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Autore: Idra_31    26/07/2012    4 recensioni
L'ultima cosa della quale ha coscienza prima che la folla esploda con un boato da buttare giù l'arena sono le labbra di Louis che si schiudono al contatto con le sue e poi è tutto urla isteriche, flash di macchine fotografiche, coriandoli attaccati ai capelli, e il cuore che gli rimbomba nelle orecchie e non sa se è più forte quello o la musica, o le grida, e ha saltato il suo assolo e non gli importa.
Harry/Louis
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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larry 3
And the record won't stop skipping
And the lies just won't stop slipping
And besides my reputation's on the line
We can fake it for the airwaves
Force our smiles, baby, half dead
From comparing myself to everyone else around me

(I've  got a dark alley and a bad idea that says you should shut your mouth - Fall Out Boy)


Il loro manager si sta sbracciando all'indirizzo del cameraman, mimando con le labbra "taglia, taglia"; i due intervistatori si guardano l'un l'altro incerti sul da farsi, Liam, Zayn e Niall lanciano sguardi perplessi a Louis, Harry è sbiancato.  

Lo studio è nel caos.

"Se interrompiamo adesso non siamo sicuri di poter continuare, deve iniziare un altro programma tra dieci minuti", balbetta Martha.

"Allora continuiamo! Tagliate questa parte, fate altre due domande e andiamo tutti a casa!", sbraita l'uomo, "Louis, con te poi facciamo i conti!"

"Ma non possiamo sentire cosa ha da dire il ragazzo?", domanda l'intervistatore e Harry lo detesta, perchè sa che lui sa.

"Niente di importante, lasciate perdere!", ordina Tom, " e mi raccomando, tagliate questa parte!"

"Andiamo avanti, allora", acconsente Martha, riprendendo in mano la situazione.

Harry si volta verso il suo ragazzo. Louis ha gli occhi velati di lacrime, per la rabbia repressa, e per l'umiliazione. Harry vorrebbe stringerli una mano, per farlo calmare, per fargli sentire la sua presenza, ma non può, e ha la nausea, e non sa cosa aveva intenzione di fare Louis, cosa aveva intenzione di dire, cosa gli è saltato in mente, e perché. Forse stava solo scherzando, forse avrebbe detto una sciocchezza delle sue, o forse no, forse stava per farlo, stava per mettere fine a tutto quel teatrino, e lo stava facendo per lui, e lui non gliel'ha neanche mai chiesto, e forse anche Louis è stanco.  Harry prova insieme sollievo e panico, al pensiero di quello che stava per succedere, di quello che poteva succedere, di come avrebbero potuto cambiare le loro vite, se Louis avesse parlato, e gli intervistatori avessero ascoltato, e la telecamera avesse ripreso, e la nazione avesse visto, e il mondo intero avesse saputo.

Harry ascolta a malapena le domande che vengono loro rivolte, e risponde a monosillabi. Non vede l'ora che l'intervista finisca, per poter parlare con Louis, poterlo abbracciare, potergli dire grazie, se lo stavi facendo per me, ma non è il momento, però quel momento arriverà, arriverà, dobbiamo solo aspettare di riavere il controllo delle nostre vite, e più esperienza, e più anni di lavoro alle spalle, e più maturità, e più forza per affrontare quello che ci aspetta...e in quel momento saremo insieme, te lo giuro.

Ma sa che è stato lui a innescare questa ribellione in Louis, seppur involontariamente. Non avrebbe mai chiesto a Louis di fare una cosa del genere, avrebbe continuato a sopportare, a capo chino, tutte le bugie che sarebbero uscite dalla bocca del suo ragazzo, e le uscite con Eleanor, e le loro foto insieme, e tutto quanto fosse stato necessario.

L'intervista ha finalmente termine. Harry afferra Louis per una spalla.

"Ehi", gli sussurra.

"Sono un idiota", dice Louis.

"Ascolta-", inizia Harry, ma Tom li richiama all'ordine.

"Andiamo, ragazzi!"

Prima di lasciare gli studi televisivi, il manager intima, ancora una volta, agli intervistatori di tagliare la parte incriminata e di non fare parola a nessuno di quello che è successo.

Per niente sospetto, pensa Harry.

Quando escono dall'edificio, scoprono che un gruppo di fan li sta aspettando. Ovviamente, non potevano passarla liscia.

