Che cosa sono io?
Io sono un'emozione.


Minuti prima, nella notte, io sono la libertà.
Urlo, conto il cielo e le stelle, con tutta la forza che possiedo.
Perchè nel buio che nasconde tutto, nessuno e nulla mi può fermare, perchè io sono libera.
Le catene della vita sono spezzate, e niente potrà ricomporle. Sono la libertà pura e forte.

Ma poi, nel crepuscolo, io sono la rabbia.
La luce rossa di un sole che muore inonda il mio corpo.
E le mie nocche, che senza alcuna pietà, si infrangono contro il muro, come se volessero spaccarlo per rivelare la luce celata dietro.
E continuo senza sosta, sebbene provi dolore, perché solo quello può calmare il mio odio infinito.
Il sangue delle mie mani tinge la candida parete.
Ma non rieco ad essere soddisfatta, perchè io sono la rabbia, furiosa e maledetta.

La luce del pomeriggio colpisce senza pietà la mia anima, e io divento la follia, cieca e suicida.
Cerco di abbattere quella luce calda e confortevole, perché so che è solo un'illusione.
Voglio tornare al buio della libertà, lontano da questo faro che illumina tutto ciò che vorrei nascondere.
E mi faccio del male nel tentativo di far sparire tutto.
Voglio solo distruggere e distruggermi, perché tutto perde un senso quando si scopre la follia.
E tutto è caos e morte.

Ma ora, qui, fuori dal tempo e dallo spazio, sono un misero castello di carte.
Nessuna emozione.
Volti sconosciuti pongono addosso a me nuovi pezzi.
E tutto pesa di più, e il mio stesso peso mi fa cedere e crollare.
E mi schianto a terra inerme, perchè ormai sono stufa di rialzarmi per poi vedermi cadere ancora e ancora.
Rimango dove sono, in attesa che un nuovo volto senza nome riafferri e ricomponga senza alcuna pietà o cura il mosaico delle mie vuote sofferenze.
E il cerchio si richiude, le emozioni ritornano, il castello ricresce per poi crollare ancora.



Si, posso essere tante cose, ma alla fine tutto è solo un cerchio perso nel caos.
Ogni cosa è caos. E io sono il cerchio perso nel niente.
Cosa sono io?
Io sono il nulla.