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Autore: GloriaHugo    01/08/2012    3 recensioni
Ginny, alla fine della guerra, si ritrova ad affrontare una famiglia devastata dal dolore, inghiottendo tutte le lacrime.
E' la mia prima ff, concepita durante la mia vacanza. Recensite, per piacere!!! ;)
MissBallerina
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Angelina/George, Arthur/Molly, Bill/Fleur, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry & Ginny's Life'
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CAPITOLO 1 – Non è colpa tua …

La guerra era finita. Avevo assistito alla caduta di Voldemort per mano del ragazzo che amavo.
Adesso era seduta all’ ex tavolo di Grifondoro insieme a tutti i Weasley, gli occhi rossi e gonfi. Fred non c’ era più, era morto. Avevo pianto fino a non avere più lacrime. Sarebbero tornate, ma io le avrei cacciate. Non volevo più piangere. La mamma, seduta vicino a me, sobbalzava ad ogni minimo movimento, singhiozzando.
Stavo male, perché Harry era sparito dalla mia vista. L’ avevo abbracciato velocemente a duello concluso, ma la gente spingeva e mi ero dovuta allontanare. Non ci eravamo più parlati. E adesso stavo in pena. Stavo osservando mio fratello George: caduto in uno strato di depressione, stringeva la mano di Angelina come se non ci fosse niente di più prezioso. Anche Fleur li stava osservando; ci scambiammo uno sguardo.
All’ improvviso sentì qualcosa muoversi alle mie spalle. Poi un sussurro.
<< Ginny … >>
Lui. Harry. Era sotto il Mantello.
Sussultai.
<< Ginny, che c’ è ? >>
<< Niente, mamma. Vado … a prendere una boccata d’ aria >>. Con uno sguardo dubbioso mi lasciò andare.
Mi alzai e mi avviai verso l’ uscita della Sala Grande. Non ero l’ unica a camminare, ma sentivo addosso gli sguardi di tutti i presenti.
Appena fuori, avvertì qualcosa di morbido scivolarmi addosso. Mi voltai, e lui era lì. Ci abbracciamo come non avevamo mai fatto. Lo stringevo forte per provare che fosse veramente lì con me, che fosse sano e salvo, dopo tutti quei mesi passati senza avere sue notizie.
<< Harry, Harry, Harry, … >>
<< Ginny >> fu tutto ciò che disse. Ascoltare la sua voce dopo così tanto tempo mi scaldava il cuore. Passai uno mano tra i suoi capelli neri setosi, scompigliandoli.
<< Mi dispiace, per tutto … >> bisbigliò nascondendo il viso nella mia chioma.
Non ci potevo credere: si sentiva in colpa per coloro che non c’ erano più. Non era possibile.
<< Harry ascoltami, tu non c’ entri niente >> lo strattonai per la maglietta << la colpa è solo di Voldemort e dei suoi seguaci … >> eccole di nuovo, quelle stupide lacrime tentavano di uscire.
<< Sì, ma se mi fossi consegnato prima … >>
<< NO! >> quasi gridai. << Sii ragionevole. Sapevamo tutti i rischi che correvamo. Tu non hai idea di com’ è stato ascoltare Voldemort dire che eri morto, io non … >> poggiai la fronte sul suo petto, sospirando.
<< Beh, ma adesso sono qui, no? >> assicurò, accarezzandomi la schiena.
Alzai lo sguardo e incontrai i suoi occhi verdi per un solo instante. Le mie labbra cercarono le sue, con una forza del tutto nuova, che voleva esprimergli tutta la mia paura, il mio dolore, il mio amore, la felicità per averlo tra le mie braccia. Continuai a baciarlo per quelle che mi parvero ore, la mano destra tra i suoi capelli, la sinistra intrecciata alla sua.
***
Eravamo nel parco, nascosti dal Mantello dell’ Invisibilità, in un punto vicino al lago dove di solito non si avventurava nessuno. Un posto tutto nostro. Non parlammo per molto tempo, perché non era necessario, perché l’ importante era stare insieme. Avevo posato il capo sulle sue gambe, come amavo fare prima che lui mi lasciasse.
