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Autore: Lushia    14/08/2012    1 recensioni
L'Undicesima Famiglia è un tripudio di comicità, divertimento e allegria... cosa succede tra un combattimento e l'altro? Scopriamolo in questa raccolta di episodi extra!
Per la storia madre vi rimandiamo alla storia KHR! 11^ Famiglia.
Genere: Demenziale, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Shoujo-ai
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'KHR! 11^ Famiglia'
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Extra Story 3 – Una giornata insensata al museo
scritto in collaborazione con Fox Folgaria





Il gruppetto di psicopatici varcò la soglia di un famosissimo museo con fare interessato e pieno di curiosità.
L'edificio si trovava in pieno centro ed era molto grande, pieno zeppo di turisti e bambini in gita.
La brunetta iniziò a saltellare allegramente all'ingresso, osservando i presenti con occhi sbrilluccicosi e invitandoli a muoversi perchè era ansiosa di visitare l'intero edificio.
Nozomi: Forza, forza!
La ragazzina tirò a sé Arashi e avanzò rapidamente, infilandosi nella sala preistorica osservandosi attorno e divorando ogni cosa con gli occhi.
Arashi: uh, desideravi proprio venire qui, vero?
Nozomi: Mi piace molto guardare cose antiche! Guarda! Ci sono fossili di migliaia di anni fa!
Arashi: Sembra così assurdo che il mondo esiste da così tanto tempo e noi siamo su questo pianeta da tipo quindici anni...
Nozomi: Già, è come un millesimo di secondo rispetto a miliardi di anni...
Le due avanzarono, tenendosi per mano e osservandosi attorno incuriosite finchè la Vongola non si voltò, notando che le due erano completamente da sole.
Nozomi: … ma... dove sono gli altri?
Arashi:

Il sole avanzava lentamente nella sala dedicata agli animali di tutte le specie, osservando con curiosità le riproduzioni fedeli e tenendo l'indice sotto le labbra con fare incredulo.
Dietro di lui, la nuvola lo seguiva riluttante, chiedendosi perchè si trovava in quella situazione e con il più scemo della combriccola.
Ad un certo punto, Kaito lanciò un urlo: aveva avvistato il pupazzo di un alpaca a grandezza naturale e gli corse sopra ignorando staccionata in ferro e avvisi vari, ponendosi in groppa e indicando dinanzi a sé.
Kaito: Vai, cavalca! Andiamo a conquistare il mondo alpacoso!
Nel mentre, rideva come uno psicopatico e si agitava continuamente, il tutto sotto gli occhi sconcertati di Cloud che provava un enorme disappunto per tutto ciò.
Cloud: … Kaito... vorrei renderti intelligente per due secondi solo per farti capire quanto sei stupido.

I gemelli Luccini, intanto, erano usciti dal museo pensando di ritrovare l'allegra combriccola ma si resero conto che tutti erano ancora dispersi al suo interno.
Luca, grattandosi il capo, notò che accanto al museo c'era una grandissima sala giochi e ci si catapultò, seguito dalla sospirante Arina che decise di lasciare che il gruppetto se la cavasse da solo e raggiunse il fratello all'entrata della sala.
Luca: Ma porca, non c'ho più un centesimo!
Arina: Allora andiamo, non possiamo far nulla.
Luca: Ehi, chi l'ha detto? Entriamo dalla finestra!
Arina: … sei serio?
Luca: Ehi, nee-chan... vuoi entrare anche tu, no?
Arina: Beh... però non è molto carino...
Luca: Cerca di svagarti un po', non essere troppo attaccata a queste cose!
Il ragazzo arruffò i capelli della sorella che, dopo un attimo di imbarazzo, sorrise.
Arina: … d'accordo, una volta tanto non fa male, giusto?
I due si infiltrarono dalla finestra e così facendo evitarono di pagare la quota d'entrata che permetteva loro di usufruire dei giochi che desideravano fare.

Nello stesso istante Arashi e Nozomi stavano nuovamente percorrendo lo stesso corridoio, rendendosi conto di aver fatto il giro della sala.
Nozomi: Ma da dove cavolo si esce?!
La rossa, affamata come non mai, iniziò ad avere le traveggole e, alzando il capo, notò lo scheletro di un dinosauro fatto praticamente, e ovviamente, di ossa.
Osservò le ossa sbavando, immaginando della carne che le ricopriva e lei che la strappava con i denti stile cartone animato. La giovane tempesta si gettò sulla povera ricostruzione dell'animale preistorico e addentò un osso, tirandolo via dalla composizione che crollò all'istante sotto gli occhi attoniti delle due.
Ma Arashi non vi ci fece caso, continuò a mordicchiare l'osso mentre un custode si avvicinò rapidamente e osservò lo scempio, per poi posare l'attenzione sulla giovane affamata.
Custode: Ma cosa stai facendo?!!
La rossa si voltò verso l'uomo con l'osso in bocca.
Arashi: ...bau.

