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Autore: AxXx    09/08/2012    3 recensioni
Xemnas è morto e con lui l' organizzazione.
Ma qualcosa si è mosso nelle tenebre.
Il maestro Xehanort aveva due allievi segreti, a cui si è aggiunto un terzo. I loro compito è riportare in vita il loro maestro e porre fina alla guerra del Keyblade portando l' oscurità su tutti i mondi.
Sora e Riku, nominati maestri keyblade da Yen Sid, dovranno intraprendere un nuovo viaggio e con loro altri nuovi custodi per salvare i mondi dai loro avversari e dalla rediviva Organizzazione XIII.
Tra grandi battaglie e pericolosi viaggi il gruppo si dovrà confrontare con nuovi nemici, scoprendo che non tutto è come appare.
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Kairi, Nuovo personaggio, Riku, Sora
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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‘La città che non esiste: un luogo adatto a me’ Pensò Necrosis uscendo dal varco oscuro.
Per un anno aveva atteso nella città di mezzo di poter finalmente uscire senza rischio che i custodi della Keyblade lo scoprissero: era ancora troppo debole, anche se riusciva a richiamare la sua Keyblade oscura e ad evocare gli Hertless, non era ancora in grado di battere i custodi.
D’ altro canto i dieci anni di sonno criogenico lo avevano indebolito un bel po’: i muscoli così ben allenati si erano ridotti a causa della mancanza di allenamento e tutte le magie oscure che aveva imparato a padroneggiare con abilità erano ora meno potenti. 
‘Non importa questo mondo è perfetto per i miei piani.’ Pensò osservando il grattacielo della memoria.
In quel momento si aprì un varco oscuro e ne uscì un giovane dai capelli bianchi, alto, muscoloso e con gli occhi che emanavano un bagliore aureo. “Fratello, ho fatto una ricognizione nei regni della luce: nessuno si è accorto della nostra presenza.”
Necrosis osservò suo ‘fratello’ Neos.
Xehanort aveva creato loro due come ultima risorsa nel caso lui avesse fallito. Tuttavia Xehanort aveva riposto in Necrosis tutte le aspettative e le speranze .
Lui era forte, abile, potente, astuto e, soprattutto spietato. Non era come il fratello.
Certo anche lui aveva una Keyblade, ma non aveva la stessa abilità del fratello: era forte, certo. Era potente, certo. Ma non aveva la stessa spietatezza.
Anzi, nonostante l’ addestramento e l’ educazione cinica e violenta che avevano ricevuto, Neos mostrava ancora qualche sentimento benigno: come quella volta che aveva soccorso un bambino che era caduto nel canale dietro l’ hotel della città di mezzo.
Necrosis non mosse un muscolo, invece Neos, alla vista del piccolo trascinato dalla corrente del canale, aveva esitato un attimo, poi si era gettato in acqua e lo aveva portato in salvo.
Necrosis non aveva commentato l’ avvenimento, ma entrambi sapevano che lui disapprovava questo comportamento.
Necrosis scacciò tutti i pensieri e tornò al presente: “Bene.” Disse. Almeno suo fratello era bravo ad ubbidire, e per questo Necrosis apprezzava la sua compagnia. “Ormai manca poco.” Aggiunse. ‘Non posso sbagliare.’ Pensò con determinazione ‘Se faccio un errore i custodi mi distruggeranno come hanno fatto con il mio maestro.’
Lui non l’ aveva visto, ma quando Xehanort gli aveva addormentati con la magia aveva fatto in modo che si svegliassero solo dopo la sua morte in morte in modo da poterlo far tornare in vita.
Necrosis e Neos si incamminarono oltre il grattacielo della memoria. Appena passavano gli Hertless che li incrociavano facevano quello che sembrava un inchino.
I due fratelli continuarono ad avanzare nelle strade di quel mondo eternamente avvolto dall’ oscurità.
Fu dopo una decina di minuti che arrivarono in vista di una costruzione maestosa: il castello che non esiste.
Era una costruzione maestosa, la sua torre più alta arrivava dove l’ occhio umano non era in grado di arrivare. Le sue mura erano spesse chissà quanti metri, bianche come un osso esposto per troppo tempo al sole.
In quella oscurità emanava un bagliore quasi ipnotico, come una pianta carnivora che prima attrae la vittima con il suo profumo invitante, poi la uccide per cibarsene.
Necrosis osservò con una punta di ammirazione l’ enorme struttura bianca ‘Non male.’ Pensò.
“Questo sarà il nostro quartier generale.” Disse a Neos. Quello non si voltò neppure a guardarlo, ma estrasse la Keyblade e la puntò verso il castello.
La keyblade di Neos ricordava vagamente la Portafortuna, un dei Keylodher di Sora, ma lama e il manico non erano bianchi: il manico era nero con il paramani color oro acceso, metre la lama era completamente nera con l’ estremità che ripiegava a creare la forma della chiave che sbiadiva fino a tornare d’ oro.
Dalla Keyblade uscì un fascio di luce che colpì un punto non meglio precisato del castello che si trovava davanti a loro.
Dopo pochi secondi dal castello arrivò un ponte trasparente di colore azzurro chiaro.
“Cosa aspettiamo?” Chiese Neos al fratello. “Andiamo a visitare la nostra nuova casa.”
Così dicendo si fece da parte per lasciar passare il fratello.
Necrosis si fece avanti ed entrò nel castello che a suo tempo era stato dimora dell’ organizzazione XIII.
I due cominciarono ad esplorare il castello, non che ci fosse molto da vedere, ma loro non erano lì per fare turismo. Cercarono in ogni luogo del castello qualunque cosa Xemnas, il nessuno di Xehanort, avesse lasciato per loro.
Alla fine Necrosis trovò un diario proprio in una cavità nascosta all’ interno del trono di Xemnas.
Il diario illustrava un sacco di argomenti interessanti: soprattutto sui cuori e dell’ influenza dell’ oscurità su di essi.
Mentre Necrosis sfogliava eccitato il diario arrivò Neos: “Suppongo che tu abbia trovato ciò che cercavamo.” Disse con tono di voce piatto.
Necrosis chiuse in fretta il diario e disse: “Certo, ma non c’ è fretta, abbiamo tutto il tempo di leggerlo.”
“Allora dobbiamo agire. Non ha più senso esitare.”
Necrosis guardò il fratello: aveva ragione, ormai si erano ripresi dal sonno criogenico, potevano farcela senza problemi.
“Molto bene.” Disse. Alzò la mano verso il centro della sala del trono dove apparve uno specchio dalla cornice bianca intarsiato di perle. Su di esso apparve il volto di un ragazzo molto simile a Necrosis: stessi capelli marroni ed un po’ sparati verso l’ alto e stesso viso.
Solo un particolare li distingueva: gli occhi.
Necrosis aveva gli occhi rossi accesi di uno scintillio dorato, quel ragazzo invece aveva gli occhi di un azzurro così intenso che ricordava il mare di giorno.
“Sora, sarà il nostro primo obbiettivo.” Affermò Necrosis.
 
 
 
 
 
 
Salve, forse ve ne sarete già accorti, ma io sono nuovo delle Fanfiction vi prego di non mettermi in croce, ma non ho resistito a pubblicarne una su Sora ed i suoi amici: spero che vi piaccia questo prologo di introduzione ai cattivi. Recensite, mi raccomando.

 
  
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