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Autore: The_Cannie    07/08/2012    0 recensioni
"Finalmente due si immobilizzarono: Cato aveva afferrato il ragazzo del distretto 12 e gli teneva la testa intrappolata in una morsa. Natasha trattenne il fiato. La ragazza in fiamme gridò il nome del compagno e mirò con l'arco al viso di Cato."
Un racconto di pochi capitoli dal punto di vista di Natasha, la fidanzata di Cato. Contiene spoiler sul finale del libro.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cato

 

Ormai non aveva più unghie da mordere. Quando sentì il sapore metallico del sangue in bocca si riscosse abbastanza per appoggiare le mani in grembo e avvolgere le dita ferite nella gonna nera.

L'enorme schermo che stava fissando insieme agli altri dalla mattina precedente era quasi completamente scuro; ormai i ragazzi che lottavano erano immagini confuse. Finalmente due si immobilizzarono: Cato aveva afferrato il ragazzo del distretto 12 e gli teneva la testa intrappolata in una morsa. Natasha trattenne il fiato. La ragazza in fiamme gridò il nome del compagno e mirò con l'arco al viso di Cato. Avrebbe davvero avuto il coraggio di colpirlo col rischio che il suo innamorato cadesse tra gli ibridi? Attorno a Natasha molti continuavano imperterriti con i loro incitamenti, ignari del suo terrore. Cato, col viso insanguinato, ghignò. Quel poco di sanità che sembrava aver posseduto era sparita completamente dalla morte di Clove, da quando aveva scoperto di non poter vincere.

 

Quando era stato fatto l'annuncio Rode aveva detto subito che era impossibile che ci fosse più di un vincitore e che, per quanto potessero portare avanti la storia degli “innamorati sfortunati”, non potevano cambiare le regole solo per gli spettatori della capitale. Natasha l'aveva fissato con gli occhi sgranati e suo fratello le aveva stretto con calore una spalla.

Quindi era ancora possibile per Cato vincere? Se non si fosse arreso e avesse ragionato sarebbe potuto arrivare anche lui alla stessa conclusione di Rode, dopotutto non era uno stupido.

 

Natasha non sentiva ciò che Cato stava dicendo per via degli ululati e dei ringhi che provenivano da sotto la cornucopia, ma sembrava che la ragazza in fiamme fosse estremamente indecisa sul da farsi. Natasha implorò nella sua testa: “Ti prego, ti prego!”

Improvvisamente un ibrido saltò abbastanza in alto da sfiorare la caviglia della ragazza. Un urlo silenzioso riempì la mente di Natasha quando la ragazza del dodici abbassò l'arco e Cato potè finalmente agire: con una torsione fortissima ruotò la testa del ragazzo innamorato. Mentre il corpo cadeva la ragazza lanciava la sua freccia, che sfiorava Cato alla gamba e si perdeva nel buio. Lo slancio di Cato fu abbastanza veloce da permettergli di raggiungere la ragazza prima che potesse estrarre una seconda freccia. Si limitò a spingerla, a farle perdere l'equilibrio, quanto bastava perchè scivolasse tra gli ibridi. Il cannone per il ragazzo si era sentito a malapena, mentre le urla della ragazza si levarono per diversi minuti prima che il boato annunciasse la sua morte, mentre Cato, sdraiato sulla Cornucopia, rideva in maniera maniacale.

 

Natasha non ai alzò con gli altri a festeggiare. Rimase seduta immobile a fissare con sguardo vacuo lo schermo, il viso di Cato stravolto dalla follia. Non poteva muoversi, non avevano ancora annunciato il vincitore. Poi rimbombò la voce del capo degli strateghi. Cato aveva vinto, il regolamento non permetteva la vittoria di due tributi, quindi il precedente cambio di regole era revocato. Cato stava tornando a casa.

Sotto schock Natasha iniziò a piangere mentre il bambino, disturbato dalle forti emozioni, scalciava nel suo ventre.

  
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