- C’è
un problema!-
Pansy si alzò in piedi con aria seccata e fissò dritto negli occhi
Draco Malfoy che se ne stava seduto sul divano a guardare in basso con l’aria
colpevole.
Blaise annuì convinto – Ed è pure serio! –
asserì.
Draco
cercò di farsi più piccolo nella sedia e fece respiri
profondi.
-
Draco, non puoi continuare così… - proseguì Pansy con
aria tra il seccato e il preoccupato. – Stai facendo impazzire tutti! -
- Ma io...- cercò di dire il malcapitato alzando la testa.
- Ma tu Draco? – fece Blaise.
-…non
lo faccio apposta…. – finì la frase riabbassando gli occhi.
-
Sì, lo capisco, ma nemmeno vuoi andare a farti vedere dall’infermiera! – lo
accusò il corvino sospirando.
-
Giusto! Questo problema te lo porti dietro da tanto Draco!- rincarò la ragazza
- Vacci una buona volta stai facendo snervare tutti!!
–
Un
piccolo suono acuto fuoriuscì dalle labbra dischiuse di Draco.
-
Ecco, vedi!! Hai ancora il singhiozzo! Vai in infermeria!! – quasi urlò Pansy disperata.
Draco
sbuffò pesantemente e si alzò avviandosi per tornare in camera sua.
Era
vero: aveva il singhiozzo.
Era
vero: gli durava da poco più di 16 giorni.
Era
vero: tutti non ne potevano più.
Era
vero: non ne poteva più nemmeno lui.
Era
falso: il fatto che non fosse stato già in infermeria!
Infatti ci era stato, più volte, per questo problema che si era
presentato, ma quella stupida non era stata in grado di comprendere la
motivazione di questo disturbo e se n’era uscita con la classica frase di
qualsiasi medico che non sa fare bene il suo lavoro: “sarà una cosa nervosa”
Nervosa??
Nervosa?!?!?!
Il
nervoso glielo faceva venire il singhiozzo!!
Com’era
iniziata? Non lo sapeva nemmeno lui. Semplicemente un giorno come tanti, aveva
fatto un singhiozzo, poi un altro e un altro ancora…e da allora non aveva più smesso.
Per
fortuna non era fisso. Se stava calmo, molto calmo,
qualcosa di simile al coma, nessun suono fuoriusciva dalla sua bocca, ma appena
si azzardava anche solo a dare un minimo d’attenzione perfino al semplice cielo
blu, eccolo lì rispuntare nelle sue labbra!
Era
a dir poco snervante, non solo per gli altri, ma anche per lui! Anche perchè i
muscoli del collo, troppo tesi e mossi per colpa del violento scatto che il
singhiozzo gli procurava, erano indolenziti e sentiva quasi si potessero spezzare, soprattutto perchè, più il tempo passava,
più la forza dei singhiozzi aumentava.
Per
non parlare del suo respiro che, al singhiozzare, si mozzava e diventava simile
ad un attacco asmatico, soprattutto se, il movimento, veniva in successione.
Aveva
provato di tutto per farselo passare, perfino quelli squallidi
modi babbani: bere sette sordi d’acqua, smettere di
respirare per dieci secondi, soffiare in un sacchetto…di tutto!
Per
non parlare dei metodi magici, per il quale era rimasto un’intera giornata senza
poter più parlare, ma comunque, singhiozzando
ripetitivamente.
I
suoi amici poi se ne’erano usciti con i metodi più
disparati e quando Blaise gli serrò il collo qualche
secondo, al momento che glielo lasciò, iniziò a singhiozzare così velocemente
che non riuscì più a respirare e quasi svenne.
Insomma
era un vero disastro!
Avvolte
era stato sul punto di piangere per la disperazione, e quando gli veniva questo imploso ovviava al tutto andando a dormire,
almeno nel sonno lo lasciava vivere!
Aveva
anche cercato di mettere in conto che fosse “una cosa nevosa”,
ma obbiettivamente non c’era nulla di eclatante, o stressante, o quant’altro, che gli fosse successa, nulla di nulla, era
stato un mese come tanti, con problemi, d’accordo, ma già triti e ritriti e sperimentati.
Quindi non sapeva più che pesci pigliare.
Ora
era uno di questi momenti.
