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Autore: AxXx    09/08/2012    2 recensioni
Xemnas è morto e con lui l' organizzazione.
Ma qualcosa si è mosso nelle tenebre.
Il maestro Xehanort aveva due allievi segreti, a cui si è aggiunto un terzo. I loro compito è riportare in vita il loro maestro e porre fina alla guerra del Keyblade portando l' oscurità su tutti i mondi.
Sora e Riku, nominati maestri keyblade da Yen Sid, dovranno intraprendere un nuovo viaggio e con loro altri nuovi custodi per salvare i mondi dai loro avversari e dalla rediviva Organizzazione XIII.
Tra grandi battaglie e pericolosi viaggi il gruppo si dovrà confrontare con nuovi nemici, scoprendo che non tutto è come appare.
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Kairi, Nuovo personaggio, Riku, Sora
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Sora si trovava in spiaggia. Le isole del destino erano un luogo tranquillo da un anno a questa parte. Da quando lui e Riku avevano sconfitto Xemnas gli hertless e i nessuno erano spariti.
 A lui la cosa non dispiaceva, certo la vita era meno avvincente ora: un compito in classe di matematica non era esattamente come un combattimento contro l’ organizzazione XIII.
 Ma a Sora questo non importava.
D’ altro canto la Keyblade richiedeva comunque qualche sacrificio: lui e Riku erano stati chiamati sei mesi prima da Yen Sid a superare una prova per ottenere il sigillo di maestria: ciò rendeva loro Maestri Keyblade e gli permetteva di nominare altri custodi.
Entrambi avevano superato la prova, ma Sora, forse per la stanchezza di viaggiare per i mondi aveva chiesto a Yen Sid di poter rimanere sulle isole del destino. Il vecchio mago accettò a patto che lui facesse da mentore a Kairi.
Sora aveva accettato il compito con entusiasmo ringraziando Yen Sid.
Tuttavia Riku non volle tornare. Lui iniziò a viaggiare per i mondi alla ricerca di candidati adatti al ruolo di custodi Keyblade. “E poi non voglio mettermi tra voi due.” Aveva scherzato il giorno prima della partenza.
Sora sapeva cosa intendesse dire l’ amico.
Lui e Kairi ormai stavano ufficialmente insieme, la conferma era arrivata proprio al ritorno dalla torre di Yen Sid: appena Sora atterrò Kairi gli si gettò addosso per abbracciarlo. Lui ricambiò l’ abbraccio con tale entusiasmo che finì col farla volteggiare intorno a lui come se stessero ballando.
Dopo due giravolte di seguito si fermarono, si guardarono negli occhi con dolcezza e lui le diede un bacio che lei ricambiò.
Lei era bellissima, lo era sempre stata, ma in quel momento a Sora sembrò essere la ragazza più bella dell’ universo. E lui se ne intendeva dell’ universo,visto che avevano passato gli ultimi due anni a viaggiare con un’ astronave.
Nei giorni che seguirono il suo rientro Sora e Kairi tornarono spesso insieme all’ isoletta in cui avevano giocato da bambini: un po’ per evitare che gli altri abitanti della cittadina costiera li vedessero allenarsi con due enormi chiavi letali, un po’ per poter godere della compagnia reciproca.
Sull’ isoletta gli allenamenti erano duri, ma Sora stava anche molto attento a non ferire Kairi, quindi i suoi colpi erano sempre meno potenti quanto potessero esserlo in realtà.
Tuttavia la ragazza imparava in fretta ad usare sia la Keyblade che le magie. Sora era davvero stupito dai suoi progressi: nemmeno lui era riuscito a padroneggiare la Keyblade così presto e così bene.
Quel pomeriggio avevano finito prima del solito. Il sole non aveva ancora toccato l’ orizzonte.
Kairi gli si avvicinò e spostò anche lei lo sguardo verso il tramonto. Sora si voltò verso di lei senza riuscire a staccarle gli occhi di dosso. “Sei andata benissimo anche oggi.” Disse, cercando un argomento che rompesse il silenzio.  
La rossa si voltò verso di lui: “Grazie, ma non credo di essere ancora al tuo livello, mi batti ancora, e per di più smorzando la forza dei colpi.”
“Già. Ma non ti scoraggiare, sei bravissima, e con un po’ di pratica diventerai sempre migliore.”
Lei annuì e, appoggiando la testa sulla spalla di Sora, riprese a guardare il tramonto.
Il ragazzo intanto aveva perso qualche battito del cuore quando lei gli aveva poggiato la  testa sulla spalla. Era così bella…
Era bellissima…
A Sora mancava il fiato ogni volta che la vedeva.
Si chiese come mai non fosse ancora morto soffocato visto che la vedeva tutti i giorni.  
Improvvisamente Kairi si stacco da lui e si avvicinò al molo con le barche: “Sarà meglio tornare a casa.” Disse afferrando la sua barca e mettendola in acqua.
Prima di partire lei guardò il cielo che si stava riempiendo di stelle.
Sora la imitò “Stai pensando a Riku vero?” Kairi tornò a guardare lui
“Si, chissà dov’ è?” Chiese con una punta di preoccupazione nella voce.
“Non preoccuparti.” Disse il ragazzo sperando di essere rassicurante. “Anche io lo penso, ma sono sicuro che sta bene.”
Detto questo alzò un attimo gli occhi al cielo prima tornare a concentrarsi sulla barca.
 
