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Autore: Adebaran    24/07/2012    8 recensioni
Questa long fiction si evolve a partire da una One-shot scritta in precedenza, che ora è diventata il prologo della storia.
Che succederebbe se Naruto, da piccolino, reagisse in modo diverso all'odio del suo villaggio?
E se decidesse di andarsene?
Chi incontrerà? Sarà lo stesso Naruto oppure cambierà?
Dal prologo:
"Non ne posso più" si disse Naruto[...]
[...]"sì, gli avrebbe detto addio"[...]
[Storia abbandonata per mancanza d'ispirazione]
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Iruka Umino, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
Capitoli:
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La figura misteriosa osservò attentamente Naruto per qualche minuto. Non ci poteva credere, era veramente simile a lui
In quei minuti tanti pensieri attraversarono la mente della figura, che poi prese la sua decisione. Saltò agilmente dal ramo, dove si era nascosto, a quello di un grande albero che era al limitare della radura dove si stava rifocillando il piccolo Naruto.
Silenzioso come solo un ninja poteva essere, si lasciò cadere dal ramo, atterrando alle spalle di Naruto senza provocare il minimo rumore.

Il bambino intanto mangiava con voracità la sua porzione di ramen istantaneo, senza preoccuparsi molto di quello che gli accadeva intorno. Infatti, non si accorse del movimento alle sue spalle, o meglio… Se ne accorse quando sentì un colpo arrivargli tra capo e collo e qualcosa infilarglisi sotto la pelle.
Naruto spalancò la piccola bocca in un urlo silenzio e gli occhioni azzurri gli si sbarrarono per la sorpresa. La vista gli si annebbiò mentre i suoni del bosco gli giungevano ovattati. Sentiva la sua coscienza abbandonarlo, così come le forze dal corpo. Ricadde in avanti, non avendo più controllo dei propri muscoli e si sentì afferrare da due grandi mani prima di toccare terra.
Poi fu solo buio…







Iruka scosse la testa, guardandosi intorno mentre continuava a saltare da un ramo a un altro senza seguire un percorso ben definito.
“Dove sei finito, Naruto?” si domandò per l’ennesima volta. Vide poi una radura davanti a sé e decise di fermarsi a controllare. Rallentò gradualmente la corsa, fino a fermarla al centro della radura.
«Naruto! Narutooo! NARUTO!» chiamò a gran voce Iruka, mettendosi le mani intorno alla bocca in modo da amplificare il suono. Aspettò qualche minuto in silenzio, ma nessuno rispose al suo appello. Il giovane maestro abbassò sconsolato le braccia, guardandosi per l’ultima volta intorno, poi riprese a correre.
“Iruka pensa. Non può esser andato troppo lontano, non è possibile. Naruto è forte, più di quel che tutti credono e tu lo sai, però non può essere allo stesso livello di un ninja. Sicuramente ora sarà stanco e fermo da qualche parte a riposare. Pensa…”
E mentre rifletteva su dove si potesse trovare Naruto, vide la figura di un jonin, insieme a un cane ninja, affiancarlo. Iruka spalancò gli occhi quando lo riconobbe.
«Voi siete… Kakashi-san?» chiese incerto verso l’Hatake.
Non lo ricordava bene, probabilmente l’aveva incrociato in qualche missione prima di entrare a insegnare in accademia. Ma c’era solo un jonin in tutto il villaggio che utilizzava dei cani ninja e che portava il coprifronte di traverso, coprendosi l’occhio sinistro.

