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Autore: Lushia    09/08/2012    1 recensioni
La vita di una giovane Arina, costretta a crescere immersa nella vita quotidiana di una famiglia mafiosa, con i suoi problemi adolescenziali e le situazioni strane e nonsense che la circondano.
La sua allieva, una bambina di sette anni tutto pepe che non riesce a stare un attimo tranquilla assieme ai suoi amichetti.
Cosa è accaduto in passato e cosa accadrà?
Genere: Avventura, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'KHR! 11^ Famiglia'
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Target 6 - Una lezione importante

cover

Arina e Nozomi lanciarono per aria le loro borse e iniziarono a correre allegramente, saltellando e ridendo assieme con talmente tanta sincronia che sembravano quasi coordinate.
La bionda si gettò a terra e abbracciò la sabbia con amore, felicissima di essere finalmente libera dalla scuola e dai compiti per potersi dedicare un po' a sé stessa.
Gli altri due bambini raggiunsero rapidamente le due, sulla linea che divideva la spiaggia dal mare limpido, sedendosi accanto a loro a osservarlo quasi rapiti.

- Mare, mareeeee! - urlò Fabio, euforico.

La spiaggia era un piccolo paradiso circondato da scogliere, nascosto e protetto alla vista di occhi indiscreti.
Non era poi così tanto piccola, in realtà era abbastanza grande per poter ospitare i membri più importanti della famiglia Vongola e gli annessi parenti. Quella stessa spiagga veniva frequentemente usata per le vacanze estive del boss e dei suoi guardiani, quando non partivano per crociere o vacanze in giro per l'Italia e all'estero.
La spiaggia era pulita e ben tenuta, il mare era sempre limpido e tenuto continuamente sotto controllo dagli esperti, proprio perchè si trattava della spiaggia privata dei Vongola.

Il rumore degli ombrelloni che venivano aperti fecero quasi sussultare i ragazzi. La bionda si voltò dietro di sé, notando che il guardiano della pioggia di Decimo, Yamamoto Takeshi, ne stava aprendo alcuni, aiutato dal guardiano della tempesta, Gokudera Hayato.
Lambo, aiutato da I-Pin, stava aprendo il suo alla destra dell'entrata, proprio accanto all'ombrellone centrale dove Vongola Decimo, Sawada Tsunayoshi, si stava sfilando la camicetta, aiutato da sua moglie Kyoko.
In un ombrellone poco più a sinistra si era già sistemato Ryohei, il fratello di Kyoko e zio di Nozomi, il quale si era già spogliato e si trovava steso su un asciugamano sotto il sole cocente indossando degli occhiali da sole. Accanto a lui, sua moglie Hana stava spalmando un po' di crema solare sulla spalle del loro figlioletto Kotaro, che giocava con la sabbia.
Sotto un altro ombrellone, poco più in là, si era sistemata una splendida donna dai capelli violacei che indossava un bikini provocante, la quale si stava sistemando i capelli.

Arina osservò tutti con curiosità, quella situazione per lei non era una novità. Tutte le estati passavano un po' del loro tempo libero su quella spiaggetta e sin da quando aveva poco più di un anno, quando venne presa in affidamento da Decimo, aveva vissuto a stretto contatto con loro e aveva assistito regolarmente a scene simili.
Sapeva anche che mancava un guardiano all'appello, Hibari Kyoya. L'uomo in questione era il guardiano della nuvola di Decimo, ma non era con loro e non aveva un rapporto molto aperto con la famiglia. Quando Arina li vedeva assieme, nonostante sembrasse che l'uomo portasse rispetto a Decimo, teneva le dovute distanze, restando abbastanza distaccato e non partecipava mai alle gite e alle vacanze.
Era assai raro incontrarlo alla magione poiché aveva sempre qualcosa da fare, ma quando accadeva era spaventoso. Sembrava emettere un'aura inquietante e soffocante, chiunque lo incontrava si preoccupava della propria incolumità.

