Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: RakyKiki    04/08/2012    6 recensioni
Rachel torna a Beacon Hills dopo nove anni, e si ritrova catapultata in un mondo popolato da licantropi; la sua città natale che aveva sempre creduto fosse piuttosto tranquilla si rivela quindi un luogo molto più pericoloso del previsto.
Ambientata in un AU, questa fanfiction contiene spoiler sulla seconda stagione, quindi chiunque non voglia rovinarsi la sorpresa della seconda stagione conviene che non la legga ;) A tutti gli altri auguro una buona lettura!
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Past, present and future. '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
NdA: Buonasera a tutti! :D
O forse dovrei dire buonanotte? XD
Volevo ringraziare di cuore tutte le persone che hanno messo la storia tra le seguite, le ricordate o le preferite! Grazie, grazie davvero :)
Ovviamente ringrazio anche tutte le persone che mi lasciano una loro opinione alla fine del capitolo ^^ Adoro leggere cosa ne pensate!
Volevo ringraziare anche i lettori silenziosi, e spero davvero che vi piaccia la storia!
Bhe, che altro dire? Ovviamente fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione, mi fareste davvero tanto felice ^_^
Ora vi lascio al capitolo, buona lettura! :D






IX Capitolo: Docce e cioccolata.


Mentre guidava verso casa di Rachel, Derek non poteva fare a meno di gettare occhiate alla ragazza per assicurarsi che stesse bene. Da quando era tornata non aveva fatto altro che causargli dei problemi ma soprattutto aveva la capacità di sgretolare il suo autocontrollo. Si era riproposto di starle lontano, di non andare più nella sua camera, di lasciarla stare ma non era riuscito a fare nulla di tutto ciò.
"Se gli Argent scopriranno cos'è, non esiteranno ad ucciderla." aveva detto il veterinario e Derek sapeva che se Rachel fosse rimasta a contatto con quel mondo sarebbe stata sempre in pericolo. Un lamento della ragazza interruppe il filo dei suoi pensieri.
"Dove sono?" chiese con voce assonnata.
"Ti sto riportando a casa." rispose lui e nemmeno cinque minuti dopo parcheggiò davanti all'abitazione.
"Non riesco a stare in piedi..." disse Rachel dopo che ebbe provato ad alzarsi da sola.
Derek allora la guardò e senza aggiungere altro la prese in braccio.
"Hei, ma che fai!?" gli chiese lei con un'espressione contrariata.
"Ti porto in casa." rispose e per poco non gli venne un colpo quando la ragazza si strinse di più a lui ed appoggiò la testa nell'incavo del suo collo inspirando profondamente.
"Lo sai vero che si portano oltre la soglia di casa, in questo modo, solo le mogli dopo il matrimonio?" gli sussurrò ed il tocco del suo respiro sulla pelle gli fece venire i brividi.
"Hai bisogno di dormire" rispose lui e l'adagiò sul letto.
"Dove vai?" gli chiese lei mettendosi seduta.
"Qualcuno deve pur mettere a posto il casino che ha combinato Jackson." rispose ed uscì da quella stanza. Si diresse per prima cosa in cucina, dove ripulì il sangue ed il vomito dal pavimento, per poi passare al salotto dove rimise i libri al loro posto. Quando si ritrovò davanti alla pianta di strozzalupo era tentato di lasciarla per terra, ma decise di rimetterla al suo posto, evitando di toccarne i fiori.
Intanto Rachel riacquistava la sensibilità del proprio corpo e solo dopo alcuni  minuti che Derek era sceso al piano inferiore si accorse della fasciatura alla coscia. Ricordava perfettamente il momento in cui Jackson le aveva trafitto la gamba ed il dolore che seguì. Decise di andare a farsi una doccia, a patto che ovviamente le gambe la reggessero, cosa che fortunatamente fecero. Si diresse in bagno ed aprì il getto della doccia per far diventare calda l'acqua. Mentre si toglieva la maglietta si guardò allo specchio e quasi cacciò un urlo: gli occhi che erano riflessi non erano del solito marrone cioccolato, bensì giallo dorato. Aprì e chiuse gli occhi un paio di volte e quelli tornarono normali.
Probabilmente è solo la stanchezza, una bella doccia è quello che ci vuole.
Pensò Rachel e si lasciò esausta al getto d'acqua bollente, facendo però attenzione a non bagnare la fasciatura. Era estremamente piacevole sentire il calore dell'acqua sulla pelle che lavava via ogni cosa. Rimase sotto la doccia per molto, molto tempo e quando ne uscì il bagno era completamente pieno del vapore acqueo. Si avvolse stretta in un asciugamano e tornò in camera sua.