Si fermano per fare qualche foto, non possono farne a meno. Harry ha solo voglia di parlare con Louis, ma sa che prima di questo li aspetta la sfuriata del manager, e ha come la sensazione che questa sarà peggio di quella della sera prima, o di qualsiasi altra sfuriata sia stata mai fatta loro.

Due ragazze chiedono a Harry e Louis se possono far loro un foto mentre si baciano, perché la sera prima non hanno fatto in tempo a immortalare il momento, e Harry deve mordersi la lingua per non rispondere male, e invece dice loro che avrebbero dovuto cogliere l'attimo, che queste cose capitano solo una volta nella vita, e blablabla.

Prima che possano salire in macchina, Tom si avvicina e li avverte che in albergo li aspetta una bella chiacchierata.

In auto, Harry si sente opprimere dalla cappa di silenzio che aleggia su di loro. Louis ha il viso rivolto verso il finestrino, e gli altri gli lanciano le stesse, malcelate, occhiate di disapprovazione che la sera prima erano rivolte a lui. Ma nessuno osa aprire bocca per palesare quello che pensa.

Harry, a volte, anzi, spesso, ha la sensazione che la sua relazione con Louis rischi di sconvolgere gli equilibri del gruppo. Se fossero allo scoperto, lui e Louis, non ci sarebbero problemi, di fatto nessuno degli altri ha mai mostrato di disapprovarli, anzi, tutti hanno sempre sostenuto che lo avevano capito prima di loro che stava succedendo qualcosa, che si stavano irrimediabilmente e perdutamente innamorando l'uno dell'altro, e sentirlo dalla loro viva voce, che avevano deciso di stare insieme, non li aveva certo colti di sorpresa, ma tutto questo nascondere la verità, mentire, aggirare l'ostacolo, è una cosa che li coinvolge tutti, provocando loro uno stress non indifferente e Harry si sente in colpa per questo, ma non possono farci niente, non possono farci niente.

Harry si sente investire da un moto di rabbia.

"Non dovete avercela con Louis", dice, "non sapete neanche che cosa voleva dire".

Gli altri sembrano colti di sorpresa.

"Mi pare ovvio cosa volesse dire", replica Liam, dopo qualche secondo.

"A me no", mente Harry.

"Ti facevo più sveglio", ribatte Liam.

"E anche se avesse voluto dire quello?", domanda Harry, e la sciocchezza di ciò che ha appena detto è evidente anche a lui.

"Abbiamo già fatto questo discorso, Harry", dice, Liam.

"Per favore, non litighiamo", interviene Niall.

"Infatti", condorda Zayn.

"Io non voglio litigare", afferma Liam.

"Almeno abbiate il coraggio di dire quello che avete da dire!", insiste Harry.

"Bene, allora! Penso che ultimamente stiate esagerando!", ammette Liam.

"Stiamo esagerando?!", gli fa il verso Harry, indignato.

"Sì, eravamo d'accordo a tenere nascosta questa storia e non mi pare stiate facendo granché in proposito".

"Eravamo d'accordo chi? Non mi sembra di avere avuto molta scelta!", sbotta Louis, riemergendo dal suo mutismo.

"Ok, stiamo litigando", constata Zayn.

"Non esistete solo tu e Harry!", dice Liam, "non potete pensare solo a voi stessi".

"E infatti non abbiamo mai pensato a noi stessi!", replica Harry, irato.

"Di cosa hai paura, Liam?", lo fronteggia Louis, " di cosa hai veramente paura? Che si sappia in giro che ci sono due finocchi nella band, eh?"

"Come se anche tu non ne fossi fottutamente terrorizzato!"

Louis rimane paralizzato e lancia uno sguardo colpevole a Harry.

"Non ci credo che avresti avuto le palle di dirlo, prima. Chissà che casino avresti combinato...", continua Liam.

"Ragazzi, per favore, non diciamo cose di cui potremmo pentirci", implora Niall.

"Niall, piantala di fare il diplomatico della situazione!", lo ammonisce Liam.

"Scusa se voglio evitare che i miei compagni, i miei amici, si scannino!", ribatte, l'irlandese, alzando il tono di voce.

"Non ci stiamo scannando!"

"Infatti è una conversazione civile, questa!"

"É stato Harry a cominciare!"

"Invece era meglio continuare a guardare tutti Louis di traverso!"

"Io non lo stavo guardando di traverso", si difende Zayn.

