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Autore: _BlueHeart    23/07/2012    4 recensioni
La storia parte dalla fine della 5° stagione. Blair racconta la sua vita che sembra essersi sgretolata. Impaurita e spaesata, ricade negli errori del passato incapace di andare avanti. Riuscirà a rialzarsi?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass, Quasi tutti, Serena Van Der Woodsen | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nel futuro
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Ciao a tutti\e ,
ecco per voi un nuovo capitolo! E' più lungo dei primi due. 
Che dire spero vi piaccia, aspetto sempre qualche recensione anche negativa se volete :) 

 

..Everyone told me to be strong..
..Tutti mi dicevano di essere forte..

 

Quella mattina mi svegliai tormentata dai pensieri. Quando aprii gli occhi Serena era già in piedi si stava preparando nella sua stanza, riuscivo a vederla dalla fessura tra la parete e la porta semiaperta.
Mi nascondeva qualcosa, ma era ovvio che non voleva toccare quell’argomento. Se ripenso al mondo in cui ci siamo lasciate un mese fa, divengo furiosa… probabilmente è lo stesso effetto che fa a lei. Mi alzai controvoglia dal mio caro letto, mi feci coraggio e cominciai a prepararmi per affrontare la giornata, che si presentava tutto fuorché semplice.
Non ci rivolgemmo molto la parola , scambiavamo ogni tanto qualche battuta per assicurarci di non aver dimenticato niente. Arrivammo in aereo e ancora assonnate ci lasciammo sprofondare nelle poltroncine di prima classe .
Facemmo di tutto per evitare le mie scontate domande e le sue più improbabili risposte. Non potevo permettermi di pensare a nient’altro con mio padre in quello stato.
Chiuse gli occhi con le cuffie dell’I-pod infilate nelle orecchie. Mi feci coraggio e avvicinai la mia mano alla sua, presi una cuffietta togliendogliela dall’orecchio e sotto il suo sguardo iniziai ad ascoltare anche io la sua musica.
Le canzoni passavano una dietro l’altra, ritrovai dalle sue scelte musicali, una Serena insicura, molto malinconica e romantica. Staccò dopo un po’ , dicendo che altrimenti si sarebbe scaricato l’I-pod.
Il viaggio era abbastanza lungo, 6 ore piene. Restammo così a parlare delle cose più futili. Ridemmo dello strano accoppiamento di colori,indossato da Penelope in una foto di Gossip Girl.
Gli parlai della decisione di mia mamma di lasciarmi la gestione della sua Eleonor Waldorf Designe.
‘Blair che bella notizia…’ mi disse sorridente , con gli occhi sinceri di una bambina innocente. Ricambiai il sorriso ‘E’ da pochissimo, forse per questo Gossip Girl non riporta ancora notizie’ dissi ironizzando. Ridemmo debolmente. La lunga mattinata passò così tra un po’ di noia e qualche piccola rivelazione . Quando ormai mancava circa un quarto d’ora dalla fine del viaggio mi porse nuovamente una cuffietta ‘Ascoltala…’mi disse.
 

No mountain’s too high for you to climb
All you have to do his have some climbing faith,(oh yeah)
No river’s too wide for you to make it across
All you have to do his believe it when you pray.

 
Nessuna montagna è troppo alta per te da scalare,
Tutto quello che devi fare è avere fiducia (oh yeah)
Nessun fiume è troppo grande da attraversare

Tutto quello che devi fare è crederci quando preghi.

Questa canzone la conoscevo, adoro la grazia della voce di Celine Dion in questo pezzo. Serena mi voleva dire qualcosa… oltre a volermi far capire che ci sarà sempre per me, cercava di dirmi qualcosa di più, e lo faceva ogni volta che voleva che qualche frase mi restasse impressa per qualche motivo a me ancora sconosciuto. Mi passarono per la mente tanti di quei ricordi che mi sembrò di tornare indietro nel tempo. Quante volte ci siamo dette di odiarci e tutte le volte non era mai vero.

 

And then you will see the morning will come
And everyday will be bright as the sun
All of your fears cast them on me
I just want you to see…

 
E poi vedrai il mattino verrà
ed ogni giorno sarà luminoso come il sole.