«Sì, esatto. Il mio nome è Kakashi Hatake. Lui invece è Pakkun.» rispose tranquillo Kakashi, andando a indicare con la mano destra il piccolo cane ninja, che nel frattempo si era portato avanti un paio di metri rispetto ai due shinobi.
«Il Terzo Hokage vi ha mandato come supporto?» domandò curioso Iruka verso i due, andando a fermare la corsa in un’altra radura poco distante dal sentiero che stavano percorrendo. Anche Kakashi e Pakkun si fermarono, solo che il cane ninja si mise subito ad annusare in giro.
«Diciamo di sì… Allora, hai trovato qualche traccia o qualche indizio?» domandò l’Hatake e Iruka stava per rispondergli, ma l'uomo alzò la mano interrompendolo, indicando successivamente Pakkun. Il cane si girò verso di due e scosse il muso.
«No, niente. Non riesco a localizzare il suo odore. Mi spiace.» Rispose verso Kakashi, mentre abbassava il muso e le orecchie con aria mortificata.
Entrambi i ninja fecero un sospiro rassegnato e Iruka strinse violentemente le mani a pugno, tremando impercettibilmente.
«Se fossi stato un maestro migliore, questo non sarebbe accaduto. È colpa mia, avrei dovuto fargli sentire di più l’affetto che provo per lui. E invece, come al solito, mi sono dimostrato un buono a nulla e Naruto è scappato via. Chissà dove sarà ora e se sta bene! Probabilmente, se non fosse per il demone che si porta dentro, nessuno lo starebbe cercando oltre a noi…” Disse più a se stesso che verso Kakashi, il viso rivolto verso il basso.
Gli occhi del giovane maestro tornarono ad inumidirsi, ma questa volta cercò di controllarsi, visto che era davanti a un jonin. Però aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno.

Kakashi lo lasciò fare e si limitò a mettergli la mano destra sulla spalla sinistra. Per quanto conoscesse quell’uomo da poco tempo, già gli dispiaceva vederlo in quelle condizioni. “Deve voler proprio bene a quella piccola peste per soffrire così tanto. Naruto, ci hai pensato a questo? No, ovviamente no… Tu sei un bambino, non dovresti pensarci a queste cose.”
«Iruka, non dovresti abbatterti così. Non perdiamo le speranze! Anche se Pakkun non riesce a sentire il suo odore, non vuol dire che è morto o sparito nel nulla. Probabilmente il Kyuubi sta facendo di tutto per non esser trovato. Forse Naruto non voleva così tanto andarsene, forse è stato inconsciamente manipolato della Volpe.” Gli disse Kakashi con la sua solita calma invidiabile. Voleva ridargli un po’ di speranza. Iruka spalancò subito gli occhi e guardò sbalordito il jonin.
«Crede sia davvero possibile, Kakashi-san?»
«È plausibile» replicò Kakashi, cercando di incrociare gli occhi scuri del moro per vedere se si era scosso da quello stato di abbruttimento.
«Se è così, dobbiamo trovarlo subito! Kakashi-san, dividiamoci.» esclamò con veemenza il giovane maestro, preparandosi per riprendere la corsa. Una folata di vento portò alcune foglie a staccarsi dagli alberi vicino al gruppetto.
«Aspettate!» li interruppe Pakkun, andando ad annusare con il muso verso l’alto. «Sento un altro odore. Sembra, sembra… Ramen?!» il tono di voce del cane era chiaramente perplesso, mentre alternava lo sguardo tra i due ninja.
L’espressione di Iruka, invece, si illuminò. Guardò con occhi eccitati e pieni di foga il jonin che era davanti a sé, il quale lo fissava a sua volta con sguardo perplesso.
«E’ fantastico! Naruto ama il ramen, è praticamente l’unica cosa che mangia.» Spiegò velocemente verso di suoi due compagni. “Se c’è del ramen qui nella foresta, l’unico che può avercelo portato è Naruto. Se troviamo il ramen troviamo anche lui.” Rifletté con sicurezza Iruka, mentre aspettava istruzioni dal jonin.
Un sorriso compare sotto la maschera di Kakashi, anche se solo un leggero movimento delle labbra era visibile per gli altri. Annuì compiaciuto verso Iruka, capendo al volo cosa volesse dire, e puntò il suo sguardo su Pakkun.
«Pakkun, segui la scia del ramen e portarci nel luogo dove è più forte. Va bene?» domandò verso il cane ninja, poi guardando Iruka gli fece cenno di riprendere a correre.