Tornò a voltarsi e notò che Nozomi era euforica, aveva iniziato a saltellare come un'ossessa assieme a Claudio e a Fabio. La bionda sapeva che la sua allieva aveva finalmente terminato i compiti delle vacanze che lei le aveva imposto di fare subito, così avrebbe finalmente potuto avere il resto dell'estate completamente libera. Come premio per la sua promozione e per aver svolto correttamente il suo dovere, quel giorno suo padre aveva deciso di portarla a mare assieme a tutta la famiglia.
Arina sapeva che Decimo era molto impegnato ultimamente, perciò quella giornata era davvero un premio speciale che era riuscito a distoglierlo per un po' dai suoi importanti impegni.
Aveva saputo dalla sua amica I-Pin che la famiglia, assieme a molte altri alleati, stava cercando soluzioni per contrastare una compagnia che voleva entrare nel loro territorio per compiere delle malefatte.
Inoltre, Decimo era anche sulle tracce dell'assassino dei suoi genitori.

Sospirò, dopotutto non doveva e non voleva pensarci. Se l'uomo aveva deciso di passare una bella giornata in famiglia al mare significava che quel giorno dovevano svagarsi tutti quanti, nessuno escluso.

Nozomi stava ancora saltellando quando la donna dagli splendidi capelli chiari non si avvicinò a lei e la fermò, ponendole le mani sulle spalle.
- Fermati, tu! Non vorrai buttarti a mare con tutti i vestiti, spero. - Kyoko aveva un'espressione abbastanza seria ma Arina sapeva che stava scherzando e, infatti, il suo sguardo si rasserenò pochi istanti dopo, quando la figlia mise il broncio.
- Ma perchè?! E' divertente!! -
- Su, su, Nozo-chan, perchè non mostri a tutti il tuo bellissimo costumino che la mamma ti ha comprato? -
La donna aiutò la bambina a sfilarsi il suo vestitino bianco, mettendo in mostra il suo costume azzurro infiocchettato. La piccola arrossì.
- Waaa che carina, Nono! - esclamò Claudio.
I due bambini osservarono la brunetta dalla testa ai piedi e il rosso iniziò anche a ridacchiare, mentre la donna piegava il vestitino appena sfilato alla figlia.
Claudio e Fabio si levarono velocemente le magliette e i pantaloncini, buttarono per aria le scarpe e saltellarono verso l'acqua assieme a Nozomi, mentre Arina raccoglieva i vestiti che i due maschietti disordinati avevano lasciato in giro.
- Mi raccomando, non vi allontanate dalla riva! - urlò lei, mentre osservava i tre buttarsi in acqua. Lanciò uno sguardo ad Arina che annuì, sorridendo.
- Ci penso io, Kyoko-san! Se si azzardano ad allontanarsi li picchio. - spiegò Arina, convinta.
La donna rise teneramente.
- Hai il permesso di sculacciare quella peste di mia figlia, se disobbedisce! -
- Con molto piacere! -

La bionda si sfilò il vestitino che copriva il suo bikini color smeraldo, Kyoko lo prese dolcemente dalle sue mani e glielo piegò, riponendolo assieme ai vestiti dei bambini sotto al loro ombrellone, dove Decimo si era già posizionato sull'asciugamano accanto a quello di Kyoko e stava osservando i bambini in acqua che si schizzavano rumorosamente.
- Ma guarda come si divertono, nemmeno il tempo di arrivare. - disse Tsuna.
- Nozo-chan non vedeva l'ora, dopotutto per i bambini l'estate è sacra. - disse lei - Per loro significa mare, sabbia e divertimento. -
- Ah ah, mi ricorda i tempi in cui anche noi andavamo a mare per rilassarci e divertirci. -
- uh, con Gokudera-kun e gli altri? Li ricordo anche io, quei tempi. Ma eravamo più grandi di Nozo-chan. -
Decimo rise.
- Ma in acqua diventavamo tutti dei bambini. -
- Oh, su questo non c'è alcun dubbio! -
La donna prese posto sull'asciugamano rosa accanto a quello del marito, iniziò anche lei a osservare la figlia e gli amichetti che giocavano, ormai raggiunti dalla giovane Arina che aveva iniziato una gara di nuoto. Il gruppetto stava ormai allegramente nuotando da una parte all'altra della spiaggetta.

