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Autore: AxXx    13/08/2012    4 recensioni
Xemnas è morto e con lui l' organizzazione.
Ma qualcosa si è mosso nelle tenebre.
Il maestro Xehanort aveva due allievi segreti, a cui si è aggiunto un terzo. I loro compito è riportare in vita il loro maestro e porre fina alla guerra del Keyblade portando l' oscurità su tutti i mondi.
Sora e Riku, nominati maestri keyblade da Yen Sid, dovranno intraprendere un nuovo viaggio e con loro altri nuovi custodi per salvare i mondi dai loro avversari e dalla rediviva Organizzazione XIII.
Tra grandi battaglie e pericolosi viaggi il gruppo si dovrà confrontare con nuovi nemici, scoprendo che non tutto è come appare.
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Kairi, Nuovo personaggio, Riku, Sora
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Topolino rimase veramente stupito di ritrovarsi faccia a faccia con Macchia Nera e Malefica. In realtà era abituato al fatto che Malefica ricomparisse di continuo, d’ altro canto l’ avevano sconfitta diverse volte nel corso degli anni e lei era sempre tornata più forte e spietata di prima. A stupirlo era il ritorno di Macchia. Era da quasi vent’ anni che lui, Yen Sid ed Eraqus l’ avevano sconfitto lanciandogli un incantesimo che lo avrebbe dovuto tenere prigioniero nella pietra per l’ eternità.
“Macchia Nera. Come hai fatto a liberarti?” Chiese il re con foga
“Stupito, Topolino? Non dovresti, dopotutto mentre mi imprigionavate l’ avevo detto che sarei tornato.”
“Già ma non credevo che saresti stato così lento, ti credevo più in forma.” Disse Topolino che in realtà sperava di non incontrarlo più.
Macchia Nera ghignò: “Non esagerare sono passati solo vent’ anni, non sono tanti, anche se scomodi: in una roccia non si dorme molto bene, presto capirai come ci si sente.” Detto questo puntò il Keyblade contro il re. Topolino era ben lungi dall’ essere intimorito: “Non hai risposto alla mia prima domanda. Come hai fatto a liberarti? Malefica non è così potente da liberarti, quindi deve essere stato qualcun’ altro.” La strega che stava tranquilla al fianco di Macchia Nera ebbe un fremito di rabbia e sulla sua pelle apparve una sfumatura rossa. “Come osi, sottospecie di pantegana antropomorfa, di dimostrerò di avere più potere io di questo castello: dopo averti distrutto lo ridurrò in macerie.” Strillò Malefica sprigionando una vampata di fiamme verdi contro il re ed i suoi compagni.
Sora e Kairi si lanciarono sull’ ennesimo gruppo di Hertless. Appena erano arrivati i mostri i ragazzi sulla spiaggia si erano dati alla fuga inseguiti da quelle malvagie creature. Sora e Kairi erano rimasti a combattere distruggendo ogni singola creatura uscisse dai portali. Kairi era un vero flagello: lanciava magie ad una velocità impressionante, in poco tempo venti hertless erano rimasti intrappolati in blocchi di ghiaccio spessi un metro, mentre almeno cinquanta erano stati spazzati via da folate di fuoco, fulmini e luce. Oltretutto non se la cavava male nemmeno nel corpo a corpo, aveva disintegrato facilmente molti hertless con il keyblade, e sembrava ancora in gran forma. Sora non era da meno: aveva abbattuto almeno un centinaio di dannatissimi hertless di vario tipo: darkball, cavalieri, shadow,Wyvern e blu cicci. Tutti distrutti senza esitazione, un solo colpo e Sora poteva abbatterne anche sei. Era quasi un ora che combattevano e entrambi erano frustrati: avevano combattuto bene, ma qualcosa non tornava, gli hertless avevano attaccato l’ isola ma loro ne avevano affrontati relativamente pochi. Di regola gli hertless avrebbero dovuto attaccare in massa lui e Kairi, visto che possedevano il keyblade, invece avevano attaccato tutte le persone in egual misura. Kairi e Sora avevano fatto dell’ loro meglio per difendere la popolazione, ma gli hertless erano tanti e loro non potevano essere da tutte le parti, inevitabilmente decine di hertless erano entrati in paese attaccando chiunque fosse a tiro. “Dobbiamo tornare in paese!” Urlò Sora.
“Perché, non siamo ancora stanchi, possiamo batterli.” Disse Kairi impegnata ad evitare l’ attacco di un blu ciccio.
“D’ accordo, tu rimani. Ma io vado, dobbiamo evitare che ci siano vittime.”
Lei annuì decisa. “Bene, ti copro, va’”
Sora prese mentalmente nota di ringraziare Kairi per l’ aiuto che gli aveva appena dato e ritornò veloce in paese. Lì la situazione era davvero caotica: la gente scappava in tutte le direzioni inseguita dagli hertless, pochi opponevano resistenza come Tidus, che tentava di affrontare le creature d’ ombra con il suo bastone rosso senza che però quelli ne risentissero minimamente. Sora si gettò sull’ hertless che stava per colpire Tidus alle spalle. I due si misero a lottare spalla a spalla, anche se l’ unico a fare qualcosa di produttivo era Sora, visto che la sua era l’ unica arma efficace. Dopo un minuto passato a difendere se stesso e Tidus Sora disse a lui di fuggire mentre si dirigeva verso casa sua.
