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Autore: Dave1994    01/08/2012    3 recensioni
Una long fantasy nata da un sogno di mezza estate. Incredibile,neh?
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nello stesso momento in cui Gazelle era impegnato a filosofeggiare, un ragazzo quindicenne di nome Alex masticava gustosamente una barretta di cioccolato, riflettendo su quanto fosse saporita e croccante. L'eco dei suoi pensieri era talmente felice e spensierata da irradiarsi attorno a lui, permeando ogni singolo anfratto della sua camera. E sebbene sul piano terreno questa forza non è mai abbastanza potente da essere percepita a livello conscio, nella Regno delle Idee sul quale Gazelle imperava ogni dì la rappresentazione più consona a questo fenomeno è quella di una goccia che cade in una pozza, generando onde concentriche che dilagano in ogni dove. Alex era contento e per questo le sue idee erano positive.
Gazelle si trovò perfino a invidiarlo.
 
Chissà com'è mangiare.
 
Ma Alex non poteva sapere che qualcuno, lassù da qualche parte, poteva percepire i suoi pensieri. Chissà che faccia avrebbe fatto, se avesse saputo che stava scatenando dubbi esistenziali nella mente di un essere parecchio più elevato. 
La sua vita iniziava e finiva con quella barretta di cioccolato. Certo, c'era qualche amico qua e là, ma niente di particolarmente rilevante. L'essere grassottello non attirava nemmeno le ragazze della sua età.
- Tesoro. -
Il ragazzo si girò e vide sua madre alla porta. La donna era l'esatto opposto del figlio: alta e slanciata.
Ma da chi diavolo aveva preso suo figlio?
- Dimmi, mà. -
- Hai fatto i compiti? -
Alex guardò dolorosamente i libri di scuola sulla sua scrivania, ricordando di essersi dimenticato di adempiere ai suoi doveri. Dio, che azzeccato ossimoro.
- Li inizio adesso. -
- L'hai detto anche un'ora fa. -
Entrambi su guardarono negli occhi con una consapevolezza pesante come un macigno.
- Alex. -
Il ragazzo non rispose. Sapeva quali sarebbero state le sue prossime parole.
- Non abbiamo i soldi per tenerti in questa scuola, se vieni bocciato - disse sua madre, con un sorriso doloroso - per favore. Fallo per me e per papà. -
In quel preciso momento, l'amore che Alex provava per sua mamma si offuscò per un solo secondo. Perché doveva per forza servirsi dei sensi di colpa? Cristo, era ancora un ragazzo.
- Va bene. - rispose lui, con un fil di voce. La carta della barretta prima nella sua mano ora cadde lentamente per terra, oscillando pigramente. Alex voltò la sedia e si chinò sui libri.
- Bravo ragazzo. - rispose Charlotte, che in fin dei conti gli voleva sempre un bene dell'anima, e se ne andò lasciando il ragazzo da solo nella sua camera.
Alex guardò le copertine dei suoi libri di scuola e, come sempre, si lasciò andare con la fantasia.
Immaginò.
 
***
 
Gazelle poteva vedere ogni sogno e ogni fantasia di tutte le persone e gli esseri esistenti. Curiosamente, il tempo per lui non aveva alcun valore: poteva fare miliardi di cose in un solo secondo, o in un decimo di esso.
 
Ma avrebbe dato tutto per abbandonare tutto questo anche soltanto per un giorno.
 
Oh, sì: Gazelle non poteva immaginare proprio tutto quanto. Del resto, cosa se ne fa della fantasia un essere creato per sovrintenderla?
Sarebbe un circolo vizioso. Un cane che si morde la coda.
Avrebbe dovuto regnare e cullare anche i suoi stessi sogni, e quelli di una semidivinità sono fatti di una pasta completamente diversa. Ma ciò non gli impediva, ogni tanto, di porsi qualche dubbio. Quelli sono sempre permessi, cari miei.
L'essere celestiale volse il suo inconsistente sguardo etereo intorno a lui, osservando lo scorrere della materia prima dell'universo.
L'immaginazione.
Intorno a lui essa vorticava, cercando una via di fuga dalla sua prigione metafisica. Se solo fosse riuscita a trovarne una...sarebbe imperversata in tutti i mondi possibili. In ogni sua forma.
Ma Gazelle non poteva permetterlo, no. Lui era stato chiamato a porre un muro tra realtà e finzione, tra immaginazione e verità.
Se solo avesse trasgredito, le conseguenze sarebbero state catastrofiche.
 
Ma avrebbe dato ogni cosa per vivere un giorno da essere umano, felice e spensierato.
Un giorno libero da ogni responsabilità.
  
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