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Autore: Rainie    11/08/2012    3 recensioni
Una raccolta di missing moments del manga, con protagoniste varie coppie het, dalle canon alle crack.
01. [GrimmNel] Call shamelessly my name at 2am: Neliel aveva la curiosa abitudine di chiamare Grimmjow per cognome.
02. [TsukiRiru] Slipping out of my existence: «Mi chiedo» cominciò, «come ci si senta. Essere sicuri di ritrovarsi all’altro mondo quando invece non ci sarà alcuna ferita.»
03. [Isshin/Masaki] Till death do us apart: Ogni anno, per sette anni, nessun rimpianto per tutto l’amore che la donna avrebbe potuto regalargli ancora.
04. [UlquiHime] If he could return back to life: Quando se lo mise sul polso, il braccialetto le stava ancora alla perfezione.
05. [IchiRuki] Afterlife rendezvous: Ichigo sentì il reiatsu di Rukia vibrare gentilmente accanto al proprio, e si sentì rassicurato da quella sensazione.
06. [GinRan] The aftermath of unpleasant memories: Anche quel giorno l’altro lato di quel letto improvvisato era vuoto.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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05. IchiRuki
Afterlife rendezvous
 
«Rukia» chiamò Ichigo, «come funziona il ciclo della vita e della morte?»
Era curioso. La shinigami non gliene aveva mai parlato, e quella domanda gli era frullata in testa sin da quando, 17 mesi prima, lei si era volatilizzata davanti a lui.
Rukia alzò lo sguardo dal rapporto che stava scrivendo al comandante Yamamoto. «In che senso?» gli chiese, con gli occhi che domandavano spiegazioni. Ichigo le ritornò l’occhiata interrogativa con una sua svogliata. «Intendo» ricominciò, «cosa se ne fa la Soul Society degli spiriti? Non succede qualcosa una volta che restano lì per anni?»
L’altra aggrottò le sopracciglia in un’espressione pensosa, prima di abbassare lo sguardo e ritornare a scrivere il rapporto richiestole. Il ragazzo dai capelli color arancio non le disse niente, sapendo benissimo che la compare stava riflettendo. Si conoscevano da due anni oramai, ed il loro rapporto non era mai potuto crollare, nemmeno dopo quei mesi di vuoto. Uno sguardo solo bastava a riempirli tutti quanti.
Lui continuò a scrutarla con la coda nell’occhio, sfogliando pigramente una rivista che si trovava per caso nella stanza. Urahara aveva detto: “Non dovresti passare un po’ di tempo con Rukia-san? Sono sicuro che avrete tante, tante cose da dirvi e da fare”, indicandogli la stanza e sorridendo con malizia. Aveva subito capito a cosa alludeva, e gli diede un’occhiataccia quasi imbarazzato, ma aprì la porta della stanza lo stesso e si trovò di fronte una Rukia concentrata nello scrivere. Lei lo aveva accolto con un borbottio, ed Ichigo era rimasto in silenzio fino a quando quella domanda non era spuntata sulle sue labbra.
Non era cambiata tanto, solo i capelli più corti e un po’ più bassa di come si ricordava (o forse era lui che era cresciuto?), ma gli occhi erano sempre rimasti gli stessi. Riusciva ad intravedere decisione, orgoglio, irremovibilità nelle sue iridi color blu metallico.
«Non ho sentito tanto a proposito» la voce di Rukia irruppe nella tranquillità della camera. Posò giù il pennello ed alzò gli occhi su di lui, e questi poté leggere una certa pensierosità nell’occhiata che gli diede. «Sembra che le anime si possano ricostruire da sole.»
Questa volta fu Ichigo che fece un’espressione perplessa. Rukia si alzò, stiracchiando tutto il corpo. Di sicuro, era rimasta in quella stanza per almeno mezz’ora, e di certo scrivere un rapporto non era così rilassante. Fece ricadere lo sguardo sul sostituto shinigami. «Sai che le anime, morendo alla Soul Society, si disintegrano in milioni di particelle, no? La stessa cosa succede a quelle che non trovano la morte lì.»