<< Tu non mi lascerai più, vero Harry? >> chiesi, terrorizzata alla sola idea.
<< No, se tu non lo vorrai. >>
Il solito. Temeva di essere un impiccio. Ma come poteva pensare che volessi separarmi da lui? << E perché dovrei farlo, scusa? >> chiesi.
<< Beh, hai passato molti mesi lontana da me, vicino a Michael e … >>
Eccola la verità: la gelosia.
<< Quindi sei geloso. >>
<< No. >>
<< E cosa dovrei dire io? Mesi e mesi senza vederti, non potevi esserti innamorato di qualcun’ altra? >>
<< Quindi sei gelosa. >> sorrise, divertito.
<< Sei bellissimo quando ridi. >> osservai.
<< Perché, il resto del tempo non lo sono? >>
<< Sì, ma è molto più rassicurante quando sei felice. Chissà da quanto non ti sentivi così. >> volevo che ridesse, desideravo che facesse una di quelle sue risate. Volevo che tornasse a vivere, insieme a tutti gli altri. Avrei dato me stessa perché fosse così.
Improvvisamente, cominciò a raccontare: le lezioni di Silente, il lungo periodo alla ricerca degli Horcrux, Ron, Hermione e le delusioni che gli avevano provocato, la prigionia a Villa Malfoy, i ricordi di Piton. Tirò fuori tutto ciò che aveva provato: terrore, dolore, disgusto, confusione, gioia nell’ avermi ritrovata. Mia alzai di scatto, sbagliando: il fianco cominciò a dolermi, lì dove la maledizione di Bellatrix aveva colpito.
Harry se ne accorse: << Cos’ hai? >>
<< Niente … >> tentai di scansarmi, ma lui fu più veloce: alzò la maglia, e rimase di sasso. Sfiorò il livido, dicendo a denti stretti: << Bellatrix … >>. I suoi occhi lanciavano fiamme; << Devi farti vedere da Madama Chips. >> disse serio.
<< Ha di meglio da fare, che preoccuparsi di un livido … >>
<< Promettimi che lo farai. >> me lo chiese con il suo tono di voce più dolce, ma fermo.
<< D’accordo. >> acconsentì per amor suo; avevo detto che l’ avrei fatto felice, no? Beh, mantenni la mia promessa.
<< E tu, non ti fai vedere? >> anche lui, non era messo meglio di me.
<< Ha di meglio da fare >>.
<< Promettimi che lo farai >>. Il mio tono non ammetteva repliche. Ancora non riuscivo a credere a tutto ciò che aveva vissuto, ma ora finalmente sapevo la verità. Tremai al pensiero di quanto fossi stata vicina al perderlo per sempre. Non il Ragazzo Che E’ Sopravvissuto, ma solo Harry, un ragazzo dolce, capace d’ amarmi.
<< Sono stato male, quando nella foresta ho sentito Ted Tonks raccontare del tentato furto. Ho avuto paura di perderti. Senza di te posso tranquillamente non esistere. >> disse, stringendomi nuovamente a sé.
Il sole appena sorto ci illuminò, con tutto il suo splendore.
***
Tornammo al castello mano nella mano. I Weasley si trovavano vicino ai corpi di Remus, Tonks e Fred. Sentì Harry irrigidirsi.
Si avvicinò con cautela, temendo il peggio. Ma possibile che fosse così cocciuto?
Per fortuna nessuno dei miei disse nulla. Solo sguardi d’ ammirazione, nient’ altro.
<< I funerali si terranno dopodomani >> comunicò Charlie. Poi solo sospiri.
Harry aveva un’ espressione terribilmente triste e colpevole. Cominciai a temere che fosse troppo, per lui. Gli strinsi la mano e, incrociando il suo sguardo gli sorrisi per rassicurarlo nuovamente.
<< Mi dispiace >> fu tutto ciò che disse agli altri.
<< Non è colpa tua Harry, non è colpa tua. >>
George, sei il mio fratello preferito.
Ci fu qualcosa nelle parole del gemello che convinse Harry più delle mie rassicurazioni. Sorrisi. Finalmente qualcosa cominciava a sistemarsi.

  
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