Arianna stava spolverando un cassetto quando sentì le urla provenire dall’ esterno. Si affacciò dalla finestra e vide una scena terribile: gruppi di hertless stavano attaccando la cittadina costiera ferendo ed attaccando tutto ciò che era vivo. Arianna era persino in grado di riconoscerne alcuni, anche se non era la sua priorità. Stava per chiudere la finestra per barricarsi in casa quando vide Maya, un amica di Kairi, attaccata da quelle creature. Arianna notò che gli hertless sembravano concentrarsi su di lei, e, contrariamente a quanto era stato scritto nel Grillario, non stavano cercando di rubargli il cuore, ma, dopo averla immobilizzata, la stavano trascinando verso un varco oscuro. Maya faceva di tutto per liberarsi: scalciava, si agitava, urlava, ma gli hertless erano tanti e lavorando in gruppo riuscivano a tenerle ferme le gambe e le braccia. Arianna fu tentata di ignorare ciò che stava accadendo per mettersi in salvo, ma sentendo le urla disperate della giovane che tentava di liberarsi, non riuscì a nascondersi ed uscì in strada. Era una fortuna che durante il periodo di permanenza alla torre di Yen Sid, quest’ ultimo le avesse insegnato a lanciare incantesimi, in modo che potesse difendersi da sola. “Gli esseri oscuri sanno essere vendicativi con chi li ha sconfitti, meglio per voi, signora se imparate a difendervi.” Aveva detto il vecchio stregone mentre la addestrava. Lei non era certo più una giovincella, aveva trentacinque anni d’ altro canto, ma non voleva certo rimanere senza fare niente. Finalmente aveva la possibilità di mettere in pratica ciò che aveva imparato.
“Firaga!”
La donna fece scaturire dalla mano una fiammata che incenerì tutti gli hertless nel raggio di cinque metri. Arianna si inginocchiò accanto alla giovane che piangeva impaurita. Maya indossava un paio di pantaloncini corti verdi, ed una maglietta a maniche corte rossa graffiato in più punti dagli artigli degli hertless. Le ferite non erano profonde, ma erano molte, ed il sangue usciva copiosamente. Arianna prese in braccio la ragazza e la portò in casa. In lontananza si sentivano delle grida e delle esplosioni, probabilmente era il luogo dove suo figlio e la ragazza rossa stavano combattendo, ma non gli sembrava una buona idea andare verso la battaglia con la ragazzina ferita. Entrò in casa e chiuse la porta, poi stese la ragazza sul divano ed iniziò a medicargli le ferite con la magia e con delle bende. Erano passati pochi minuti da quando suo figlio fece irruzione in casa impugnando la catena regolare.
Sora fu così sollevato dal fatto che sua madre stesse bene che corse ad abbracciarla. Arianna ricambia la stretta del figlio.
“Figlio mio, stai bene!” Esclama la donna.
“Sto bene mamma, ma dobbiamo andarcene, gli hertless stanno attaccando.” Poi indica la ragazza sul divano: “Chi è?”
“E’ un’ amica di Kairi. Gli hertless la stavano portando via attraverso un varco oscuro, e io li ho fermati.”
“Non è possibile gli hertless avrebbero dovuto catturarne il cuore, perché avrebbero dovuto catturarla?”
“Non lo so’, ma io li ho visti, e la stavano trascinando in un portale.”
Sora ripensò al sogno fatto qualche ora prima. Roxas gli aveva detto che l’ oscurità stava diventando potente, che gli hertless avessero un capo? Sicuramente era così, ma a che pro catturare una ragazzina, senza poteri? Perché non attaccare i custodi? I pensieri di Sora furono interrotti da un Defender che entrò sfondando la porta con il suo scudo animato. Arianna corse a coprire Maya, che per tutto quel tempo era rimasta immobile sul divano. Sora scavacò l’ enorme scudo e colpì l’ enorme hertless alla schiena polverizzandolo. “Presto, andiamo all’ isoletta!” Esclamò Sora. Lui e sua madre che teneva sulle spalle Maya, che a causa delle ferite non era ancora in grado di camminare si diressero verso il molo. Arrivati alla spiaggia trovarono Kairi alle prese con due blu cicci e un defender.Lei saltò il defender e gli atterrò alle spalle disintegrandolo, poi si concentrò sui due blu cicci. Quello alla sua sinistra lo distrusse con un firaga, quello a destra tentò di colpirla con un pugno, ma lei saltò agilmente oltre la sua testa e con un fendente disintegrò anche l’ ultimo avversario. “Finalmente.” Disse la ragazza: “Stavo pensando che mi avreste lasciato tutto il divertimento.” Poi, però vide la sua amica e il sorriso si trasformò in un gemito di disperazione.  “maya!” Strillò kairi andando verso Arianna che stava depositando la sua amica su una barca. “Che cos’ ha?” Chiese alla madre di Sora, mentre afferrava la mano dell’ amica ormai svenuta a causa della perdita di sangue. “Gli hertless l’ hanno ferita, ma siamo riusciti a salvarla, ora stiamo andando sull’ isola.”