Erano tutti e quattro abbastanza bravi e si stavano divertendo. Fabio si fermò all'improvviso, restò ad osservare un punto indefinito finchè gli altri tre non si voltarono verso di lui.
- Ehi, che succede? - chiese Claudio.
- Uh, c'è qualcosa tra gli scogli! - indicò il bambino - Laggiù, vedi? -
Arina e Nozomi si fermarono e Claudio raggiunse rapidamente Fabio.
- Non importa, non allontanatevi! Potreste farvi male! - disse Arina.
- Aspetta, voglio solo sapere cos'è! - il bruno sembrava incuriosito.
- No, no! E' troppo pericoloso! - ribatté lei - Ehi, Fabio! -
La bionda, nervosa, lanciò un'occhiata verso la spiaggia. Nessuno sembrava guardare dalla loro parte e gli unici più vicini erano Lambo e I-Pin, che ridevano sulla riva ma senza prestare loro attenzione.
- No, maledizione. -

Il bambino stava avanzando verso lo scoglio, seguito da Claudio e Nozomi. Arina, che fortunatamente era più veloce dei tre, li sorpassò e si fermò dinanzi a loro.
- Fermi, bambini! Ma siete matti?! Se vi avvicinate agli scogli vi potreste far male! -
- Ma... ma... - Fabio la guardò con occhi languidi ma la bionda scosse il capo.
- Lasciate fare a me, voi allontanatevi da qui. -
Con un'espressione delusa, Fabio e Claudio indietreggiarono mentre Nozomi restò ad osservare Arina con un'espressione adirata.
- Nozo... vai indietro. - disse la ragazza.
- No. Perchè vuoi fare sempre tutto tu? Potevamo vedere anche da soli, quella cosa l'ha vista Fabio prima di te, non è giusto! - la piccola si lamentò.
- Non si tratta di giusto o ingiusto, siete troppo piccoli per spingervi laggiù. Se volete, ci arrivo io, altrimenti lasciamo stare e torniamo a giocare. -
- Non siamo piccoli! Per chi mi hai presa, ho sette anni io! -
- Oh, sette anni, certo. Sei davvero adulta a sette anni, sai? - Arina alzò gli occhi al cielo.
- Ma mi prendi in giro?! Non sto scherzando, pensi che sia così da adulti nuotare fin laggiù a vedere cosa diavolo c'è sullo scoglio? E' una cazzata! -
- EHI! Modera i termini, Nozo! Chi ti ha insegnato queste parole? Sei maleducata! -
- Guarda che a scuola quasi tutti parlano così, non è colpa mia! -
- E da quando in qua tu fai quello che fanno gli altri? Non eri diversa? Non eri migliore di loro? -
- L'ho fatto perchè mi hai fatto arrabbiare! -
- Arrabbiare, dici? E ti pare una buona scusa per parlare così?! -
- Smettila, non mi parlare come se fossi una bambina! -
- Tu SEI una bambina. Sei piccola, sei inesperta e non capisci ancora nulla! -
- IO non capisco nulla?! E tu che nemmeno ti sei presa la briga di scoprire chi aveva fatto del male ai tuoi genitori? Tu sei stupida! - sbottò la bambina.