Sull’orlo
di una crisi di nervi gli occhi si riempirono di lacrime e al già sopraccitato
problema si aggiungeva il groppo alla gola che lo soffocava.
Stava male, malissimo, non ne poteva più! E gli altri non facevano
altro che aumentare i suoi nervosismo prendendosela
con lui come se fosse colpa sua.
In
infermeria non ci voleva andare più! Era come essere
presi in giro, era diventato un caso umano! C’erano alcuni tassorosso
che se la ridevano alla grande ascoltandolo e lui si rodeva il fegato reprimendo
l’impulso d’avakadrizzarli all’istante.
Questa
era la fine del fiero principe delle serpi!
Si
buttò pesantemente sul letto e affondò la testa nel cuscino, lasciando che,
delle lacrime impertinenti, venissero assorbite dal
morbido tessuto.
Ok,
ora poteva calmarsi.
Chiuse
gli occhi e respirò profondamente. Si rilassò del tutto entrando nello stato
comatoso che tanto gli dava sollievo, uno stato di beatitudine che fu
interrotto da un picchiettare deciso alla sua porta.
Imprecò
mentalmente e decise di ignorare, richiuse gli occhi e si lasciò nuovamente
andare, ma lo scocciatore non ne voleva sapere di dargli tregua.
Sentì
ancora quel famigliare nodo alla bocca dello stomaco e singhiozzò sonoramente
sussultando. Si alzò esasperato ed aprì.
-
Chi cazzo è?! – inveì
aprendo la porta.
-
Gentile come sempre. – sospirò Blaise entrando senza
nemmeno chiedere il permesso.
-
Posso entrare? Prego accomodati… - imitò un’ipotetica
conversazione che ci sarebbe dovuta essere perché ciò avvenisse. Blaise lo ignorò.
-
Qual è il problema Draco? –
- Attualmente sei tu che rompi. –
-
Dico sul serio…- continuò l’amico sedendosi sul letto del biondino – Se è una
cosa nervosa allora deve esserci qualcosa che ti da fastidio, forse
inconsciamente. –
-
Non c’è nulla d’inconscio nei miei problemi! – asserì Draco secco – La mia più grande preoccupazione è cosa mangiarmi a pranzo o come
sfottere Potter. Al momento tutto passato in secondo piano causa picc…- ma
non poté finire la frase perchè un singhiozzò forte gli mozzò il fiato e il
suono acuto riecheggiò nella stanza. Il biondo ispirò profondamente sia per non
far ripetere la cosa, sia per calmarsi – dicevo… - riprese – tutto è passato in
secondo piano per colpa di questo problema. –
L’amico
lo osservò cautamente. – Ma un motivo deve esserci! –
- Blaise tu sai spiegare perché io sono bello e intelligente
e invece Potter è uno sfigato?No? Allora vuol dire che non a tutto c’è una spiegazione! Rassegniamoci… -
-
Potter eh? – fece pensieroso.
- Che vorresti insinuare? –
-
Niente, niente. – sorrise – Comunque tu pensaci se
trovi qualcosa che ti da fastidio dimmelo, d’accordo? –
Lo
sguardo metallico del biondo assunse sfumature omicide come a voler sottolineare che l’unico vero problema era la presenza
dell’amico. Quindi fece spallucce e uscì dalla stanza.
Almeno quando era solo e rilassato riusciva a sopravvivere.
Nuovamente
isolato il biondino si buttò a capofitto nel suo status catatonico e si
addormentò.
Sperò,
silenziosamente, di non svegliarsi più.
L’indomani
iniziò a singhiozzare di buon mattino.
Respirando
profondamente e cercando di mantenere la calma di ingellò i capelli come suo solito, cosa che ultimamente
trovava inutile perché, per via dei sussulti continui, i capelli finivano
dappertutto tranne che al loro posto.
Sospirò
e si avviò per andare in classe, oggi avevano un orario pesantissimo e in più,
il semplice mettere piedi fuori dalla stanza gli dava
fastidio: non voleva sentire le voci ridacchiati degli stolti mezzosangue che
confabulavano divertiti alle sue spalle.
L’unica cosa che lo divertiva a scuola era
attaccare a litigare con Lenticchia e Potter, ma non osava immaginare come si
sarebbero sganasciati dalle risate nel frangente che, ad una battuta sarcastica,
se ne sarebbe uscito singhiozzante.
La
sua vita era tendente al declino.