“Già.” Disse Sora mentre faceva entrare in acqua un’ altra barca.
“Perché proprio sull’ isola?” Chiese Kairi.
“Non ricordi dove si trova la nostra gummiship?”
Kairi si dette una manata sulla fronte: certo era ovvio la gummiship che Yen Sid aveva lasciato loro per viaggiare in caso di necessità l’ avevano nascosta in una grotta sotto l’ isoletta. “Allora andiamo!” Disse Sora porgendo la mano a Kairi.”
“Un momento!” Disse Arianna preoccupata: “E gli abitanti?”
“Se gli hertless cercano Maya ci seguiranno.”
In quel momento un tremito scosse la terra e dal centro della città si alzò una creatura gigantesca: un hertless così potente da mettere in difficoltà anche Sora, gigantesco e possente sulla città torreggiava un Beheomot.
Aqua ed Ansem stavano camminando sulla spiaggia del mondo oscuro da qualche ora, o forse erano anni o secoli o pochi secondi. Nessuno dei due lo sapeva. Nel mondo oscuro non si invecchiava, non si aveva fame, non si sentiva lo scorrere del tempo. Per sopravvivere non dovevi farti scoprire dagli hertless che abitavano quel mondo ed era fatta. Aqua ed Ansem avevano cercato insieme un modo per fuggire, ma non avevano trovato nessuno spiraglio verso la luce. Si erano seduti per l’ ennesima volta sul solito scoglio quando videro aprirsi un portale. “Presto, nascondiamoci.” Disse Aqua sotto voce. Dal portale uscì una figura ammantata allo stesso modo di Ansem: una tunica nera con il cappuccio. Si era inginocchiato davanti al Mare del vuoto luogo dove vanno coloro che erano morti combattendo per l’ oscurità, un vero crogiuolo di particelle oscure che prima formavano menti e corpi.
Necrosis si trovava davanti al Mare del vuoto. Avrebbe potuto farlo anche nel castello che non esiste, ma lì, nel mondo dell’ ombra, era più facile fare ciò che voleva. Alzò le mani e le puntò verso il mare. Si concentrò sulle particelle che componevano quel mare la ricerca di quelle che componevano il suo maestro. Dopo essersi concentrato a lungo trovò le particelle che componevano che componevano il corpo e la mente di Xemnas e del suo Hertless Ansem. Deciso a portare dalla sua parte quanti più esseri oscuri possibili decise di riportare anche loro in vita. Si concentrò al massimo, cercando di riportare ogni singola molecola, anzi ogni singolo atomo, alla sua posizione originale. Non doveva sbagliare, doveva rimanere concentrato per far rifluire più energia possibile dalla sua mano alla massa scura del mare. Fu allora che avvenne: sentì l’ energia fluire dal suo corpo alla massa scura mentre questa si increspava fino a creare due bozzoli neri dentro i quali si agitavano due creature antropomorfe.
Aqua ed Ansem il Saggio si ritrovarono ad osservare quell’ orribile spettacolo. Dopo quasi un minuto di contorsioni ed orribili movimenti i due bozzoli di acqua nera si schiusero rivelando il loro contenuto: due corpi già avvolti in tuniche nere simili a quelle del loro creatore, entrambi con i capelli d’ argento ed entrambi simili per aspetto. Ansem il saggio si accostò ad Aqua e gli sussurrò nell’ orecchio: “Ansem e Xemnas, sono loro gli esseri oscuri di cui parlavo .”
“Dobbiamo fermarli.” Disse Aqua sguainando il suo keyblade.
“No!” Disse Ansem trattenendola. “Aspettiamo, quel portale è sicuramente aperto su un regno della luce, quindi appena loro l’ hanno attraversato noi li seguiamo.”
“E se ci scoprono?”
“Non credo che lo faranno. Dopo essere rinati sia il creatore sia le creature saranno stanche.”
Detto questo Aqua si riparò di nuovo dietro la roccia rimanendo in attesa, ma con il keyblade sempre pronto. Dovettero aspettare un bel po’ prima che i tre si decidessero a riaprire il portale. A quel punto Aqua ed Ansem si avvicinarono al portale nascosti dalle rocce. Fu un attimo, appena i tre incappucciati erano entrati Aqua ed Ansem li seguirono nell’ oscurità.
 
 
 
 
 
 
 
Ecco un altro capitolo sfornato da me. Lasciamo quel musone di Riku con il maestro Yen Sid ed il suo gruppo di allievi per tornare da Sora e Kairi con un piccolo intermezzo sul castello disney. L’ idea mi sta prendendo la mano, ma temo che nei prossimi giorni sarò un po’ impegnato. Comunque per chi segue la storia non pensate che sia finita, non ho ancora finito i colpi di scena. Alla prossima, recensite mi raccomando! ;)   
 
  
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