Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: Edelvais    03/08/2012    8 recensioni
Bene, era nella sezione E, Geoff c’era, Bridgette c’era… le sue labbra si incresparono in una smorfia quando lesse il nome del criminale nemico di Geoff. Avrebbe pagato per non avere quel teppista in classe.
“Come hanno potuto metterlo insieme a te dopo quello che ti ha fatto!”
Esclamò la mora guardando Geoff, che sorrise imbarazzato.
“Smorfiosa ficcanaso, fatti gli affari tuoi, credi che le abbia solo prese!?”
Riconobbe quella voce sgraziata e inorridì, pensando al fatto di dover avere in classe per i rimanenti due anni di liceo quel delinquente di Duncan Evans.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Duncan, Geoff, Gwen, Trent | Coppie: Duncan/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Capitolo 32 Una serata piena di sorprese - parte 1 -



 
I giorni di scuola passarono rapidamente, e fra interrogazioni e compiti in classe Duncan e Gwen non soffrirono particolarmente la presenza di Trent e Courtney. Questi ultimi non si erano più fatti notare dai due con occhiatacce e gelide frecciatine, piuttosto se ne stavano in disparte, quasi dimenticandosi della coppia avversa.
Questo però faceva parte del piano che l'astuta ispanica e il suo compagno, seppur riluttante, avevano programmato, cercando di trattenere la rabbia e il rancore verso il punk e la gotica  in attesa della resa dei conti.
E così anche quel sabato sera era finalmente giunto, e la preoccupazione di Gwen per la scelta dei vestiti era in costante aumento; come sempre d'altronde.
<< Caspita, sarà la millesima volta che sono completamente in alto mare per la scelta dei vestiti! >> Esclamò Gwen sbuffando sonoramente e sedendosi sul letto di fronte all'armadio, arresa.
<< Forse perché non sai cogliere quello che c'è di bello nei tuoi abiti. >> Esordì la voce squillante di Sophie, appoggiata allo stipite della porta della camera di Gwen.
<< Cos'hai detto? >> Chiese quest'ultima perplessa.
La madre si avvicinò, sorridendo enigmatica.
<< Ecco, prendi per esempio questo vestito. Te lo regalai un anno fa e non l'hai mai indossato >>, disse mostrando alla figlia un abito blu notte molto semplice e sobrio. << Scommetto che se lo mettessi staresti benissimo, fidati di me! Con qualche piccola modifica sarà perfetto! >>
<< Uhm… Non saprei, non mi trovo molto bene con quel genere di vestiti. >>
<< Invece ti piacerà, ne sono sicura! Se aspetti dieci o quindici minuti avrai il tuo abito perfetto! >> Trillò Sophie fuggendo nella sua camera.
"Dimentico spesso che mia mamma è un fottuto genio a cucire", pensò sospirando.
 
Dopo il lasso di tempo indicato dalla madre, quest'ultima si precipitò nella camera di Gwen, sfoggiando con orgoglio il vestito che aveva modificato.
La gotica spalancò la bocca, incredula del lavoro eccellente svolto da Sophie.
<< Mamma è bellissimo! Ma come hai fatto? >>
<< Eh eh! Segreto! Se avrai voglia un giorno ti insegnerò a cucire per benino! >>
Il vestito era bellissimo: senza spalline e con una fascia che circondava il petto con qualche semplice frangia nera applicata sopra da Sophie e terminava a metà coscia, senza essere né troppo ampio né troppo stretto… Straordinariamente perfetto!
<< Grazie mamma, è fantastico. >> Sussurrò stampando un bacio sulla guancia della madre, che sorrideva soddisfatta.
<< Ah, tesoro, ti ricordo che questa sera partirò per quel viaggio di lavoro di cui ti avevo parlato ieri e tornerò domani verso sera. Mi raccomando stai attenta! >>
<< Si, certo. >>
 
Gwen si preparò rapidamente conscia del fatto che fra pochi minuti sarebbe arrivato Duncan a prenderla, e non appena questi suonò il campanello, Sophie si precipitò ad aprirgli la porta.
<< Buonasera Sophie! >> Esclamò il punk sorridente.
<< Ciao Duncan! Gwen sta finendo di prepararsi, sai è molto emozionata di passare un'altra serata con te e… >>
<< Mamma grazie ma non ci interessa, ora andiamo altrimenti faremo tardi. >>
 La interruppe Gwen più imbarazzata che mai. Duncan invece se la rideva sotto i baffi.
<< D'accordo, allora buona serata ragazzi! >> Li salutò Sophie chiudendosi la porta alle spalle.
 
