^_^ salve a tutti! scusate il ritardo (quasi un mese ormai)!
Ma ormai avrete capito che sono… una grandissima sfaticata!! Comunque, questo
titolo è un po’ strano però… credo ci stia assolutamente a pennello! Mi saprete
dire voi… Comunque sono tristissima!! Le recensioni stanno decadendo in un modo
spaventosoooooooo!! Inizio a pensare che non vi esalti come continuo, anche se
è probabilmente è così (dopotutto si sa che il primo è sempre il migliore!!)…
bah! L’importante è che leggiate perché sono felice di vedere che sono in molti
che, appunto, la leggono. A proposito di recensioni, sarà meglio rispondere a
queste buone anime!! XD
Fra007: ahhhhhh!! Si si, immagino la scena!! >___<
poverine, Miu e le altre mi fanno un po’ pena e quando arriverai tu ci sarà una
strage!! Per il fatto delle moto… eh eh eh… ^.^ oh oh oh oh
oh!!
Fedy: sono contenta che questa fic ti piaccia così tanto! E
devo ammettere di essere felicissima di riuscire ad appassionarti! Dopotutto è
uno dei miei obbiettivi principali e purtroppo non mi riesce sempre (infatti
credo sia molto difficile!)! Spero che pure questo ti soddisfi! ^^
Yulinghan: vai tranquilla, sto elaborando una FINE degna di
questo nome *o* Sono assolutamente
d’accordo con te!! Sai, mi chiedo se basterebbero le cellule
per la salivazione!! Bah, io dubito… Di certo se esistesse lo richiuderemmo in
una stanza, lo legheremmo come un salame (tanto per stare sicuri che non
scappi) e poi chiuderemmo la porta di cemento armato con una speciale chiave di
legno intarsiato impossibile da aprire e/o fare esplodere. Poi ce la
scambieremmo ogni sera e… beh… poi viene da se… viva il masochismo comunque V_V’’
Comunque eccoti qua il nuovo cap! Aspetto il continuo del nostro spazio “masochista”
Altre idee su cosa fargli!?
Molto bene, dopo ciò vi auguro una buona lettura e al
prossimo capitolo!! XD
Capitolo 8
Uomo avvertito…
Kagome evitò Inuyasha per
tutto il resto della giornata e al ritorno, passò per l’uscita posteriore senza
farsi notare, proibendo a Sango di dire a Inuyasha qualsiasi cosa. Tornò a casa
ancora furibonda sbattendo i piedi a terra a ogni passo e infine, con molta
delicatezza, sbatté lo porta di casa facendo accorrere il nonno
-Ma che succede??- chiese
spaventato. Lei fece un sorriso gelido e si scrollò l’acqua di dosso
-Una busca d’aria mi ha
fatto sbattere la porta… accidentalmente. Niente di grave-
-Capisco. Tuo fratello
dovrebbe tornare a casa tra poco… speriamo che almeno lui abbia l’ombrello e
non torni a casa come un pulcino bagnato!- esclamò alludendo allo stato della
nipote
-L’avrà senz’altro- affermò
lei –Vado a farmi il bagno… poi faccio i compiti, alle 16.40 però devo uscire,
vado in biblioteca, tornerò in tempo per preparare la cena- disse lei salendo
lentamente le scale
-Oh, se devi studiare
preparo io la cena- si offrì lui –Per una volta non mi verrà un infarto-
scherzò
-Ok, grazie- disse lei
stancamente e sparì dalla visuale.
