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Autore: giuly97    18/07/2012    6 recensioni
Bella sta per divorziare,senza soldi e con una bambina a carico si ritroverà a lavorare a casa Cullen dove conoscera Edward.
Tra loro sarà amore o una brutta esperienza impedirà a Edward di aprirsi?
STORIA SOSPESA
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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 Capitolo 11
 
Sono in un enorme bosco, forse quello di Forks. Gli alti alberi non mi fanno vedere nulla a più di un metro da me. Poi le sento. Delle voci, confuse, una di James di sicuro, l’altra non riesco a capire a chi appartenga.
Comincio a correre ed urlare con tutto il fiato che ho in gola.
<< James! James! >> non riesco a trovarlo ma, proprio mentre sto per arrendermi e sprofondare nel baratro lo trovo.
E’ seduto in una piccola radura piena di fiori e illuminata dal sole e seduta vicino a lui c’è una bambina bellissima, dagli occhi verdi e i capelli castani. La forma del viso e il colore dei capelli nonché la forma delle labbra mi fanno subito capire di chi si tratti. E’ identica a me in questo.
<< Ness >> sussurro avvicinandomi. E’ bellissima ed ha più o meno sette anni e sorride a James.
<< Papà, dov’è la mamma? >> gli occhi di James s’illuminano, poi guardano verso di me e si fanno calorosi e gioiosi.
<< è proprio lì, guarda >> e indica nella mia direzione, io sorrido quando Ness si gira verso di me e fa uno dei sorrisi più radiosi del mondo.
<< Mamma! Mamma! >>  si alza e si mette a correre, io allargo le braccia pronta ad accoglierla ma quando arriva verso di me mi trapassa, come fossi fatta di semplice aria, e mi supera.
Mi giro sconcertata e la vedo abbracciata ad un’altra persona.
<< Mamma, finalmente sei arrivata, papà ed io volevamo vederti! >> non riesco a capire di chi si tratti perché è inginocchiata e Ness mi copre la visuale.
<< Amore >> James nel frattempo si è alzato e avvicinato alla donne e ora la sta baciando mentre stringe Ness.
Quando si staccano la vedo in faccia e immediatamente sento qualcosa spezzarsi dentro di me.
<< Victoria >> sussurro mentre cado in ginocchio.
<< Piccola, la mamma è arrivata e sarà sempre con te >> accarezza Ness sulla testa e le sorride.
<< No, Ness, guardami! Sono io tua mamma. Ness… Ness… VANESSA! >> comincio ad urlare e più cerco di avvicinarmi a mia figlia più lei diventa irraggiungibile, poi la vedo cambiare.
La bocca piena diventa più sottile, il viso più tondo e le guance sono lentigginose. I capelli ondulati e castani diventano ricci rossi e con orrore vedo Ness trasformarsi in una piccola Victoria.
<< NO,NO,NOOOO >> James, Victoria e Ness si stringono in un abbraccio poi tutto diventa bianco e al posto della radura compare un grande giardino con una casetta piccola ma accogliente.
Sotto al portico della casa ci sono io, seduta su una sedia a dondolo con un bambino tra le braccia, non è Ness, lei è seduta accanto a me e sembra avere quattro anni.
<< Mamma, perché Jenny dorme sempre? >> chiede con una vocina dolce come il miele.
Mi avvicino di più alle due e mi sento strana quando mi vedo parlare.
<< Perché è piccola Ness, e i bambini piccoli hanno bisogno di tanto riposo >> Ness sorride e poi si mette comoda almeno fino a quando una macchina dai vetri oscurati entra nel giardino.
<< Mamma,sono arrivati papà e Toby!  >> lei sorride e poi corre verso la macchina da dove scende un cane gigantesco e bianco. E’ l’esemplare di Labrador più bello che abbia mai visto.
Subito prende a leccare Ness e lei ride felice poi scappa via.
<< Come sta Toby papà? >> chiede correndo verso la portiera dell’auto che si apre.
<< Bene principessa, ha solo avuto un’intossicazione alimentare a causa di tua madre >> il suo tono è divertito e il respiro mi si mozza quando vedo che dall’auto non è sceso James ma Edward. Viene verso la me sul portico.
<< Ma sentitelo, come se fosse colpa mia il fatto che Toby abbia ingurgitato l’intera torta al cioccolato preparata per te >> anche la me del portico parla in modo divertito poi si alza e va incontro a Edward.