Rachel era stata talmente presa dall'idea di rilassarsi che si era persino scordata di Derek che girava in casa sua; difatti quando entrò in camera lo trovò seduto sul pouf con gli occhi chiusi ed una sensazione che era un misto tra felicità ed odio la pervase. Si diresse verso il letto e prese il pigiama da sotto il cuscino.
"Potevi dirmi che ti andavi a fare una doccia, ti avrei lasciato la camera." le disse il lupo e fece per alzarsi.
Allora è sveglio.
Pensò Rachel.
"Non preoccuparti, rimani pure seduto. L'importante è che tieni gli occhi chiusi." disse lei e gli diede la schiena, assicurandosi però prima che il lupo avesse gli occhi chiusi.
"Ti ho già vista nuda Rachel..." rispose lui e Rachel notò voltandosi appena che aveva un mezzo sorriso sulle labbra.
"Ero appena nata Derek, era molto diverso." rispose lei e dopo essersi vestita appese l'asciugamano al bordo del letto.
"Puoi pure aprire gli occhi." gli disse e si mise sotto le coperte dando la schiena al ragazzo.
Intanto Derek era impegnato in una lotta interiore con se stesso: la sua parte più primordiale, non appena aveva visto entrare la ragazza coperta solamente da un asciugamano, si era risvegliata e prepotentemente pretendeva di essere ascoltata.
"Derek?" si sentì chiamare da Rachel.
"Si?"
"Non sei costretto a restare. Puoi andare pure quando vuoi." rispose lei, ed il ragazzo potè chiaramente percepire l'odore della tristezza che proveniva da lei.
"Resto, Alan mi ha chiesto di controllarti, sia per via della ferita che per Jackson, nel caso tornasse."rispose lui con tono distaccato.
"Come vuoi." rispose lei e si girò a pancia in su.
In quel momento la testa della ragazza era piena di pensieri e non riusciva a prendere sonno. Continuava a girarsi nel letto, senza però mai voltarsi in modo da poter guardare in faccia il ragazzo. Alla fine sbuffando cedette e si girò e trovò il ragazzo intento a fissarla.
"Bhe? Non hai mai visto qualcuno con problemi ad addormentarsi?" gli chiese con tono un po' polemico.
"Niente. Solo, sei buffa." rispose lui con un mezzo sorriso.
Oh certo, adesso fa il gentile! Stronzo.
"Come hai detto?" le chiese lui e Rachel si rese conto di aver detto l'insulto ad alta voce.
"Nulla. Solo, non sono io quella che si trasforma in un cane rabbioso una volta al mese. E non azzardarti a fare battute sul ciclo mestruale o giuro che che ti piglio a calci." rispose secca lei e chiuse gli occhi.
"Grazie, comunque." disse poi, sperando però che il lupo si fosse addormentato.
"Figurati." rispose lui e dopo un po' aggiunse "Cosa cercava?"
"Un libro. Un bestiario o qualcosa del genere. Peccato che non ne abbiamo mai posseduto uno, che io sappia." rispose e si mise a fissare il ragazzo che a sua volta fissava il soffitto della camera.
E' davvero bello però...
Si ritrovò a pensare mentre il suo sguardo scendeva dalla fronte del ragazzo, percorrendo la linea del naso fino ad arrivare alle labbra. In quel momento a Rachel tornò in mente il sogno di qualche giorno prima, in cui si era ritrovata a baciarle e a percorrerle con la lingua. A quel pensiero si morse il labbro inferiore e continuò a scrutare il ragazzo, passando al collo, scendendo poi con gli occhi sulle sue braccia e sul suo torace ed inevitabilmente l'occhio le cadde sul cavallo dei pantaloni e distolse subito lo sguardo, come se avesse visto qualcosa che non doveva vedere.
"Ti piace quello che vedi?" le chiese lui con la voce leggermente roca e con uno sguardo che incantava.
"I-io non stavo guardando nulla." rispose lei e si girò in modo da dare la schiena al ragazzo. Il cuore le batteva all'impazzata ed era certa di essere arrossita.
"Strano...il tuo cuore dice esattamente il contrario." si sentì sussurrare nell'orecchio dalla voce calda e rauca del ragazzo che le provocò dei brividi lungo la schiena.
"Mmm...e ti piace anche la mia voce." aggiunse lui.
"Non è vero." replicò lei, continuando a rimanere voltata.
Il ragazzo trasse un profondo respiro, come a voler cogliere ogni sfumatura dell'odore di lei.
"Il tuo odore non mente Rachel." disse lui e tanto per farla impazzire di più le soffiò sul collo, provocandole altri brividi.
"Non...non è vero." rispose lei voltandosi verso il ragazzo. Non si aspettava di trovarsi il viso di lui così vicino, e quando incrociò i suoi occhi Rachel dovette ricordarsi di respirare.
"Quindi se io facessi così, non proveresti nulla?" disse il ragazzo posandole un dito sulla fronte e scendendo lungo la linea del naso.
