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Autore: Scarlett_92    31/07/2012    2 recensioni
“ Mentre i mali uscirono e presero il loro posto in mezzo agli umani, la Speranza non lo fece, aggrappandosi al fondo del Sacro Scrigno di Pandora; per millenni rimarrà lì, e nessuno potrà mai impadronirsene. Tuttavia, un giorno un essere divino rinuncerà alla sua immortalità per amore di un mortale, e, quando alla loro porta verrà appeso un fiocco rosa, il vaso si aprirà un’ultima volta, lasciando che la sua unica ospite raggiunga la sua Custode.
La dinastia degli immortali sparirà poco dopo il lieto evento, ma il dono della Speranza non morrà, chiuso al sicuro nell’ultima degli esseri Potenti, destinata a portare la salvezza: la mezza dea. ”
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 33.
 
<< Oh, insomma, è assurdo! Non ci riesco! >>
<< Io al posto tuo non mi vanterei di non riuscire a parlare con una parte di me stessa… >>
 
Ormai mancava poco al ritorno a casa. Ciò nonostante, Noel non era ancora riuscita a parlare con lo scrigno, come era successo prima che tornasse in vita. Le stava provando tutte, ma niente. Era come se lo scrigno stesso si rifiutasse di parlare con lei. Certo, aveva imparato molte nuove doti, e ormai anche volare era diventato un gioco da ragazzi, ma quanto a quello più importante non c’era niente da fare.
 
Noel era molto in ansia per questo. Tra poco sarebbe tornata a casa, ed era fondamentale per lei conoscere quale fosse l’Arma di cui si parlava tanto. Per quanto aveva detto Athena, era l’unico modo per battere Ares e riportare la pace. Inoltre, vista la supremazia divina, era ovvio che il pianeta terra avrebbe potuto in qualche modo subire le conseguenze della loro sconfitta, e lei questo non poteva permetterlo.
 
 
<< Basta così, tesoro. Va’ a riposarti. >>
<< Ma… Fos! Manca poco più di un mese! Non posso permettermi di fallire! >>
<< Hai ancora un anno per prepararti. Anche se non riuscissi a rintracciare lo scrigno prima di tornare sulla Terra, hai altri dodici mesi a disposizione per riuscirci. Rilassati, hai ancora tempo. >>
Noel si sedette, delusa. << Io non capisco! Perché non riesco a contattarlo? >>
<< Forse perché non ti ritiene ancora pronta per venire a conoscenza di questo segreto. >>
 
 
<< 42 giorni. Solo quarantadue giorni e poi sarà di nuovo qui con me!!!!! >>
Karen saltellava da un angolo all’altro di casa sua, in preda alla gioia e all’eccitazione per il sempre più vicino ritorno di Noel.
 
Lei e Nick avevano iniziato a ricucire i rapporti con Ghish, sebbene continuassero a non approvare il suo atteggiamento. Più che altro si preoccupava di come ci sarebbe rimasta Noel, tornando e trovando una simile situazione.
 
Era cambiato, e le Mew Mew confermavano che ormai era lo stesso Ghish di un tempo, strafottente e sadico.
 
Ormai, lui e Strawberry avevano intrecciato una sorta di vera e propria relazione, pur non dichiarandosi apertamente come fidanzati. Tuttavia, non tentavano più di nascondere che ci fosse qualcosa fra loro, e il fatto che il tutto fosse alla luce del sole in qualche modo aveva placato gli animi.
 
 
Come Karen e Nick, tutti quanti erano in ansia per il ritorno di Noel; tutti non vedevano l’ora di riabbracciarla.
 
Insomma, tutti l’aspettavano con gioia tranne i due piccioncini, che non mostravano nessun accenno di gioia o altro. Apatia, almeno di fronte agli altri.
 
 
<< Credi che sarà arrabbiata con noi quando tornerà? >>
<< Che t’importa, scusa? >>
<< M’importa, Ghish. Insomma, Noel mi è stata vicina in un brutto momento, e inoltre si è comportata sempre da amica nonostante le bugie mie e di tutta la squadra. Ci terrei a non perdere il suo affetto. >>
<< Avresti dovuto pensarci qualche mesetto fa, non credi micetta? Rimuginare adesso non serve a niente. Que serà, serà. Sii adulta e affronta le conseguenze delle tue scelte. >>
 
La rossa si voltò verso il ragazzo sdraiato accanto a lei. << E tu? Sei pronto ad affrontare lei? >>
Ghish continuò a fissare il soffitto, impassibile. << Non so se lo sarò mai. >>
 
 
 
Mancavano pochi giorni al suo diciottesimo compleanno.
Noel continuava a sforzarsi di stabilire un contatto, ma niente. Aveva provato a farsi aiutare da Zeus, ma non c’era il benché minimo spiraglio di luce.
 
Una notte, immersa nel mondo dei sogni, aprì gli occhi all’improvviso. Una luce accecante ai piedi del letto l’abbagliava.
 
<< Ma… cosa? >>
<< Miso-thèa, sono io. >>
 
Noel si alzò di scatto, riconoscendo quel suono melodioso.
Era lui, lo scrigno.
 