<< Ciao amore >> Edward e la me del portico si scambiano un bacio intenso poi lui da un bacio anche sulla guancia di Jenny infine, quando Toby raggiunge tutti, Edward prende in braccio Ness e tutti insieme vanno in casa.
<< Siete i genitori più meravigliosi del mondo >> sussurra Ness prima che la porta si chiude, solo allora mi accorgo di avere le lacrime agli occhi e dopo essermi seduta sull’erba non posso fare altro che portarmi le mani agli occhi e stringerli.
Quando li riapro sono sveglia.
Ho davvero le lacrime agli occhi e con un gesto secco della mano le scaccio via.
Guardo alla mia destra. James è steso al mio fianco nudo e coperto fino alla vita dal lenzuolo.
Dopo il sogno che ho fatto mi sento confusa, non so che fare e afferro il cellulare per vedere l’ora.
5 e mezza del mattino. Non riesco più a dormire quindi mi alzo e mi vesto, poi vado in salotto.
Chiudo la porta della camera dove James dorme per non svegliarlo e controllo che Ness stia bene; dorme ancora beata nel suo lettino. Mi avvicino alla finestra chiusa e poi vedo che ho ricevuto diciotto chiamate, mi ero dimenticata di aver messo il silenzioso prima della cena!
Dieci di Edward, otto di Alice.
Chiamo Alice, dopo il sogno con Edward non riuscirei a parlargli.
<< Pronto? >> risponde dopo quattro squilli, evidentemente dormiva.
<< Alice >> sussurro fissando la televisione tentando di trovare qualcosa d’interessante nella stanza.
<< Bella? Bella sei tu?! Dove cazzo eri sparita Bella?! >> la sua voce è alterata e scommetto che ora anche Jazz è sveglio perché sento dei rumori provenire dall’altro lato del telefono.
<< Calmati Alice, sto bene, ho solo scordato di aver messo il silenzioso al cellulare >> ribatto.
<< Calmarmi?! Calmarmi?! Cazzo Bella, sei stata via tutta la notte, ti ho lasciato otto chiamate non sapendo dov’eri finita! Edward è diventato pazzo! Ha chiamato la polizia ma non sono intervenuti perché hanno detto che potevano considerare la tua sparizione come un loro caso solo dopo un giorno. Siamo stati tutta la notte a cercarti in tutta la città, io e Jazz siamo tornati mezz’ora fa a casa perché non potevamo restare ancora in giro, Jazz era distrutto! >> tento di dire qualcosa ma lei m’interrompe ancora << Bella! Edward è ancora in giro, non ha chiuso occhio da ieri! Potevi almeno chiamare e spiegarci perché non tornavi o almeno avvisarci! >> il tono di Alice da duro e severo che era all’inizio è diventato un sussurro stanco e rassegnato.
<< Alice, io … insomma, credevo che avreste capito, non ho potuto lasciare il ristorante a causa della nevicata di ieri sera e… >>
<< Nevicata? Di che parli? Ieri non ha nevicato, è stata una serata splendida! >> il telefono mi cade dalle mani atterrando sul tappeto. Collego tutto velocemente. Le bottiglie di vino e di birra, la finta nevicata, la suite con una camera per Ness e una per noi.
Mi basta un secondo poi scatto come una molla. Afferro il cellulare dove Alice ancora tenta di chiamarmi ma io non riesco a parlare, gli occhi mi si riempiono di lacrime mentre apro la porta di Ness e la prendo in braccio tentando di non svegliarla.
Entro nella camera di James e mentre metto il telefono nel borsa lui si gira verso di me.
<< Buongiorno piccola >> sussurra suadente.
Non rispondo ma continuo a mettere la mia roba alla rinfusa nella borsa, quando esco dalla camera lui si alza e fa una mezza corsa verso di me,si riesce a mettere solo le mutande quando io sono già giù alla reception. Chiedo alla cameriera di chiamarmi un taxi e di fare in fretta lei, efficientemente, esegue i miei ordini.
<< Bella >> James mi si avvicina quando io sono praticamente all’uscita del ristorante. Tenta di accarezzarmi una guancia ma io lo allontano.
<< Non. Toccarmi >> il mio tono è glaciale e lui sembra interdetto poi un lampo di comprensione balena nei suoi occhi << Bella io… insomma io… >> non sa che dire, io non aspetto, è arrivato il taxi, e nel giro di due minuti sono a bordo. Do l’indirizzo all’autista e gli ordino di partire.
