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Autore: aoko_90    21/07/2012    8 recensioni
Il sole che entrava flebile dalla finestra iniziava ad illuminare l’ambiente circostante e ad asciugare l’umidità che la notte aveva portato nella stanza, i suoi occhi infastiditi dal tenue raggio che li colpiva si schiusero di malavoglia e fissarono l’orario sul display del cellulare, erano appena le 6 del mattino.
Una giornata iniziata male, una serie di coincidenze comportano degli imprevisti bizzarri, dove può portare tutto questo? Ovunque o forse dritti alla meta.
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole che entrava flebile dalla finestra iniziava ad illuminare l’ambiente circostante e ad asciugare l’umidità che la notte aveva portato nella stanza, i suoi occhi infastiditi dal tenue raggio che li colpiva si schiusero di malavoglia e fissarono l’orario sul display del cellulare, erano appena le 6 del mattino. Conan meditò qualche minuto sul grande dilemma che gli si poneva davanti, alzarsi o rimanere a poltrire a letto? In fondo ormai era estate inoltrata, il suo impegno più importante da quando il destino aveva deciso di trasformare un giovane liceale in un bambino delle elementari era andare a vedere l’ultimo film di Kamen Yaiba, forse la tenue luce del sole, forse i pensieri non proprio positivi che avevano accompagnato il suo risveglio portarono l’ex liceale a lasciarsi andare tra le braccia di Morfeo una seconda volta.

Due ore più tardi, il telefono iniziò a squillare. Un Conan decisamente alterato prese il cellulare di malomodo e alzata la cornetta urlò in maniera alquanto sgradevole contro il suo interlocutore:  “ Dottor Agasa le sembra il caso di chiamarmi alle 8 del mattino in piena estate?  a meno che la sua telefonata non abbia come fine quello di informarmi che Ai ha finalmente ultimato l’antidoto le consiglio vivamente di riagganciare la cornetta e di non richiamarmi prima di mezzogiorno. Quasi dimenticavo la avviso già da ora che non  ho alcuna voglia di partecipare ad una sciocca gita, di andare a vedere uno sciocco film o di fare qualsiasi cosa che farebbe uno sciocco bambino con degli altrettanto sciocchi bambini! ” riprese fiato e concluse tra sè e sè che non era decisamente la sua giornata migliore.
Notando il silenzio dall’altro lato della cornetta considerò l’ipotesi che forse aveva esagerato, che probabilmente per quanto la sua situazione potesse essere scomoda non era certo colpa del suo povero vicino di casa e che i bambini non potevano essere giudicati soltanto per il fatto di essere dei semplici bambini. Mentre i suoi pensieri continuavano a scorrere senza un freno una voce bloccò il fluire delle sue conclusioni e lo lasciò interdetto per qualche istante.
“ Shin da quando sei diventato così maledettamente scorbutico col professor Agasa? Ti è per caso andata qualcosa di traverso.. non sarà mica Ran la fonte di tanto nervosismo? Shin non mi dire che qualcuno le fa la corte e lei non rigetta l’idea? O il mio piccolo Shin col cuore spezzato.. non me lo sarei mai aspettato da Ran.. forse dovrei chiamare Eri per avere maggiori dettagli? " Mentre Yukiko continuava ad elencare la sua marea di deduzioni, una più assurda dell’altra, senza permettere al ragazzo di proferire parola,  il cipiglio di Conan non faceva altro che aumentare fino a portarlo a perdere di nuovo la pazienza  e ad urlare contro la madre,  per la seconda volta nel giro di appena 10 minuti: “ Mamma cosa ci fai dal dottor Agasa? La vuoi smettere con i tuoi soliti vaneggiamenti? Non devi chiamare nessuno, non devi cercare nessuno, non devi ammazzare nessuno, non devi dispiacerti per nessuno e  soprattutto nessuno corteggia Ran.” 
Yukiko dall’altro lato della cornetta sorrise notando l’enfasi con cui il figlio aveva sottolineato le ultime quattro parole e decise finalmente di raccontare al figlio il vero motivo della sua chiamata: “ Shin la mamma è venuta da New York perché sentiva tanto la tua mancanza, nonostante la tua accoglienza gelida sono tanto contenta di poterti vedere, e visto che il mio bambino sembra essere un po’ nervoso perché non può passare del tempo con la sua Ran ho avuto un’idea geniale, verso le 10 passerò a prendervi dall’agenzia Mouri e andremo al centro commerciale, faremo compere e poi mangeremo in qualche bel ristorante. Contento mio shin? A dopo! “ il suono che seguì era il rumore sordo della cornetta riagganciata.