Se avesse tenuto gli occhi al cielo se ne sarebbe accorto, ma la fortuna non era dalla sua parte. Appena dopo che aveva abbassato la testa una stella sopra di lui si spense.
 
 
 
 
 
Riku guardò fuori dalla finestra di una delle innumerevoli stanze della torre di Yen Sid.
La torre dall’ esterno sembrava piccola, non più di un paio di piani. Ma in realtà era molto più grande.
Riku non era voluto tornare nelle isole del destino ma si era preso l’ incarico di addestrare la prima generazione di nuovi custodi per vedere chi di loro sarebbe stato degno di essere un maestro.
In realtà era rimasto sorpreso quando Yen Sid aveva proposto loro di diventare maestri così presto.
Lui e Sora avevano accettato, ma a differenza di quest’ ultimo, che era rimasto sull’ isola insieme a Kairi, Riku aveva accettato il compito di cercare ed addestrare nuovi custodi.
Riku aveva viaggiato per un mese sulla Gummiship ed aveva trovato quattro validi candidati: Adele e Merrik venivano da Rediant Garden.
Riku stava dando la caccia ad un gruppo di Hertless fuggiaschi che avevano assalito i due ragazzi. Riku era arrivato giusto in tempo per salvarli.
Faraia era una giovane dalla pelle color caffelatte che viveva in un villaggio nei pressi di Agrabah, il mondo di Aladin, era abile e forte, ma Riku sentì in lei un cuore puro e determinato e la prese con sé.
Infine Masuru lo trovò quando rientrò a crepuscopoli. Stava attraversando la città per raggiungere il treno fatato che conduceva alla torre quando si trovò davanti al ring Struggle dove Seifer aveva battuto un giovane dai capelli biondi.
Quello però si era allontanato con il sorriso nonostante l’ occhio nero.
Riku rimase sorpreso quando lo sentì ringraziare Seifer. La maggior parte della gente avrebbe reagito pestando i piedi giurando vendetta.
Lui no.
Riku allora decise che era un buon candidato e gli chiese di venire, proposta che Masuru accettò.
Quella sera Riku stava pensando a Sora e Kairi, che erano rimasti nell’ isola del destino.
Gli mancavano, ma loro erano troppo legati a quell’ isola per poterla lasciare.
D’ altro canto sapeva cosa provavano l’ uno per l’ altra, e non voleva sentirsi un intruso, forse anche un po’ per questo se n’ era andato.
Improvvisamente Faraia entrò nella stanza. “Maestro Riku, il Maestro Yen Sid vuole vederla.”
Il ragazzo non si era ancora abituato ad essere chiamato ‘maestro’ da ragazzi che avevano solo tre anni meno di lui.
Riku si voltò verso la giovane. Come tutti gli abitanti di Agrabah aveva la pelle scura dal colore simile al caffèlatte due occhi neri e profondi ed un bel viso tondo. Era di corporatura esile e slanciato, il suo Keyblade ricordava il Keyholder Desilampada.  
“E’ urgente?”
“Non lo so’, maestro, Yen Sid ha richiesto solo la vostra immediata presenza.”
“Molto bene, va’ da lui e digli che arriverò subito.”
Lei si voltò e se ne andò.
Riku osservò di nuovo il cielo stellato ripensando alla sua isola e ai suoi amici, Dopodiché si voltò ed uscì dalla sua stanza.
Nella sala adiacente c’ erano gli altri che si stavano allenando nell’ uso dei Keyblade: Adele e Merrik erano praticamente due gocce d’acqua: stessi capelli castani, stessi occhi verdi, stessa altezza e stessa forma del viso. l’ unica differenza era il fatto che Adele era una ragazza, Merrik un maschio. D’altro canto erano fratelli.
Adele inoltre era leggermente più esile del fratello e avevano lo stesso Keyblade simile al cercastelle, con l’ unica differenza che quello di lui era viola scuro, mentre lei aveva un colore molto più chiaro simile al rosa.
Infine Masuru era il più robusto dei quattro col viso squadrato e poco più basso di Riku. Aveva gli occhi neri e i capelli biondi. La sua Keyblade era una versione più chiara del Keyhloder Fenrir.
Appena Riku entrò nella sala i tre si fermarono. “Maestro.” Dissero in coro.
“Bene, grazie, ma non c’ è bisogno di essere così formali, io non sono tanto più vecchio di voi.” Rispose Riku imbarazzato.
Dopo aver dato alcuni consigli su come tenere in mano l’ arma, Riku si avviò verso le scale che portavano in cima alla torre.
Lì nello studio, seduto su un scranno di legno sobrio, c’ era Yen Sid.
Yen Sid era stato maestro di Re Topolino ed era probabilmente lo stregone più potente dell’ universo.
Era molto alto, con una barba molto lunga, occhi profondi e penetranti, mento leggermente pronunciato e naso aquilino.
“Maestro.” Disse Riku inchinandosi davanti alla scrivania dell’ anziano stregone.
“Alzati, maestro Riku, le formalità dovremmo adoperarle in un secondo momento, ora dobbiamo agire subito.”
“Perché?” Chiese Riku in ansia.
“Perché qualcosa si sta muovendo nell’ oscurità, non ho idea di cosa sia, ma è qualcosa di potente.”
 
 
 

 
 
Ecco i nostri protagonisti come li ricordiamo. Volevo introdurre nuovi personaggi, e Riku maestro  mi suonava bene. Spero che sia di vostro gradimento. Mi raccomando recensite, e se li avete, mandatemi qualche suggerimento. 
 
  
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