi»
Lei fa nuovamente segno di no con il capo. Ma i loro occhi si incontrano e restano legati per un lungo attimo.
Lui la vede arrossire e, pur sapendo che si è ripromesso di evitarlo, insiste.
«Per favore»
All’improvviso Edmund sbuca accanto a Bella e le passa un braccio attorno alle spalle.
«Dai, vieni, Bella. Ci sei mancata. Un giorno di pausa non ti ucciderà»
Lei scuote la testa, ma con meno convinzione di prima.
«Non si accettano no come risposta»
E Edmund la spinge via. E si gira e guarda Caspian, scuotendo leggermente il capo.
 
La giornata è splendida.
Steso nell’erba, Caspian chiude gli occhi e si gode il sole caldo sul viso. Sente le grida di Penelope e Eustace, che, sulla riva del lago, giocano a spruzzarsi. C’è una grande pace.
E gli basta voltare il viso e aprire gli occhi per vederla lì, vicina a lui.
Seduta rigida, con le braccia attorno alle ginocchia, ma bella come la ricordava.
Solo un po’ pallida, con le occhiaie, come se non avesse dormito bene.
Detesta ammetterlo, ma saperla lì, anche se zitta e offesa, dà a questa giornata un senso di completezza che ai giorni precedenti mancava.
Per questo mi sentivo così inquieto?
Non vuole nient’altro, solo poterla guardare un po’.
Caspian chiude di nuovo gli occhi e si lascia cullare dalla brezza.
All’improvviso, sente una manina sfiorargli i capelli.
Sorride e apre gli occhi.
Lucy.
Si mette seduto ed è rapido a mascherare la fitta di delusione che ha stupito anche lui.
Ma cosa pensavo? Figuriamoci se lei…
Le lancia un’occhiata: Bella è sempre seduta dov’era prima, con il mento posato sulle braccia, che fissa il lago.
«Sei pensieroso?»
La voce di Lucy è dolce. Lui si affretta a scuotere la testa.
Poi qualcuno si para tra lui e il sole. Edmund.
L’amico si china a tirare in piedi la sorella e chiama Eustace a dargli manforte. Lucy strilla, ride e si divincola, ma in due la sollevano e la portano verso l’acqua. Eustace si volta per lanciare uno sguardo verso Bella e Caspian è rapido ad alzarsi e a pararsi davanti a lei. Eustace sospira e torna a concentrarsi su Lucy.
«Grazie» bisbiglia piano lei.
Caspian si volta a guardarla e, dopo un attimo di esitazione, si siede accanto a lei.
«Di nulla. Volevo evitare al povero Eustace una fine orrenda per mano tua, in realtà»
Lei fa un sorrisino, ma continua a guardare davanti a sé.
Caspian osserva gli amici depositare Lucy sulla riva e iniziare con lei e Penelope una guerra a suon di grida e spruzzi. Eustace solleva Penny e la trascina in acqua. Lei urla, deliziata.
«Non farmi cadere! Guarda che me la paghi!»
Quella scena gli strappa un sorriso.
«Perché non vai anche tu?»
«Ti do così tanto fastidio?»
È seccato. Con lei, con la sua aria fredda e con se stesso, perché non riesce ad ignorarla. È sempre stato capace di farsi desiderare dalle donne senza fatica, non si è mai dovuto sforzare di piacere a qualcuna… e poi è arrivata lei.
«No, certo. Pensavo preferissi giocare con loro, tutto qui. Non sono molto di compagnia, oggi»
«C’è qualcosa che ti preoccupa?» chiede lui, esitando «Posso fare qualcosa?»
«No, grazie»
È inutile, lei non gli offre appigli. O pretesti.
Lascia perdere -  si esorta mentalmente -  Sii solo gentile. Lo faresti con qualsiasi ragazza seduta da sola, in disparte, no?
Prende fiato e poi si alza di scatto. E prima che lei possa dire qualsiasi cosa, lui si china, le passa un braccio dietro le spalle e uno sotto le ginocchia e la solleva tra le sue braccia.
Lei sussulta e gli stringe le braccia al collo, di riflesso.
Alza gli occhi increduli sul suo viso e entrambi arrossiscono, quando si vedono così vicini. Lei abbassa gli occhi e allenta la presa sul suo collo, lui si schiarisce la voce. E poi si muove verso il lago.
Lei serra di nuovo la presa.
«Non vorrai buttarmi in acqua, spero!»
«Invece sì, come monito. Per ricordarti di essere più gentile con le persone, la prossima volta»
Lei sgrana gli occhi e lui non trattiene una risata.
«Sto scherzando. Ma un po’ lo meriteresti. Ti porto a fare un giro in barca»
«Perché?»
«Perché è una giornata troppo bella per passarla seduta e imbronciata davanti al lago»
Lei arrossisce e china lo sguardo.
Lui grida a Edmund:
«Facciamo un giro in barca!»
«Bene!» urla l’amico in risposta.
Eustace inizia a proporre di andare tutti quando Edmund, improvvisamente, lo afferra per le spalle e lo spinge in acqua. Le ragazze strillano, quando lui riemerge sputacchiando acqua e afferrando Penelope per la gonna.
«Allora è guerra!!!!» urla.
In un attimo, sulla riva è un delirio: grida, urla, tuffi e risate.
Caspian si allontana veloce.
Grazie, Ed pensa.
China lo sguardo sulla ragazza appollaiata tra le sue braccia.
«Scusami» la sente borbottare.
«Non ho sentito»
Lei alza gli occhi e lo fulmina con lo sguardo.
«Ho detto: scusami. Ora mi metti giù?»
«Per favore»
Lei sospira.
«Per favore»
«No. Me lo faresti un sorriso?»
«No!»
Lui fa il gesto di farla cadere e lei grida e lo stringe più forte, affondando il viso nella sua spalla.
Lo sente ridere piano.
«Fifona»
«Te l’hanno mai detto che sei un cafone?»
«Sinceramente? Mai, in tutta la vita» ride lui.
 
 


   
 
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