<< Ehi! Come faccio a parlare con te in questo momento? Sono mesi che ti invoco ma niente, e adesso parlo con te con tutta nonchalance? E’ scorretto! >> sbottò.
 
<< Lo so, Miso-Thèa, mi dispiace. Ma non posso rivelarti quale sia l’Arma, non adesso. >>
<< Perché? >>
<< Non sei pronta a conoscere la verità. Il tuo cuore non è pronto ad accogliere questo Dono. >>
<< Che vuol dire?! >> chiese lei, inarcando un sopracciglio.
<< Non c’è più gioia nel tuo cuore. Ciò che ti rende la prescelta si sta affievolendo. La tua purezza, la tua vitalità. Per utilizzare l’arma la tua anima deve essere in pace, e ora non è così. >>
<< E cosa devo fare, allora? >>
<< Fa’ quello che ti suggerisce il cuore. Solo così riuscirai ad essere di nuovo degna del tuo Dono. >>
Detto questo, svanì, emanando una luce ancor più accecante di prima.
 
Quando riaprì gli occhi, non capì se avesse sognato o meno. Ad ogni modo, forse aveva capito cosa fare.
 
Passarono delle ore di estenuante allenamento, nelle quali Noel preferì non riferire alla madre e al bisnonno quanto accaduto.
 
Quando calò il tramonto, l’allenamento fu interrotto.
Mentre si allontanava, dirigendosi verso le sue stanze, si fermò.
<< Tra pochi giorni compierò 18 anni. >> disse, all’improvviso.
<< Lo so, cara. >>
Si voltò verso la madre. << E se esprimessi un desiderio? >>
 
 
 
 
<< Con quello di dopodomani, sono due anni che non facciamo un regalo di compleanno a Noel. L’anno scorso è morta, quest’anno non è con noi. Fantastico! >>
 
<< Andiamo, Karen! Festeggeremo quando tornerà a casa, no? Non lamentarti! >>
<< E’ diverso, Nick! E’ il suo diciottesimo compleanno! E’ un giorno importante, dovremmo trascorrerlo tutti insieme! >>
 
Karen, Nick e James si dirigevano in fretta verso casa di Noel per festeggiare il nuovo contratto della zia, che, affezionatasi a tutti, aveva deciso di offrire una buona pizza. Diceva che rivederli tutti uniti in casa sua le ricordava Noel, e nessuno se l’era sentita di rifiutare il suo invito.
Anche Ghish e Strawberry erano stati invitati. La zia aveva capito che ci fosse qualcosa tra loro, ma non si era minimamente messa in mezzo. “ Sono giovani, lasciateli vivere in santa pace! ” diceva sempre.
 
A tal proposito, Nick era preoccupato per l’autocontrollo di Karen.
<< Sei sicura che vada bene? Sai che ci sarà l’allegra coppietta… >>
<< Certo che sì! Ma non importa, lo faccio per la zia e per Noel. Possono stare dove vogliono, quei due, per me è indifferente. Mi basta che non si sbavino addosso davanti a me. >>
 
 
Quando arrivarono, erano tutti lì, compresi i due di cui Karen parlava.
 Passarono una serata leggera, piacevole, dimenticando quasi tutte le loro vicissitudini.
 
Poi, all’improvviso, qualcuno bussò alla porta, e Damon si fiondò ad aprire.
 
Cominciò a sorgere qualche dubbio su chi potesse essere quando il ragazzo cominciò a tardare di una decina di minuti.
 
Arrivò poco dopo, con un’espressione stranita e incredula ma allo stesso tempo gioiosa.
 
<< Damon, che cos’hai? Hai la faccia di uno che ha appena visto un fantasma… >> << O che si è fatto una buona dose di cocaina, scegli tu. >> << Nick, sei sempre il solito esagerato! >>
 
Il ragazzo dagli occhi color ghiaccio non rispose alla provocazione. Si limitò a ridacchiare.
<< C’è… una sorpresa. >> disse, con tono pacato.
 
<< Di che stai parlando? >> chiese Blaine, incuriositosi. L’unico a spiccare in mezzo a tutti quegli sguardi in attesa era Ghish, stranamente impalliditosi e rimasto con il fiato sospeso. Strawberry si voltò verso di lui cercando di capire, ma invano.  Poco dopo avrebbe capito quali fossero i suoi sospetti, e capì anche che aveva ragione.
 
Tempo una manciata di secondi, e il suono di altri passi si udirono alle spalle di Damon.
Poi, un paio di occhi color ghiaccio e una chioma color ruggine si affacciarono lentamente.
 
Era lei. Era tornata.
 
 
 
Ciao a tutti!!!
Per puro caso sono riuscita a rimediare un pc e una buona connessione a internet, e ho pensato di scrivere due righe, tanto per tenervi aggiornati… xD
Il capitolo è abbastanza corto, lo so, ma diciamo che è un’anticipo di ciò che scriverò una volta tornata dalle vacanze...!
Che dire… mi raccomando, fatevi sentire con le recensioni e non abbandonatemi!! xD
Ringrazio neverdieneversleep per essersi aggiunta a chi legge la mia storia e per averla aggiunta ai preferiti!
A presto!!!!
  
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