"No, nulla." mentì lei, chiudendo però gli occhi.
"E se facessi così?" chiese ancora il ragazzo, percorrendo con il dito il contorno dello zigomo destro, scendendo sul mento e risalendo sullo zigomo sinistro, per poi tornare all'attaccatura del naso, appena sopra le labbra.
"N-niente." rispose la giovane, che però sentiva il proprio cuore battere ad una velocità incredibile.
Il ragazzo sorrise ed il suo respiro accarezzò la guancia della ragazza.
"E così, invece?" chiese facendo un grosso respiro e iniziando ad accarezzare le labbra della giovane.
Rachel sentiva il tocco delicato di lui e non poteva non desiderare che al posto del suo dito vi fossero le sue labbra. Rachel dischiuse le sue e espirò profondamente.
"Allora...senti qualcosa così?" le chiese lui, stuzzicandola.
"No." rispose solamente lei.
Il ragazzo allora fece scivolare il dito lungo il collo di lei fino ad arrivare allo sterno per poi scendere giù ed appoggiare la mano aperta nello spazio tra i due seni.
"Non occorre che ti ripeta la domanda. Il tuo cuore parla da solo." disse lui e prese a scendere a mano aperta quando giunto all'altezza dell'ombelico si fermò e tolse la mano.
Rachel poteva ancora sentire il suo respiro sulle proprie labbra e fece per avvicinarsi un po' a quelle del ragazzo quando però si rese conto che non era più davanti a lei. Allora aprì gli occhi e lo trovò seduto sul pouf con le braccia conserte, le gambe stese ed i piedi incrociati.
"Ora dormi." le disse solamente e chiuse gli occhi.
Rachel era rimasta spiazzata e si girò nuovamente dando la schiena al ragazzo.
Stronzo, prima o poi me la paghi. pensò tra sè e sè e piano scivolò nel mondo dei sogni.
Nel frattempo Derek malediceva se stesso per aver permesso alla sua parte più nascosta di prendere il sopravvento, anche se per poco. Se non avesse riacquistato un minimo di lucidità avrebbe finito per cedere completamente al suo istinto, e non sarebbe più stato in grado di controllarsi. Quella notte non chiuse occhio, rimase tutto il tempo nella stessa posizione e quando al mattino lo zio della ragazza tornò dal lavoro scese ad informarlo di quanto era accaduto quella notte, omettendo l'ultima parte in camera della ragazza e tralasciando il fatto che ora sapesse la verità su di Rachel, dopodichè tornò al suo rifugio pronto a scaricare parte della tensione accumulata durante l'allenamento mattutino dei beta.

                                                                                        ***
"Che cosa!?" esclamò Stiles quando Rachel gli raccontò gli avvenimenti della sera precedente.
"Eh già, non è stata affatto una serata tranquilla." rispose lei scendendo dall'auto ed avviandosi verso il suo armadietto.
"Ma quindi, dici che si ricorda di ciò che ha fatto?" le chiese lui.
"Non credo, era per metà trasformato."
"E cosa cercava?"
"Un bestiario...credo."rispose lei aprendo il suo armadietto.
"Cosa? Ne sei sicura? Questo cambia un po' le cose..." rispose lui ed insieme aspettarono Scott il quale venne aggiornato sulle ultime notizie non appena giunse al suo armadietto.
"Comunque non capisco perchè sia così importante il fatto che cercasse quel libro." disse Rachel mentre si incamminavano verso il laboratorio di chimica.
"Cambia tutto, vuol dire che non può essere il nonno di Allison che lo controlla, poichè possiede una copia del bestiario." rispose Scott andandosi a sedere al suo posto. Rachel stava per chiedergli altro quando il professor Harris entrò in classe ed annunciò di aver corretto i compiti.
"Complimenti signorina Moore, ha ottenuto il voto più alto. Finalmente qualche studente che mi da una qualche soddisfazione!" disse il professore consegnandole il compito, sul quale spiccava una A+ scritta in rosso.
"Signor Stilinski, vedo che abbiamo un miglioramento. Certo molto piccolo, ma chissà che la vicinanza con la signorina Moore non possa aiutarla." disse ancora il professore e consegno il compito a Stiles il quale si illuminò quando vide la sua B.
La giornata passò tranquilla e Rachel si fermò a vedere gli allenamenti della squadra di Lacrosse e notò che Stiles era seduto sconsolato in panchina. Aspettò la fine degli allenamenti e quando Stiles uscì dallo spogliatoio lo prese per mano e lo trascinò fuori dalla scuola.
"Hei ti fermi un momento! Per poco non mi staccavi il braccio!" le disse. "Perchè così ansiosa di uscire?" le chiese poi, sorridendo.
"Questa sera mangiamo fuori, solo io e te. E non ammetto repliche!" si affrettò a rispondere e si incamminò verso la Jeep del ragazzo.