In camera la ragazza sbatté
la cartella a terra e si diresse in bagno dove si lavò i capelli appiccicati
alla fronte: maledetta… schifosa… pioggia! La ragazza tornò in camera con i
capelli bagnati, avvolti in un asciugamano, e si buttò pesantemente sul letto
riguardando qualche canzone, poi si preparò
-Nonno!- esclamò scendendo e
agguantando l’ombrello. L’anziano apparve sulla soglia della cucina
-Dimmi cara-
-Vado, torno presto, spero-
disse veloce scoccandogli un bacio sulla guancia e andando alla porta
bloccandosi –Ma Sota? Non doveva tornare verso le 16.15?- chiese perplessa
-Ha chiamato da casa della tua
amica Sango… dice che rimane lì a giocare- disse lui alzando le spalle. Lei
sospirò
-Ok, vado. Ciao!- Lei uscì e
aprendo l’ombrello andò a passo spedito verso il LaN.
Entrò dalla porta che le
aveva mostrato Mikado, poi si diresse verso la stanzetta da cui non proveniva
nessun rumore. Si sedette e attese paziente giocherellando con la collanina.
Mikado l’aveva avvertita che
doveva lavorare e che sarebbe arrivato un po’ in ritardo. Chissà di che cosa si
occupava?
Mentre fantasticava la porta
si spalancò e lui entrò sorridendo nel vederla
-Allora ci sei!- esclamò
sedendosi accanto a lei
-Si… ciao Mikado, tutto
bene?- domandò
-Certo. Tu Kagome?-
-Benissimo, grazie- mentì
lei veloce. Lui la fissò poi posò la guancia sulla mano alzando un po’ il
sopracciglio
-Sicura?- domandò. Lei
distolse lo sguardo
-Certo… perché questa
domanda?- chiese
-Sei diversa da ieri- ammise
–Ma non sono affari miei, non voglio di certo farti un interrogatorio- disse
andando all’armadio e aprendolo
-Scusa, è vero- disse lei
mordendosi il labbro. Lui le sorrise tirando fuori la chitarra
-Non c’è bisogno che me lo
dici se non vuoi- disse. Lei scosse il capo
-No, e poi visto che sei un
ragazzo…- disse lei. Lui corrugò le sopracciglia
-Ah, hai litigato con il tuo
ragazzo?- chiese. Lei annuì e lui sbuffò –Aspetta, fammi indovinare… Si è fatto
vedere con un' altra?- chiese
-No!- esclamò terrorizzata
lei
-Allora il resto si può
rimediare- disse lui alzando le spalle
-Certo… ma io non capisco
perché voi uomini siete così… così… oppressivi!- esclamò lei seccata
-Oppressivi?- domandò
stupito
-Si!! Siete sempre così… e
poi non vi fidate di noi ragazze! Ok, il mio ragazzo è un play boy di
dimensioni stratosferiche che ha avuto un mucchio di ragazze che se le andiamo
a contare non si riescono a contenere in questo locale ma… porca miseria! Sto
litigando con loro, arriva lui e mi fa: mh, vai via che ci penso io! Ma come
vai via che ci penso io!? Ma sei scemo!? Sono problemi miei con chi litigo! Non
suoi!!- esclamò, indignata, tutto d’un fiato. Lui la guardò e poi si grattò
pensieroso la testa
-Ehm… Kagome… dunque… devi
sapere che… noi uomini siamo molto… come dire… protettivi verso la persona che
amiamo, capisci?- Lei alzò il sopracciglio
-Insomma…- rispose
-Cioè… lui ti vuole
proteggere perché pensa che forse tu… sia… ehm… debole?-
Aggettivo sbagliato
-COSA!? DEBOLE?? IO???-
gridò lei
-No, è un esempio!- esclamò
in fretta lui
-Ah! Debole! Domani lo disintegro!
Voglio vedere chi è poi il… debole!- esclamò lei frustrata. Lui alzò gli occhi
al cielo. Kagome sorrise –Grazie Mikado. Comunque proviamo?- chiese sorridendo
-Si, grazie!- esclamò
veloce. Prese la chitarra e le sorrise –Dove iniziamo?- Lei sparse i fogli
-Questa mi piace molto…-
disse prendendone uno intitolato: Cuore di ghiaccio
-È il mio preferito- ammise
lui. Lei sorrise e lui iniziò un po’ a spiegarle come si svolgeva la canzone
eccetera.
