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Autore: daisys    10/08/2012    6 recensioni
Eva è una ragazza normale, un pò scontrosa e con pochi amici ma normale.
Non crede molto nell'amore, quindi non accetta mai appuntamenti.
Ma qualcosa le farà cambiare drasticamente idea, quando un venerdì qualunque la sua scuola farà uno scambio con una gemellata, e quando due occhi neri incontreranno i suoi di ghiaccio, incatenandola in quel dolce inferno.
Ma il ragazzo dai penetranti occhi neri è molto più di quanto si aspetta.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Demon bride'
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         La sposa del demone
Ti amo...ma non con il cuore... con l'anima, perchè un giorno il cuore cesserà di battere, l'anima invece vivrà per sempre!


Capitolo 2- Martedì
 

Sveglia, hei svegliati quella cosa che suona mi sta distruggendo le orecchie.
Mi sveglio di sopprassalto, cadendo dal letto, la vocina è tornata!
Imprecando mentalmente mi alzo e spenso la sveglia per riappogiarmi un attimo sul letto, ma neanche mi stendo sento qualcosa di pelosi strofinarsi sui miei piedi.
Sconcertata mi alzo lentamente con il busto e quello che vedo mi lascia un attimo bloccata.
Una piccola palla di pelo nera si struscia contro le mie gambe, facendo molteplici fusa e facendomi sorridere.
Il gattino accorgendosi di me mi guarda, facendomi incontrare i suoi occhioni blu tanto simili ai miei.
Ciao.
Mi guardo intorno spaventata, ho sentito di nuovo la vocina, ma in camera non c'è nessuno, lentamente mi volto verso il gatto che ancora mi guarda con i suoi occhioni blu doondolando dolcemente la testa a destra e poi a sinistra.
<< Sei stato tu? >> chiedo spaventata.
Il gatto come se mi avesse capito mi fa un cenno d'assenso con la testolina nera.
<< Come ti chiami? >>
Come vuoi tu.
<< Devo scegliere il tuo nome? >> altro segno di assenso << ce ne dici di Aramis?>>
La palla nera scuote la testa.
<< Lucifer? Nerino? Black?>>
Altro segno negativo.
Poi una lampadina si accende nella mia zucca, i nomi che ho detto sono tutti maschili quindi...
<< Che ne dici di Mira? >> 
Il gattino sembra pensarci, dondolando sembre la bella testolina nera.
Si, mi piace.
<< Ma si può sapere chi sei? >> chiedo alzandomi dal letto per prendere un paio di jeans dall'armadio.
La risposta non arriva e io mi preoccupo, quindi mi giro, ma la scena che trovo mi fa sorridere.
Il gatto, anzi Mira si è spostato sul mio cuscino e dopo averlo annusato a cominciato a farci le fusa contro.
Accortosi del mio sguardo Aramis si ferma e con compostezza si mette seduto sul mio cuscino, con la coda che fende l'aria.
Sono Mira e sono il tuo familio, colei che ti insegnera i doveri di una sposa.
Sembra soddisfatto della propria spiegazione che invece non soddisfa me.
<< Familio che? Doveri di una cosa? >> chiedo un attimo spiazzata.
La parola sposa non mi piace per niente, non è che mio padre si è accordato senza il mio permesso per un matrimonio di convenienza? Si può essere, ma come lo spieghiamo il gatto parlante?
Io sono il tuo familio, ti dovrò istruire ai doveri di una sposa, per poter essere la compagna perfetta per il principe dei demoni.
<< Un momento non ho capito bene, io che devo fa, no no tu non hai proprio capito niente, io non sarò la sposa di nessun demone, perchè i demoni non esistono, quindi non esisti neanche tu.                                                                                                   Sto ancora sognando, ora chiudo gli occhi mi do un pizzicotto  mi risveglierò sotto le coperte, si deve essere     così. >> 
Velocemente mi pizzico il braccio, aspetto qualche secondo e poi apro gli occhi per rimanere dannatamente delusa.
La mia stanza non è cambiata di una virgola, quindi anche il gatto sul mio cuscino per mia sfortuna non è evaporato.
Quindi senza degnarlo più di uno sguardo, prendo i vestiti e mi rintano in bagno.
                                                                *** 
Mi sto dirigendo a scuola con un faccia funerea, sembra che mi sia morto il gatto, cosa completamente sbagliata, visto che il sudetto gatto, che avrei preferito morto stecchito, mi trottelerà accanto felice.
Come ti dicevo prima, tu sei la sposa del principe dei demoni, la sua compagna, colei dal quale lui trarrà forza, bevendo il tuo sangue.                                                          
