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Autore: Shizuru117    29/05/2004    2 recensioni
Lettere mai spedite di un'anima tormentata...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lettere ad un ragazzo sempre amato…

20 maggio 2003

 

Come eri bello oggi. Ancora più del solito. Con la tua aria indifferente e semplicemente distratta mi incantavi. Oggi non c’era il sole, era una giornata buia ma tu la illuminavi con il tuo dolce viso. I tuo occhi verdi come smeraldi, li tengo ancora incatenati nella mia memoria per non poterli perdere, i tuo capelli biondi come il grano che brillano delicatamente al sole. Sai, probabilmente tu non sai che io, appena posso, ti scrivo delle lettere e come al solito, finiranno nel cestino dell’immondizia oppure si perderanno nei meandri del computer. Eppure è così piacevole scrivere, riesce a liberarti l’anima, le ferite del mio cuore, per un attimo, spariscono. Oggi non mi hai trattata bene, è sempre stato così, fin da prima di metterci insieme. A luglio ti odiavo mentre a dicembre sarei morta per te. Il tuo carattere strano, il tuo atteggiamento scostante, in fin dei conti detestavo tutto di te eppure, sono riuscita ad amarti, come mai ho amato qualcuno. Era una delle prime volte che uscivi nella tua città, dopo esserti trasferito. Io conosco tanta gente là, c’è persino uno delle mie migliori amiche. Ti ho presentato a loro, dopo sei mesi ci siamo parlati come se niente fosse, in quel momento sarei morta felice. Ogni tanto, di soppiatto, mi lanciavi qualche sguardo dolce, io facevo finta di niente per non metterti in imbarazzo. Mi prendevi in giro ma non me la sarei mai presa, come riuscirci? Come poter essere arrabbiati con il ragazzo che si ama? Io non ci riesco, non ci sono mai riuscita e non ci riuscirò mai. Oggi, però, hai di nuovo fatto finta di non conoscermi, come se la nostra storia non fosse mai esistita. Per te sono meno di una conoscente ora. Ma allora, perché quel messaggio? “E’ tutta colpa mia…potessi rimediare…”. Tu mi hai imparato che è facile parlare con la tastiera perché davanti a te c’è uno schermo, niente di più. Eppure sei stato un vigliacco, quelle parole le voglio sentire con la tua calda voce, voglio capire se è la verità. Non avevi mai messo da parte il tuo orgoglio, io ce l’ho fatta e anche tu ci sei riuscito. Pensavo di averti dimenticato ma invece, dopo averti rivisto, il mio cuore scalpitava di nuovo per te, per questa stupida ragazza testarda e scontrosa. A volte mi chiedo come facevo a piacerti. Oramai è tardi, devo abbandonare questo momento di felicità perché vado via ma ti prometto che, appena potrò, ti scriverò di nuovo. Un’altra lettera che non leggerai mai ma così è il mondo, forse è timidezza forse è paura. Il timore di perdere quella flebile amicizia riguadagnata con tanta fatica, il timore che per te, ora, sarei solo un passatempo, il timore che stai con me solo per possedere il mio corpo. Come non temere tutte queste cose? “Sei una ragazza forte…” Ecco quello che mi dicevi sempre. Non lo sono, basta una carezza per spezzarmi il cuore ma nessuno lo ha mai capito. Il mio sorriso è una maschera per non far trapelare la mia tristezza, le mie angosce. Però, in fondo al cuore, vorrei che tu mi stringessi con le tue mani forti, poter stare di nuovo appoggiata al tuo petto, baciare quelle dolci labbra. Cosa darei per riprovare tutto questo…tu stesso non lo immagini neanche. Sono quasi le nove, tra poco la mia migliore amica mi verrà a chiamare e io spengerò questo computer, riacquistando i miei brutti pensieri e cercando di non piangere per non far preoccupare chi tiene veramente a me. Arrivederci, alla mia prossima missiva senza risposta.