Raggiunse
l’aula di pozioni per primo come al solito e si
accomodò al suo consueto posto, come sempre.
Era
solo in stanza e ringraziava il fato per quell’attimo
di silenzio e pace, ma la porta cigolò e, presto,
entro Harry Potter con passo indeciso.
I
due si guardarono intensamente, poi Potter raggiunse un banco qualsiasi e si
sedette ignorando il biondino.
Le
sensazioni che questi ebbe furono contrastanti, se da una parte lo ringraziava
di non averlo preso in giro o quant’altro, dall’alta
si domandava se gli fosse così indifferente da non provocargli nemmeno una
battutina di scherno.
Tra
l’altro non l’aveva nemmeno salutato, insomma, nemmeno un “buon giorno Malfoy”!! Questa era vera e propria maleducazione!!
Pensando
questo Draco avvertì quella familiare sensazione alla bocca dello stomaco e
sentì le budella saltargli fino in gola e, quindi singhiozzò rumorosamente, successivamente le budella tornarono al loro posto.
Imprecò
mentalmente e si affossò sul banco ignorando lo sguardo, quasi spaventato, del
moretto in stanza con lui.
Girò
la testa come ad ignorare di essere stato lui, mentre Harry continuava a
fissarlo con insistenza.
-
Come stai? – la voce del moretto risuonò ovattata nella
stanza, Draco si voltò interrogativo a fissarlo.
-
Eh? –
-
Il singhiozzo. Non ti è ancora passato? –
Non
servirono parole: Draco sussultò lievemente.
-
Evidentemente no. - asserì Harry. Draco scosse il
capo stressato e si stese sul banco esausto.
- Deve
essere difficile… - continuò il moretto.
Il
biondo fece un gesto semplice della mano – Sei un
genio, Potter! Se stato in grado di confutare l’ovvio
come sempre. –
-
Forse non ti farebbe male trattare gli altri con più rispetto sai? Forse e la
tua coscienza che, troppo sporca, cerca di avvisarti -
A
quel punto Draco scattò nel banco – Mi scusi sua signoria se i miei modi non
l’aggradano, ma ho ben altro a cui... – singhiozzò – pensare… -
Si
chiusero in un religioso silenzio per il resto del tempo, almeno finché tutti
gli studenti non giunsero per seguire la lezione.
Questa
fu noiosa come sempre, con la differenza che Draco osservava Harry combinare un
disastro dietro l’altro come non mai e sembrava decisamente
teso.
Non
era strano che Harry Potter fosse irrequieto a Pozioni, ma
questa volta combinava più guai del solito, senza contare che Piton pareva piuttosto agguerrito e, ad ogni errore,
toglieva una banca di punti ai Griffondoro.
Doveva
ammettere, però, che tenere la testa occupata a fissare cosa facesse il bambino
sopravvissuto lo distraeva dal suo problema e, in base
a ciò, era riuscito a riposare i nervi per un intera ora! Una specie di record
personale.
E
poi Potter era stato gentile….
Quando la campanella suonò tutti rinfoderarono i libri e scapparono
dall’aula, tranne ovviamente Malfoy che preferiva impiegarci più tempo
possibile così da non incrociare nessuno per i corridoi che potesse
infastidirlo.
Quando
tutta la classe scomparve all’orizzonte, Draco
comprese che ora poteva anche uscire, ma non tutti erano andati via.
-
Si? – fece osservando Harry Potter che gli si era accostato quietamente.
-
Sarò breve: ho bisogno di una mano a pozioni – annunciò secco.
Malfoy
piegò la testa di lato – E vorresti chiederla a me? –
-
Sei l’unico che possa aiutarmi. Hermione,
per quanto faccia, non è in grado… L’unico asso in Pozioni sei tu e mi serve aiuto come hai potuto constatare oggi. -
Il
biondo lo scrutò intensamente come a volergli leggere nel pensiero – Ma dico.. scherzi? –
-
No. -
-
Mi stai chiedendo davvero aiuto? –
-
E’ quello che sto facendo! –
Il
biondino incrociò le braccia al petto e continuò a scrutarlo – E non si usa l’educazione? –
-
Come? -
-
Nessuno ti ha insegnato a dire “per favore” Potter? –
Gli
occhi smeraldini del ragazzo si rabbuiarono leggermente – Per favore – sibilò
quasi rabbioso, chiede aiuto al biondo gli costava
davvero molto e si vedeva.
