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Autore: Scaramouch_e    03/08/2012    5 recensioni
[aggiornamento del 23.07.2019: questa storia rimarrà incompiuta. Mi sto dedicando ad altro, ma non la voglio cancellare, e o eliminare. Quindi rimarrà qui, senza conclusione. Scusatemi.]
Ispirato dal libro: “La ragazza di Charlotte Street.”
John Watson, eroe di guerra ora medico, gay, ma passato attraverso diverse relazione etero - ultima delle quali l’ha fatto soffrire enormemente - torna a Londra dall’Afghanistan
Un anno dopo il suo ritorno si ritrova a salvare da un brutta caduta da un marciapiede un ragazzo: a John non rimane null’altro che il ricordo del Ragazzo e… una macchina fotografica. Eppure riuscirà a rintracciarlo anche grazie all’aiuto della sorella e dell’amico Gregory Lestrade, ma una volta rintracciato verrà catapultato in una serie rocambolesche avventure, di altri ragazzi, fratelli, e in oscuri intrighi…
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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cap 4
Disclaimer: io non scrivo a scopo di lucro. Tutti i personaggi sono rispettivamente della BBC.
Ringraziamenti: ringrazio, la mia beta Charme per i preziosi consigli riguardante questo capitolo!

Buona lettura ;)!


Il ragazzo con la macchina Fotografica.


“Sicuro di non volere una tazza di thè e dei biscottini caro?” la signora, che ho scoperto chiamarsi Helena Hudson mette di nuovo la testa nel salotto dove mi sono accomodato su un divano.

Scuoto la testa osservandomi intorno, il salotto è disordinato al massimo, in più sul muro di fronte al divano il Ragazzo ha disegnato uno smile giallo e l’ha decorato con dei fori, credo di proiettile.
“Posso chiederle com’è?” domando alla vecchia che non se ne vuole andare, e comunque a me fa sempre piacere avere un po’ di compagnia: è una situazione nuova, almeno per me!
Si umetta le labbra fissandomi e successivamente fissando lo smile. “Oh beh… Sherlock. È particolare, ecco. Penso che lei non troverà nessuno simile a lui anche girando tutto il mondo.”
“Da quanto tempo lo conosce?” domando.
“Da parecchio tempo…” sorride intenerita per qualche motivo, ma prima che possa indagare il perché, sento il cellulare squillare.
 “Oh… mi scusi!” mormoro aprendo l’apparecchio.
“Non fa niente John, spero comunque che lei trovi ciò per cui è venuto.” arrossisco e senza dire niente mi volto a parlare, senza sapere nemmeno chi è, mentre la vecchia signora mi fissa.
“John?” è la voce di Mike Stamford, mio collega al reparto.
“Mike?”
“John, devi venire. Lei, Sarah, voglio dire… ecco, lei è qui.” mormora pronunciando tutto d’un fiato le ultime due parole.
“Mike… io non posso venire.”
“No! Devi  venire. John.”
In quel preciso istante sento dei passi al piano di sotto, uno sfilarsi di capotti e un: “Mrs Hudson tutto bene?” che mi fa battere il cuore, perché è la stessa voce del Ragazzo.
“Mike, ascolta. Tieni impegnata Sarah, per favore. Io devo andare.” mormoro in imbarazzo, chiudendo di scatto il cellulare.

Mi volto verso la porta e fisso, finalmente, il Ragazzo. Sento improvvisamente caldo e ho la sensazione di essere tremendamente rosso in viso, mentre m’imprimo la sua figura: lui è qui, che mi fissa a metà tra il divertito e il sorpreso, credendo di trovarsi un estraneo a casa.
Io mi fisso tutto di lui in testa: dalla sua figura pallida, ai suoi riccioli neri, ai suoi occhi di quello strano verde-acqua, dalla sua bocca piena che saprei bene come impiegare.
Deglutisco, mentre il Ragazzo si fa strada nel suo appartamento verso di me.
“Lei chi è?” chiede scoccandomi un’occhiata e facendo un cenno di saluto con la testa.
Non so che dire, sono bloccato dalla bellezza fulminante di questo ragazzo. È bellissimo, chiunque lo ammetterebbe, e probabilmente ha già un qualcuno che glielo dice tutti i giorni.
Basta fantasticare, John Watson, parlagli.”  La mia personale voce della coscienza, che ha il timbro di Greg, arriva forte e chiara al mio cervello. Sto per aprire la bocca e presentarmi, quando il ragazzo lo fa al posto mio.
 “Aspetti!” dice tutto contento mentre io lo guardo come un baccalà. “Voglio provarci da solo. Allora: lei è un ex militare, ferito probabilmente in Afghanistan. È un eroe di guerra, ma ha perso la memoria su quel particolare momento. È un uomo solo. Si chiama John o Jim Watson. No, direi più John. È  venuto con l‘intento di restituirmi qualcosa, e di conoscermi, ovviamente. ”
Rimango paralizzato un attimo, mentre questo bellissimo sconosciuto snocciola la mia intera vita.
“Wow! Lei è fantastico!” esclamo, non riuscendo a trattenermi; noto il lampo di interesse negli occhi chiari che si posano su di me.
“Come?”
“Lei è fantastico!” ripeto guardandolo stupito.
Noto un po’ di rossore sulle sue gote e non capisco, ma si riprendere e borbotta un timido: “Non me l’ha detto mai nessuno.”
“E cosa le dice in genere la gente?”
“Vai a quel paese, e non sono sempre così gentili.” risponde, e io stupidamente gli scoppio a ridere in faccia.
Dopo un attimo di perplessità sento anche la sua risata che mi viene incontro, lo guardo e lo trovo bellissimo mentre ride.
“Scusa, ma la sua faccia era troppo buffa!” esclamo, cacciando indietro le lacrime che mi sono venute per il gran ridere. “Come ha fatto a indovinare tutto?” domando.
“Ho indovinato tutto, sul serio? Beh, è stato semplice: m’è bastato guardarla, osservarla attentamente per capire qual è stata la sua vita fino ad adesso.”
Parla un po’ a macchinetta, non si interompe mai, e io sono sempre più incantato da questo ragazzo.
“Senta, si sieda, se vuole chiamo Mrs. Hudson per un the.”
“Ho già disturbato la signora. Comunque sono venuto per darle una cosa.” chissà perché ho il viso arrossato, forse perché so di aver rubato la privacy di questo uomo, e che probabilmente non mi vorrà mai più vedere.
Non so il perché, ma sono sicuro che sa già di cosa parlo, mentre tiro fuori la macchinetta usa e getta e la consegno a lui con mano un po’ tremante, come se mi separassi da un tesoro.
E poi d’improvviso sentiamo uno scatto della porta, un viso, anche lui famigliare, dopo pochi istanti, è sulla soglia; è un viso pallido, con due strani occhi neri, capelli neri pettinati cortissimi: è il ragazzo che ho visto nelle foto, quelle di Sherlock che sorrideva all’obbiettivo, le più belle per me.
“Sherlock? Tutto bene?” domanda il ragazzo a Sherlock, fissandomi come se volesse uccidermi.


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Piccolo aggiornamento lampo prima di partire per Berlino, spero che non troviate Sherlock un pò OCC, e che vi piaccia il capitolo in se.
Baci.
Ci sentiamo per il 7 agosto.

   
 
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