 

 

22 maggio 2003

 

Oggi ho visto che eri venuto su dai tuoi amici, quelli che abitano vicini a casa mia. Probabilmente sei venuto da Mark a studiare, del resto, è così bravo a scuola. Io invece sono andata a fare un po’ di shopping e indovina…pensavo a te. Quanto mi sforzo per dimenticarti, far scivolare via la tua presenza dalla mia mente, ma non ci riesco. Se penso che Matthew è entrato nella mia vita in un lampo, e ne uscito allo stesso modo, non mi capacito. Non sto bene, forse ho l’influenza, ma chi se ne importa. E’ solo il pensiero di andare a scuola che mi spinge ad alzarmi dal letto ogni mattina. Le mie amiche sono una cosa della quale non potrò mai fare a meno. Penso la stessa cosa anche di te. Come potrei vivere sapendo che non ti rivedrei più? Il mio cuore e la mia anima ti cercano costantemente, senza trovare risposta. Ogni giorno vedo tante persone che parlano dei propri sentimenti in modo così aperto…quanto le invidio. Io ho un caratteraccio, lo so fin troppo bene, per colpa sua ti ho perso, forse per sempre. Vorrei farti sapere, vorrei farti leggere la mia mente di modo che capirai che mi comporterei in modo diverso se ne avessi il coraggio. Invece il destino mi ha dato l’orgoglio. Che terribile difetto, me ne voglio liberare ma, oramai, ho accettato che è una parte di me, non posso privarmene. Mia madre ogni tanto si fa burla di me, mi dice che devo lasciarti stare, devo sollevarmi da questo straziante dolore…ma non ci riesco. Come posso vivere senza pensare a te? Non ci riuscirei mai. Oggi mi ero quasi decisa a darti queste lettere ma poi, come al solito, ho ritrattato con me stessa. Che ci vuoi fare, come ti ho già spiegato, sono una vigliacca. Ti auguro buona notte mio dolce pensiero, immagine sfuggente, se potrai distaccarti dal tuo corpo, in sonno, vienimi a trovare, ne sarò felice. Arrivederci.

 

 

23 maggio 2003

 

La sai una cosa? Finalmente sono riuscita a dirti che ti scrivevo, che mentre ero a casa il mio pensiero era sempre rivolto verso di te. Forse mi prenderai in giro dopo aver saputo, ma chi se importa. I miei sentimenti sono oramai chiari nella mia mente e il mio orgoglio non può farci più niente. Dovevi essere consapevole della tua posizione nel mio cuore. Mi deriderai con i tuoi amici…non mi interessa, tutto ciò non mi tange affatto. Forse, per più di un mese, non ti rivedrò perché non avrai desiderio di venire nella mia città e quindi, come ho già detto, il grado di importanza a tutto questo è 0. Aspetto comunque una tua risposta, sapere quello che pensi mi fa sempre piacere. In questo modo sono convinta di poterti dimenticare più in fretta. In parte ci sono riuscita, scrivere mi da la possibilità di sfogare i miei sentimenti. Le persone che leggeranno non saranno coinvolte come me, forse a nessuno importa, e io mi continuo a chiedere…me ne importa qualcosa? Sinceramente, no. L’unico parere che voglio sentire è il tuo. Per questo ti ho dato le mie missive, solo per questo. Un estraneo non potrà mai capire ma tu sì. Non sto bene neanche oggi e a scuola non ci sono andata, quanto mi ha riscaldato il cuore il tuo messaggio…volevi sapere dove trovare le cose per capire…ci sei riuscito, sei contento? Spero di sì, così non mi dovrò più arrovellare il cervello nell’attesa di una tua risposta, di un tuo sguardo, di una tua parola. Forse, finalmente, il mio dolore incessante finirà, in peggio o in meglio, chi lo sa. L’importante è avere una risposa chiara e decisa per evitare di nuovo tutta questa confusione. Arrivederci.

 

25 maggio 2003

 

Oggi ti ho visto di nuovo. Eri venuto nella mia città. Ho sperato fino all’ultimo che ci fossi anche se dicevo sempre il contrario. Eri splendido. La tua maglia nera, aderente, che lascia ben poco spazio alla fantasia. I tuoi pantaloni rossi, a vita bassa. Per me eri come un angelo. Ho fatto finta di non vederti a lungo, forse avevi letto le mie lettere e mi vergognavo da morire finchè…un sogno. Ci siamo trovati quasi di fronte, riuscivo a distinguere i tuoi bellissimi occhi color smeraldo. Mi guardavi, mi fissavi, io me ne stavo a testa bassa, troppa timidezza per alzare lo sguardo ma mi feci coraggio. Alzai il capo e tu, con un sorriso mi dissi – Ciao! – io replicai con tutto lo stupore di questo mondo. In quel momento, se non fosse per il mio carattere, sarei venuta la ad abbracciarti. Sentirti di nuovo vicino a me. Cristine mi prendeva in giro ma io non potevo fare altro che arrossire e controbattere. Ogni tanto volgevi i tuoi occhi su di me ma facevo finta di non accorgermene, volevo che i miei pensieri si spostassero su qualcun altro ma non ci riuscivo. Tu eri sempre là, immagine fissa nella mia mente. Ora sto ascoltando la musica, canzoni tristi, canzoni d’amore. Penso sempre a te, nella gioia, nel dolore, a scuola, quando sono fuori, quando sto con i miei amici. Parvenza sempre presente nei miei più disparati sogni. Così, eccomi di nuovo qua, pronta a dire i miei pensieri a questa tastiera, sicura che mi ascolterà sempre, sicura che non mi criticherà mai. In questo momento mi sento vicina a Cristine e ad Anne ancor più di prima. Loro che conoscono il significato della parola amore, loro che sanno cosa vuol dire struggersi per la persona amata. Loro che non sono mai state ricambiate, quasi come me. Io ho avuto una possibilità ma l’ho buttata al vento, non del tutto consapevole di quello che avevo. Ora è tardi, i miei genitori crederanno che il computer sia il mio nuovo fidanzato. Ci risentiremo e, come sempre, non avrò risposta. Arrivederci  