Kagome tornò a casa e
salutato il nonno sparì dietro la porta della sua camera. Scivolò a sedere e
sospirò chiudendo gli occhi
-Non trovo nessun’altra
soluzione: domani ucciderò Inuyasha- Si sfilò la giacca e fece cadere sulle
spalle i capelli ancora umidi poi, stancamente, si mise a fare i compiti.
Doveva finire Inglese, Tedesco e un tema di giapponese. Rallegrandosi, per
quell’ultima cosa, chiuse il diario con un tonfo mettendosi a scrivere.
Aveva appena concluso il
tema quando, improvvisamente, si raddrizzò aguzzando l’udito. Corse alla
finestra aprendola e buttò fuori la testa
“Strano… mi è sembrato di
sentire la moto… eppure non c’è nessuno… ” Kagome scosse il capo e guardando
che non piovesse dentro lasciò la finestra aperta. Fece qualche passo verso la
scrivania ma dovette fermarsi di nuovo “Ok, questo però non è stato frutto
della mia immaginazione…” pensò girandosi e spalancando la bocca. Inuyasha, seduto
comodamente sul davanzale, i capelli bagnati in alcuni punti e i vestiti
fradici, sorrise dondolando le gambe. Kagome sgranò ancora più gli occhi,
guardandolo, mentre si toglieva le scarpe e le appoggiava di fianco a lui
-Beh? Non mi fai entrare?-
Senza attendere risposta lui balzò dentro e si guardò intorno –Cavolo! Hai una
camera ordinatissima!- esclamò sorpreso –Giuro: non lo avrei mai detto- disse
malizioso
-E tu… che diavolo… come
hai… che… fai…?- Lui corrugò le sopracciglio
-Punto angelo. Torna dall’inizio
perché non ci ho capito niente-
-Che diavolo ci fai qua?
Come hai fatto?- chiese d’un fiato
-Avete una scala
utilizzabile- ammise lui annuendo. Lei sgranò gli occhi e guardò la piccola
volta sotto di lei notando la scala di legno: meno male che la sua camera si
affacciava al cortile dietro! –Allora? Non è stata un’idea geniale??- Lei
guardò la porta con orrore
-Parla piano!!- disse lei e
lui le si avvicinò piegandosi alla sua altezza
-Comunque… ora non sei più
arrabbiata vero?- domandò. Kagome improvvisamente, si ricordò della mattina e
lo guardò malissimo leccandosi le labbra
-No, sono ancora molto,
molto arrabbiata! Ora fuori, devo studiare- sbottò. Gli girò la schiena e si
sedette alla sedia. Lui alzò gli occhi al cielo, poi la abbracciò da dietro
baciandole il collo inginocchiandosi –I…In…- balbettò lei avvampando
-Dai Kagome… non fare la
difficile!- mormorò
-Pensa se entrasse…- Lui non
la ascoltò e le girò la sedia baciandola. Lei gli buttò le braccia al collo e
si sedette su di lui facendo cadere la sedia, lui mise una mano sotto la maglia
quando…
-Sorellina!! Sorellina!!
SORELLINA!!- Un urlo la fece irrigidire completamente facendola scattare in
piedi. Lo prese per un braccio, mentre i colpi alla porta diventavano sempre
più insistenti, e lo trascinò dentro all’armadio sbattendo poi l’anta. Aprì la
porta con il sorriso più falso che poteva, cercando di essere normale
-Dimmi Sota- mormorò
-Kohaku mi ha chiesto se
domani voglio andare a casa sua a dormire secondo te la mamma mi fa andare?-
domandò riprendendo fiato
-Non saprei… perché non la
chiami e non glielo chiedi?- chiese.
La frase si poteva tradurre
così: Sota… perché non ti togli dalle palle?
