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Autore: EdieSedgwick    30/07/2012    2 recensioni
La Terra di Mezzo è profondamente scossa. L'Ombra nera di Mordor si sta diffondendo a grande velocità e il Flagello d'Isildur si è nuovamente risvegliato. Il giudizio finale sarà decretato con la distruzione di esso. Cosa porta una Ninfa a seguire le orme della Compagnia dell'Anello? Cosa ha a che fare la sua storia con la distruzione del Flagello di Isildur? Ripercorrendo le tappe dei Nove Compagni, una storia molto antica tornerà alla luce.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Frodo, Legolas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 7
 
 
 
Quando Niniel giunse sulla cima della collina gli Hobbit erano svegli e spaesati. La nebbia avvolgeva l'intero colle ed essi non erano riusciti a scorgere l'arrivo di Niniel.
- Siete qui, dolce Dama! Sapevo che non ci avreste abbandonati! - Esclamò Sam, agitato, vedendola giungere.
- Abbandonati? Che persona orribile dovrei essere per poter fare una cosa simile! Dobbiamo metterci in marcia subito amici, la nebbia non è un allietante presagio. -
Disse la Ninfa mentre l'Hobbit arrossiva per averle fatto credere di aver dubitato di lei.
La Ninfa intimò loro di ridiscendere la collina e nel frattempo si mise in testa alla fila, raccomandandosi di rimanere uniti e di non prendere decisioni indipendenti.
Poco dopo Frodo, irrequieto, le si affiancò.
- Scusaci, Niniel, per il nostro dilungamento, non avremmo voluto addormentarci, ma fu il fato a volerlo. - le disse con rammarico.
Credeva fosse possibile che la Ninfa potesse decidere da un momento all'altro che non valeva la pena intraprendere un viaggio con degli Hobbit lemmi e sonnolenti, e al solo pensiero gli vennero i brividi.
- Non ti scusare, Frodo della Contea, hai detto bene, il fato lo volle! Vi misi in guardia sul diffidare dalle pietre, ma non angosciarti, la nebbia t'inganna, non ti fidare solo perchè non riesci a vedere la tua stella, il vostro sonno non è perdurato a lungo! -
Le sue parole suonavano dolci come lo scrosciare di una fonte e al tempo stesso amareggiate come i residui evaporanti di una pozzanghera.
In sua compagnia Frodo si sentiva turbato e commosso come tempo prima si era sentito al cospetto degli Elfi. Dopo un lungo e soppesato silenzio Niniel si rivolse nuovamente al ragazzo.
- Te ne prego, parlami di loro Frodo...So che il tuo ricordo spazia lontano, fino alla stirpe dei Luminosi!-
L'Hobbit si stupì di come la Ninfa fu in grado di indovinare i suoi pensieri ma non ne rimase spiazzato, era avvenuto lo stesso con gli Elfi incontrati nella Contea.
- Incontrai Gildor Inglorion e la sua gente, Niniel, vicino ai confini occidentali della Contea...-
Gildor! Ciò significa che...stanno lasciando la Terra di Mezzo per salpare dai Rifugi Oscuri...definitivamente...
-Passammo una notte in loro compagnia ed essi furono molto gentili nei nostri confronti, ma non ho altro da aggiungere dato che tali creature sono misteriose e vaghe allo stesso tempo.- Proseguì Frodo.
Gli altri tre Hobbit si scambiarono degli sguardi equivoci ma Frodo non si sentiva ancora del tutto sicuro di voler rivelare ogni cosa di ciò che era accaduto prima di giungere alla Vecchia Foresta.
Il cuore di Niniel si fece un po' più pesante e l'ansia della notizia si sommò ad altre molto più antiche e dolorose, in un connubio di malinconia e amarezza.
Proseguirono silenziosi in fila indiana, Niniel tendeva l'orecchio a percepire ogni singolo scricchiolio e il suo udito giungeva lontano.
Arrivarono, a un certo punto, ad una macchia scura che si stagliava nella nebbia. Avvicinandosi si resero conto che essa era l'ingombro di due enormi pilastri che formavano una specie di porta, nella quale si stagliava l'oscurità più nera.
