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Autore: Sheireen_Black 22    29/07/2012    8 recensioni
Da "Il canto della rivolta":
"No. E' stato circa sei mesi prima. Subito dopo Capodanno. Eravamo al Forno, a mangiare una brodaglia di Sae la Zozza. E Darius ti tormentava perchè barattassi un coniglio con un suo bacio. E io mi sono reso conto che... mi dava fastidio".
Il momento in cui Gale si è reso conto di amare Katniss, dal punto di vista di Gale.
(Everthorne)
Spoiler! "Il canto della rivolta"
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Katniss Everdeen
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Un'anima sola divisa in due corpi'
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“Katniss è mia. Io sono suo. Qualsiasi altra cosa è impensabile.”

 

 
 
 
 
Come al solito, ci fermiamo per un istante ad ascoltare il ronzio della recinzione che segna il confine del Distretto 12. Non diciamo nulla, ma i nostri corpi si fermano in simultanea attesa; i nostri sguardi si incrociano e, dopo un veloce cenno d’intesa, attraversiamo la recinzione con un unico, agile balzo.
Cerco di nascondere l’inquietudine che provo sempre, quando torniamo dai boschi. Domani sarà Lunedì, e allora mancheranno ancora sette lunghissimi giorni prima che sia di nuovo Domenica. Non riesco a spiegarne con precisione il motivo, ma la Domenica è la mia boccata d’ossigeno, la mia iniezione di felicità e speranza per l’avvenire. Sapere che ogni sette giorni c’è una Domenica mi ha aiutato ad affrontare tante settimane difficili, in passato; incontrare Katniss nel nostro solito posto e cacciare tutto il giorno insieme a lei è una delle poche gioie che mi sono concesse.
Oggi la sfortuna sembra accanirsi particolarmente contro di me, come se non mi avesse già preso abbastanza di mira più o meno da quando sono nato. La neve ci ha impedito di rimanere a lungo nei boschi come al solito e, anche se non è ancora sera, siamo già di ritorno.
Tic tac, tic tac.. Il tempo scorre inesorabile e la mia mente riesce solo a pensare che è già finita, che le tenebre si avvicinano. Poi si torna in apnea per altri sette, dannatissimi giorni.
Cerco di nascondere la malinconia che sento e improvvisamente rompo il silenzio, aggrappandomi ai pochi minuti che mi rimangono.
“Oggi, nonostante la neve, abbiamo preso proprio un bel bottino. Il merito è tutto mio, ovviamente” 
Come avevo previsto, Katniss subito s’infervora.
“Ma cosa stai dicendo Gale? Ho preso più scoiattoli oggi che in tutta la settimana!” replica guardandomi in modo truce.
“Catnip, senza le mie trappole ora andremmo al Forno praticamente a mani vuote. Chi credi abbia catturato tutti i conigli che porti appesi alla cintura? Ne hai ancora di strada da fare, prima di diventare un buon cacciatore”. Sorrido, sapendo che questo la irriterà ancora di più.
“Ormai non c’è quasi più nulla che tu possa insegnarmi! Ho mancato qualche preda, è vero, ma con questo freddo le mie mani perdono sensibilità!”.
Mi accorgo solo ora delle sue mani tremanti, delle guance arrossate e del respiro caldo che forma nuvolette bianche nell’aria gelida. Noto che cerca di riscaldarsi avvolgendo le braccia attorno alla vita, e che si è sciolta la lunga treccia per coprirsi parte del volto con i capelli.
Istintivamente, mi tolgo la giacca e gliela porgo.
“Dai, copriti. Altrimenti Prim se la prenderà con me per averti fatta ammalare”.
Subito allontana il mio braccio con un colpo secco e violento. “Grazie, ma non ho bisogno della tua protezione, Gale”. Il suo tono è più tagliente e freddo dell’aria di Gennaio.
Rimango interdetto per un attimo, e sento montare la rabbia. “Benissimo, congela pure. Fai come ti pare”.
In quel momento non importa se siamo amici, migliori amici, da circa quattro anni. Non importa se passiamo ogni Domenica insieme, cacciando, parlando, conoscendoci sempre più profondamente ogni attimo che passa. Non importa se solo grazie a lei non sono impazzito dopo la morte di mio padre, e sono riuscito a prendermi cura della mia famiglia ma anche ad essere inaspettatamente felice, di tanto in tanto. O, più precisamente, ogni sette giorni.
In quel momento, rifiutando il mio atto gentile, Katniss cancella tutto ciò che siamo stati. Mi ritrovo a guardarla con odio, a sperare di non averla mai conosciuta. Lei cammina più veloce, arrancando nella neve senza guardarmi, precedendomi sulla strada che conduce al Forno.
 