-Si si! Ora vado subito!-
esclamò lui. Storse il naso fissandola
-Cosa c’è?- chiese lei
-Ma sei sicura di stare
bene? Non è che hai la febbre vero?- Lei lanciò uno sguardo all’armadio
-No, perché?-
-Sei bordeaux!- esclamò
-Bo… bordeaux?- balbettò
-Si- confermò lui
-Senti Sota… devo finire i
compiti quindi perché non vai a chiamare la mamma?- domandò. Lui annuì e lanciò
uno sguardo dietro di lei. Fece un sorriso smagliante
-Va bene, chiamo la mamma.
Tranquilla, non gli dico che c’è l’uomo e che probabilmente verrà anche domani
quando tu sarai sola soletta!- esclamò allontanandosi. Lei balzò in corridoio
-Co…cosa? Non c’è…
nessun…uomo…- balbettò accendendosi come un faro. Lui si voltò appena
-Non credo che le scarpe sul
davanzale siano tue…- esclamò paziente scendendo le scale dove scoppiò a ridere
-Che ti prende Sota?- Il
nonno
-Oh, nulla nonno… nulla- Il fratello
indemoniato faceva pure il furbo.
Kagome strabuzzò gli occhi e
guardò sul davanzale dove facevano, bella mostra di se le scarpe del ragazzo:
merda! Rientrò e chiuse la porta lasciandosi scivolare a terra. Appoggiò la
fronte alle ginocchia
-Cazzo! Che sfigata!!!-
Una fragorosa risata,
attutita dal mobile la fece raddrizzare e fulminare l’armadio. In due falcate
si posizionò davanti ad esso e lo aprì guardandolo soffocare la sua ilarità in
una sua maglia dalle maniche lunghe verde
-Scusa Ka…- Scoppiò ancora a
ridere scuotendo il capo divertito
-Ridi! Ridi!!! Ma ti rendi
conto della tragedia!? Dio che imbarazzo… e piantala di ridere per piacere-
sbuffò lei. Lui la trascinò dentro con se abbracciandola e soffocando le sue
risate nell’incavo del suo collo –Ahhhh! Che stupido!!!- esclamò seccata. Lui
sospirò calmandosi poi le sorrise
-Devi ammettere che è stato
molto divertente…-
-È stato molto imbarazzante
semmai!!- gridò quasi. Lui scosse il capo esasperato
-Beh, che stavamo facendo
prima?- chiese baciandola. Lei si staccò da lui e abbassò gli occhi
-Le hai picchiate?- chiese
-Ma mi credi il tipo!?-
domandò offeso
-Si- rispose sinceramente
-Grazie- sbottò –Comunque
no, certo che no!- Lei sorrise rassicurata poi uscì tirandoselo dietro
-Dai, ci vediamo domani-
disse abbozzando a un sorriso
-Beh? Mi cacci?- chiese lui alzando
un sopracciglio
-Espressamente, devo finire
i compiti. Ciao amore- disse –Ah, per favore, non farti beccare- disse mentre
lui si infilava controvoglia le scarpe
-Tuo fratello ci ha già
scoperti- disse
-C’è mio nonno giù-
-Tua madre?- Lei scrollò le
spalle
-Al lavoro-
-Tuo padre?- si informò. Lei
sorrise
-Ciao amore mio. Metti via
la scala prima di andartene-
Giovedì. Ore 10.20
Kagome scrisse veloce gli
appunti poi lanciò uno sguardo al cielo. Stranamente Inuyasha se ne era andato
senza insistere e, ancora più strano, Sota non aveva accennato a nulla. Kagome
scosse il capo disperata: Uomini… in miniatura e no! Ma era mai possibile che
non si spiegassero mai!?
Non aveva detto a Sango cosa
era successo il giorno prima… non voleva dirglielo. Dopotutto quella era una
cosa tra lei e Inuyasha! Però chissà se non glielo avesse detto un giorno… mah!