La tua anima è la gemella di quella del principe, ancora prima che voi nasceste il destino aveva già scelto per voi.                                                                                     Il suo solo sguardo a riaperto in te sentimenti arcani, predetti nel tempo.
Anima gemella e bla bla bla bla, tutte cretinate a parer mio, il suo sguardo, i sentimenti arcani, demoni e gatti che parlano.
Sto diventando matta ne sono sicura. Già prima ero sclerata di mio, ma ora si esagera.
Come faccio ad essere l'anima gemella di sto tizio se neanche l'ho incontrato?
E ora che mi rispondi palla di pelo nero eh?
Lo vedo girarsi verso di me e guardarmi con un aria... soddisfatta?
Ne sei sicura? Non ti viene in mente nessuno conuscito da poa che ti ha scombussolata con un solo guardo, facendo uscire fuori l'Eva più fragile che solo la tua anima gemella può comprendere?
E da lì il passo alla pazzia e alla comprensione è breve, molto breve.
Nella mia mente un varco si fa spazio, e due penetranti occhi neri ch mi sondano l'anima riappargono, il mio paradiso personale.
Un flebile sussurro viene proiettato nella mente di Mira, lasciandola soddisfatta, basso come un frullio d'aria ma potente come un cannone.
Un nome. Un unico e solo nome.
Adrian. 
                                                                              ***
Sono arrivata davanti al mio liceo senza neanche rendermene conto.
Mi giro per cercare la palla di pelo, ma qiesta volta è evaporizzata veramente, non poteva farlo prima?
Vedo Laura che picchia fede, cose all'ordine del giorno e normali, che mi risollevano il morale.
Vado dritta spedita verso di loro, che si accorgono di me, mi avvicino e vedo Laura che sta per parlare , ma che viene bloccata da qualcuno.
Un qualcuno che mi stringe sui fianchi, trasinandomi dall'altra parte del cortile.
<< Non vi dispiace se ve la rubo un secondo,vero? >> dice tranquilla una voe femminile dietro di me.
Cerco di girarmi ma non ci riesco,  sono inchiodata e bloccata tre le braccia del mio rapitore.
Mi volto verso i miei amici che mi guardano stralunati e increduli.
Vengo portata dietro la quercia del cortile interno, riesco finalmente a girarmi e vedere la nana che mi ha rapito.
Nana veramente,  perchè la supero di almeno venti centimetri dal mio metro e settanta.
E' la piccoletta dello scambio, quella che è entrata inclase dopo l'armadio.
<< Scusa,come ti chiami? >> chiedo confusa guardando quella bambolina che mi sorriva con benevolenza.
<< Ah, si scusa, che maleducata, sono Lily Evans >> dice porgendomi una mano che ancora confusa stringo.
Dopo un pò la confusione cede il posto alla diffidenza, ciò io la bambolina di porcellana neanche la conosco e lei mi rapisce?
Poi mi accordo che sono circondata.
Davanti ho la bambolina, a destra l'armadio e a sinistra il moro.
Non oso e non voglio immaginarmi chi ho dietro.
Ma per qualche dannato scherzo del destino Lily si sposta velocemente alle mie spalle, costringendomi a mia volta a girarmi.
La cerco con lo sguardo ma stranamente sono spariti tutti, intorno a me non ci sono più l'armadio, ne la bambola ne il moro.
L'unico rimasto è lui. 
Adrian.
Prova ad accarezzarmi la guancia, ma io mi scosta evitando sia il contatto con lui che con i suoi occhi.
<< Lo sai >> è una semplice constatazione, ma nella sua voce c'è felicità e consapevolezza, << sai di essere      mia >>.
Quel mia mi fa venire moltissimi brividi, ma non di paura.
Ma io non sono di nessuno, sono troppo fiera e sono solo mia.
<< N-non sono tua >> grande errore, la mia voce aveva tremato, e anche lui se ne è accorto, questa cosa lo fa gongolare parecchio.
Velocemente si avvicina a me, azzerando tutte le distanze, rimanendo a pochissima distanza dal mio viso, e mi guarda con un sorriso beffardo sulle labbra.
Tenta di avvicinarsi ancora, ma io indietreggio spaventata, fino a trovarmi con le spalle contro la quarcia della scuola, Adrian posa le mani ai lati della mia testa, faccio per spostarmi ma lui mi fissa con i suoi profondi occhi neri, che mi inchiodano, bloccando ogni mia resistenza.
Lentamente si avvicina alle mie labbra, azzerando ogni secondo che passa la distanza fra i nostri visi.
Si blocca prima di posare quelle labbra incredibilmente invitanti, dandomi la possibilità di assaporare il suo profumo.
Poi accade tutto in un attimo, l'unica cosa che riesco a vedere prima che il mio campo visivo venga invaso da lui, lo vedo leccarsi le labbra famelico.