"Neanche io, sinceramente. Ero solo preoccupato per lui", afferma Niall.

"Tranquillo, non combinerò altre cazzate", dice Louis, sarcasticamente.

"Non era quello che intendevo", fa Niall, offeso.

"Siamo arrivati", li avverte l'autista.

"Meno male", commenta Zayn, aprendo la portiera.

Fuori dall'abitacolo, Harry afferra inconsciamente la mano di Louis, prima di rendersi conto che l'ingresso dell'albergo è circondato dalle fan.

Ci mancava solo questa, pensa Harry e tutto quello che desidera è un letto, Louis al suo fianco e dormire per ore, dimentico del mondo. Ma li aspetta ancora il discorsetto del manager.

*

"Voglio parlare con tutti e due", ordina Tom, perentorio, nella hall dell'albergo, indicando Harry e Louis.

"Solo noi?", domanda Harry.

"Solo voi", conferma l'uomo.

Harry e Louis lo seguono in ascensore, senza voltarsi indietro a controllare cosa facciano gli altri.

A quanto pare questa riunione di emergenza avverrà in camera di Tom. L'uomo apre la porta, fa cenno loro di entrare e li fa accomodare sulle poltrone.

A differenza della sera prima, sembra piuttosto calmo. Ma è una calma apparente, Harry lo deduce dal tic nervoso all'occhio, e da come muove le mani, e dal fatto che non si è ancora seduto, e non li ha ancora guardati negli occhi.

Finalmente l'uomo si schiarisce la voce, si tira su la cintola dei pantaloni e li trapassa con lo sguardo.

"Questa situazione vi sta sfuggendo di mano", dichiara.

"Non so cosa mi sia preso prima", dice Louis, e Harry non capisce se stia parlando sul serio, o se lo stia dicendo solo per compiacere il manager.

"Vi siete bevuti il cervello ultimamente, voi due?", domanda, alzando il tono di voce.

"Ieri Harry ha fatto una cazzata, questa cosa durerà il tempo che trova", dice Louis, lanciando uno sguardo di scuse al suo ragazzo, come per dire sto cercando di salvare la situazione, qui.

"Avete controllato i vostri account di Twitter, oggi?", chiede l'uomo, facendo saettare gli occhi da Harry a Louis.

Harry fa un cenno di diniego e cerca il cellulare nella tasca.

"Abbiamo cercato di rispondere a qualche tweet per, come dire, prenderla sul ridere", continua Tom.

"Siete di nuovo entrati nei nostri account personali?", domanda Louis, infastidito.

Harry si affretta ad aprire Twitter sul proprio Iphone.

Have you and Louis confirmed your relationship with the last night kiss?*, domanda una fan.

Not a big deal. Niall made me do it, ha risposto qualcuno per lui.

Was that a coming out?, domanda un'altra fan.

Yes, we are definitely gay for each other.

Harry controlla anche l'account di Louis.

Does Eleanor know that you snog Harry on stage?, chiede qualcuno.

Yup, she's not jelaous ;), è la risposta che qualcuno ha lasciato.

Harry è nauseato.

"Potreste avvertirci prima di parlare per noi", commenta, scorrendo gli altri tweet.

"Dovevamo arginare il problema, e voi eravate impegnati", si limita a rispondere l'uomo.

"Non mi piace che mi si mettano in bocca cose che non ho detto", protesta Harry.

"Ma di che ti lamenti? I giornali lo fanno sempre!"

"Non dal mio account personale!", ribatte Harry.

"Se voi vi comportaste come dovreste, non ce ne sarebbe bisogno!"

L' uomo agita un indice ammonitore contro di loro.

"Lo volete capire che non siamo scimmie ammaestrate?", sbotta Harry, alzandosi di scatto dalla poltrona, tanto da far sobbalzare Louis.

"E voi lo volete capire che lo stiamo facendo per voi?!", sbraita Tom.

"Pensate che un pubblico di ragazzine in età prepuberale sarebbe entusiasta di sapere che due membri della loro boy band preferita stanno insieme? Lo pensate sul serio?", continua, "perché se è così, bene, continuate, fate quello che volete, ma ricordatevi sempre che avete firmato un contratto!"

"Anche Liam e Zayn sono fidanzati, e non c'è stato nessun suicidio di massa, a quanto mi risulti", replica Harry.