Mentre accadeva tutto ciò, il rimbombo del dinosauro, caduto sotto i morsi della fame della tempesta, si sentì per le sale adiacenti fin dove la nebbia e la pioggia si trovavano, persi nella loro ricerca del gruppo e perplessi al contempo.
Haname: Dovremmo trovare l'uscita, forse gli altri sono già là.
Shinji: Uhm, ci penso io.
Il giovane dai capelli castani si accovacciò per terra e tirò fuori il suo fidatissimo mazzo di tarocchi che iniziò a consultare con serietà a concentrazione mentre la pioggia si accomodò accanto a lui e osservò il suo operato con curiosità.

Il biondino, che si trovava ancora in groppa all'alpaca, decise di scendere poiché si era seccato di giocare ma, scendendo, inciampò e si scatafasciò contro il povero Cloud che stava intanto giochicchiando con il suo cellulare.
A causa della caduta, gli occhiali della nuvola vennero scaraventati a terra così come le altre tre paia di riserva che teneva conservati nella giacca.
Osservando quel disastro con enorme disappunto e furia omicida, la nuvola si voltò verso il giovane e iniziò a stritolarlo per alcuni istanti nonostante non si fosse ancora accorto che stava soffocando un turista a caso e che Kaito si trovava pochi metri più in là, poiché aveva preso la rincorsa impaurito dalla furia del ragazzo.
Alla vista della scena, Kaito scoppiò in una sonora risata.

Dopo che il custode era riuscito, chissà con quale miracolo, a togliere l'osso dalle grinfie della tempesta, l'uomo impietosito decise di lanciare alla giovane affamata un biscotto il quale roteò in aria e venne prontamente afferrato dai denti della rossa che atterrò con la grazia e l'eleganza di una ginnasta.
Custode: Ecco a te, e fai la brava!
Disse, estraendo un altro biscotto dalla scatola e osservando la giovane che, dopo aver divorato il primo, si avvicinò all'uomo in attesa dell'altro.
L'uomo lanciò il secondo biscotto e Arashi, dopo averlo afferrato, si avvicinò a lui con fare lesto e gli rubò direttamente la scatola di biscotti per poi afferrare Nozomi, la quale stava osservando divertita la scena, scappando inseguite dal custode che urlava dietro come un ossesso.

Mentre avveniva tutto questo ambaradan di cazzate, Shinji e Haname si trovavano ancora seduti nel bel mezzo di una sala a caso consultando i tarocchi e cercando di capire come uscire fuori da quel luogo molesto e pieno di rumori ambigui che arrivavano da chissà dove.

La nuvola infuriata, accorgendosi pochi istanti dopo che l'uomo che stava picchiando indossava degli occhiali e di certo non era il maniaco psicopatico degli alpaca, gli sfilò rapidamente le lenti e se le infilò, aggiustandoseli sopra il naso per controllare che vedesse meglio di prima.
Dopo qualche secondo si voltò in direzione del sole che si stava ancora sganasciando dalle risate.
Visibilmente furioso, Cloud scattò verso di lui e il biondo, calmatosi e avendo notato il pericolo incombente, partì in quarta verso il corridoio seguito a distanza ravvicinata dallo psicotico che lo stava inseguendo emettendo energia nefasta in giro per il museo.
Kaito: NOOOOOOO VAI VIAAAAAAAAAAAAAA
Quasi come fosse un serpente sulla sua preda, la nuvola sembrò brillare di una luce oscura che si avvicinava via via sopra la povera vittima che sarebbe morta di lì a poco, mentre lo inseguiva e mentre Kaito fuggiva a più non posso, il biondino si scontrò violentemente contro le due fuggitive e ladre di biscotti, rotolando per qualche chilometro per poi fermarsi proprio dinanzi alla nebbia e alla pioggia che stavano ancora leggendo i tarocchi e si accorsero della palla umana che si era splattata a terra lì davanti.
Cloud si avvicinò al gruppetto, osservando la preda e le due mocciosette per terra che avevano quasi perso i sensi per via della botta, sospirando e decidendo di lasciarlo perdere.
Shinji, che finalmente aveva capito perchè i suoi tarocchi stavano temporeggiando senza rivelargli dove dovevano andare, poggiò una carta sopra le altre già posizionate a terra e capì finalmente dov'era l'uscita.
Dopo che le due biscottare e il maniaco degli alpaca avevano finalmente ripreso completamente i sensi, uscirono tutti dal museo, tramite l'uscita trovata grazie a Shinji, chiedendosi dove fossero finiti Luca e Arina.
Poco più in là, i due gemelli venivano cacciati dalla sala giochi a calci nel sedere e quando il gruppetto notò i due disgraziati, il custode della sala giochi si avvicinò a loro.
Custode: Li conoscete?
Nozomi: ...ehm...
Arashi: uhm...
Haname: ...err...
Shinji:
Cloud: ...tsk
Kaito: Ma certo, sono nostri amici!
Dopo aver fissato quell'imbecille del sole con uno sguardo omicida più pericoloso di quello di Cloud, il gruppetto venne assalito dalle urla del custode, furioso per la scappatella dei due, per poi ricevere il conto di tutti i giochi fatti dai gemelli senza pagare.
La multa era alquanto salata, ovviamente, poiché vi erano anche i danni psicologici del custode stesso.
La Vongola, che essendo il boss doveva essere lei a pagare di tasca sua, prese la ricevuta e urlò.
Così si concluse la giornata insensata dei nostri alpacosi eroi.
   
 
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