-Ecco qui tutti i ragazzi- mi dice Charlotte entrando con dei ragazzi dietro. Li conto: sono 4, non aveva detto che erano 5? Avrò capito male io…
-Lei è Light, una ragazza che si aggiungerà a noi, ora la porto a fare un giro dell’Istituto, intano voi…- -Charlotte!- si sente chiamare. Una voce possente, molto probabilmente un uomo.
–Puoi venire nel tuo ufficio devo parlarti, è urgente…- Charlotte sospira scuotendo la testa
–Arrivo, ora sono da te, ragazzi fate e le presentazioni e fatele conoscere l’istituto.- dice indicandomi. Fantastico, ora devo sarò trattata come una bambina…
-Piacere, io sono Matt e ho 17 anni- viene verso di me e mi stringe la mano. Un bel ragazzo, alto, muscoloso bel sorriso, occhi verdi come i prati di primavera e capelli castani molto mossi.
–Piacere sono Light, io ho 15 anni- gli altri mi guardano. Sono due maschi e una ragazza
–Sono Luke, 17 anche io, ma ora ho da fare, devo andare.- dice quello che sembra più burbero di tutti. Non riesco neanche a guardarlo per bene, riesco solo a notare che è alto e muscoloso, capelli neri.
–Piacere io sono Queen, 16 anni- mi dice la ragazza. È molto bella, alta, slanciato, fisico mozzafiato lungi capelli neri che le ricadono sulle spalle, vestito corto, rossetto rosso luccicante. Ma sono gli occhi ciò che più mi colpiscono di lei: sono rossi, l’iride è completamente rosso-arancione, colore fantastico. Da questo posso capire che lei ha il potere della trasformazione: tutti quelli che si sanno trasformare hanno gli occhi rossi
–Qua dentro sono la più importante, ti farà bene essere mia amica.- la squadro dall’alto in basso, chi cavolo si crede di essere questa? Prima che possa risponderle in maniera sgarbata l’ultimo ragazzo si presenta:
-Sono Owen, il fratello di Queen, ho anche io 17 anni.- ora che ci faccio caso si assomigliano molto. Anche lui ha i capelli neri, è alto e molto magro, ma soprattutto stessi occhi color fuoco.
–Vieni ti portiamo a fare un giro dell’Istituto- mi dice Matt. Lo seguo mentre mi fa strada. Gli altri ci seguono. Nel corridoio parla solo Queen, vantandosi di quanto lei sia bella, intelligente, carismatica e popolare
–Pensa- mi dice venendomi accanto
–Che sono già stata a letto con tutti i ragazzi dell’Istituto… tranne mio fratello, ovvio! Renditi conto di quanto io sia popolare! Alla fine non riesco più a trattenermi
–Quelle così io le chiamo mignotte, non popolari! Se voi qui le chiamate così allora capisco, te sei molto popolare.- Matt scoppia a ridere mentre Queen, visibilmente offesa si allontana trascinando via suo fratello con sé e dicendo che non capisco niente.
–E l’hai appena conosciuta, devi ancora vedere il meglio.- dice mentre continua a ridere.
–Non vedo l’ora…- borbotto. Siamo rimasti solo io e lui nel corridoio. Mi fa fare proprio tutto il giro dell’edificio e mi fa vedere tutto: la palestra per gli allenamenti, la sala da pranzo, il salone dei ricevimenti, la sala delle armi, la biblioteca, fino a quando non mi porta in un corridoio pieno di camere.
–Quella in fondo sulla destra è la tua- mi dice indicandomi la porta.
–Grazie mille, a quanto pare tu sei l’unico gentile qui… ora vado a riposarmi che sono stanchissima, dopo 8 ore di macchina…- lui sorride, è davvero molto carino
 –Vai pure, ricordati che si cena alle otto-  ora sono io a sorridergli
–Certo, a dopo- e entro nella mia stanza. È una stanzetta piccola, con un letto con le lenzuola bianche pulite, un piccolo armadio color marroncino chiaro, un comodino accanto al letto e un comò davanti al letto dello stesso colore. L’unica luce proviene da un piccolo lampadario sopra la stanza, le pareti sono bianche, immacolate. Sulla sinistra una piccola porta conduce in un bagno con un lavandino e una doccia. Penso che come stanza possa andare, non mi aspettavo mica una reggia, va bene. Le mie valige sono sul pavimento: apro quella più grande e ne tiro fuori un cofanetto. Lo apro, dentro ci sono le cose a me più care tiro fuori una boccetta di pastiglie e la metto sulla mensola del bagno, dentro c’è anche una foto di me da piccola con mia madre, la metto sul comodino, una collana con una pietra che indosso e uno stilo, un oggetto fatto con carbone magico che serve per disegnare durante le magie. Era di mia madre, di solito lo utilizzava lei, quando è morta me lo ha lasciato ci tengo tantissimo. Lo metto nel primo cassetto del comodino e poi crollo sul letto esausta.

ANGOLO AUTRICE: per favore, vi chiedo di recensire la mia storia... che vi piaccia o no, per favore recensitela, vorrei davvero sapere cosa ne pensate... accetto tutte le critiche, solo che per me è davvero importante.... grazie a chi lo fa <3
Fra xoxo