<< Ma come non ci interessa? A me interessava eccome! >> Scherzò Duncan non appena furono in strada.
<< Ma smettila! >> Replicò Gwen dandogli un leggero buffetto sulla spalla.
<< E così… eri emozionata di passare un'altra serata con me? Sei così dolce, Raggio di Luna! >> La prese in giro lui.
<< Ehi! Non è vero, è mia mamma che… >> La gotica cercò di discolparsi, ma il visibile arrossamento delle gote la tradiva.
<< Stai tranquilla, prima o poi ti darò lezioni per imparare bene a mentire! >>
Gwen rise scuotendo la testa, mentre Duncan le prendeva il viso fra le mani.
<< Ti odio. >> Sussurrò Gwen sorridendo.
<< Oh, se è per questo anch'io. >> Rispose Duncan prima di appoggiare le labbra su quelle di Gwen. Adorava confrontarsi con lei in continue frecciatine, perché era l'unica che sapeva tenergli testa senza sputargli addosso un velenoso: "sta zitto!" oppure "non è cosa che ti riguarda, Duncan" come invece diceva sempre Courtney.
<< Allora, vogliamo andare, oh mio cavalier servente? >>
<< Ai suoi ordini, Madame! >>
 
Duncan portò Gwen nel locale più rinomato della città: un ristorante piuttosto caro e lussuoso, qualcosa che la ragazza non si sarebbe mai aspettata.
Infatti appena entrò il suo sguardo si perse fra i tavoli adornati con tovaglie fini e preziose, piatti in ceramica pregiata, un tappeto rosso fuoco si estendeva sotto i suoi piedi mentre un aroma inebriante proveniva dalla cucina, diffondendosi nel bellissimo locale.
<< Wow >>, si limitò a dire, continuando ad ammirare il posto.
<< Ti piace? >>
<< Tantissimo. Ma perché mi hai portato qui? >>
<< Volevo farti una sorpresa. >> L'ennesima, per l'appunto.
Gwen rise a quell'affermazione, convinta ora più che mai che Duncan avesse uno spiccato talento nel stupire le persone.
Intanto un cameriere di mezza età si era avvicinato a loro con aria annoiata e scocciata.
<< Avete prenotato un tavolo? >> Il suo tono di voce era piuttosto pacato.
 << Si, il numero sette. >> Rispose Duncan indicando un tavolo per due in fondo al locale, sotto un gazebo nel quale si arrampicavano foglie di edera, che donavano al posto un clima ancor più magico.
<< Potete accomodarvi, fra qualche minuto arriverò a prendere le ordinazioni. >>
Detto questo si congedò, sparendo nell'ambiente caldo e invitante della cucina.
Gwen intanto era in procinto di tirarsi uno schiaffo per convincersi che tutto questo era semplicemente un sogno, dato che nemmeno i pizzicotti avevano funzionato.
<< Sorpresa? >> Le sussurrò all'orecchio mentre si dirigevano al tavolo.
<< Caspita se sono sorpresa! >> Esclamò lei ancora allibita.
Duncan rise e le stampò un baciò sui capelli profumati.
Si sedettero e aspettarono che arrivasse il cameriere, ridendo e scherzando come erano soliti fare.
<< …In ogni caso l'unico film horror che mi ha veramente spaventato è stato "Un sabato sera di sangue"! >> Disse Duncan.
<< Ah si, ricordo di averlo visto con Trent, dovevi vedere che facce che faceva! Si tirava su la coperta fino agli occhi e tremava come una foglia! >>
<< Non poteva avere altra reazione, quel fifone! >>
Entrambi scoppiarono a ridere.
<< Gwen, dopo la cena ti andrebbe di andare al cinema? È uscito un altro film horror del regista che ha girato l'"Occhio della morte"! Credo sia il seguito. >>
<< Si, volentieri! Non vedo l'ora di vederti frignare come un bambino! "No Gwen, ho paura! Andiamocene via!" >> Scherzò lei imitando la voce del ragazzo.
<< Ehi! Al massimo sarai tu che mi implorerai di proteggerti! >> Replicò Duncan alzandosi dalla sedia e inginocchiandosi davanti a lei, assumendo un espressione compassionevole, incrociando le mani e imitando a sua volta la voce di Gwen. << "Oh Duncan, ti prego, proteggimi da questi mostri demoniaci!" >>
La ragazza non poté trattenersi dal ridere dinanzi a quella comica scenata.
<< Dai smettila, ci stanno guardando tutti! >> Sussurrò sorridendo.
<< Be' se ci guardano è perché siamo belli, no? >> 
Si alzò e le appoggiò una mano sulla sua guancia candida e fredda, attirandola a sé con un bacio. In quello stesso istante arrivò il cameriere squadrando con la sua solita espressione irritata il ragazzo inginocchiato davanti a Gwen.
<< Ehm ehm. >> Esordì attirando la loro attenzione.
<< Oh, mi scusi non l'avevo vista. >> Disse Duncan con noncuranza tornando a sedere.
<< Solitamente le proposte di matrimonio si fanno a fine pranzo. >>
Quel tono di voce terribilmente pacato e atono era parecchio irritante all'orecchio dei ragazzi. Notando che la sua battuta, per così dire, non era stata calcolata nemmeno di striscio dai giovani clienti, procedette chiedendo le ordinazioni, poi sparì in mezzo ai tavoli.
<< Quel tizio ha la vitalità di un sasso. >>
Gwen rise a quella strana affermazione. << Già. Duncan hai visto che prezzi? >> Constatò leggendo il menù << sei sicuro di… Insomma, di voler pagare così tanto per una cena? >>
<< Stai tranquilla piccola, lascia fare a me! >>
La gotica alzò le spalle. << D'accordo allora. >>
 