Kagome uscì dalla classe
baldanzosa seguita da Sango. Nel tema aveva preso 9 battendo l’amica di mezzo
punto: non succedeva molto spesso…
-Kagome, io vado da Miroku-
disse Sango a un bivio
-Ok, io vado su in terrazza-
disse lei sorridendo –Salutami Rin e gli altri, ok?-
-Va bene. A dopo! E non fare
tardi capito?- Kagome abbozzò ad un sorriso
-Ok. Ciao!- Kagome proseguì
e passò, come al solito, davanti alla presidenza
-COSA!?- La ragazza si
bloccò. Il preside… e si sa, il preside urla solo per quattro ragazzi: i COBRA.
Che avevano combinato adesso? Anzi, di nuovo? –Lui ha… ehm… può ripetere?-
-Sono rimasto scioccato
anche io! Di solito non superava il 6 scarso ma nella verifica che ho corretto
ieri, e che oggi ho consegnato,… ha preso 8!!- esclamò
-Signr… Nakyri…- iniziò il
preside. Kagome alzò il sopracciglio
“Ma non è il prof di Diritto
di Inuyasha?”
-…lei è sicuro che stiamo
parlando della sessa persona, vero? Di Inuyasha Kujimawa… stiamo parlando di
lui, no? E ha… preso… 8?-
-Si preside si!! E non solo
lui!!- esclamò –Anche il fratello è migliorato tantissimo da un giorno
all’altro! Per non parlare di Kazana! I suoi voti sono passati dal 6 al… 7! -
esclamò il professore scandalizzato
-Devo dire…- Iniziò una voce
femminile -… che anche Koga è migliorato moltissimo… e non scherzo! Anche prima
era il più bravo dei 4 ma ora è migliorato ancora di più!-
-Signori…- La voce profonda
del preside divenne molto solenne –Domenica tutti in chiesa! Dobbiamo
ringraziare l’entità superiore che ha permesso questo… miracolo!-
Kagome passò avanti
frastornata. Già la scoperta che il suo preside era cristiano… ma sapere che i
voti di Inuyasha e Co erano migliorati così tanto… uff, quello era uno choc!
-Scusami Kagome- Lei si
voltò con il piede nel primo gradino
-Oh, Miu… dove hai lasciato
le tue amichette?- La ragazza rossa le si avvicinò nervosamente
-Non sanno che sono qua…
nessuno sa che sono qua e così deve rimanere. Non lo dovrai dire a nessuno,
Inuyasha men che meno!- esclamò veloce
-Ok… ma stai bene?- chiese
guardando i suoi occhi gonfi
-Si… sto bene si…- mormorò
–Allora… alle mie amiche non è piaciuto ciò che è successo ieri e… te la
vogliono fare pagare cara!- esclamò –Ti ritengono responsabile del fatto che
Inuyasha si… insomma… lascia stare… Insomma, Riiko non ha capito il messaggio
di Inuyasha: starti lontano- disse –Comunque, vogliono avvertire le altre…-
-Altre? Chi sono le altre?-
chiese confusa Kagome. Spazientita Miu parlò veloce senza mai fermare gli occhi
che andavano da una parte all’altra
-Sono le altre ragazze del
fan club. Le mie amiche le vogliono avvertire e lo faranno stasera alla
riunione che si terrà… Ascolta, hanno conciato male un sacco di ragazze e sono
arrivate… a bastonarle… capisci?- Kagome impallidì visibilmente –Esatto quando
sapranno che Inuyasha ha una nuova ragazze e che a lei ci tiene molto…- disse
con un pizzico di gelosia -… tu sarai in guai molto, molto seri… Ti consiglio
di… non girare da sola, mai, e soprattutto di notte! Quelle lì ti spediscono
all’ospedale!- Si guardarono –Me ne vado ora. Ho fatto quello che dovevo fare-
Alzò le spalle e si voltò allontanandosi di qualche passo
-Perché me lo hai detto?-
chiese Kagome. Miu la fissò
-Per un motivo molto
semplice: ho visto Inuyasha incazzato ieri e mi è bastato… per i prossimi 1000
anni!- esclamò –Le altre non ne hanno paura come ne ho io… le altre pensano che
urlerebbe solo, ma che non ci toccherebbe mai perché siamo del gentil sesso… ma
si sbagliano! Di grosso! Inuyasha una volta ha picchiato una ragazza, l’ho