 
 
****
 
 
 
Quando entro nel Forno, quel giorno molto affollato, mi accorgo subito che c’è qualcosa che non va. Rimango fermo per un attimo, in attesa; poi sento una risata spensierata che proviene da un angolo, e riconosco subito a chi appartiene.
E’ una risata che ho sentito parecchie volte, un suono che spesso è volentieri riecheggia nel silenzio della foresta. E, ogni volta, si rivolge a me.
Il mio sguardo attraversa tutto il locale e finalmente trovo Katniss, seduta sul bancone di Sae a gambe incrociate, mentre sta letteralmente divorando una zuppa dall’aspetto disgustoso.
I suoi capelli sono ancora raccolti in una  treccia; appoggiato al palo della bancarella, vicino a lei, c’è Darius, che giocherella con i suoi capelli.
“Lo sanno tutti che gli uomini rossi sono più uomini degli altri! La vedi? Quella con lo sciarpone verde? Va’ a chiederglielo, se hai bisogno di referenze. Avanti Katniss, non fare la difficile; un bacio per un coniglio, o magari anche due!”.
Katniss e Sae ridono; non ricordo come, ma mi rendo conto di essermi avvicinato di qualche passo a Darius. Mi fermo, riprendendo il controllo di me stesso, e mi rendo conto che le mie mani sono strette in un pugno, le nocche bianche e tremanti. Voglio colpirlo, allontanarlo da lei, da ciò che non gli appartiene.
 
 
Katniss è mia.
 
 
Il pensiero è istantaneo e repentino, mi folgora la mente ancor prima che riesca a formularlo.
Che cosa mi prende? Katniss è una compagna di caccia, l’amica più affidabile che ho. Tuttavia, in questo momento, c’è una forza sconosciuta dentro di me che mi spinge ad avvicinarmi, a prendere il posto di Darius, ad accarezzare i suoi capelli come non ho mai fatto in tanti anni.
“Gale! Siete già tornati dalla caccia oggi?”. La voce irritante di Leevy mi distoglie dai miei assurdi pensieri.
“Già. La neve ci ha impedito di continuare a cacciare fino a tardi” replico seccamente.
“Capisco… Allora, uno di questi giorni ti decidi ad insegnarmi a cacciare? Potrei essere un’ottima compagna…” sorride maliziosamente “di caccia”.
Mi allontano, rispondendo freddamente: “Grazie, Leevy, ma ho una compagna ce l’ho già”.
Una compagna. Una compagna di caccia. Potrei mai averne un’altra? No, mi rispondo. Io non potrei mai essere il compagno di nessun’altra.
 
 
Io sono suo.
 
 
Immagino la mia vita senza di lei, di avere una famiglia con Leevy, Madge o una qualsiasi ragazza del Distretto 12. Immagino lei insieme a Darius, o a quel Mellark che passa interi pomeriggi a fissarla, a scuola.
Scaccio via quelle immagini così sbagliate dalla mia mente. Quello non è il mio futuro; qualsiasi futuro lontano da Katniss mi è completamente estraneo. Senza di lei rimane solo il buio, una vita che non vale la pena vivere.
Qualsiasi altra cosa, all’infuori di lei, non mi riguarda. Come potrei essere io, senza di lei?
Io e Katniss insieme, nel nostro posto, dentro il bosco. Questo è il mio futuro, l’immagine più bella che la mia mente riesce a dipingere, l’avvenire migliore in cui posso sperare.
 
 
Qualsiasi altra cosa è impensabile.
 
 
 
 
 

 
 
 
Note dell’ “autrice”
Ringrazio tanto chi è arrivato fino a qui :) Sinceramente, non so che cosa mi prende ultimamente. Non mi era mai passata per la testa l’idea di scrivere, ma ora sto passando un brutto periodo e scrivendo riesco a tirarmi su! Ho deciso di raccontare il momento in cui Gale si rende conto di essere innamorato di Katniss, che viene accennato ne “Il canto della rivolta”, ed è venuto fuori questo.. Gale e Katniss li immagino a litigare spesso anche per cose di poco conto, e ho pensato che anche in questo momento potesse essere successa una cosa del genere! Il titolo è tratto da “La ragazza di fuoco” ma è a parti invertite, come avrete notato.
Grazie ancora per aver letto :)
Alla prossima,
Sheireen_Black 22
 
 

  
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