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Autore: Vincent Dimitri Petrenko    20/07/2012    2 recensioni
Questa storia parla di come tsuna e hibari si siano conosciuti e di come si è sviluppata la loro storia sentimentale. Questo capitolo lo dedico alla mia amica Nini (anche se lei doveva darmi una mano).
Questo e' tutto spero che leggiate la storia.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kyoya Hibari, Tsunayoshi Sawada
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Hibari Kyoya – anni 14
 
 Ho sempre detestato le folle. Ho sempre detestato le persone inutili, stupide, ingenue e buoniste. In poche parole: ti detesto. Stai sempre ad aiutare le persone.
Questo tuo atteggiamento ti porterà a morire prematuramente. Ne sono certo.
Forse è per questo che sono nato.  Per proteggerti. Un essere come te non potrebbe mai fare del male a delle persone, per quanto malvagie possano essere.
“< Kyoya! Su, dai vieni! E’ ora di partire!>”  Mi riscuoto dai miei pensieri. Con lo zainetto a tracolla ti seguo sul pullman che ci porterà in montagna.
Nel momento in cui poso il primo piede all’interno del veicolo, il vociferare di prima smette di colpo.
Tutti quanti si voltano a guardarmi. Dal silenzio generale si sente che al di fuori del pullman è in arrivo un ritardatario.
Quest’ ultimo salendo, non si accorge della mia presenza che stà all’ inizio del corridoio e per sbaglio, si scontra con la mia schiena. Con questo suo gesto mi fa cadere il cappellino.
Grosso errore.
“< S-Scusami Hibari-san….! Perdonami…!>” Lo guardo con aria omicida.
Si appresta a raccogliere l’oggetto caduto. Lo pulisce accuratamente per poi porgermelo; il tutto sotto il mio sguardo attento.
In un attimo, con poca grazia, me lo riprendo e spingo il ragazzo  all’indietro che sfortunatamente cade su un sedile. Mi rimetto il cappello sul capo.
Riporto lo sguardo alla persona che seguivo fino a poco prima.
Appoggiato alla finestra con il capo e con il resto del corpo al sedile, ti volti a guardarmi.
Sorridendomi, mi fai cenno di sedermi nel posto vuoto accanto al tuo. Dopo essermi seduto, poso a terra la tracolla che mi ero portato a presso. Volto lo sguardo su di te.
Non hai smesso di guardarmi da quando sono arrivato. Distogli lo sguardo dal mio e lo posi sul paesaggio che si vede dall’ altra parte del finestrino. Faccio la stessa cosa anche io.
Qualche momento dopo, sento la tua mano cercare la mia. Quando la trova me la sento stringere forte. Non ti volti a guardarmi, ma sai bene che ti sto guardando.
Inaspettatamente appoggi la testa sulla mia spalla destra.
Con il cullare del suo respiro e con l’odore del suo shampoo mischiato a quello della sua pelle mi addormento.
 
 Una piccola e dolce carezza mi desta dal mio sogno. A quanto pare siamo arrivati.
Riprendo il cappellino che – molto probabilmente – mi è caduto mentre dormivo e me lo rimetto sul capo.
 
                                                                                                                                                                                                                      
Mi segui sino all’uscita del pullman. I gradini dell’uscita sono bagnati per via della pioggia che deve essere scesa mentre dormivamo.
Con un balzo scendo dal pullman e ti tendo una mano per far si che tu non cada con la tua “delicatezza”. La prendi e con un grazie appenasussurrato ripaghi il mio gesto.
 
 Da lontano vedo avvicinarsi un gruppetto di persone che riconoscono subito dal baccano.
Mi impongo di restare calmo e prima di cominciare a fare una strage comincio ad allontanarmi da loro.
“< Juudaime!>” Ed ecco il primo: Gokudera Hayato.
“< Oi Tsuna!>” Ecco giungere anche il secondo…..Yamamoto Takeshi.
“< Tsuna!>” Ed ecco l’oca di turno.
Bene. Incominciamo proprio bene.” Penso. Mi posiziono dietro un albero poco distante da loro per poter così intervenire se la situazione lo richiederà. Bugia.
Mi posiziono qui perché così posso tenere d’occhio quella Kyoko Sasagawa e quel Gokudera Hayato. Ma tanto, nessuno lo verrà mai sapere.
Un sorrisetto malvagio si dipinge su mio volto.
 
 
Da qui comincia tutto in terza persona:
 
“< Le camere le potremo scegliere noi come i compagni?>”
“< Ma che razza di domande fai maniaco del baseball?! Certo che ci lasceranno scegliere il compagno di stanza. Io e il Juudaime staremo in stanza insieme. Giusto decimo? >”
Con un sorriso a trentadue denti si rivolse al Boss.
Tsuna con sorrisetto molto tirato gli rispose:
“< Ehm….veramente Gokudera-kun…..io so già con chi condividere la came-AAAAAAH!!!>”
Non riuscì a finire la frase che un Reborn planò sulla sua testa facendola schiantare contro il moro che si trova dietro a lui.
“< Ciaossu minna >”
“< Reborn-san >” Gli occhi di Gokudera si fecero luccicanti.
“< Bimbo! Ahahahahahah! >” Yamamoto con la sua solita aria da bravo bambino comincia a ridere per la sua entrata in scena.
 
Con la sua solita entrata in scena ad effetto che solo una persona super fica come lui poteva fare cominciò a parlare.
“< Ho sentito tutta la vostra conversazione e sono giunto a una soluzione>”
Ad un tratto tutti si erano zittiti e avevano aperto le orecchie per sentire cosa avesse da dire.
“< Facciamo una sfida: Il primo che riuscirà a restare da solo con Tsuna per 1 ora vincerà la sfida e potrà scegliere la stanza ed il compagno >”
Tutti erano rimasti muti ad ascoltare in silenzio fino a ora. In un attimo tutti erano entrati in modalità sfida.
L’unica cosa che potè fare Tsuna in quel momento – oltre che piangere – fu alzarsi dal suolo; girarsi; e cominciare a correre da tutti coloro che lo rincorrevano.
 
Dopo che tutti se ne furono andati, Reborn si voltò verso un albero alla sua destra. Vi si avvicinò.
Non potè non sorridere nel vedere un Hibari Kyoya che non lo degnava di uno sguardo.
“< Hai sentito tutto, no? Ti conviene cominciare a cercarlo, altrimenti lo catturerà qualcun’ altro al posto tuo; e chi lo farà dovrà stare per forza con lui un ora intera  per vincere la sfida. Il vincitore sai cosa avrà in premio…>”
Kyoya non lo stava nemmeno ascoltando che in un attimo si staccò dall’albero a cui era appoggiato per andare a prendere a morsi il Tonno.
 
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…Continua…….
 gomenè per il ritardo..... :S
  
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