La bionda non osò credere alle sue orecchie, osservò la bambina con rabbia e quasi non volle prenderla e sculacciarla seriamente.
Ogni tanto capitava che le due litigassero, ma non era mai successo che Nozomi dicesse certe cose, né era successo che lei perdesse le staffe in quel modo a causa sua.
- Come diavolo ti permetti di dire queste cose riguardo la mia famiglia?? Dovresti tenere a freno la lingua e stare al tuo posto, non ti intromettere nella mia vita! - Arina era furiosa, ormai non riusciva nemmeno più a controllare le sue grida.
- Non sono io che mi sono intromessa nella tua vita, sei tu che ti sei intromessa nella mia! - ripose a tono.
- Che roba vai dicendo, mocciosa?? Sei tu che ti stai facendo i fatti miei e mi stai giudicando! Te che sei una marmocchia che va ancora alle elementari! Non mi faccio giudicare da una mocciosa, io! -
- Non sono una marmocchia e io giudico chi voglio, chiaro?! Tu ti sei intromessa nella mia vita, ti prendi sempre tutti i meriti da papà quando fai qualcosa di figo, e se io faccio qualcosa di buono i meriti li prendi sempre tu! - Nozomi tremava di rabbia.
- E' ovvio che tuo padre si sia congratulato con me per i tuoi voti, chi pensi che ti abbia seguito per tutto l'anno scolastico, costringendoti a fare i compiti nonostante dovesse studiare anche per sé stessa? -
- Non avevo bisogno di fare quegli inutili compiti, sapevo già tutto! Io so già tutto perchè ho imparato tante cose da Primo-sama! -
- Smettila di parlare di quegli stupidi sogni! Ti stai friggendo il cervello, non parli di altro!! -
- Io parlo di quel che cazzo voglio! -
- Nozo! Piantala o lo dico a tuo padre! -
La bambina sussultò, una lacrima rigò il suo viso e quasi non scoppiò a piangere.
- Perchè... perchè tu sai solo andare da papà a dire le cose!! Se faccio qualcosa di male papà mi sgrida, se faccio qualcosa di buono papà fa i complimenti a te! Papà vuole più bene a te che a me, mi stai portando via il mio papà, ti odio!! -

La bionda non riuscì a controbattere l'ultima affermazione e restò ad osservare la bambina mentre nuotava verso la riva. La brunetta fuggì via in lacrime, raggiungendo l'estremità sinistra della spiaggia.
Arina lasciò perdere l'oggetto misterioso dietro gli scogli e nuotò anche lei verso la riva, sedendocisi pensierosa.
Era davvero quello ciò a cui Nozomi pensava continuamente?
Arina non sapeva cosa volesse dire avere un padre e, in effetti, voleva bene a Decimo come se lo fosse.
Stava per caso rubando il suo affetto a Nozomi? Era vero che Decimo si complimentava con lei quando Nozo aveva voti alti e quando faceva qualcosa di buono, poiché era lei che le insegnava e si occupava di lei come una vera tutrice.
Ma Nozo non riceveva forse anche lei la sua bella dose di complimenti?
Davvero non riusciva a spiegarselo.

Kyoko si sedette accanto a lei. Arina non si smosse, era immersa nei suoi pensieri.
- Avete litigato abbastanza, a quanto pare. -
La bionda si ricordò che la piccola era scappata piangendo e si guardò intorno alla sua ricerca, sperando non si fosse fatta male o non fosse finita in qualche posto pericoloso.
Capì all'istante che, nonostante il litigio e la sua rabbia per l'essere stata giudicata da una bambina, teneva davvero molto a Nozomi e alla sua incolumità.
Era vero che i litigi servivano a comprendere quanto ci si volesse bene, e lei aveva capito che Nozomi aveva frainteso la situazione e credeva erroneamente che Arina volesse portarle via suo padre.
In quel momento si era sentita una stupida per non aver mai compreso qualcosa di così importante. Voleva correre ad abbracciarla per rassicurarla, dicendole che suo padre amava lei e che non doveva temere nulla.
Continuò a cercarla con lo sguardo, preoccupata.

- Tranquilla, c'è Tsu-kun con lei. - la donna aveva compreso perchè la ragazza era così preoccupata e aveva risposto al suo sguardo.
- … Kyoko-san... io penso che Nozomi... si sia fatta un'idea sbagliata... -
- uh? Cosa ti ha detto? -
- Ecco... non capisco... ma dice che Decimo vuole più bene a me che a lei perchè si complimenta con me... ma Decimo fa anche molti regali e si complimenta altrettanto con lei... insomma, non è che la trascuri... ma allora perchè ha detto quelle cose? -
La donna sospirò, osservando il mare.
- Sai, Arina-chan, i bambini hanno molto bisogno dei genitori perchè sono le loro colonne portanti. Nozo-chan ha bisogno di suo padre perchè per lei è “il suo eroe”, e nonostante non la trascuri è gelosa del fatto che condivide il suo affetto anche con te. -
- Ma... ma non è che mi vuole più bene di lei, cioè... -
- Sicuramente no, ma ai suoi occhi tu sei speciale per suo padre così quanto lei, ti vede come una sorta di rivale che vuole approfittarsi dell'affetto del padre e che potrebbe portarlo via... e penso che a sostegno della sua gelosia ci sia la scoperta che tu non hai i genitori. -
- … cosa posso fare? -
- uhm... penso che tu debba farle capire che sei sua amica, una sua preziosa amica, e che può fidarsi di te. -
- Non saprei proprio... adesso è così arrabbiata... -
- ...uh? C'è qualcosa laggiù? - lo sguardo di Kyoko si levò verso gli scogli, dove i ragazzi stavano nuotando poco prima.

