Il viaggio è stato lungo ed al contempo così \breve da non essere neanche quasi esistito.
Il mare calmo ha condotto Jacob dritto in Francia, un paese così sconosciuto per chi non ha mai viaggiato.
La vita lì è talmente trasgressiva da divenire monotona, non molto diversa da quella in Inghilterra: sempre caratterizzata da donne, alcol e gioco, il tutto " per dimenticare ".
La febbre di Anne aumenta di un grado ogni giorno. Lo scottare della sua fronte non è però paragonabile a quello della sua anima, in trappola in un implacabile incendio.
I suoi capelli di seta, attraenti e maliziosi anche da legati, iniziano a seccarsi.
La carnagione chiara impallidisce ancora, e con lei le labbra rosee; il corpo sinuoso diventa sempre più rinsecchito e gracile. A deprimere ancora il tutto, la sua completa solitudine.
Anne è agli sgoccioli, non mangia, non beve. Non ne ha più il desiderio e la forza.
Anche se, dall'altra parte della Manica, Jacob sembra accontentarsi di una fanciulla del casinò a notte, in realtà ogni mattina, una volta terminata la sbronza della sera precedente, al vedere la donna di turno nuda alle sue spalle, provava una forte senzazione di ribrezzo per se stesso tale da indurlo a singhiozzare piano. Ma intanto resta lì, guidato dalla testa, a " godersi la vita " come meglio può, approfittando della gioventù, che gli fa da scudo e da scusa del suo essere prettamente infantile.
La sera del 23 Novembre, Anne è convinta che sia arrivata l'ora.
Fatica a respirare, le fa male il petto, sente che le ossa non sono più capaci di reggerla, neanche da stesa. Grida forte il nome di Jacob, i crampi allo stomaco iniziano a farla delirare, suda e suda fino a non avere più acqua in corpo.
In un momento di lucidità – meglio definirla telepatia - , Jacob prenota il traghetto della sera stessa per il suo paese. Non sa se lo fa proprio per Anne, ma qualcosa lo chiama a casa, lo obbliga a far ritorno.
Sono le dieci di sera, e dal pomeriggio la situazione di Anne non è cambiata, se non peggiorata drasticamente. Non è cosciente di quanto sia alta la temperatura del suo corpo, ma supera certo i quaranta gradi.
Tornato a casa dei genitori, Jacob viene accolto con un rimprovero, che sbocca poi in una violenta litigata. Era infatti sparito per diversi mesi senza informare nessuno della sua partenza; d'altra parte, il bambino rivendica il suo essere adulto e per questo autonomo.
Affacciatosi alla finestra, non resiste alla tentazione di andare da Anne, illuminato ancora dalla speranza che desta in lui la luce accesa che può vedere dal balcone.