Notte senza luna
“Hai
bisogno di un passaggio, Black?”
Sirius non diede segno di
riconoscere la figura che gli stava di fronte, appoggiata ad una
vecchia moto.
“Sono io, idiota. Stai a vedere che sono più
brava a camuffarmi di quanto credessi...” Marlene si tolse il
casco, rivolgendo una smorfia al suo interlocutore. I capelli
arruffati ricaddero sulla vecchia giacca di pelle che indossava,
coprendole le spalle.
“Come ti sei conciata?” domandò
Sirius, osservando il casco con interesse. “Con quel coso hai
una testa più grande di quella di Andy Cley al quinto
anno!”
“Penso che non ti chiederò cos'hai fatto
alla testa di questo povero Andy. Vivo meglio
nell'ignoranza...”
“Ehi, non sono stato solo io!”
protestò lui. “Oltretutto l'idea l'ha avuta James,
e...”
“Non voglio sentire altro, grazie,” lo
interruppe Marlene. “Allora, lo vuoi questo passaggio o hai
intenzione di rimanere qui fuori tutta la notte? Moody vuole rimanere
all'Ordine a far la guardia, potrebbe scambiarti per un Mangiamorte e
lasciarti stecchito sul marciapiede.”
“E tu al mio
funerale saresti inconsolabile, vero?”
“Certo, mi
strapperei tutti i capelli e dovrebbero sedarmi per impedirmi di
buttarmi nella tua fossa.”
“Sei davvero un tesoro,
McKinnon. A questo punto non mi rimane che accettare la tua offerta,
sarebbe scortese se tornassi a casa per conto mio.”
“Molto
scortese.” Marlene estrasse la bacchetta, fece comparire un
secondo casco e glielo lanciò. “Sei già stato in
moto, vero?”
Sirius la guardò con aria stranita. “É
già tanto che me la sappia cavare con la metropolitana, se
proprio devo. Sono un Black, te ne sei dimenticata? La mia famiglia
non è esattamente appassionata di mezzi di trasporto babbani,
e nemmeno io se devo essere sincero.”
“Davvero?
Non l'avrei mai detto...”
“Mia cugina Bellatrix ha
cercato di dare in pasto alla Piovra la professoressa di
Babbanologia. Mia zia era così orgogliosa quando l'ha saputo
che si è messa a piangere.”
“Non c'è
bisogno che mi racconti le imprese dei tuoi parenti, me le ricordo
perfettamente. Bella Black era famosa per i suoi scherzetti... è
un talento di famiglia, da quanto ho capito.”
Sirius rise.
“Touché,” ammise.
“Ora datti una mossa,
Black, non ho intenzione di perdere un altro minuto per colpa tua!”
Marlene salì a cavalcioni della moto, impaziente.
“Agli
ordini,” rispose l'altro, sistemandosi dietro la ragazza e
cingendole la vita.
“Se osi anche solo sfiorare altre parti
del mio corpo con quelle tue manacce giuro che ti faccio cadere da
almeno venti metri,” gridò Marlene, sovrastando il
rumore assordante del motore.
“Sarebbe molto interessante
sapere come riusciresti a farlo,” ribatté Sirius, senza
accennare ad allentare la presa. “Da quando in qua le moto
babbane possono volare?”
“Da quando ci ho messo le
mani io, Black.”
“Perché ho la sensazione che
questo viaggio finirà davvero
con me morto stecchito da qualche parte?”
Marlene si voltò
e gli rivolse un sorrisetto soddisfatto, prima di partire verso la
notte senza luna.
* * * * *
NOTE
Lo
so, lo so, c'è quella storiella scritta dalla Rowling in cui
James e Sirius scappano dalla polizia grazie alla moto volante. Ho
letto da qualche parte che la suddetta storia è ambientata nel
1977, prima che i Malandrini si diplomassero. Per me Marlene è
più grande di loro, quindi questo non farebbe quadrare i
conti... ma concedetemi la licenza, mi piace immaginare che sia stata
lei a far appassionare Sirius al mondo delle moto volanti :D
Sempre
per il fatto che nella mia visione personale Marlene ha sette anni in
più, dice di ricordarsi bene di Bellatrix perché erano
ad Hogwarts più o meno nello stesso periodo.
Alla prossima!
Flea.