Non solo
Azzurro ~
In ogni ragazza c’è una Principessa...
E per ogni Principessa,
c’è sempre un Principe...
Una
bambina con i codini e il costumino rosa giocava sulla spiaggia vicino al mare.
Lei
sorrise e prese con una mano una palettina e con l’altra la sabbia scura e
bagnata.
Modellò
una piccola montagnetta con due torrette ai lati e
infine, posizionò una bandierina al centro.
-Ecco!-
Esultò guardandolo – Qui abiteianno intieme il pincipe e la pincipetta.- Disse compiaciuta battendo le manine.
-Ciao
coa fai?- Disse una vocina dietro di lei.
Un
bambino castano e dagli occhi grigio verde la guardò.
–Un
cattello. =3- Ribatté semplicemente la bimba.
-Da
gueia? *O*- Proruppe il bambino con entusiasmo.
-No
è il cattello della pincipetta.-
Rispose lei.
-E
la pincipetta non vole
nettuno che la difende?-
La
bambina annuì contenta.
-Ti.
Il pincipe atturro.^^-
Disse sorridendo.
-Io
sono cavaiere nero!- Esclamò tutto fiero.
-Cavaiere nero cattivo! >o<- Disse
imbronciata la bambina.
-Voio pincipetta >w<-
-No!
Lei ama pincipe!-
Lui
sorrise arrossendo un pochino.
-Ma
ameià cavaiere nero...pima o poi..u//u-
La
bambina si voltò verso di lui, facendo muovere i codini biondi e puntando gli
occhi azzurrissimi nei suoi.
-Cavaiere nero no
cattivo! Lui è coia..coiaggioso!-
Replicò il bambino battendosi il pugno sul petto.
Ma
facendolo mosse la sabbia quel che bastava per dividere in due il castello di
sabbia.
-Il
mio cattello!- Urlò la biondina mettendosi a
piangere.
Lui
rimase di sasso e per poco non si mise a piangere anche lui.
-Cusa..io aiuta!- Mormorò mortificato abbassandosi
per aggiustare il castello.
Unì
le due parti con le mani facendolo tornare come prima.
La
bambina sorrise raggiante.
-Ecco
ora pincipetta non piange più.- Sorrise con una luce
particolare negli occhi.
-Mh X3- La bimba aprì le braccia e lo cinse in un
abbraccio.
Lui
ricambiò tutto contento.
-Alloa pincipetta ama un po’
cavaiere nero?-
-Ti-
Esclamò la bambina stampando un bacio sulla sua guancia.
Lui
ridacchiò e arrossì.
-Cavaiere nero ama tanto pincipetta...-
Marina
attraversò una stradina di paese, asciugandosi il sudore che le imperlava la
fronte.
Il
sole era fortissimo quel giorno e anche solo fare due passi all’aperto era
impossibile! Ma in fondo, erano a metà di Giugno...
-Che
caldo..- Sbuffò lei, levandosi i capelli biondi dalle spalle.
In
quel momento passò di fronte al viale alberato del parchetto vicino casa sua.
-Ahhh ombra!- Esultò come una bambina correndo
attraverso il cancello aperto.
Trovò
un posticino vicino alle giostre del parco.
Lei
si sedette accanto alla buca della sabbia e vide dei ragazzi giocare a calcio
sul campetto arso dal sole.
-Ma
come diamine fanno a giocare lì..-Commentò, sbuffando per il caldo e l’afa.
Lei
si sedette nella buca della sabbia e cominciò a fare una piccola collina.
Lei
rise.
-Quanti
anni è che non faccio un castello di sabbia?- Si chiese, cominciando a
prenderci gusto.
La
bagnò con dell’acqua e modellò un castello. Fece due lunghe torrette
affusolate...
-Ah...ecco..- Mormorò quando proprio in quell’istante, una
palla a gran velocità raggiunse il suo castello, facendolo a pezzi.
Lei
riuscì per poco ad evitare la sabbia che si alzò da terra.
-Ahh..mhh perfetto...-
Borbottò seccata prendendo la palla.