Andarono al McDonald appena fuori città ordinarono da portar via e si fermarono a mangiare in un campo lì vicino.
"Allora, come mai mi hai sequestrato?" chiese Stiles a Rachel, azzannando il suo panino.
"Ti ho visto un po' giù durante l'allenamento, ed ho pensato di farti distrarre un po'." rispose lei sorridendogli.
"Sei gentile..." disse lui, quasi sussurrando.
"Gentile è il mio secondo nome!" rispose lei.
"Strano, avrei detto fosse musona o nevrotica!" ribattè lui ed entrambi scoppiarono a ridere.
"Si lo ammetto ogni tanto lo sono. Ma so essere anche dolce e premurosa sai?"
"Sarà, io fino ad ora ti ho sempre vista nevrotica." rispose lui prendendola in giro.
"Rimangiati quello che hai detto, oppure..." disse lei avvicinandosi velocemente al viso del ragazzo.
"Oppure?" chiese lui, spostando lo sguardo dagli occhi di lei alle sue labbra.
"Oppure mi mangio le tue patatine." rispose lei e gli fece l'occhiolino, tornando a sedersi normalmente.
Finito di mangiare tornarono a casa e Stiles invitò la ragazza per una tazza di cioccolata.
"Ormai ci hai preso la mano a farla!" disse lei prendendolo in giro ed andandosi a sedere sul tavolo della cucina.
"Vai a cagare!" le disse lui mentre iniziava a preparare la cioccolata.
"Se mi mostri dov'è il bagno volentieri!" rispose lei facendogli la linguaccia.
"Toh." le disse Stiles dandole la sua tazza di cioccolata. "La panna purtroppo non l'abbiamo, ma è buona comunque." aggiunse poi.
In quel momento Stiles si sentiva davvero un ragazzo normale che vive una vita normale, lontano da licantropi e simili, e doveva ammettere che gli piaceva.
"Mmm... si, non c'è male." gli disse Rachel per stuzzicarlo. Lui le andò davanti e le tolse la tazza dalle mani e con un sorriso stampato in faccia le disse "Se non ti piace dalla pure a me, così la finisco.".
"Ti piacerebbe..." rispose lei avvicinando il proprio volto a quello del ragazzo.
Rachel aveva chiuso gli occhi ed avvertiva il respiro di Stiles sulla sua pelle il quale a sua volta aveva chiuso gli occhi.
Le loro labbra si incontrarono dopo quelli che sembravano anni, ma probabilmente erano solamente secondi. Il ragazzo appoggiò le tazze sul tavolo senza mai staccarsi da lei e l'abbracciò, cingendole la vita con le braccia. Intanto Rachel aveva appoggiato le mani sul petto del ragazzo, e non si era mai sentita così bene in vita sua. Stiles le piaceva e non sapeva se sarebbe stata una buona idea provarci, però decise di buttarsi e alla fine aveva fatto bene a seguire il suo istinto. Intanto i due continuavano a baciarsi in modo dolce, estremamente delicato e gentile e Rachel pensò che era proprio così che si aspettava fosse il primo bacio. In quel momento nulla poteva distrarli, erano immersi in un mondo tutto loro. Non sentirono nemmeno il padre di Stiles che entrava in casa e si spaventarono quando quello entrò in cucina e li trovò in quella situazione.
"Scusate ragazzi, non credevo foste qui." disse e mortificato andò in salotto.
"Forse è meglio che vada...oggi zio finisce presto il turno in ospedale e voglio lasciargli qualcosa da mangiare." disse Rachel cingendo il collo del ragazzo con le braccia.
"Va bene..." rispose lui e le diede un ultimo bacio, prima di sciogliere l'abbraccio. "Però ti accompagno fino a casa." aggiunse poi, prendendole lo zaino ed aprendole la porta di casa.
"Arrivederci signor Stilinski!" disse la ragazza ed uscì dalla casa.
"Bene, eccoci a casa." disse poi quando furono davanti alla porta di casa della ragazza.
"Devo dire che non sono mai stato in questa zona della città!" disse Stiles ridendo.
"Quanto sei scemo Stilinski." disse lei e si avvicinò al viso del ragazzo.
"Credimi, ho i miei momenti di intelligenza, rari ma li ho!" rispose e baciò Rachel.
"Credo sia meglio che io entri." disse Rachel staccandosi di malavoglia da Stiles.
"Ok...ti aspetto alla Jeep domani mattina, così ti accompagno a scuola." le disse lui e dopo averle dato un ultimo bacio sulla guancia scese le scale del portico ed andò a casa sua. La ragazza aspettò fuori finchè non vide che il ragazzo era entrato, dopodichè entrò in casa anche lei, con un sorriso stampato sul volto.
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: RakyKiki