Tutte le tue paure scaricale su di me.
Voglio soltanto che tu veda…

Mi strinse la mano un pò tanto forse, sulle ultime due frasi, voleva darmi forza e probabilmente voleva ricevere anche lei lo stesso appoggio. Ricambia la stretta , mentre lei mi poggio il viso sulla sua spalla.

 

I’ll be your cloud in the sky
I’ll be your shoulder when your cry
I her your voice when you call me

I am your angel.



Sarò la tua nuvola su nel cielo
Sarò la tua spalla quando piangerai
Sentirò la tua voce quando mi chiamerai
Sono il tuo angelo…
 
E ancora quella stretta forte ‘Sentirò la tua voce quando mi chiamerai’ pronunciò, ora senza rendercene conto per davvero le lacrime rigavano le mie guancie per poi finire sulla sua spalla. Le asciugai prima che Serena potesse farmi domande e continuai ad ascoltare il doppio messaggio che cercava di trasmettermi.


And when all hope is gone, I'm here
No matter how far you are, I'm near
It makes no difference who you are
I am your angel, I'm your angel

 
E quando tutta la speranza se ne va , Io sono qui.
Non importa quanto tu sia lontano, ti sono vicino.
Non fa differenza cosa tu diventa

Sono il tuo angelo, sono il tuo angelo.
 
‘Non importa quanto sarò lontana…’ mi sussurrava , non capivo… perché dovrebbe essere lontana?
Questa volta fui io a stringerle la mano .
 

I saw your tear drops and I heard you cry
All you need is time, seek me and you shall find
You have everything and you're still lonely
It don't have to be this way, let me show you a better day

 
Ho visto le lacrime e ti ho sentito piangere
Tutto ciò di cui hai bisogno è tempo.
Cercami e mi troverai. Hai tutto e ti senti ancora solo.
Non deve essere così. Lasciami mostrarti un giorno migliore.

Ora era lei che cercava di nascondere le lacrime…la guardai e le dissi ‘ supereremo anche questo..’ anche se non sapevo di cosa si trattava , cercai di incoraggiarla e di assicurargli il mio appoggio.
 

And when it's time to face the storm
I'll be right by your side
Grace will keep us safe and warm
And I know we will survive

And when it seems as if your end is drawing near
(End is drawing near)
Don't you dare give up the fight
Just put your trust beyond the skies

 
E quando è tempo di affrontare la tempesta,
sarò proprio al tuo fianco.

La grazia ci terrà al sicuro e al caldo…
E so che sopravvivremo .

E quando sembra che la tua fine si stia avvicinando

Non osare rinunciare alla battaglia.
Riponi semplicemente la tua fiducia oltre il cielo…
 
