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Autore: Werewolf1991    31/07/2012    1 recensioni
Un sogno che ho fatto stamattina, niente di particolare.
Sono stata catapultata attraverso una strana cascata, destinazione la dimensione in cui avrei subito la mia punizione. Era molto strana. Il pavimento era di un color verde spento, illuminato fiocamente, anche se non so esattamente da che cosa.
Genere: Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un sogno di cioccolata
 

 

Dovevo essere punita. Così era stato deciso.
 
Sono stata catapultata attraverso una strana cascata, destinazione la dimensione in cui avrei subito la mia punizione.
 
Era molto strana. Il pavimento era di un color verde spento, illuminato fiocamente, anche se non so esattamente da che cosa.
 
Mi venne in mente che rassomigliava molto a quei parchi giochi per bambini nei quali ho avuto modo di andare spesso da bambina. L’atmosfera era proprio quella. E anche il pavimento della stanza sembrava fatto di plastica o legno dipinto, come se fosse stato fatto apposta per i bambini.
 
C’erano sicuramente altre persone, ma non le conoscevo. Si sentiva un vociare piuttosto forte, ma non sgradevole.
 
Mi sentivo diversa. In un certo senso era come se fossi più piccola.
 
Sei tornata bambina. È l’unico modo per arrivare a destinazione.
 
Mi sono sentita dire, da qualcuno che non sapevo neanche dove fosse.
 
Poi, mi sono guardata intorno. C’erano due percorsi uno era bloccato. Allora ho imboccato l’altro e, quando sono arrivata, quello che ho visto mi ha quasi tolto il fiato.
 
Era un ambiente dalle pareti bianche, illuminato da una luce giallognola, come se ci fossero delle lampadine al neon da qualche parte. Ma non mi soffermai sul soffitto.
 
La mia attenzione era tutta per le pareti. Dovunque guardassi, gli occhi s’incrociavano con scaffali pieni zeppi di…cioccolato!
 
Monete, nanetti, ovetti , insomma, qualsiasi tipo di forma possibile data al cioccolato fino a quel momento, di cui molte mi erano familiari e molte, moltissime altre, a me sconosciute, ma che mi sembravano assolutamente irresistibili.
 
Non riuscivo a distinguere bene le forme, perché c’era tanta gente e sembrava che tutto si muovesse velocemente. C’era anche uno scaffale, o forse ce n’erano altri, chissà, pieno zeppo di libri.
 
Dopo un tempo indefinito, ritornai sui miei passi, non so come.
 
All’improvviso, infatti, mi ritrovai in mezzo alla stanza iniziale. Solo che, stavolta, era possibile andare dall’altra parte. Era l’uscita!
 
Dopo questa rivelazione, però, volli tornare in quella stanza. Ma, ancora una volta, quella voce parlò.
 
Ora sei di nuovo cresciuta. Non puoi tornare lì. È solo per i bambini.
 
Io mi sentì morire. Dovevo, DOVEVO assolutamente tornare lì!
 
Il mio desiderio era così forte che venne esaudito.
 
All’improvviso, infatti, una persona passò davanti a me, non vidi il suo volto, solo le gambe e, subito dopo, si formò una strana luce, degli strani simboli, di color fucsia, apparvero sul terreno, e, lampeggiando, formarono un cerchio. Poi si aprì nuovamente il sentiero che conduceva alla stanza piena di cioccolata e di libri.
 
Mi ci infilai di nuovo e, stavolta, riconobbi qualche faccia. Mi sembrava di vedere mio padre lì, e mia zia. Salutai, e loro ricambiarono.
 
Di nuovo, potei deliziare i miei occhi e il mio spirto con quella paradisiaca visione di poco prima. Era così invitante.
 
Io adoro la cioccolata e adoro leggere.
Dico sempre che mi basterebbe un libro e un po’ di cioccolata per essere in Paradiso.
 
E così, più lentamente ripercorsi quei corridoi e arrivai ad uno scaffale che prima non avevo notato.
 
C’erano delle statuine di cioccolata anche lì, ma erano diverse, a forma di suora. O almeno così sembrava. Era tutto un po’ sfocato, e l’illuminazione non permetteva di capirci qualcosa di più.
 
Scartai la statuina, e addentai con gusto il suo contenuto.
 
Riuscì distintamente a distinguere quel dolce sapore indescrivibile proprio della cioccolata, al latte, a giudicare dal sapore, e quella sua naturale consistenza molle, che la faceva sciogliere in bocca, per qualche secondo.
 
Mi tornò in mente, in quel momento, che avrei dovuto essere lì per essere punita, anche se non sapevo per quale motivo.
 
Dopo un po’, la cioccolata scomparve, così come tutto il resto.
 
E mi sono ritrovata sveglia sul mio letto.
 
E, poco fa, mentre ci ripensavo, mi è venuta voglia di scriverci su.
 
 

 

Buonasera! Questa fic è un sogno che la qui presente autrice ha fatto stamattina, e che mi è rimasto impresso talmente tanto che non ho resistito alla tentazione di scriverlo. Spero che non lo troviate troppo assurdo!
 
Un saluto a tutti quelli che avranno voglia di darci un’occhiatina!
 
Bacioni, Werewolf1991
 
 

       
 
  
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