“Il visitatore”
3 anni dopo …
Sento un
lieve tepore accarezzarmi il volto. Apro gli occhi e capisco che a svegliarmi è
la luce del sole, che imponente, come sempre, invade la stanza.
-Su
svegliati … ho fame!- mugugna una vocina, che mi scuote con violenza, mi giro e
metto a fuoco chi ha interrotto il mio sonno, scorgo un corpicino minuto,
che guarda imbronciato.
È bellissima!
- Mmm … ancora
cinque minuti!- scherzo, girandomi di lato e fingendo di dormire.
-Ma io sto
morendo di fame!- si lamenta lei, saltando su di me come se fossi un
trampolino.
-Ahi! Ahi!
... va bene, mi alzo!- rispondo, prima che la piccola passi a mezzucci più
violenti. Lei si ferma e scende dal letto e mi guarda contenta, donandomi uno splendido sorriso.
E’ proprio identica a lei … in tutto
e per tutto, colore dei capelli a parte (quello sono stati ereditati da me!)
- Miyu … nel frattempo che preparo la colazione, vai a
sceglierti i vestiti per dopo. - suggerisco io, mettendomi in piedi.
-Va bene,
papà. –dice la bimba, correndo via come un fulmine.
Mi dirigo in
cucina e preparo la colazione.
Non ho
nemmeno il tempo di servire i piatti a tavola, che mia figlia prende la sua
colazione e la divora con velocità.
-Ancora!- mi
ordina lei, consegnando il piatto vuoto e fregando il mio, per fargli fare la
stessa fine dell’altro.
Tale madre … tale figlia a quanto
pare!
…Driiiiiiiin…
Suona il
campanello, mentre la mia piccola continua a mangiare vado ad aprire.
Chi potrà mai essere a quest’ora?
- Buongiorno
… è da un po’ di tempo che non si ci vede!- commenta allegro Yusaku,
salutando con la mano sulla soglia della porta. E’ identico a qualche anno
prima, a parte i lineamenti più maturi, l’unica cosa diversa è la sua montatura
di occhiali, che non è più tonda ma rettangolare, il che gli dona un aria
più intelligente, oltre che professionale.
- Kitamura?
Che ci fai qui?-domando sorpreso.
-Già proprio
io, se mi fai entrare, ti rispondo alla seconda parte della tua domanda.-
risponde lui, poi sorride, io annuisco e lo faccio accomodare, solo all'ora mi
accorgo che con se ha una valigia.
Ma che intenzioni ha?
- Yusaku ! –
grida felice la mia piccola saltando addosso al moro. –Sei finalmente venuto a trovarci?- chiede
infine senza lasciarlo andare.
-Miyu, non
si accolgono così gli ospiti!- l’ammonisco severo, ma lei non mi ascolta.
Si … è proprio come la madre!
-Non ti
preoccupare Takasu. – interviene il mio amico ricambiando l’abbraccio.
–comunque, sono qui per farvi tornare a casa!- aggiunge.
-Io non ho
intenzione di tornare.-lo avviso serio.
-Vorrà dire
che resterò qui, fino a quando non riuscirò a convincerti!- mi informa senza
mostrare segni di turbamento, apro la bocca per rispondere. – Uh, che bello,
hai preparato la colazione! Non vedo l’ora di assaggiarla!- commenta lui,
accomodandosi tranquillamente a tavola con mia figlia, senza dare nemmeno il
tempo di formulare una qualsiasi altra frase.
Non posso parlare liberamente con
Kitamura davanti a Miyu, devo aspettare il momento più opportuno.
Poggio una
mano sulla fronte e sospiro.
Tutte a me capitano!
Vado a prendere un altro piatto per servire la
colazione all’ospite.
****
Dopo aver
accompagnato Miyu all’asilo, con il mio ex compagno del liceo, ci fermiamo in
una caffetteria.
-Tua madre
mi ha detto che molti ristoranti famosi, ti hanno chiesto di lavorare per
loro.- dice il moro, aprendo bottone.
-Già, ma non
sono disposto a cambiare di nuovo città e trovare di nuovo il modo di
ambientarmi, sai ti ricordo che al primo impatto non sto simpatico a nessuno!-
gli ricordo.
il mio sguardo incute timore come
sempre!
- … e
oltretutto, ora devo pensare a mia figlia!...Lei ha molto più bisogno di me, di
un po’ di stabilità!- aggiungo giocando con la punta dei miei capelli.
- Parole
giuste le tue … però, penso che allontanare Miyu da tutte le persone care,che
ti ricordano Taiga, non le farà bene, anzi, trovo che non faccia bene ad
entrambi!- commenta Yūsaku diventando serio.