"Sì, ma sono fidanzati con due ragazze", sottolinea l'uomo, "forse non avete capito quale è il punto, qui. Siete ancora giovani, non sapete come è il mondo là fuori".

"Noi-", inizia a protestare Harry.

"I media vi divorerebbero", lo interrompe Tom, "se pensate che adesso siano degli avvoltoi, immaginate cosa farebbero se sapessero di voi! Dopo avervi ridotto all'osso, banchetterebbero con le vostre carcasse!"

Harry rabbrividisce per la metafora colorita del loro manager.

"E in più siete la band del momento, e siete in cinque. Tutta la pubblicità che ottereste, positiva o negativa che sia, distoglierebbe l'attenzione dalla vostra musica e dal resto del gruppo", fa una pausa, poi conclude, in tono solenne, "noi vogliamo solo proteggervi".

Harry non sa come replicare e Louis tiene gli occhi per terra. Non che questo discorso non sia stato loro fatto decine di altre volte, ma ogni volta è sempre peggio.

"Stavamo pensando che forse è meglio se vi prendiate una pausa", aggiunge il loro manager.

Harry sussulta. Louis alza la testa di scatto.

"Ma l'album? Dobbiamo registrare...", dice.

"Non parlavo della band, parlavo di voi due".

A Harry si mozza il respiro.

"Cosa? Perché? In che senso?", balbetta.

"Queste settimane in Inghilterra, passatele con le vostre famiglie, staccatevi un po' l'uno dall'altro...state diventando troppo morbosi, poi per forza succedono certe cose".

"Non sai di cosa stai parlando", ringhia Harry, "non ti intromettere", minaccia.

"Louis dovrà comunque vedere Eleanor, ogni tanto-"

"Questo non significa che non potrà vedere me", lo interrompe Harry.

"Io stavo solo suggerendo di staccare per un po' questo vostro cordone ombelicale e vedere come va, che dite?"

"Adesso vorrei andare in camera, sono stanco", fa Louis, per tutta risposta.

"Sì, andiamo, per favore", concorda Harry, lanciando sguardi di fuoco al manager.

*

Percorrono la strada che li porta alla camera di Harry in silenzio. Harry ha paura a chiedere a Louis di restare un po' assieme a lui, ma quando apre la porta Louis lo segue dentro senza dire niente e Harry non ha bisogno di domandargli nulla. Finalmente non deve più combattere l'urgenza di abbracciarlo, così, dopo essersi chiuso la porta alla spalle, lo attira a sè e lo stringe tra le braccia, affonda il naso tra i suoi capelli e chiude gli occhi.

"Louis", mormora dopo un po', il suono della sua voce attutito dalle ciocche di capelli del suo ragazzo.

"Mhhh", gli fa eco Louis.

"Cosa volevi dire prima, durante l'intervista?", domanda Harry, a bruciapelo. Non può farci nulla, ma ha bisogno di sapere, nonostante sia chiaro a tutti di che tenore fossero le dichiarazioni che Louis avrebbe voluto fare. Ma Harry non capisce il perché del momento, del luogo, della situazione. E non sa se essere grato del fatto che il manager lo abbia interrotto, soprattutto dopo l'ultima conversazione che hanno avuto, che in qualche modo lo ha riportato coi piedi per terra, facendogli però affondare il cuore nel petto, oppure se avrebbe tanto voluto che a Louis fosse stata data la possibilità di parlare, per scoprire cosa sarebbe cambiato, e come sarebbero stati in quel momento, chi sarebbero stati, dopo che quel peso fosse stato loro tolto dal cuore, e se sarebbe stato sostituito da un altro peso, uno ben più grave, e Harry non sa cosa sia più difficile da gestire, se una verità nascosta o una in piena vista.

"Harry, scusami...", replica Louis, divincolandosi dal suo abbraccio.

"No, non devi scusarti, devi spiegarmi", dice Harry, risoluto.

Louis si siede sulla sponda del letto, tenendosi la testa tra le mani.

"Non ce la facevo più, volevo dire qualcosa", inizia Louis, "non ce la facevo più a sentire quelle cose, quelle cazzate, uscire dalla tua bocca-"

"Adesso sai cosa si prova", interviene Harry, e gli esce un tono più duro di quello che avrebbe voluto.

Louis lo guarda mortificato.

"Ho sbagliato, non avrei dovuto, ho fatto incazzare gli altri ragazzi", Louis si passa una mano sugli occhi, "ero esasperato. Sono esasperato".