Malfoy
si godette questi istanti di pura epifania. Chiuse gli occhi come ad ascoltare
una musica dalle note piacevoli, poi riaprì le palpebre guardò Harry negli
occhi e annunciò tranquillo:
-
Neanche per sogno!-
-
Malfoy, ti prego! –
Draco
singhiozzò sonoramente, il silenzio cade tra i due.
- Anche se un Santo passasse e m’implorasse di aiutarti direi
di no, soprattutto perchè se, non l’hai notato, sono leggermente distratto da
altro e potrei esserti di poco utilizzo in queste condizioni -
- Se è per il singhiozzo non mi da fastidio. –
-
A me si! – scattò Draco furente – Mi sta facendo
impazzire e non penso di avere la capacità di concentrarmi o impegnarmi a far
capire qualcosa ad una zucca vuota come la tua! Solo ad immaginare lo stress
che ne conseguirebbe singhiozzo già da ora… - Draco
inspirò e espirò profondamente per scongiurare un attacco improvviso del suo
costante problema. Harry restò muto ad osservarlo.
Malfoy
si voltò verso di lui come a chiedergli cosa ancora ci facessi lì, ma noto qualcosa di strano. La sensazione alla bocca dello
stomaco vi era costantemente, ma la presenza del moretto lo distraeva e
lo…calmava!
Mentre si guardavano non avvertì alcuno stimolo, anzi, quasi si
dimenticò il suo problema.
Possibile
che…?
- Va bene – acconsentì d’un tratto Malfoy. Il moretto spalancò
gli occhi sorpreso – Ti aiuterò. Oggi alle tre alla stanza
delle necessità, non tardare! -
Harry
annuì – Grazie! – andò via.
Almeno
sapeva ringraziare…
Ormai
la frittata era fatta.
Malfoy
si rigirava i pollici seduto sul letto e guardava il
pavimento in legno con insistenza sussultando ogni tanto. Respirava come una
donna incinta e rimuginava sulla situazione: si era praticamente
condannato la giornata a passarla con Harry-
sono-sopravvissuto-per-rompere-i-coglioni-a-tutti-ma-soprattutto-a-Draco-Malfoy-
Potter!
Cosa
gli era balenato nella testa quando aveva accettato?
Si era concentrato su quell’unica boccata d’aria che,
a quanto era capace di credere, poteva essere avuto anche da un lieve
miglioramento! Insomma la presenza di Potter non centrava nulla di nulla di
nulla...DI NULLA con il suo
singhiozzo!
Respirò
ancora profondamente. Erano le 2.30…
Respirò
nuovamente.
Per
quando la sua memoria andasse a ritroso non rammendava
una sola volta in cui i due fossero rimasti davvero soli oltre a quella
mattina. Loro due doli? Ne sarebbe uscito vivo qualcuno? Già Draco stesso aveva i nervi a fior di pelle per ovvie ragioni, poi, Potter, a volte
era talmente ingenuo da fargli salire ancora di più i nervi...
Ich!
Dannazione!
Pensarci
lo faceva solo agitare ulteriormente…
Si
mise in posizione Zen e unì i medi e i pollici creando un cerchio. Chiuse gli
occhi e respirò profondamente. Ormai ogni minima cosa potesse alleviare anche
solo leggermente il suo disturbo era ben accetta.
Le
2.45 meglio andare un po’ prima per preparare la stanza. Se lasciava
fare a Potter magari avrebbe tinto tutto di rosso e di oro e allora via al soffocamento,
e stavolta non per via del singhiozzo ma per sua stessa saliva!
Draco
si alzò e iniziò a camminare…
Meglio
andare.
Continua…
Note:
La
mia amica leggendo la storia ha commentato dicendo “si vede che è vissuto”
esatto, si nota che scrivo per esperienza personale?XD
Avendolo
avuto per 16 lunghi giorni e in procinto di tornare...(da una settimana circa)
Ultimamente poi è scoppiato il bum!O.O Tutti con il singhiozzo olè!
Uff…ich! ç__ç
Doveva
essere una short, ma…mi rompevo a farla trooooppo lunga quindi eccovela
divisa!
A
presto!^.^ Venerdì ho l’esame di giuda, fatemi un in bocca al lupo!