E poi le nostre labbra si sfiorano, ma a  lui questo contatto sembra non piacere, quindi non si fa troppi scrupoli e mi viola la bocca, dandomi un bacio profondo non voluto.
Ora che i suoi occhi sono chiusi riesco cercare di ribellarmi, lui sbalordito mi lascia e prima che abbia il tempo di spiegarsi gli do uno schiaffo.
<< Come ti sei permesso? >> dico fissandolo con astio e trattenendomi dall'impulso di picchiarlo << ti odio! >> e così scappo via, l'ultima cosa che riesco a vedere è il volto di Adrian, sconvolto dalla paura e dalla tristezza.
                                                                ***
Quando le lezioni cominciano io non do segni di vita, ho uno sguardo che farebbe rabbrividire chiunque , infatti nessuno mi si è avvicinato, l'unica chiamata nessuno e che ha avuto il coraggio di avvicinarsi a me è stata Laura.
E' stata seduta accanto a me senza parlarmi, l'unica cosa che fa e guardarmi e sorridermi rassicurante.
Ma io è come se non la vedessi, non faccio che ripercorrere con la mente ciò che è accaduto durante la mattinata.
Dopo essere scappata da lui sono entrata velocemente nella mia classe senza guadare in facci nessuno e ho aspettato l'inizio delle lezioni, lui è entrato in ritardo, ed appena ha aperto la porta a cercato il mio sguardo, che io impuntandomi gli ho negato.
Non mi muovo sto ferma a rimuginare su quel dnnato, dannatissimo bacio.
Non me ne rendo nenche conto ma le ore scolastiche giungono al termine, così quando suona la campanella rimango per un'attimo confusa e rintronita,ma mi riprendo velocemente, cominciando a mettere velocemente le cose nello zaino.
Adrian dopo aver provato ad avvicinarsi, ha rinunciato dopo gli sguardi assassini che gli lanciavo.
Mentre sto per uscire dalla classe e andare a casa , Lily mi si avvicina e mi abbraccia, lasciando scioccata tutta la classe, ma sopratutto me.
Mi guarda con i suoi occhioni, sorridendomi.
<< Grazie per aver parlato con quel cafone di mio fratello >> dice prima di lasciarmi andare.
Quando ormai sono fuori dalla classe la sento gridare.
<< Ah, comunque adoro come ti vesti >> dice sorridendomi dalla porta.
                                                                  *** 
Sono tornata a casa da un'ora ormai, e Mira durante quest'ora non ha fatto altro che lanciare epiteti non molto carini contro Adrian, sia chiaro, non che la cosa mi avesse dato fastidio, ma quando ha cominciato a farmi parlare del bacio e della chimica che c'è tra noi sono scappata.
Prendo il casco e un giubbotto pesante e salto sulla moto.
Mi dirigo nell'unico posto dove posso trovare la pace.
Il mare.
                                                                             ***
Sto correndo come una pazza sulla moto perchè non mi sono resa conto di che ora fosse.
A quanto pare ho passato quasi tutto il pomeriggio al mare senza neanche rendermene conto.
Questo equivale a una strillata galattica, avvenuta poco prima al telefono con mio padre.
Dopo essere arrivata a casa papà mi ha solo detto di controllare ogni tanto l'orologio.
Ora siamo a tavola e mangiamo, tutto va tranquillo fino a quando mio padre sgancia la bomba.
<< Tua madre torna domani >> dice tutto contento.
Io quasi mi strozzo.
<< Non può tornare domani aveva detto che tornava domenica >> dico terrorizzata, perchè mia madre adora i balli e le feste modane, io le odio, e visto che la scuola dopodomani ha organizzato un ballo, io non ho intenzione di andarci, ma con mia madre la cosa si complica, si complica enormemente.
E papà come se mi avesse letto nel pensiero mi rassicura.
<<  Non ti preoccupare la convinceremo >>.
                                                                            ***
Quando vado in camera Mira non c'è, ma mentre sto per addormentarmi sento una cosetta pelosa avicinarsi al mio viso, e solleticarmelo con il respiro caldo.
 
Come se mi sentissi al sicuro mi addormento con il sorriso sulle labbra.

Angolo Autrice
Rieccomi con il nuovo capitolo, qui le cose cominciano a smuoversi, e credo sia ormai palese il prechè del titolo di questa storia.
Volevo ringraziare stri per la sua recensione e volevo pregarvi in ginocchio per ricevere commenti e giudizi sia positivi che negativi, e per corrompervi usero gli occhioni di Mira.

Per foto,spoiler e sapere la data degli aggiornamenti il nostro gruppo facebook   https://www.facebook.com/groups/483107111717601/
Per il trailer  http://www.youtube.com/watch?v=Y8gBiTOijLs
I vestiti di Eva nel capitolo 
   
 
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