Harry si siede sul letto accanto a lui e gli passa un braccio intorno alle spalle.

"Lo so, lo capisco, succede anche a me", cerca di consolarlo.

"Per un attimo mi sono sentito padrone di me stesso, per un solo, singolo attimo, prima che Tom interrompesse tutto, facendomi passare per pazzo!", si interrompe, voltando il viso in direzione del suo ragazzo, con un sorriso triste a piegargli gli angoli della bocca, "per una frazione di secondo mi è passata per la testa, vivida, l'immagine di me e te che dicevamo a tutti di stare insieme...ed è stato bellissimo".

Harry attira Louis a sè. Louis affonda il viso nell'incavo del suo collo.

"Ma è stato meglio così, Harry...ci eravamo tanto vicini, ma è stato meglio così".

"Lo so, lo so", annuisce Harry, rassegnato.

"Forse-", inizia a dire Louis, ma si blocca, e si aggrappa con le dita alla maglia di Harry.

"Forse?", lo incoraggia a parlare l'altro.

"Forse Tom ha ragione", dice Louis.

"A proposito di cosa?"

"Forse dovremmo prenderci una pausa".

Harry sente letteralmente il cuore fermaglisi nel petto.

"Non stai dicendo sul serio", afferma, allontanandosi da Louis.

"Io penso che si potrebbe fare...penso che potremmo-", balbetta l'altro ragazzo, incapace di formulare una frase di senso compiuto, sotto lo sguardo stravolto di Harry.

"E a cosa cazzo ci servirebbe in questo momento?", protesta quest'ultimo, col fiato corto.

Non ci crede a quello che sta succedendo, non crede alle proprie orecchie, non può essere vero.

"A...a schiarirci le idee", replica Louis, guardandolo di sottecchi.

"Io ho le idee chiarissime, grazie tante!",gli urla contro Harry,  poi si alza in piedi e comincia ad aggiustarsi spasmodicamene il ciuffo.

"Io forse ho bisogno di...un po' di tempo...da solo", esala Louis, evitando il contatto visivo.

"Lou, Lou, guardami, guardami negli occhi", lo prega Harry, ormai in preda al panico.

Louis alza la testa.

"Lou, ieri, ti ricordi ieri?!", domanda Harry, gesticolando furiosamente, "ieri piangevi al solo pensiero di lasciarci, e adesso? Cosa è cambiato? Louis, rispondimi!".

Harry ha un groppo in gola. Se Louis non la pianta di fare il vago, avrà un attacco di panico.

"Harry, non ti sto lasciando", mormora Louis, "è solo una pausa".

"Non sai cosa si dice delle pause di riflessione?"

"Te lo giuro, Harry", promette Louis, alzandosi finalmente in piedi e muovendosi verso Harry, che si è appoggiato al muro con le spalle.

"Louis, mi dici sul serio perchè lo stai facendo?"

Harry sente ormai le lacrime scorrergli lungo le guance.

"Ho bisogno di riflettere su questa situazione, non c'è altro motivo- Harry, calmati!"

Harry piange incontrollabilmente adesso, stringendosi le braccia al petto.

"Harry, ti rendi conto che occupi ogni mio pensiero?", Louis allunga un braccio a toccare quello dell'altro, "non riesco a pensare lucidamente se sei sempre intorno a me, e io e te non sia mai stati lontani per più di tre giorni, e adesso ho bisogno di riflettere, sono confuso", lo attirà a sè, "no, non sono confuso su di noi, Harry, è questa situazione che-"

Harry si scioglie tra le sue braccia e trema e ha paura e non vuole che Louis se ne vada.

"Starò un po' da mia madre, tu non rimanere solo in quella grande casa, mi raccomando".

Harry scuote il capo con veemenza e artiglia la maglia di Louis così forte da farsi sbiancare le nocche.

"Non lasciarmi", è tutto quello che riesce a dire, "non lasciarmi, ti prego".




*traduzione dei tweet (inventati da me, spero in un inglese decente):

Tu e Louis avete confermato la vostra relazione con il bacio dell'altra sera?

Niente di che! Me l'ha fatto fare Niall.

Quello era un coming out?

Sì, siamo decisamente gay l'uno per l'altro.

Eleanor lo sa che tu e Harry limonate sul palco?

Sì, e non è gelosa.
  
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