Senza pensarci due volte Arina si alzò rapidamente, lasciando la donna per poi gettarsi in mare e nuotare rapidamente verso il punto adocchiato poco prima.
Raggiunse un anfratto e si sporse, notando che vi era appoggiato qualcosa che brillava alla luce del sole.
Una bottiglia di vetro, tappata con un tappo in sughero e con un fogliettino al suo interno, galleggiava incastrata tra le rocce.
Si chinò e la prese, sedendosi sugli scogli e stappandola, cercando di sfilare il pezzo di carta.
- uh...? Questo... -

Sorrise, subito dopo aver ritrovato la serenità che aveva perso, riponendo la pergamena nella bottiglia.
Sapeva di esser stata stupida ad aver litigato con Nozomi che, nonostante ciò che aveva affermato, era solo una bambina.
Era conscia di essersi rivolta a lei in modo crudele riguardo i suoi sogni e non immaginava nemmeno che la vedesse come una possibile rivale. Nozomi amava i suoi genitori, sopratutto suo padre, che vedeva già poco a causa dei suoi impegni, perciò poteva capire quanto avesse bisogno di lui e quanto lo volesse solo per lei. Quello stesso comportamento era tipico nei fratelli maggiori rispetto ai fratelli minori, che solitamente attiravano su di sé tutte le attenzioni dei genitori.

Nuotò fino alla riva e incrociò i due bambini, che stavano osservando la piccola Nozo più in là, seduta su alcuni scogli che delimitavano il perimetro della spiaggia.
Accanto a lei c'era Tsuna, che le stava accarezzando il capo con amore.
La bionda si avvicinò ai due lentamente e attese che la brunetta alzasse lo sguardo e la notasse per mostrarle la bottiglia.
- ...Nozo... ho trovato un messaggio in questa bottiglia. C'è un tesoro, vuoi cercarlo assieme a me? -
La brunetta fissò dapprima la bottiglia e poi lei, senza dir nulla ma con sguardo perplesso.
- Voglio cercare questo tesoro con te, vuoi venire? -
- Sembra divertente, perchè non vai? - le chiese Tsuna, con un tono dolce.
La bambina osservò suo padre, ma non si decise a parlare.
- Ehi, Nozo-chan. Non dovresti aiutare una persona che ti chiede aiuto? - chiese poi.
- ...ah... mh... -
- Vuoi forse lasciare che lo cerchi da sola? Senza il tuo aiuto non andrà molto lontano. -
- Sì, infatti ho bisogno di te! - esclamò Arina - Con le tue intuizioni lo troveremo sicuramente! -
Anche Claudio e Fabio, che avevano assistito alla conversazione, si avvicinarono ai tre.
- Si, dai, Nono-chan! Andiamo a trovare il tesoro tutti assieme! - disse Claudio, tendendole la mano.
Quando la brunetta sentì che avevano bisogno di lei, si asciugò le lacrime e annuì, anche se ancora un po' riluttante, raggiungendo i due con un lieve sorriso.