Niniel intimò ai compagni di rimanere immobili e si avvicinò ad essa. Con circospezione attraversò i pilastri e si rese conto di come l'oscurità l'avesse avvolta nel suo tetro velo, nonostante essa non avesse effetto su di lei. Poteva ancora vedere i volti allarmati di Sam e Frodo che, però, non erano in grado di vedere lei al di là di quel muro oscuro. Poteva sentire la malvagità stringerlesi addosso, umida e appiccicosa, in quel freddo pungente, come una seconda pelle.
Attraversò nuovamente le pietre e si ricongiunse con Mellinir e con gli Hobbit.
- La malvagità di questo posto ha poco effetto su di me ma è bene che ci allontaniamo al più presto - disse accarezzando il muso del suo calmo destriero, in opposizione ai pony che invece sembravano irrequieti e tesi, così come i loro padroni.
- Dobbiamo dirigerci a nord-ovest perchè nella nebbia abbiamo calato troppo a sud e ci siamo allontanati dalla Via e...Dove sono Merry e Pipino? - si interruppe agghiacciata, con un filo di voce.
I due Hobbit si voltarono ma non videro nulla, non vi erano né pony né Hobbit alle loro spalle e un senso di smarrimento e di panico si impadronì di loro.
- Dobbiamo trovarli subito! - esclamò Niniel allarmata - Non vorrei che veniste con me, ma non posso rischiare di perdere anche voi! In cima alla collina, e in fretta! - Gridò ai due Hobbit.
Come hai potuto permetterti di ascoltare lontano e non badare a cosa accadeva alle tue spalle? Come hai potuto prestare così poca attenzione?!
- Sciocca, come hai potuto non percepire l'arrivo di uno Spettro? - Niniel non riusciva a darsi pace e il senso di colpa e l'angoscia la avvolgevano mentre correva verso la sommità della collina.
Raggiunsero la cima e si ritrovarono di fronte ad un grande tumulo nero. Si ergeva minaccioso nella più tetra oscurità, facendola sembrare un ancor più nero baratro nel cuore del colle. Da dentro di esso si poteva percepire un oscuro canto che fece trasalire gli Hobbit.
-Non c'è tempo da perdere! Sono li dentro! -
Gli Hobbit non si accorsero di ciò che accadde ma in pochi secondi si ritrovarono all'interno del Tumulo.
Lo spettacolo fu agghiacciante. I corpi dei loro amici, che ricordavano il marmo, erano pallidi come la morte ed immobili. Erano ornati da freddi gioielli sia in capo, che alla cinta, le braccia incrociate sul petto, e una scheletrica mano bianca impugnava una spada sfoderata sulle loro gole.
Intorno ad essi erano accatastati numerosi cumuli di gioielli, privi di ogni attrattiva, a vederli in quel raccapricciante momento.
- Tom...Dobbiamo chiamare Tom – sussurrò Frodo dopo qualche secondo, sconvolto, ricordandosi di un motivetto che l'amico aveva insegnato loro in caso fossero stati in pericolo.
- Non ci sarà bisogno di disturbare Tom Bombadil, amico mio! - Urlò la Ninfa; in quel momento estrasse dal cumulo di tesori ammonticchiati attorno ai loro amici una lucente spada grigia, dalle incisioni in una lingua antica e dall'elsa bordata di oro, e con essa tagliò di netto la grinzosa e livida mano crudele.
Il canto cessò per fare spazio ad un terribile urlo e la spada rivolta su Merry e Pipino si frantumò. Il buio divenne pesto ma in quel momento Niniel iniziò a cantare. “Va via vecchio Spettro dei Tumuli, sparisci rapido al sole...” e lo spettro si dileguò in un acuto rantolo e in un gelido soffio di vento, e in contrapposizione nel sepolcro piombò il sole. In un angolo accanto all'entrata del tumulo, giaceva a terra, inerme e rigida, la maligna mano dello Spettro. Niniel, il fiato corto per la preoccupazione nei confronti dei due Hobbit, gettò la lama a terra e si chinò sui due piccoli amici.
I loro volti erano tornati coloriti e il sangue che scorreva loro in colpo era caldo, ma la Ninfa intimò a Frodo e Sam di aiutarla a recarli immediatamente fuori.
 