-
Scusa ti sei fatta male?- Domandò un ragazzo avvicinandosi a lei di corsa.
Marina
alzò lo sguardo.
Era
un ragazzo molto alto dai capelli castani.
Non
poté fare a meno di sorridere.
-Ma
che fai i castelli di sabbia?- Rise divertito.
Lei
gonfiò le guance.
-Era
solo per passare il tempo! Stavo morendo di caldo e volevo solo stare un po’
all’ombra...- Mormorò cercando di risultare disinteressata.
Ma
non riusciva a parlargli guardando altrove.
-Ah
davvero? Ti va di giocare?- Le propose indicando il campetto.
Lei
restò perplessa. Ma dove si è vista una ragazza che gioca in una squadra di
calcio di maschi?
-Ahh no..grazie..-
Lui alzò le spalle.
-Ok...ragazzi
io passo!- Gridò voltandosi indietro e lanciando loro la palla.
I
ragazzi saltellarono per il campo, fischiando e ridendo sguaiatamente.
-Ehh Matte ha trovato la figa!- Disse uno in
lontananza.
La
ragazza non se ne stupì troppo.
-Simpatici
i tuoi amici...- Disse sarcastica.
-Ahaha si vero?- Commentò abbassandosi e
molleggiandosi sugli avampiedi.
Poi
allungò una mano sulla sabbia.
-Dai
ti aiuto a sistemare il castello...me la cavo abbastanza...-
Marina
si stupì e restò a guardarlo.
Era
così gentile..incredibilmente sudato e..
Incredibilmente
carino...
-Te
la cavi abbastanza? Ma che cavolo dici?- Rise di gusto lei.
Lui
la seguì.
-Beh?
Sono bravo coi lavori manuali!- Replicò come a difendersi, ma in realtà le
reggeva il gioco.
-Ok
ok!- Lei si arrese e cominciò ad aiutarlo col castello.
Aveva
delle mani molto belle anche se era un ragazzo...
-Ma..-
Quella scena...
-Mh?- Mormorò lui.
Non era nuova...
Lei
si bloccò e lo guardò meglio.
Lui
alzò lo sguardo verso di lei, come a chiederle cosa c’era che non andava.
Non era...
-Ah
già! Scusa non mi sono presentato! Io mi chiamo Matteo, piacere!- Disse
porgendole la mano.
Lei
sorrise e la strinse.
-Marina...piacere
mio...- Disse quasi sussurrando, facendo sfuggire al ragazzo un bellissimo
sorriso.
La
bionda lo guardò confusa.
-Tu
sei...quel bambino...- Borbottò come tra sé stringendo gli occhi.
-Cosa?-
-Il
cavaliere nero!- Sussultò indicandolo con enfasi.
Matteo
la guardò stranamente.
-Cosa?
Che dici?-
Lei
si rabbuiò. Scosse la testa.
-Ah
no..nulla...scusa...-
Il
ragazzo si mise improvvisamente a ridere.
-Principessa
sei cresciuta molto...- Disse con uno sguardo penetrante.
Lei
si ritrovò a fissare i suoi occhi verdi.
-Ah...sei
tu? Allora non mi sbagliavo!- Ribatté cercando di ignorare il modo in cui
l’aveva guardata.
-Ehehe già! Allora...hai già trovato il tuo Principe?-
Chiese. La sua voce si era fatta improvvisamente profonda.
-Ah...no...-
Rispose facendosi scappare un sorriso.
A
che stava giocando?
Lo
vide sorridere.
-Ah..allora
il Cavaliere Nero mediterà sul da farsi...- Rise, prima di terminare la forma
del castello. –Ecco fatto.- Matteo si alzò, sbattendo le mani per rimuovere la
sabbia.
Poi
la guardò. Lei aveva due occhi azzurri stupendi.
-Ci
laviamo le mani alla fontanella?- Propose, mentre lei annuiva.
I
due misero insieme le mani sotto il getto d’acqua.
Il
silenzio era imbarazzante...
-Senti
ti va se ci vediamo?- Spezzò il ghiaccio lui.
La
ragazza finì per arrossire lievemente.