<< NO! BELLA, TI PREGO IO… >> James tenta di fermarmi ma io continuo a dire all’autista di partire << ti prego Bella, mi dispiace ! >> divento furente.
<< Ti dispiace? Di cosa? Di avermi ingannato, di esserti scopato la mia migliore amica e poi avermi imbrogliato nuovamente?! Di avermi illuso ancora facendomi credere che mi amavi?! Sei uno stronzo James! >> il tassista tenta di isolarsi dalla nostra conversazione e di non fissarmi.
Io comincio a piangere silenziosamente mentre Ness si agita tra le mie braccia infastidita dal rumore che disturba i suoi sogni.
<< Sai, avevo pensato davvero che ieri le tue parole fossero sincere, invece mi sbagliavo! >> do un cenno al tassista e lui parte.
<< Bella, io ti amo! >> la voce di James arriva ovattata dal finestrino ma io non l’ascolto.
Il viaggio prosegue silenzioso, io continuo a piangere, Ness a dormire e il tassista a guidare. Quando arriviamo è lui a risvegliarmi dai miei pensieri.
<< Quanto le devo? >> chiedo scendendo dall’auto.
<< Nulla dolcezza, facciamo che sta volta ho offerto io >> se ne va senza che io possa ribattere.
Quando entro in casa trovo tutti ad attendermi. Hanno le espressioni dure ma quando mi vedono in lacrime cominciano a preoccuparsi. Do Ness ad Alice poi corro al piano di sopra e mi chiudo in camera cominciando a singhiozzare.
Ripenso a ieri e a quanto effettivamente sia stata una povera illusa.
Subito le immagini di Edward affollano la mia mente, Edward che mi sorride, che mi abbraccia, che gioca con Ness, che arrossisce, che sussurra “ti amo” credendo di non essere sentito. Invece io ho sentito e quelle due parole mi confondono ancora di più. Paragono il “ti amo” di Edward con quello di James. Il primo l’ha detto credendo di non essere sentito, l’ha sussurrato pianissimo dopo che avevamo litigato, l’ha detto per liberarsi da un peso opprimente sul petto, all’altezza del cuore. L’ha detto all’aria per paura di farmi sentire ciò che prova. Non l’ha detto a me per non forzarmi a scegliere tra lui e il padre di Ness.
Il “ti amo” di James ha tutto un altro aspetto ai miei occhi. Lui me l’ha detto in faccia, per farmi cedere, per farmi abbassare le difese. Il “ti amo” di Edward mi ha lasciato scossa, mi ha fatto arrossire, quello di James mi ha fatto rabbrividire.
Se ci ripenso posso dire che il “ti amo” di Edward ora mi scalda il cuore, quello di James gli infligge profonde ferite. Piango più forte quando due braccia mi stringono e mi cominciano a cullare dolcemente.
Chiudo gli occhi e quando li riapro sono stesa sul letto e al mio fianco c’è Edward che mi guarda e mi accarezza i capelli.
<< Mi hai fatto morire >> sussurra stringendomi di nuovo << ti prego, non farlo mai più! >> rimaniamo in quella posizione per un po’, poi sento alcune gocce scendermi lungo il viso, sta piangendo. Ho fatto piangere l’uomo più importante della mia vita!
Questo pensiero mi travolge, l’uomo più importante della mia vita. L’ho pensato di getto e credo di capire, il sogno, le lacrime al pensiero dei due “ti amo”, le sensazioni che ho provato quando Edward mi ha stretto a lui. Lo amo? Suppongo di sì. Sono stata stronza? Assolutamente. Devo farmi perdonare? E’ essenziale se non voglio perderlo, e io non voglio perderlo. Perderlo sarebbe come rivivere la scena di James a letto con Victoria, forse peggio.
Mi scosto da lui e faccio l’unica cosa che in quel momento mi passa per la testa. Lo bacio. Le nostre labbra si uniscono e finalmente ci scambiamo il nostro primo vero bacio. Potrei rimanere in questa posizione per sempre, ma poi ci stacchiamo e ad attendermi invece che le lacrime c’è un sorriso radioso e dolce.
Lo amo? Il “suppongo” non serve più! Quel sorriso basta a farmi capire che sì, lo amo e lui ama me! Gli sorrido di rimando e tutto è perfetto!


La storia è sospesa,se qualcuno avesse intensione di continuarla a modo suo mi può contattare.
  
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