visto e… era nero! Lei lo ha fatto passare per cornuto… e… beh… credo che a
quella ragazza fischiano ancora le orecchie! Ha ricevuto una mano di bianco che
non ti immagini!- Sospirò al ricordo –Lei, naturalmente, non si è fatta più
vedere da lui anzi… si è perfino fatta trasferire dall’altro capo della città!-
esclamò e si girò poi singhiozzò piano –Ieri… credevo che ci avrebbe picchiato,
lo credevo davvero! Mi è sembrato di rivivere quel giorno e la sua faccia era
furibonda a dir poco…- Si asciugò gli occhi
-Ieri… Inuyasha vi ha…
minacciate…?- mormorò Kagome. Miu la guardò negli occhi poi le diede le spalle
-A mai più- Se ne andò e
Kagome si sedette sui gradini prendendosi il viso tra le mani
-Cazzo!!!- Scattò in piedi e
andò in terrazza pestando i piedi.
Lo vide appoggiato con i
gomiti, alla ringhiera. Aveva lo sguardo perso in chissà quali pensieri e restò
a guardarlo. Non si era mai accorta come la divisa risaltasse la sua schiena in
modo così… dannatamente perfetto! Inuyasha sospirò sconsolato poi si irrigidì
voltandosi, i loro occhi si incrociarono e lei sorrise
-Ciao Inuyasha- disse
chiudendo la porta piano e avvicinandosi. Lui allungò la mano e lei la prese
intrecciando le dita con le sue –Cos’hai?- Lui la abbracciò tuffando il viso
nei suoi capelli
-Nulla… penso- ammise
-È una cosa… brutta?-
domandò leggermente preoccupata
-Mh, no… non lo so…-
mormorò. Lei lo scostò da se scrutandolo
-Inuyasha… cosa c’è? Mi
spaventi- disse
-Angelo… te lo dirò più
avanti ora… non ne ho… affatto voglia…-
-Ne parliamo ora- insistette
lei
-Per piacere angelo… più
tardi…- Lei sbuffò
-Ok- sbottò imbronciata. Si
sedette e cominciò a mangiare senza degnarlo di uno sguardo
-Dai… non essere
arrabbiata…- disse lui –Lo sai che mi piaci di più quando sorridi- Lei mollò il
pranzo e lo fulminò
-Ah, scusami tanto se sono
leggermente irritata! Il mio ragazzo, ha dei problemi e io, da sua ragazza
quale sono, non posso fare nulla, perché? Perché il mio ragazzo non vuole dire,
alla qui presente sua ragazza cosa c’è che non va!- sibilò
-Non è così- Lei scosse il
capo
-Non ho voglia di litigare,
lasciamo perdere!- sbottò. Sorrise illuminandosi e lo guardò
-Non devi dirmi nulla
comunque?? Tipo: la verifica di oggi???- Lui spiazzato dal cambio di tono
balbettò
-Oh… quello… beh… era una verifica facile… e… tu… come…
sai?-
-Sono passata davanti alla
presidenza mentre venivo qua e ne stavano parlando… Inuyasha hai preso 8!!!!-
esclamò saltandogli al collo. Lui sorrise –E hanno detto che anche gli altri
membri dei COBRA hanno spiccato in questi giorni!!-
-Già- disse
-Dai! Cosa vi ha fatto
cambiare idea? Non so… avete capito che stavate facendo gli idioti vero? Ora
non minaccerete più nessuno e soprattutto arriverete a scuola a un’ora…
decente?- chiese speranzosa
-Non esageriamo… E poi,
nulla di tutto questo… soltanto che… ho pensato che non saresti stata contenta
se non avessi preso dei bei voti così…- Alzò le spalle poi scoppiò a ridere –A
Miroku non ho dovuto dire nulla… ci ha pensato Sango! Avresti dovuto vedere
come gli urlava dietro!- esclamò ridendo a crepapelle
-Immagino- Annuì lei –Per
oggi… che si fa allora?-
-Tu quando devi portare tuo
nonno… all’ospedale?-
-Alle 17.00, sarò di ritorno
mezz’ora dopo…- disse
-Tuo fratello invece?-
Kagome si ricordò del giorno prima e arrossì furiosamente
-Beh… mamma gli ha permesso
di dormire da Kohaku quindi…- Lui annuì
-Ok…- Le baciò la testa
–Allora ci vediamo questa sera verso le 18.00 ti va?- Lei sorrise
-Ok… È meglio andare
Inuyasha- disse lei alzandosi in piedi prendendogli la mano. Forza!- esclamò.
