GS
Era
passato un anno dalla
prima volta in cui erano incontrati. Lei lo aveva notato subito: gli
occhi
scuri ed espressivi, la barbetta, i capelli corti e lucenti. Era
perfetto,
perfetto per lei, credeva.
Era stata felice con lui,
le sembrava di camminare a tre metri da terra solo le parlava o
scherzava con
lei; si sentiva stupida ma non era mai stata così bene in
vita sua. Era davvero
felice.
Lui aveva un’altra, lei
lo sapeva benissimo ma non le importava. Era stata messa in guardia da
tutti ma
lei non faceva che sbattere la testa contro quel muro di cemento armato
che non
ne voleva proprio sapere di cedere sotto tutti suoi sforzi. E, come
tutte le
cose che resistono, quella che si era fatta male era proprio lei,
quella che
aveva cercato di combattere comunque.
Era un giorno di fine
luglio quando il mondo le era crollato addosso
all’improvviso, anche se lei
sapeva benissimo che sarebbe stata solo questione di tempo. Lui aveva
voluto il
suo numero e le aveva detto che tra lei e la sua ragazza sceglieva
l’altra. Lui
andava sul sicuro. Lei aveva rischiato fino all’ultimo per
lui e lui sceglieva
la strada asfaltata, quella con le insegne che ti indicano dove andare.
Dove
tutto era più semplice, dove l’altra era li a
portata di mano.
Lo aveva odiato, lo aveva
disprezzato, aveva pianto e si era disperata. Si era lamentata, aveva
sofferto
come non aveva mai sofferto per nessun altro.
Si erano rivisti a scuola
e si ignoravano come se non si fossero mai conosciuti, come se
quell’estate non
fosse mai passata. Lei intanto si era sfogata con le sue amiche,
cercando un
po’ alleggerire il peso che si portava all’altezza
dello stomaco.
Era passato anche
l’inverno e lei era convinta che le sue sofferenze avessero
avuto finalmente
fine: si era fatta piacere anche uno che non era alla sua portata per
dimenticarlo e, finalmente, sapeva di esserci riuscita. Stava bene,
credeva. Si
era persino convinta di potersi accontentarsi di questo ragazzo.
“Lo faccio per
dimenticarlo” aveva detto una volta. La distanza, il fatto
del non vedersi, la
nuova ragazza di lui che era più giovane di lei e molto
altro avevano aiutato
un po’ e tutto sembrava essere andato a posto. Lo stomaco si
alleggeriva.
Una sera, poi, l’aveva
rivisto e tutto le era ricaduto addosso: le farfalle si erano svegliate
e i
massi si erano riposizionati dov’erano stati per tutto
l’inverno. Non era
niente, si era detta. Solo un banale momento di debolezza dopo tanto
tempo.
Tutto andava bene
complessivamente, alle sue vecchie amiche si erano aggiunte altre
persone e
dopo il camposcuola si stavano tutti preparando per il grest
dell’estate che
sarebbe arrivata imminente.
Era passato circa un anno
dal loro primo sguardo.
Poi, in un giorno caldo
in cui era in vacanza, lui le aveva scritto. Si erano sentiti per un
po’, lui
si era giustificato con lei dicendo che con gli esami non aveva nemmeno
il
tempo di parlare e iniziavano a comunicare solo ora, quando la nuova
stagione
era iniziata. Lei era sicura che non sarebbe cambiato niente dalla
situazione
attuale e che non le importava più niente di lui, alla fin
fine. La settimana
dopo si era ripresentato al grest anche lui, come un anno prima: le
scriveva
per sapere delle cose riguardanti quell’attività e
una sera si erano scritti
per alcune ore, lui sarebbe dovuto andare sul lago con loro ma aveva un
altro
impegno a cui non voleva rinunciare. Avevano iniziato a stabilire un
rapporto,
erano persino diventati amici.
E lei, dopo un anno,
lunghi pianti notturni e non, sofferenze e speranze era inevitabilmente
tornata
indietro.” La speranza è l’ultima a
morire” si diceva.
Sperava, sperava di non
aver perso un anno e di poter recuperare, anche se questa volta
c’era un’altra
ragazza che stava con lui da fronteggiare. Lei sperava, sperava che
lui, un giorno,
sarebbe finalmente stato con lei. Che avrebbe capito il bene
incondizionato che
lei provava per lui, che si fosse reso conto, che tutto sarebbe stato
finalmente a posto, per una volta.
Lui era il suo sogno, era
certa che sarebbero stati felici insieme ma ci andava con i piedi di
piombo
questa volta, pronta a tutto.
Non so ancora come finirà
la storia, la parola fine la potranno solo scrivere loro due, insieme o
separati.
Solo il tempo ci darà le
risposte di cui abbiamo bisogno.