La cena trascorse in completa armonia e tranquillità, soprattutto grazie al fatto di essere isolati dagli altri clienti nel gazebo situato nella terrazza del ristorante, che dava sulla meravigliosa spiaggia di Toronto.
Quando ebbero finito di cenare, sempre lo stesso cameriere dall'aria corrucciata portò loro il conto. Duncan gli diede una rapida occhiata e rimase indifferente anche dinanzi alla cifra esagerata, e dopo aver infilato sotto il portacenere i soldi, prese Gwen per mano e si fermarono ad osservare il cielo notturno da quel terrazzino isolato.
<< Duncan, grazie per avermi portata qui, non me lo sarei mai aspettata. >>
<< Be' - ribattè il ragazzo liquidando i ringraziamenti con un cenno della mano - è per questo che ho scelto questo posto… Oh, guarda! Una stella cadente! >>
<< Dove? >>
<< Eh, mi spiace piccola, te la sei persa. Comunque è passata attraverso la costellazione di Orione, quella lì con le stelle più luminose.>> Duncan le indicò un ammasso di stelle, che all'apparenza non presentava nessuna forma, anzi pareva un'accozzaglia di puntini luccicanti.
<< Sai distinguere le varie costellazioni? >> Chiese di rimando Gwen alquanto sorpresa.
<< Alcune… Mia madre era un'appassionata di astronomia. Quando era ancora viva ci stendevamo nel giardino e mi faceva la mappa di tutte le costellazioni e i rispettivi miti e leggende. La sua voglia di studiare il cielo notturno ha finito per contagiare anche me. >>
Gwen sorrise; solo ora si accorse di non conoscere ancora tutto di Duncan, ed era certa che non avrebbe mai finito di scoprire qualcosa di nuovo sul suo conto.
<< Bene, direi che possiamo andare. Sono già le nove e mezza e non vorrei rischiare di perdermi il film! >> Disse il punk come risvegliatosi all'improvviso.
 
Una volta fuori dal locale i due salirono sulla moto diretti verso il cinema.
Fino ad ora la serata era stata magnifica, perfetta; non potevano nemmeno lontanamente immaginare cosa sarebbe accaduto loro una volta a casa…











Nota dell'autrice.
 
Buonasera miei carissimi lettori! Innanzitutto volevo scusarmi per l'immenso ritardo, ma la storia purtroppo è sempre quella: non ho mai tempo da dedicare al computer, ergo non posso aggiornare tanto presto ultimamente... Mi dispiace tantissimo, credetemi. 
Ho deciso di pubblicare il trentaduesimo capitolo proprio oggi perchè domani parto con gli scout e tornerò il 16 Agosto, quindi fino a quel giorno non potrò nè aggiornare nè scrivere il prossimo capitolo. 
Comunque spero che questo chappy vi sia piaciuto! 

Grazie a tutti voi che mi seguite ^^


Ed.




   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: Edelvais