-Tu che ne
sai di quello che sto passando e che ho passato, eh? Arrivi di punto in bianco
e dici queste cose … però, tu non puoi capire … non voglio che mia figlia
soffra, ripensando a sua madre!- confesso irato, serrando le mani a pugni.
-Non vuoi
che lei soffra o che tu non soffra ricordando Taiga?- domanda lui, premendo un
tasto dolente e lasciandomi, così, a bocca aperta.
Tutti quei momenti vissuti con la mia
piccola tigre …
Perché mi fanno così male?
Perché non riesco a sopportarli?
E in questo mia battaglia personale
contro i miei ricordi ho trascinato anche Miyu …
- Ryuuji … allontanare ciò che ora ti
fa soffrire, non ti farà stare meglio, anzi, rimandi solo le cose, prima o poi
dovrai affrontare quello da cui scappi … di questo ne sono sicuro, come sono
sicuro che un giorno, tua figlia vorrà tornare nella sua vera casa e conoscere
tutto di sua madre e quando verrà quel giorno che farai?- continua a parlare
Kitamura come un fiume in piena.
Non riesco a contestare quello che
dice.
Lui non ha torto …
Però … è tutto così … difficile!
-Scusa amico
mio … so che le mie sono parole dure, però se continui ad isolarti da ciò che
ti è caro, farai del male sia a te che a Miyu … io sono qui, per dirti che chi
vi vuole bene ha bisogno di voi … e si può dire che lo stesso vale anche per voi … spero
che penserai bene alle mie parole.- aggiunge infine il moro.
Che farò?
Le mie convinzioni hanno iniziano a
vacillare come niente, sono bastate delle semplici parole dette nel modo giusto
a confondermi …
Oltretutto mia figlia a giorni
terminerà l’asilo, devo iniziare a pensare alla scuola adatta a lei … mi sa che
lui ha calcolato anche questo …
Guardo la tazza di caffè, perdendomi in quel colore nero,
tra i mille pensieri che affollano la mente, cerco parole adatte per
continuare la discussione col mio amico, ma ormai, il chiodo fisso è sempre Miyu.
Devo decidere ciò che è
meglio per lei …
Nella mia breve vita ne
ho passate tante, non voglio che il mio dolore possa influenzare la crescita
della mia bambina.
-Penserò bene a ciò che mi hai detto.- dico al moro, senza
distogliere lo sguardo dalla bevanda - … ora dimmi le novità che mi sono perso,
vorrei sapere come va la tua storia con Kano e come stanno Kawashima e
Kushieda.- aggiungo nel tentativo di cambiare argomento oltre che per sapere dei miei compagni di avventure, siccome non li sento molto.
-Ami si sta facendo conoscere sempre di più nel mondo della
moda, infatti, al momento si trova in Europa a sfilare con un noto stilista
francese, ma oltre questo sta studiando psicologia, le mancano pochi esami e
poi potrà provare ad entrare nell’albo degli psicologi, ha persino fatto
tirocinio in una clinica, credimi quando sono andato a trovarla sembrava più
pazza lei che i pazienti.- mi spiega lui, bloccandosi un attimo, per mostrami
una foto dove immortala la ragazza con i capelli blu con indosso un camice
bianco, mentre rincorre con una scopa uno fotografo. A quella visione scoppiamo
entrambi a ridere.
Certe persone non
cambiano mai..
-Comunque, dov’ero rimasto? … Ah si … Minori è entrata in una
buona squadra di softball femminile della zona, si sta facendo valere in campo
come sempre, infatti, si ipotizza che forse verrà selezionata per le olimpiadi,
ma tu la conosci, non le piace farsi strane illusioni, oltre questo, sta lavorando
presso un giornale sportivo locale, ho letto qualche suo articolo e trovo che
scriva piuttosto bene.- continua a raccontarmi Yusaku, ma improvvisamente si
ferma di nuovo, solo che stavolta, sembra avere un po’ di imbarazzo.
C’è qualcosa che non
va..
- Ryuji … de-devo di-dirti una cosa … - aggiunse l’occhialuto
balbettando e diventando sempre più rosso in volto.
Ma che gli prende?
Ciao a tutti ^^
Penso che dopo questo capitolo molte di voi vorranno
uccidermi … mmm… inizio già a intravedere una folla inferocita con torce e
forconi.
Posso solo dire che mi dispiace vivamente, ma quando ho
iniziato a scrivere questa fan fiction già avevo deciso come dovevano andare le
cose :(, se vi può sollevare il morale, la mia migliore amica mi ha quasi
uccisa, quando ha letto questo capitolo! u.u Nonostante tutto spero che
continuerete a seguirmi. Per il resto vi ringrazio per i commenti e per aver
inserito la mia storia tra le seguite e i preferiti.