La ragazza si avvicinò al compagno e si sedette al suo fianco, appoggiando la testa al muro. Ichigo sentì il reiatsu di Rukia vibrare gentilmente accanto al proprio, e si sentì rassicurato da quella sensazione. Dopo così tanto tempo, essa aveva finalmente fatto capolino nel suo corpo ancora una volta.
Lei continuò: «Solo i capitani sanno come procede esattamente. Ho sentito accennare dal capitano Ukitake che gli spiriti, una volta restati alla Soul Society per tanto tempo, vengono richiamati nella Seireitei, e c’è una macchina nei quartieri della dodicesima divisione che procede a dividerli in particelle spirituali. Non so di preciso cosa facciano, ma sembra che le particelle di una stessa persona possano attraversare il Senkaimon, ripulendosi dai vecchi ricordi, e riunirsi in un nuovo individuo. Probabilmente per questo gli umani non riescono a richiamare alla mente le loro vite passate».
Ichigo ascoltò attentamente ogni parola. «Reincarnarsi» sussurrò, e la shinigami annuì. Restarono in un confortevole silenzio, prima che il ragazzo si voltasse verso di lei e le chiedesse: «Secondo te ci siamo incontrati in un’altra vita? O, almeno, alla Soul Society?»
Sorpresa esplose negli occhi di Rukia. Ichigo si accorse solo un secondo dopo di ciò che aveva detto, e si maledì per il rossore che stava attraversando il suo viso. «No, niente— lascia stare.»
Seppellì la propria attenzione nella rivista che stava ancora tenendo in mano, sperando che potesse essere abbastanza da farle lasciar stare quell’imbarazzante domanda. Ringraziò il cielo che la rivista non fosse su donne nude – in qualche modo, aveva una… certa opinione sul proprietario di quel negozio.
Ad ogni modo, continuò a sentire lo sguardo di Rukia su di lui, e finalmente riuscì a ritrovare il coraggio di guardarla e dirle in tono stizzito: «Cos’hai da fissare?»
«Ichigo,» chiamò il suo nome, come se fosse qualcosa su cui aggrapparsi, «è probabile ci siamo incontrati tanto tempo fa.»
Il ragazzo la guardò con uno sguardo forse addolcito, mentre lei scontrava le sue iridi color delle profondità marine contro le sue ambrate. Lei decise di distogliere lo sguardo. «Forse in un’altra vita siamo stati amici come ora o forse abbiamo avuto un rapporto di odio, forse siamo cresciuti insieme» disse ancora, chiudendo gli occhi. «Forse abbiamo fatto qualcosa di cui siamo pentiti, forse dovevamo rimanere lì senza far niente e basta.»
Restarono incastrati in quelle parole per qualche confortevole secondo. «Non dovresti pensarci tanto, sono cose passate ormai» disse lei, in un timido sospiro. «Ora è il presente.»
Ichigo non poté far altro che essere d’accordo con quella frase. Lei si alzò pronta a ritornare al suo compito, mentre l’amico si sentì di dover dire qualcosa. «Non credo di avertelo detto ancora. Bentornata, Rukia, pensavo di doverti rincontrare tra una vita.»
Lei, voltandosi, addolcì i suoi lineamenti con un veloce sorriso. «Grazie, Ichigo.»












~ 890 words ~
Rendezvous: incontro, luogo d’incontro nel gergo militare; incontro segreto tra amanti.
N/A: SONO COSÌ BELLI INSIEME.
So di averci impiegato un po’ di tempo per pubblicare questa shot, ma non sapevo bene su che coppia  scrivere. Alla fine, dato che ho sempre avuto un certo fetish per le anime gemelle e la reincarnazione, ho optato per l’IchiRuki, incoraggiata anche da Fade to Black.
Solitamente mi vengono in mente sempre un sacco di cose da dire per le note d’autore, ma oggi è bianco assoluto, ahah. Penso che in questa raccolta, nei prossimi capitoli, ci saranno come ospiti (?) la GinRan, HistuHina, ByaHisa (devo assolutamente scrivere su di loro), e, rullo di tamburi, RenTatsu, completamente ed assolutamente crack. Ho letto un paio di fan fiction che avevano dentro loro come coppia, e mi sono piaciuti tantissimo insieme. Lo so, sono la peggiore :’D Penso anche di scrivere sulla IchiHime. Così, perché ne ho voglia.
Fatemi sapere.
Noth.
PS: e mi piace ommioddio un sacco la parola “rendezvous”.
   
 
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