 

5 giugno 2003

 

Quanto mi sono divertita oggi. Era la festa di tutte le scuole della nostra città. Pensa, ho giocato persino a calcio, ma tu lo sai. Quanto sono smemorata, quasi me e dimenticavo! Eri venuto insieme ad Andrew a vederci ma io Non giocavo; mi hai osservata un po’, di sfuggita, giusto per capire se volevo fare qualcosa. Eh già, ora sai tutto, lo so per certo. La mia migliore amica ti ha dato tutte le mie lettere precedenti. Io ti ho mandato un messaggio, non potendoti vedere, mi hai detto che vuoi esprimere le tue opinioni di persona. Non è mai un buon segno quando vuoi parlare di persona. Significa che devi dare brutte notizie ma da un lato sono contenta, dopo mesi di incertezza avrò una risposta, una vera risposta. Qualcosa di indiscutibile, qualcosa di non ambiguo. Solo la verità. Oggi ti ho persino bagnato, hai fatto una faccia…strana. Sembravi stupito. Evidentemente non conoscevi la parte più estroversa di me. Soffrire mi aiuta a tirarla fuori. Non ti ho più rivisto, chissà, forse avrò l’occasione di parlare con te al compleanno di Elisè. Ci saranno tante persone ma il mondo attorno a me sparirà se, per un attimo, il mio sguardo incontrerà il tuo. Potermi perdere, forse un’ultima volta, nei tuoi rilucenti occhi smeraldo. Guardare le stelle è la stessa cosa. Ti ci potresti perdere ma c’è sempre qualcuno che tende la mano per salvarti. Tu lo farai? Mi farai cadere nel baratro? Il destino gioca in modo strano, a volte. Non lascia trapelare niente. Chissà come andrà. Nemmeno tu lo sai….per ora, arrivederci.

 

7 giugno

 

Oggi è finalmente finita la scuola e con essa anche la mia incertezza. Hai detto che hai chiuso con me e ne sono, stranamente, felice. Per la prima volta nella mia vita non ho sprecato un’occasione. Era un tuo diritto sapere cosa provo realmente per te. Questa sarà la mia ultima lettera perché oramai non ho più niente da dirti. L’unica cosa in cui spero è quella di ritornare amici come un tempo. Andare in giro, mangiare qualcosa e poi prenderci in giro. Che bei tempi! Potessi tornare indietro! Spero che finirai di leggere le mie missive, in questo modo capirai un po’ più di me non credi? Ora ti saluto, ci vedremo stasera. Al mio più grande amore che ora dimenticherò per sempre, ricordati, se lo vuoi ci sarò sempre anche per darti solo una spalla su cui piangere.

Addio.

 

Sfogo.

 

Cari improbabili lettori,

so molto bene che questa storia non vi ha toccati nel profondo. Vedete, queste sono lettere reali, missive che io scrivevo al ragazzo che amo nella speranza di creare un collegamento con lui. Qualcosa di irrealizzabile. Vi chiedo solo una cosa, non giudicatemi per ciò che leggete. Quello che io ho fatto è uno scoppio, ho liberato la mia mente dai brutti pensieri. Forse, chi mi conosce, rimarrà stupito nell’aver letto queste cose. Io, l’allegra del gruppo, quella con i sorriso sempre stampato in faccia. Beh, tanti lati di me non conoscete perché solo il computer mi permette di liberarli. Quando scrivo, creo quelle situazioni che vorrei anche nella realtà ma che sono e rimarranno impossibili. Mi dispiace, magari vi ho rubato un sacco di tempo con le mie confessioni ma, fa sempre piacere, per una volta, andare in pezzi e lasciar libera la propria vera natura. Scusate tanto. ^_^

 

_Shiz_

  
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