- Nozo... - Arina la chiamò e la bambina si voltò verso di lei, osservandola. - … scusami. - le porse la bottiglia.
- … senza di te siamo persi, quindi guidaci tu. -
Nozomi prese la bottiglia e osservò dapprima Arina e poi suo padre, che si era alzato e le stava osservando entrambe.
- … no, scusami tu. Grazie per avermelo chiesto... -
- Scherzi?! E come facevamo senza di te? Sei tu il capo della famigliola! -
Ridacchiò, non rendendosi nemmeno conto di ciò che aveva detto. Aveva definito il loro gruppo formato da lei, Nozomi, Claudio e Fabio, come una “famiglia”, proprio come quella di Decimo.
Forse, dopotutto, erano davvero una famiglia. Erano così uniti, nonostante avessero età differenti.
Arina, che era molto più grande, era costretta a star dietro a quella mocciosetta e ai suoi amici, ma non poteva non ammettere di divertirsi in loro compagnia.
Sorrise, alla fin fine voleva loro un gran bene e fu felice che Nozomi si fosse dimenticata del litigio con lei e si era dedicata alla ricerca del tesoro.

Il quartetto vagò senza sosta su e giù per la spiaggia, contando i passi, osservandosi attorno e frugando sotto gli ombrelloni, trovando qualche altro messaggio sotterrato e ridendo assieme come se non fosse successo nulla.
I presenti li stavano osservando con curiosità e così anche Tsuna, che era tornato a stendersi vicino alla moglie.
- Uh, Juudaime... si stanno dando da fare, eh? - l'uomo albino si appoggiò all'ombrellone dei due coniugi, osservando il bizzarro gruppetto.
- Esattamente ciò che volevo, dopotutto. -
- Di questo passo troveranno il tesoro in meno di dieci minuti. -
- Nozo-chan riesce a capire gli indovinelli con molta facilità. -
- … intuizione Vongola, eh? -
- Beh, non è solo quello. E' anche intelligente, la mia bambina. - sorrise.
- Sono felice si sia risolta la faccenda con Arina... - disse Kyoko - per fortuna quella bottiglia era lì proprio nel momento opportuno. -
- Alla fine è andata comunque bene, no? - Tsuna le sorrise.
- L'importante è che si stiano divertendo... e che il loro legame diventi più solido. - spiegò Gokudera.
- … Nozomi ha bisogno di questo affetto, ma ha anche bisogno di sorridere. Lei è nata in questo mondo che non le appartiene... non voglio pensarci adesso, desidero che non rimpianga nulla della sua infanzia e della sua adolescenza. -

Alcuni minuti dopo Arina stessa trovò, con suo stesso stupore, l'ultimo messaggio. Non lo lesse ma decise di porgerlo a Nozomi, che lo osservò stupita.
- Devi leggerlo tu, boss! -
Disse, con un tono divertente. La brunetta sorrise e le prese il foglio di mano, aprendolo e leggendolo.
- Dunque... -

“Se avete trovato questo messaggio significa che siete davvero bravi! I miei complimenti!
Ero già certo della vostra vittoria, ma me ne avete dato ulteriore conferma. Siete un gruppo unito, avete avanzato l'uno al fianco dell'altro senza cedere alla stanchezza e avete continuato gioiosamente, aiutandovi l'un l'altro fino alla fine.
Cosa avete appreso da questa avventura? Il vostro legame si è rafforzato?
Riflettete su ciò, siate consci delle vostre capacità e di quanto la presenza di ognuno sia importante in un gruppo.”

- Eh?! Ma chi è che ha fatto questa roba! - chiese Claudio, perplesso.
La bionda osservò perplessa e stupita la pergamena, mentre Nozomi continuava a leggere.

“Siate complementari, non rinunciate alla vostra unione e non pensate di poter fare le cose da soli.
Siate voi stessi e siate uniti, sempre.
E adesso, Nozo-chan, voltati e vieni ad abbracciare il tuo papà che tanto ti ama ♥”


La brunetta lesse l'ultima frase senza riuscire a trattenere il suo sorriso e il suo imbarazzo.
Appena concluse la lettura lanciò un fugace sguardo ai due amichetti, che le sorrisero ancora increduli e Arina, con la quale aveva litigato solo poco prima, rendendosi probabilmente conto di quanto si siano divertiti in quella mezz'ora di caccia al tesoro e comprendendo quanto fossero in realtà unite.
Le sorrise dolcemente, un sorriso così radioso che rincuorò la sua insegnante, prima di gettare per aria la pergamena e di voltarsi, correndo verso l'ombrellone dove c'era Decimo che la aspettava a braccia aperte.
   
 
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