Conan ripensò incredulo alla telefonata tentando disperatamente di ricordare il momento esatto in cui avesse affermato “ mamma sono triste perché non vedo Ran “, l’unica risposta che riuscì a darsi fu “ non l’ho detto ", come al solito ha tratto le sue conclusioni.
Come posso sentire la sua mancanza? Ci vivo insieme, faccio il bagno con lei, pensiero che fece diventare le sue guance color porpora..vado a scuola con lei, a volte nelle notti tormentate dai temporali dormo accanto a lei. Una vocina flebile dentro di sè disse: " no, non è Shinichi a compiere queste azioni.. è  Conan! " Sua madre aveva ragione, le mancava la sua  Ran.

Il bambino dopo aver indossato gli occhiali si diresse in cucina, dove trovò una Ran alquanto imbarazzata a fissarlo. La giovane ragazza si avvicinò e dopo avergli augurato il buon giorno gli domandò: “ Conan con chi parlavi al telefono poco fa? Non volevo essere invadente, ma il tuo tono era alto, papà è uscito di prima mattina oggi e con la tv spenta ho sentito una frase.. chi ti ha chiesto se qualcuno mi corteggiava? ”
Il rossore che accompagnò le ultime parole fece comprendere al piccolo il motivo dell’imbarazzo. Era in un bel guaio, lei continuava a fissarlo i suoi occhi erano pieni di speranza, una serie di veloci ipotesi attraversarono la sua mente.
Sai Ran mia madre voleva sapere con chi esci.. No, questa non andava, Ran non aveva mai visto la madre di Conan se non una fugace visita, non avrebbe avuto senso;
Ran Kazuha mi ha chiamato per sapere se qualcuno ti corteggia.. no, nemmeno questo aveva senso, perché mai la sua amica avrebbe dovuto chiedere un’informazione del genere ad un bambino di 7 anni;
Ran Hattori era curioso di sapere se ultimamente avessi ricevuto delle attenzioni da parte di qualche ragazzo..no, questa avrebbe rischiato di mandare a monte l’amicizia con la ragazza di Osaka e avrebbe potuto trasformare il giovane detective liceale dell’ovest, nel giovane assassino liceale dell’ovest;
l’ultima ipotesi, nonostante fosse terribilmente imbarazzante, era l’unica che reggeva e che probabilmente la ragazza sperava di sentirsi dire.


Dopo pochi minuti che nella sua mente avevano scatenato il delirio, il piccolo Conan guardò Ran e con una tecnica teatrale che avrebbe reso molto orgogliosa sua madre affermò: “ Ran se ti dico chi era prometti di mantenere il segreto? ” gli occhi della ragazza brillarono e furono seguiti dal semplice annuire con il movimento della testa, “ era Shinichi al telefono, urlavo perché ero arrabbiato, mi ha chiamato così presto perché così sperava che tu stessi dormendo e non sentissi la nostra conversazione. Mi ha chiesto cosa fai ultimamente, se c’è qualcuno che ti corteggia, con chi esci , come stai, e altre cose del genere.. io gli ho risposto:"Non devi chiamare nessuno, non devi cercare nessuno, non devi ammazzare nessuno, non devi dispiacerti per nessuno e  soprattutto nessuno corteggia Ran" e poco dopo ho concluso la chiamata. Ho sbagliato Ran? Sei arrabbiata? Dovevo dirgli una bugia? sarà pure un detective stacanovista però ti vuole bene.”
Le ultime due parole fecero trasformare la sua faccia in quella di un pomodoro maturo. Ran presentò un sorriso smagliante abbracciò il piccolo Conan e stampandogli un bacio sulla guancia gli sussurrò: “ Non potrei mai essere arrabbiata con te piccolino, non sei Shinichi, anche se ti rivelo un segreto, oggi non lo sono nemmeno con lui ” detto questo si dileguò dalla stanza saltellando e iniziò le sue solite faccende domestiche.

Ora rimaneva un solo problema come avrebbe giustificato la comparsa di Yukiko tra un’ora e mezza a casa Mouri? Se avesse fatto qualche accenno alla chiamata? In fondo da sua madre ci si poteva aspettare di tutto, decise di meditare una soluzione sotto la doccia rimandando il problema ad un secondo momento.


Angolino di Aoko
Bene bene, premetto che è l'introduzione di una storia iniziata tanto tempo fa.
Spero che abbia stimolato la vostra curiosità e attendo pareri. :)
Baci

  
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