Ora andavano più veloce rispetto a prima, una nuova speranza animava il gruppetto. Kakashi non poté far a meno di osservare la nuova luce che bruciava negli occhi di Iruka. La luce della speranza e non più della colpa. Era forte e determinato…
“Beh sarà meglio non rivelargli che non credo affatto che Naruto possa esser stato influenzato del Kyuubi, è ancora troppo piccolo per comunicarci. Però è meglio lasciare le cose come stanno, per il bene di Iruka e della missione.” Pensò Kakashi, mentre continuava a correre verso la direzione che gli indicava Pakkun.
Quel giovane maestro aveva qualcosa di diverso rispetto agli altri ninja, escluso l’amore per Naruto, s’intende.
Era un chunnin, però non aveva perso quell’aria ingenua e un po’ fanciullesca che di solito i ninja non hanno più, proprio a causa del loro essere dei guerrieri. Nonostante questo non era una persona debole o smidollata, anzi! Si vedeva la determinazione nei suoi occhi scuri, avrebbe difeso Naruto a qualsiasi costo.

“Ci stiamo avvicinando a Naruto, me lo sento! Stavolta non gli permetterò di andarsene… mi prenderò cura di lui.” Disse convinto tra sé e sé Iruka, continuando a correre dietro al jonin e a Pakkun. “Certo che ti sei nascosto in posto proprio remoto, Naruto. Sei più in gamba di quanto credessi…”
Iruka gettò un’occhiata a Kakashi, che gli correva affianco, poi tornò a guardarsi intorno. Non avrebbe mai creduto che il famoso “Ninja copia di Konoha” decidesse di fare una missione con lui, un povero chunnin che insegnava all’Accademia.
Conosceva i racconti che circolavano sull’uomo: Un grande ninja, dalle abilità straordinarie e in grado di copiare qualsiasi tecnica e usarla a proprio piacimento.
La sua presenza, da una parte lo metteva un po’ in soggezione, ma dall’altra lo rassicurava. Con lui le probabilità di trovare Naruto crescevano sensibilmente perché era un ninja formidabile. “Non ha usato dispregiativi quando parlava di Naruto.” Si accorse poi d’improvviso Iruka, spalancando gli occhi scuri. Un sorriso comparve sul suo viso mentre tornava a guardare il jonin. “Grazie Kakashi-san.”