La canzone finì lasciandoci commosse e sospese in vuoto incolmabile.
Staccammo l’I-pod e ci preparammo , ancora scosse , per l’atterraggio.
Sapevamo entrambe che con quella canzone ci eravamo dette più di quanto avevamo intenzione di dirci. Ero convinta che volesse farmi capire qualcosa in più oltre che a fare un elogio alla nostra amicizia, ma non riuscii a comprendere fino in fondo cosa avesse.
Ci ordinammo i capelli e ci rifacemmo il trucco a vicenda. Una volta atterrate presi un grosso sospiro e cominciai a pensare che era ora di affrontare ciò che più mi faceva paura… la perdita di mio padre.
Attraversammo la capitale francese in taxi, che non aveva per niente il sapore di romanticismo e dolcezza in quel momento. Mi sembrava tanto triste e la magia che mi avvolse la prima volta che venimmo qui insieme era completamente svanita.
Non c’erano più principi ai musei, niente più vacanze spensierate. Ora era solo ed esclusivamente un luogo comune, come tutti gli altri, che aveva il duro compito di ospitare il dolore di mio padre.
Lasciammo i bagagli a casa di mio padre e andammo direttamente all’ospedale.
Serena mi teneva la mano ‘B, respira…’ mi diceva mentre io ostinavo a tenermi tutto dentro.
Uscendo dall’ascensore che portava alla sala d’aspetto della terapia intensiva incontrammo Roman che ci venne incontro felice di vederci ‘Blair… Serena, sono felice di vedervi’ ci abbracciò inaspettatamente mentre io non riuscivo a chiedergli di mio padre… Serena lo capì ‘Roman… come sta Harold?’ Roman cambiò subito espressione ci guardò dolcemente ‘nulla di nuovo purtroppo, sempre le solite, migliora e poi sembra non esserci svolta, è una cosa da uscire fuori di testa’ scosse la testa affranto ‘mia madre sa niente?’ gli dissi spontaneamente ‘tua madre sa tutto Blair.. ed è inutile farla venire qui.. non ci saranno cambiamenti e se ci saranno, ci sarà qualcuno che l’avvertirà per farla venire’ strinsi gli occhi ‘io voglio restare, voglio seguirlo, non voglio tornare a New York’ mi abbracciò calorosamente ‘sei una giovane donna molto coraggiosa… tu e i tuoi amici potete restare a casa nostra quanto tempo volete.’ Sorrisi alla sua gentilezza, poi lo vidi allontanarsi avvicinandosi a sua cugina Michelle, che ci salutò con un segno del capo. Ricambiammo e ci avvicinammo alle macchinette per prenderci un po’ di caffè.
‘Mi sembra di essere in un incubo. Non voglio perderlo… non so per quale ragione al mondo , ma rischio sempre di perderlo.’ Serena mi accarezzò i capelli ‘Io non ti dico che andrà tutto bene, non lo so, ma…abbi fede Blair’ sorseggiai un po’ di caffè dal bicchiere di plastica , per evitare di risponderle ‘Io so come ci si sente quando stai perdendo una parte di te, ma tu sei giovane devi essere forte, per te , per le persone che ti amano… per il tuo futuro.’ Alzai lo sguardo , guardandola negl’occhi ‘non so più se ne vale la pena, S. Vedi ero convinta che sarei riuscita a fare tutto , a realizzarmi , ad essere felice… non volevo rovinare la nostra amicizia anche se ho contribuito a farlo e non volevo perdere tutti… Dan, te, mio padre e anche…’ non finii di parlare che Serena mi precedette ‘Chuck’disse guardando nel vuoto. Annuii abbassando nuovamente lo sguardo ‘ho l’impressione che non voglia più vedermi’ lei scosse il capo ‘No, B… c’è Chuck!’ Mi girai verso la direzione in cui era intenta a guardare e lo vidi parlare con un’infermiera, probabilmente chiedeva indicazioni , aspettai che fosse lui a vedermi, sospirò e mi si avvicinò con la sua tipica camminata.
‘Ehy…’ disse a voce molto bassa. ‘Ciao …’ replicai io , salutandolo incertamente.
‘Che ci fai qui?’ Chiesi con voce tremante. ‘Io… non ho cambiato idea , ma sono venuto a cercarti a casa tua, volevo portarti in Francia sapevo che era ciò di cui avevi bisogno, ma qualcuno ha fatto prima di me’ si rivolse verso Serena che non sapeva se sentirsi in colpa o essere orgogliosa ‘ Ciao Serena, ma che fine avevi fatto?!’ disse con la sua aria da tenebroso ‘Io… bè è una lunga storia , ho visto le notizie su Gossip Girl e ho capito che Blair avesse bisogno d’aiuto…ed ora sono qui’ Gli disse con naturalezza , gesticolava con le braccia distese lungo il corpo come era suo solito fare!