Pipino si risvegliò quasi un istante dopo, tra le braccia di Niniel che gli passava dell'acqua sulla fronte e sulle labbra.
Appena la vide emise un gemito e le strinse la mano. Ella gli accarezzò i capelli rassicurandolo che tutto era finito e di ammirare il Sole e scaldarsi alla luce di esso e non temere più i rumori notturni. Infine chiese loro scusa, si sentiva tremendamente in colpa e ciò non era invisibile agli occhi degli Hobbit.
- Non ti scusare Niniel, fortuna che eri tu con noi! Siamo stati rapiti dagli uomini di Carn Dum di Angmar e tu non potevi sentirci...no aspetta, è stato solo un sogno, che orribile sogno! - Esclamò Merry, riprendendosi e cercando il sole con lo sguardo.
- Ha ragione, Niniel, chissà cosa sarebbe accaduto senza di te! Ti sarò infinitamente grato, per sempre! - Aggiunse Pipino, ancora tremante ed angosciato.
Il Sole aveva fatto riprendere gli Hobbit in men che non si dica e, nonostante Niniel fosse al corrente degli effetti miracolosi e dei giovamenti dovuti alla luce del Sole, si stupì di una così veloce ripresa.
- Cos'era quello, Niniel? - Chiese poi Merry, quando acquistò un po' di coraggio e si rese conto di essere fuori pericolo.
Niniel trasse un sospiro e un brivido le scese lungo la schiena al pensiero dei due Mezzuomini distesi su quelle fredde pietre. Aveva provato un'enorme angoscia per la sorte di quei piccoletti.
- Quello, Merry, era un Spettro dei Tumuli. I Tumulilande sono antiche fortezze situate su queste colline, ricordo di battaglie e combattimenti di antichi reami. I Tumuli sono le bare piene d'oro dei re, ricoperte di terra, su cui l'erba crebbe e rese tutti dimentichi del passato. Ma ancor oggi gli spettri di tali re si aggirano nell'oscurità e tentano di trascinare altresì umani nel loro regno. Anzi, a proposito! - scattò in piedi e si diresse all'interno del Tumulo e un'ombra passò sul volto dei Mezzuomini, ma la videro tornare immediatamente con in mano una cascata dei gioielli che vi erano all'inteno.
Cantò una strofa che liberò gli oggetti dalla maledizione e li rese recuperabili da qualunque essere fosse in seguito passato di lì.
Dopodichè cercò nel mucchio e rimediò quattro pugnali a forma di foglia di una fattura incredibilmente leggera e delicata.
- Questi sono per voi. E' bene che abbiate di che difendervi da adesso in poi. Sono leggeri, forgiati dagli uomini dell'Ovesturia. -
Pronunciò poi delle parole elfiche e all'orizzonte vide Mellinir cavalcare seguito dai quattro pony degli Hobbit.
Una volta che arrivarono alla cima della collina i Mezzuomini furono lieti di ricongiungersi agli animali.
- Sono animali dallo spiccato buon senso: corrono nella direzione giusta ed opposta al pericolo. Sebbene vi siano fedeli con tutto il cuore non sono nati per fronteggiare i pericoli degli Spettri dei Tumuli.Ve la sentite di riprendere il cammino? -
 
Con un tormento che le gravava in viso, inavvertibile agli occhi degli spaventati Hobbit, la memoria non potè che ripercorrere gli avvenimenti di secoli passati. Gemette in modo impercettibile e gettò un'ultima occhiata al cumulo di gioielli ed armi, e scuotendo la testa si incamminò.
Anche se lo sperava con tutto il cuore, sapeva che ciò che stava cercando non poteva trovarsi lì.




Ebbene, ecco un nuovo capitolo, che mi ha fatta decisamente penare.
Il filo logico continua a seguire pari passo quello del Professore, mi auguro di poter inserire molto presto ciò che ho in mente, perchè mi turba troppo la noia che, probabilmente, sto causando.
Sebbene le premesse, spero comunque di non aver lasciato per strada voi pochi lettori che mi seguite, ringrazio sempre chiunque mi stia leggendo ed anche chi mi fa avere la sua personale opinione! ^^
Al prossimo capitolo, un abbraccio
S.
  
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