Lui sbuffò alzandosi
-Senti… vuoi che ti
accompagni a casa dopo le lezioni?- Lei lo guardò alzando un sopracciglio
-Con la moto?- Lui sospirò
-Mi chiedo ancora perché
perdo tempo a chiedertelo- Lei sorrise
-Ma sei così carino quando
me lo chiedi!!- esclamò dandogli un bacio sulla guancia
-Che fai? La ruffiana?-
domandò alzando il sopracciglio. Lei rise
-Io?? Ma quando mai!-
Trotterellò fino alla porta aprendola. Guardò che non ci fosse nessuno poi si
girò verso di lui lanciandogli un bacio. Lui sorrise –A dopo Inuyasha!- disse
sorridendo
-Ciao angelo. Ci vediamo
all’uscita ok?- Lei sorrise e se ne andò lasciandolo solo.
Los Angeles.
Naraku richiuse stancamente
la porta e si lasciò scivolare sul letto dove lei sorrise, sedendogli a fianco
-Ciao amore. È andato tutto
bene oggi?- chiese lei
-Si, tutto bene. È che sono
stanco- mormorò chiudendo gli occhi
-Ceniamo? Quando ho saputo
che stavi tornando ho chiesto di preparare la cena- disse sorridendo
-Si, vado a farmi un bagno
prima- disse sbadigliando e dirigendosi in bagno. Lei lo guardò amaramente ma
poi sorrise quando lui si girò verso di lei raggiungendola. La abbracciò –Tutto
bene tu oggi?- Lei annuì passandogli le braccia intorno alla vita
-Come al solito- disse. Lui
la baciò poi appoggiò la testa di lei sul suo petto stringendola
-Kikyo…-
-Mh?-
-Ti amo- Lei lo guardò
-Anche io- disse –Da morire-
-Mi spiace per la tua
famiglia e i tuoi amici. Non potrai vederli…-
-Naraku- Lei si staccò da
lui e lo guardò male –Ne abbiamo già discusso. Loro non hanno bisogno di me,
ok?? Io ti amo e voglio stare solo con te, quindi smettila di dire ogni sera la
stessa cosa- sbottò. Lui chiuse gli occhi e assentì
-Perdonami- Lei lo baciò
quando bussarono –Avanti-
-Signori… è pronta la cena-
disse la ragazza a cui Kikyo aveva affidato la lettera
-Arriviamo subito. Grazie
Marie- Lei li lasciò soli e loro si guardarono –Andiamo- disse lui prendendole
la mano e aprendole la porta
-Si… chissà che c’è di
buono?- chiese lei
-Più di te nulla- rispose
lui sorridendole. Lei arrossì
-Andiamo và!-
ANTICIPAZIONI:
Indovinate!?
La nostra beneamata “notte” sta arrivando!! Attenzione: il rating sarà NC17!!
<- per la gioia di qualcuno ^o^ vero!?