Quindici minuti dopo, Pakkun disse verso i suoi compagni che stavano per arrivare, mancavano ancora pochi metri. Kakashi e Iruka si fecero attenti, guardandosi intorno con circospezione. Erano pur sempre al confine tra il Paese del Fuoco e quello dell’Acqua, potevano esserci dei ninja nemici nelle vicinanze. Come avesse fatto Naruto ad arrivare così distante, in così poco tempo senza esser un ninja, era un mistero.
Dopo qualche secondo una radura si aprì davanti al gruppetto, ma a un primo sguardo era completamente deserta.
Il gruppetto si fermò al centro dello spiazzo erboso e si guardò intorno, sorpreso. Kakashi allora guardò verso il cane ninja.
«Pakkun, sei sicuro che l’odore provenisse da qui? Non c’è nessuno» disse verso il suo amico, tornando ad osservarsi intorno mentre Iruka alternava lo sguardo tra i suoi due compagni.
«Sì Kakashi, non c’è alcun dubbio. Anzi ti dirò di più, l’odore del ramen è ancora qui.» gli rispose convinto Pakkun, abbassando il muso verso terra, annusando ancora.
«Ehi, guardate lì!» esclamò all’improvviso Iruka, indicando una specie di contenitore di cartone, a terra, distante qualche metro da loro. Si diressero in quella direzione e Kakashi si abbassò sulle ginocchia, per osservare più attentamente. Prese in mano quella specie di contenitore e sul fianco vi trovò la scritta “Ramen Istantaneo”. Metà del ramen era sparso a terra, come se la ciotola fosse caduta rovesciando buona parte del suo contenuto. Fece un sospiro, alzando lo sguardo interrogativo su Iruka.
«Sì, è di Naruto. L’ho visto a casa sua.» Confermò il giovane sensei, scuotendo sconsolato il capo. Possibile che fosse scomparso nel nulla? Gli era sfuggito, ancora…
«Fermi tutti! Avverto l’odore di qualcun altro… che non è Naruto. Era qui, ne sono sicuro.» Esclamò ad un tratto Pakkun, osservandosi intorno sospettoso.
Kakashi e Iruka estrassero dalla tasca i loro kunai, mettendosi in posizione di guardia. Quel qualcuno poteva esser ancora nelle vicinanze.
«Non è più qui…» disse il cane ninja verso i due, dopo aver fiutato per l’ennesima volta l’aria circostanze. I due shinobi abbassarono i kunai, ma non si rilassarono.
«Sei in grado di seguirne le tracce, Pakkun?» domandò serio Kakashi, mentre Iruka continuava a scrutare il fitto della radura, sperando di vedere Naruto.
Il cane scosse il muso, guardando il ninja con aria di superiorità. «Certo che sì Kakashi, l’ho già localizzato. Si trova in un villaggio non molto distante da qui, se partiamo subi…»
«E Naruto? Non possiamo interrompere le ricerche.» Disse Iruka verso i suoi compagni, guardandoli con fare deciso.
«No, hai ragione. Ma credo che questo qualcuno abbia a che fare con lui. Sono sicuro che Naruto era qui e a giudicare da come abbiamo trovato il ramen, potrebbe esser stato sorpreso da questo qualcuno…» gli spiegò Kakashi con calma e pacatezza. «Se troviamo lui…»
«Potremmo trovare anche Naruto!» esclamò il giovane sensei verso il jonin, riuscendo a capire finalmente il ragionamento del compagno. Questo, però, voleva dire che probabilmente Naruto era in pericolo e nelle mani di chissà quale nemico. A quel pensiero le mani gli si serrarono a pugno mentre il viso si contraeva in una smorfia di rabbia mista a paura.
«Muoviamoci!» esclamò semplicemente verso i propri compagni. Kakashi e Pakkun annuirono e, con quest’ultimo in testa, il gruppetto riprese a correre a perdifiato.
La stanchezza Iruka non la sentiva più. Doveva trovare assolutamente il suo Naruto…






Naruto aprì lentamente gli occhioni azzurri e mise a fuoco un soffitto sconosciuto sopra di sé. Ancora prima di muoversi capì che era sdraiato in un letto, con le coperte fino alla gola.
“Dove sono?” si domandò lentamente il bambino, i pensieri ancora un po’ annebbiati. “Mi ricordo che stavo mangiando del ramen in quella radura e poi, poi? Ah sì, stavo mangiando e poi ho sentito qualcosa col…” Naruto spalancò gli occhi azzurri, interrompendo il filo dei suoi pensieri. Ora si ricordava! Era stato assalito alle spalle.
Si tirò di scatto a sedere, guardandosi intorno con fare agitato. Era in una camera di una casa costruita in legno, sembrava molto accogliente e familiare. Alcuni quadri rappresentanti dei paesaggi erano appesi alle pareti e da una finestra, chiusa, si poteva intravedere lo scorcio di un villaggio. Di fianco al letto vi era un comodino con sopra un bicchiere d'acqua. Non se ne era accorto, ma aveva veramente tanta sete e la bocca impastata.

Stava per afferrarlo quando qualcuno girò la maniglia della porta, con la chiara intenzione di entrare nella camera.
Naruto scattò giù dal letto e si mise in posizione di guardia, fissando con un misto di paura e agitazione la porta. Si ricordava vagamente qualche posizione ninja che aveva visto in accademia.
“Perché non ho studiato di più?!” pensò amaramente, ma non ebbe il tempo di fare altro che la porta cominciò ad aprirsi…


Giorno a tutti, con un po' di ritardo riesco finalmente ad aggiornare :)
Spero che il capitolo vi piaccia, anche se è cortino e non succede chissa cosa.
Tra poco andrò in vacanza, quindi aggiornerò molto più lentamente. Insomma, non preoccupatevi se non vedete capitoli nuovi, non ho mollato la fic
Lo sapete che mi fa solo piacere se recensite, quindi... Fatelo ^_^
Alla prossima!
  
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