‘Ora vi lascio un momento soli… vado a cercare il bagno.’ Le sorrisi e lo stesso fece Chuck, lei si allontanò e noi tornammo a concentrarci su di … noi. ‘Non sono ancora pronto per ricominciare una relazione seria con te, veramente non lo sono per cominciarla con nessuno. Spero che tu possa almeno accettarmi qui accanto a te, non riesco a lasciarti sola in un momento del genere’. Respirai profondamente ‘lo accetto!Non potrei mai mandarti via, non adesso’ risposi con le lacrime agl’occhi. Ci sedemmo sulle sedie bianche, un po’ distanti dall’ingresso della sala intensiva.
Forse avremmo vissuto quella attesa snervante per ore , sembrava non muoversi nulla. Tutto appariva terribilmente fermo, immobile, non c’era vento che potesse entrare , non c’era rumore che si sentisse, in quella sala erano tutti inermi di fronte al dolore.
Anche Serena ci raggiunse, e come noi, anche lei stette ferma per un tempo indeterminabile. Mi sembrava di impazzire. Aspettavo una notizia che probabilmente non sarebbe mai arrivata. Nervosa mi tormentavo facendo avanti e indietro con la testa. Serena si scompigliava di continuo i capelli e Chuck era frenetico nel suo sguardo che sembrava scrutare ogni minima cosa. Mi guardava di continuo e ogni tanto ricambiavo quest’attenzione, ma non riuscivo mai a dirgli niente .
‘Blair… come ti senti?!’ dopo un lungo tempo di silenzio, fu Chuck a rompere quell’incantesimo che sembrava aver pietrificato tutto. ‘Non lo so… sto male si, ma è come se non ci credessi, come se non lo accettassi’ chiuse gli occhi annuendo ‘sai bene quante ne ho passate con i miei… credimi, ti capisco’ con una smorfia di dolore annuii ‘lo so’ mi limitai a dire.
Quell’atmosfera pesante venne interrotta dalla voce del medico che in sala d’attesa stava annunciando qualcosa… ci dirigemmo verso quella sala per ascoltarlo. ‘Siete i parenti di Harold Waldorf?’ disse con aria seria ‘ Si…siamo noi’ rispose Roman agitato . ‘Purtroppo il paziente ha avuto dei seri problemi e le sue condizioni sono peggiorate… mi dispiace dirvelo, ma spero soltanto in un miracolo.’ Le lacrime vennero fuori immediatamente tremavo come una foglia e il mio pianto divenne eccessivamente rumoroso. ‘No, non può essere!’ esclamai sconvolta.. Chuck mi teneva per un braccio, ma fu inutile scappai dalla sua presa e corsi verso la sala intensiva ‘Papà, papà…’ urlavo disperata come una bambina, mentre correvo ‘ Signorina cosa fa? Non può entrare lì… è pericoloso… torni indietro’ il dottore cercò di raggiungermi, ma ci riuscii soltanto quando riuscii a vedere mio padre, steso sul letto, pieno di lavaggi ed apparecchi attorno. Mi sentii morire, appoggiai la mano contro il vetro blaterando cose senza senso. ‘Signorina, è impazzita? Qui non può starci’ Il medico mi trascinò fuori, mentre continuavo a piangere ed urlare . Arrivata fuori sentii mollare la sua presa sul mio braccio. Chuck era li di fronte a me, con le lacrime che gli riempivano gli occhi , mi avvicinai velocemente a lui mentre continuavo ad esclamare ‘Non ci credo! Non è possibile!’
Mi strinsi a lui che mi stringeva forte. Non disse niente sapeva che non c’era niente che mi potesse far sentire meglio. Sentivo Roman singhiozzare e le lacrime di Chuck confondersi con le mie.
Mi pervase una sensazione di fragilità. Ero come paralizzata fra le sue braccia in una stretta che non volevo allentare. Serena mi prese una mano dalla schiena di Chuck stringendola forte , la tirai avvicinandola , si unii anche lei all’abbraccio. ‘Shhh…’ pronunciava debolmente Chuck. Mi strinsi ancora più forte a lui, riappropriandomi di quell’abbraccio che mi mancava da morire, ne avevo decisamente troppo bisogno. Eravamo sospesi nell’aria con il nostro dolore e nient’altro. Ci stringevamo così forte da non sentire l’aria. Serena mi lasciò un bacio sulla fronte e asciugandosi le lacrime si allontanò sedendosi su una panchina . Chuck mi trascinò vicino a una finestra un po’ in disparte. Poggiò la sua fronte sulla mia , intrecciando le nostre mani . ‘Ora… devi essere forte Blair. Qui non ci sono giochi o strategie che possano aiutarci ad uscire. Non puoi controllarlo.’ Ad ogni frase era come un pugnale allo stomaco ,faceva così male che non riuscivo nemmeno a pensare di poter smettere di piangere , ogni volta era un verso di dolore sempre più forte. ‘Devi…’ lo interruppi ‘Cosa? Cosa posso fare?!’ dissi sconcertata ‘Devi, lasciarti andare , vivere il tuo dolore per superarlo!’ Mi disse prendendomi per i fianchi ‘Ti ricordi? Mi dicevi sempre che non riuscivo a vivere i miei sentimenti… non fare lo stesso errore… viviti tutto o non riuscirai ad andare avanti’ mi lasciai cadere fra le sue braccia e mi lasciai abbracciare dall’unico uomo che era riuscito ad amarmi per davvero con tutti i miei mille difetti. ‘E’ così difficile…’ pronuncia tra un singhiozzo e l’altro ‘lo so…’mi rispose con le labbra sui miei capelli. ‘Aiutami Chuck!’ prese il mio viso fra le mani ‘Sono qui, per te… per aiutarti.’ Mi asciugò le lacrime , mi prese per mano e mi portò a sedermi accanto alla mia amica.
Quella giornata non la dimenticherei per niente al mondo. Era come morire lentamente. E la sera dovemmo lo stesso tornare a casa.
Arrivati, completamente distrutti ci cambiammo velocemente. Mi sedetti sul mio letto con il viso tra le gambe. ‘Possiamo entrare B?’ Serena e Chuck erano sulla soglia della porta indecisi sul da farsi.
‘Certo…venite’ incrociai le gambe… ‘quando ero bambina, mio padre mi trattava come una principessa, forse è anche a causa sua che ho questa fissazione per re, regine e quant’altro.’ Sorrisi amaramente mentre loro presero posto sul mio letto ‘L’adoravo particolarmente più di quanto volessi bene a mia madre. Era come il mio principe azzurro, il mio cavaliere pronto a salvarmi da qualsiasi cosa. Una volta quando Penelope fece di tutto per mettermi al tappeto , lui chiamò Serena per farmi avere un ‘supporto’ escogitarono insieme , tutto un piano che non sono mai riuscita a capire …’ risi tra le lacrime ‘oh, me lo ricordo B… e tu credevi che stessi complottando con Niki , mi volevi ammazzare’ cominciai a ridere al ricordo di quei momenti , eravamo così ingenue. ‘Era bello poter passare il tempo con lui. Mi ha insegnato tanto , ma non so perché rischio sempre di perderlo’ mi rattristai nuovamente , poi risi ancora al ricordo che si fece spazio nella mia mente ‘vi ricordate quando mio padre alla mia festa di 12 anni , mi regalò quel vestito meraviglioso verde bottiglia e annunciò il mio arrivo sulle scale’ Chuck mi interruppe ‘Ehy me lo ricordo… Nate diceva che sembravi un carciofo… ed io le dissi No, non è vero è bella invece … tuo padre ci ascoltò e mi chiamò da parte … tu piccolo Bass un giorno riuscirai a diventare un vero gentil uomo’ scoppiammo a ridere ‘ma dai lo stai dicendo solo per pavoneggiare…’ gli dissi ridendo ‘No, è vero … me lo ricordo.’ Rispose Serena continuando a sorridere ‘Perché non me l’hai mai detto?’
Le chiesi lanciandogli un cuscino divertita da quella storia di molti anni prima ‘non lo so al momento non mi sembrava importante… e non ci ho più pensato’ Chuck scosse la testa , mentre io continuavo a ridere ‘E’ giusto ridere in una situazione così?’ chiesi divenendo seria ‘E’ giusto tutto ciò che tu senta di fare, Blair’ mi rassicurò Chuck.
Ci infilammo tutti e tre sotto le coperte. Chiesi ad entrambi di restare con me e loro lo fecero.
‘Grazie ad entrambi’ dissi tra il sonno e la veglia ‘Non dirlo neanche per scherzo!’ esclamò Serena
‘Già… non devi ringraziare, Blair devi solo rilassarti…’ concluse Chuck.
Mi avvolgeva con le sue braccia , riuscivo a sentire sulla schiena il calore della sua pelle… chiusi gli occhi mentre Serena mi accarezzava i capelli. Qualche lacrima continuava a scivolarmi sul viso , Chuck prontamente me le asciugava. Quando Serena si addormentò mi feci forza e anche sapendo di non ricevere risposta mi feci coraggio ‘Chuck, io ti amo più della mia stessa vita. Averti qui oggi , vale molto per me’ intrecciai la mia mano con la sua , non parlò, mi strinse più forte e mi lasciò un caldo bacio sulla spalla lasciata scoperta dal lenzuolo. Poco dopo mi abbandonai al sonno, tra le braccia di un angelo,travestito da diavolo. 

Ps. vi consiglio di ascoltare la canzone che Serena fa sentire a Blair si chiama 'I'm Your Angel' di Celine Dion ^_^ xoxo Raffy240
  
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