-Ci
stiamo vendendo...- Disse per ironizzare.
Il
ragazzo sorrise. I capelli grondavano ancora.
-Ok...suonava
da no...- Borbottò levando le mani dalla fontana.
Lei
ebbe un brivido. Non faceva un caldo terribile?
-S..scherzavo!
E’ ok...- Si corresse Marina asciugandosi come poteva.
-Sul
serio? Non ti secca star soli?-
-No...-
Gli sorrise lei guardandolo.
Era
davvero troppo carino...
-Evvai! Volevo portarti in un posto...- Disse vago
dopo aver esultato.
-E
dove?-
-Sorpresa!-
Rispose facendo la linguaccia. –Allora passo da te stasera?- Sorrise.
Marina
si ritrovò a ricambiare il suo sorriso.
-Ok...-
Disse semplicemente.
Lui
fece per allontanarsi.
-Ah
si non metterti tacchi o cose del genere, ok?-
La
ragazza rise, che richiesta strana!
-Come
vuoi tu...- Rispose poi guardò l’ora sul display del cellulare. –Ah com’è
tardi! Devo andare a prendere mia sorella all’asilo...ci vediamo più tardi.-
Sorrise, salutandolo con la mano ed uscendo dal parco.
Marina
si strinse alla schiena di Matteo, imbacuccata in quel casco che la faceva
soffocare.
Dove
la stava portando? Aveva continuato a pensarci, ma non riusciva davvero a
capire...
Stavano
uscendo dalla periferia del paese e andando verso la campagna.
Non avrà mica intenzione
di farmi del male...?
Lei
si trovò a rabbrividire.
-Mh? Che c’è hai freddo? Se vuoi rallento...-
Chiese lui, percependo la sua incertezza.
Marina
rimase sorpresa.
No,
non poteva essere...era così dolce...
Strinse
di più la presa attorno alla sua vita.
-No...è
tutto ok...- Gli rispose, facendolo stare tranquillo.
Lui
sorrise felice. Lo aspettava da tanto...
-Siamo
quasi arrivati...- Mormorò.
Matteo
fermò la vespa in un luogo tranquillo, il cui unico rumore era quello delle
cicale estive e delle foglie che si spiegazzavano al soffiare del vento.
Non
sembrava nulla di che...
Marina
si levò il casco e scese dalla moto.
-Ma
che cavolo di posto è...- Disse, prima di tapparsi la bocca.
Il
ragazzo castano rise e lasciò il casco sulla moto.
-Vieni.-
Esclamò rassicurante, prendendola per mano.
Lui
la fece entrare nel cunicolo di alberi di quel piccolo bosco senza lasciarla
andare.
-Ci
sei?-
-Si,
ma in che posto mi stai...-
-Eccoci...-
Disse vittorioso.
Erano
anni che non ci veniva.
Marina
restò a bocca aperta.
Era
un campo di fiori bianchi immerso in una pineta e abitato da una colonia di
lucciole.
Queste
facevano una luce fioca che si mischiò a quella del cielo ancora chiaro, appena
dopo il tramonto.
Era
uno spettacolo bellissimo.
-Ma
è..incredibile...- Disse meravigliata, poi si voltò verso di lui.
-Grazie
Matte...- Sorrise, con le guance chiare lievemente rosse.
-Marina...-
Deglutì, guardandola negli occhi.
Lui
avvicinò il viso al suo e le labbra si toccarono automaticamente.
Dapprima
dolce, il bacio divenne più audace non appena il ragazzo dischiuse le labbra di
lei.
Le
lingue si incontrarono e cominciarono ad aggrovigliarsi, esattamente come le
dita delle loro mani strette in una dolce morsa.
Lui
si staccò, fissandola nelle pupille color del cielo.
-Allora,
ti piace almeno un po’ il Cavaliere Nero?-
Lei
rise.
-Mi
piace da impazzire.- Sussurrò baciandolo.
Ora la Principessa si è
innamorata,
E ha trovato il suo
Principe. ♥
Per
la storia ringrazio una mia cara amica.
Baci,
Kuro~♥