Lily ed io ci sposammo a Godric’s Hollow in una tranquilla serata autunnale. Non che io fossi convinto della mia scelta, ma che altro potevo fare? Lily era incinta, e io non avrei potuto abbandonarla come un perfetto stronzo. Avevamo appena finito la scuola, ed entrambi eravamo appena due ragazzi. Certo, due ragazzi con la testa sulle spalle, acculturati e prudenti, ma pur sempre due ragazzi. E lei era incinta, e il padre ero io. Dovevo sposarla. Se però non avessi chiarito presto le cose con Sirius, mi sarei sentito in colpa per tutta la vita, oltre ad essere dispiaciuto per lui. Sì, mi sarei presentato al numero 12 di Grimmauld Place, dove era momentaneamente tornato con odio, magari sarei andato lì con qualche birra in mano, per fare come ai vecchi tempi. Sono sicuro che avrebbe capito. Fu così che, tre giorni prima del mio matrimonio, nonché quando Lily era al terzo mese, mi presentai dal mio migliore amico. Venne ad aprirmi suo fratello Regulus, che ho sempre detestato, esibendo il più bastardo dei sorrisi.
“Potter. Che vuoi?”
“Abbassa la cresta, Black, voglio solo parlare con Sirius”
“Con quel cretino? Beh non è in casa” annunciò prima di sbattermi la porta in faccia.
E invece sapevo che era lì. Perciò chiamai con un incantesimo d’appello la scopa magica più vicina che c’era per salire fino alla piccola finestra della buia stanza di Sirius. La scrutai per un certo periodo di tempo, certo che lui si trovasse proprio lì. Non vidi nessuno per qualche frazione di secondo, ma poi mi accorsi che se ne stava su un angolo ad affilare il coltellino svizzero che gli avevo regalato al quarto anno, a Natale. Uno dei pochi regali decenti che aveva ricevuto. La sua faccia era afflitta come l’avevo vista io l’ultima volta. Evidentemente, non si era accorto di me, così bussai alla finestra. Da dietro le tende semitrasparenti, Sirius prese un colpo, gli occhi dilatati per lo stupore di vedermi in sella ad una Casalinga 307. Con un velo di tristezza dipinta addosso, venne ad aprirmi.
“Cosa ci fai qui, Ramoso?”
“Ho una notizia”
“Spara!”
“Mi sposo”
“Eh?”
“Mi sposo”
“EH?”
“SIRIUUUS MI SPOSO!”
Il suo volto era allarmato come se avesse appena preso uno schiaffo.
“Ti va di farmi da testimone?” chiesi d’un fiato.
Lui sembrò pensarci ancora su un attimo, ma alla fine fece cenno di sì col capo. Incredibile, era stato tutto troppo semplice!
“Sirius! Grazie, grazie davvero!” esclamai.
“Non c’è di che, fratellino” mi sorrise, un po’ malinconico.
Così montai ancora in sella alla mia scopa, deciso a tornarmene alla mia nuova casa, che tra pochi giorni avrei potuto condividere con Lily.
“James” mi bloccò Sirius, poco prima che me ne andassi.
“Sì?”
Lui esitò un attimo, come a ripensarci, ma poi mi sorrise, dicendo delle parole meravigliose: “James, io voglio solo che tu sia felice”