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Autore: Smeme    12/02/2007    1 recensioni
Ciao raga!Questa storia parla del settimo anno a Hogwarts, dove Harry sarà alle prese con il mistero di RAB tra nuovi amori, nuove alleanze e un nuovo nemico. RECENSITE!!!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi dica la verità

Una pessima giornata

 

Dopo essere tornati dal Ministero, Hermione lasciò Draco per dirigersi nella sua camera. La scuola era terribilmente silenziosa ed il solo rumore era provocato dai passi della ragazza. Girò l’angolo e si ritrovò nel corridoio davanti alla Sala Grande, guardò dentro, e vide che c’era qualcuno. Entrò nell’immensa sala per vedere chi fosse quella persona che come lei aveva infranto una delle prima regole di Hogwarts, e l’unica cosa che si trovò davanti fu un ragazzino del primo anno seduto al tavolo dei Serpeverde.

  -Ehi piccolo non dovresti stare qui a quest’ora-

  -Nemmeno tu se per questo- disse sfacciatamente il ragazzino alzandosi.

  -Si ma..-

  -Non mi interessano le tue scuse Mezzosangue- interrompendo Hermione.

  “Mezzosangue…ah sembra di sentir parlare quel cretino di Malfoy” pensò la ragazza e continuò rivolgendosi al ragazzino

  -Non sei molto educato a quanto vedo-

  -Non mi importa un bel niente di quello che pensi-

  -Neanche a me di quello che pensi tu..comunque io sono Hermione Greanger, ma forse sai già chi sono…tu come ti chiami?- disse con tono severo

  -Morgan Meredith-

  -Scommetto che sei del primo anno- il ragazzino annuì ma continuava a tenere lo sguardo fisso su Hermione, quello stesso sguardo che Hermione aveva già visto tante volte..

  -Senti, ti ho già visto al di fuori di questa scuola ma non so dove..-

  -No, non credo..ma di certo hai visto mio padre..- e così dicendo tirò fuori la bacchetta.

  -Cosa vuoi fare? Non vorrai mica colpirmi?- estraendo pure lei la bacchetta.

  -Expelliarmus- urlò Morgan

  -Protego- gridò Hermione, e poi passò al contrattacco –Impedimenta- ma mancò il bersaglio

  -Stupeficium-

L’incantesimo colpì Hermione in pieno stomaco facendola piombare a diversi metri di distanza da dove era prima.

  -E ora il colpo di grazia Mezzosangue…Avad..- ma prima che potesse finire, uno schiantesimo lo colpì in pieno petto. Dopo essersi rialzato il ragazzino scappò via, lasciando Hermione ancora a terra per lo spavento.

  -Ehi Greanger stai bene?-

  -Si..all’incirca..-cercando di tirarsi in piedi -..grazie Malfoy..-

  -Non devi ringraziarmi, sei a quota due per quanto riguarda i debiti che mi dovrai saldare..io se fossi in te piangerei..-

Hermione dopo aver lasciato nuovamente Malfoy si diresse di corsa nel suo dormitorio…sarebbe stata una lunga giornata.

 

Si erano già fatte le 11:00 del mattino quando Hermione si alzò dal letto. Aveva passato una nottata assai movimentata, e di certo quella stessa giornata non sarebbe stata meno.

Dopo essersi vestita andò in Sala Grande e lui era là; non il ragazzino che l’aveva aggredita e quasi uccisa, ma Gregory Kendall.

La ragazza si sedette al proprio tavolo e attese con pazienza il momento più opportuno per parlare con lui..Alla fine decise che sarebbe andata a parlargli nel pomeriggio quando il professore era solito rinchiudersi nel proprio studio.

Nel frattempo continuò la sua lettura del diario:

  -29/09/1987

Caro diario,

ormai sono già tre giorni che mi sono infiltrato tra i Mangiamorte e a quanto pare nessuno sospetta di me. Mi hanno messo..no scusa, Voldemort mi ha messo nel gruppo con Goyle, Tiger e Malfoy. Solo che non lo avrei mai detto, ma i primi due sono abbastanza simpatici, invece Lucius non lo posso sopportare; ma chi si crede di essere quello stupido arrogante, e poi continua a comandare me, Norman e Theodore.

Mi manca molto Hanna, non so quando potrò rivederla. E per di più non posso nemmeno scriverle perché alcuni Mangiamorte smistano i gufi. Spero che stia bene. Prima di partire le ho detto che l’amavo e lei con le lacrime agli occhi mi ha detto “..Anch’io ti amo..” e poi ci siamo abbracciati: è stato indimenticabile.

Ma tornando al presente, mi hanno dato l’incarico di torturare e alla fine uccidere uno dell’Associazione che hanno catturato. Non mi hanno detto il nome, ma spero che non sia un mio conoscente.

La camera dove mi hanno sistemato è molto lugubre e umida; bè, di certo non pretendo una camera di lusso ma almeno potevano darmela un po’ più accogliente. E per di più QUELLO stra-maledetto albero è davanti alla mia finestra e così non posso nemmeno guardare fuori. Ora vado a mangiare, sarà una serata molto lunga.

                                                  RAB-

  -Poverino..- e così dicendo Hermione si allontanò dalla Sala Grande per dirigersi nello studio del professore.

 

Bussò piano alla porta.

  -Avanti-

Hermione entrò decisa e si sistemò velocemente davanti alla sua scrivania.

  -Oohh salve Signorina Greanger, posso fare qualcosa per lei?-

  -Certo professore. Per esempio può dirmi se conosce un certo RAB e se per caso mi sa dire qualcosa di più sull’Assemblea Magica-

  -Come scusi?-

  -Ha capito bene professore-

  -Senta Signorina Greanger, io non so di che cosa lei stia parlando, ma se non la smette di parlarmi con questo tono sarò costretto a prendere provvedimenti-

  -Mi scusi-

  -Bene-

  -Allora, sa qualcosa?- chiese insistente Hermione.

  -Le ho già detto di no-

  -E allora perché ho trovato il suo nome nella lista della cartella contenente i nomi dei partecipanti all’Assemblea?-

  -E dove l’avrebbe presa questa lista?-

  ‘Maledizione! Hermione sei completamente impazzita! Non puoi dire al professore che hai preso la lista al Ministero, potresti finire ad Azkaban!’pensò preoccupata

  -No niente…mi scusi..farneticavo..ehm…arrivederci- e scappò via dallo studio prima che il professore potesse controbattere.

Purtroppo Hermione non riuscì a storcere niente dal professore, ma questo di certo era l’ultimo dei suoi problemi in questo momento; infatti si era trovata di nuovo faccia a faccia con quel ragazzino, e a quanto pare li intorno non c’era anima viva.

 

 

 

  
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