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Autore: Alyssia Black    14/08/2012    4 recensioni
[La storia partecipa al " Conest del cioccolato"]
Molly Prewett è una Tassorosso del settimo anno. E’ molto brava a scuola e la preferita di diversi professori. Tutto ciò suscita molta invidia nelle sue compagne, che tendono ad emarginarla.
Arthur Weasley è un giovane Grifondoro. E’ timido e poco sicuro di sé e molto impacciato.
Entrambi hanno una caratteristica in comune: sono destinati a rimanere “invisibili”.
[Leggero OOC]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Arthur Weasley, Molly Weasley | Coppie: Arthur/Molly
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Nickname: PiccolaStellaSenzaMeta
Titolo della storia: Complementary
Rating: Verde
Avvertimenti: Fluff, OOC leggero
Generi: Romantico
Introduzione: Molly Prewett è una Tassorosso del settimo anno. E’ molto brava a scuola e la preferita di diversi professori. Tutto ciò suscita molta invidia nelle sue compagne, che tendono ad emarginarla. 
Arthur Weasley è un giovane Grifondoro. E’ timido e poco sicuro di sé e molto impacciato. 
Entrambi hanno una caratteristica in comune: sono destinati a rimanere “invisibili”.
NdA: Ho inserito l’avvertimento OOC perché secondo Lexicon Molly era una Grifondoro e perché non appiamo come fossero i caratteri di Molly ed Arthur da giovani. Anticipo che in questa storia Arthur non conosce la cioccolata. E’ una cosa alquanto improbabile dato che, se non erro, la Rowling lo ha nominato in alcuni banchetti. Inoltre la Ciocconeve è di mia invenzione. 
 
 
 
 
 
Complementary
 


Arthur Weasley era un giovane Grifondoro, timido e molto impacciato. Tutti a Hogwarts si chiedevano perché il Cappello Parlante l’avesse smistato tra i Grifoni, la nobile Casa che richiedeva coraggio e lealtà. Effettivamente Arthur non possedeva nessuna di queste due caratteristiche. Trascorreva i pomeriggi in biblioteca, chino sui libri di Incantesimi, la materia nel quale riusciva meglio. Nonostante queste lunghe studiate non era bravissimo a scuola, la sua timidezza lo penalizzava, soprattutto nelle prove orali. Non si era mai distinto, come invece molti altri ragazzi della sua Casa avevano fatto, per particolari servigi o qualità. Non faceva parte della squadra di Quiddich, sport che amava guardare, ma non si poteva dire altrettanto riguardo al praticarlo. Non era stato Prefetto, né tantomeno Caposcuola. Sovente veniva preso in giro dagli stessi compagni di Dormitorio per via dei capelli rosso fuoco. Tutti nella sua famiglia possedevano questa caratteristiche che, negli anni, era stata spesso oggetto di scherno o stupidi scherzi. 
 
Molly Prewett era una fiera Tassorosso, prima Prefetto e poi Caposcuola. Non era popolare, anzi. Veniva sempre emarginata da tutti per via della sua bravura. Riusciva molto bene, era abile soprattutto nella materia di Erbologia. Era diligente, seria e quindi una studentessa modello. Era la preferita di tutti i professori e, per questo, invidiata da tutti. Era una ragazza semplice, proveniente da un’antica famiglia di Purosangue, i Prewett. Non era bellissima, poco alta e abbastanza in carne. I suoi capelli, un po’ crespi, erano di un marrone tendente al rosso.
Anche lei, come Arthur Weasley, sembrava trovarsi nella Casa sbagliata. Ella, secondo alcuni, avrebbe onorato i Grifondoro mentre Arthur avrebbe continuato i suoi studi nel più totale anonimato nella Casa dei Tassi. 
 
Strane voci circolavano nel castello. Molte ragazze, “le oche” come le definiva Molly, pensavano che i due, Arthur e Molly, potessero stare bene insieme.
Nonostante frequentassero entrambi il Settimo anno, Molly e Arthur non si erano mai parlati. Spesso si incontravano nei corridoi ma non s’era mai vista l’ombra di un saluto tra i due. Effettivamente i loro caratteri, diversi ma fondamentalmente uguali, erano complementari tanto che, gli stessi ragazzi iniziarono a credere alle chiacchiere che riempivano i corridoi del castello.


***

 
Era una giornata di fine marzo, i ragazzi, dal terzo al settimo anno, potevano godere di una fantastica gita a Hogsmeade. Benché il terzo mese dell’anno non fosse ancora terminato, si potevano già osservare i primi segni che preannunciavano l’arrivo della primavera. Alcuni bucaneve si aprivano un varco tra la candida neve che, ormai, si stava sciogliendo a causa del sole. I raggi, che non riscaldavano l’aria, si limitavano a prendere il posto delle nuvole nere.
Molly Prewett aveva deciso di trascorrere quel sabato pomeriggio nel villaggio solamente per distrarsi dai libri. Inoltre, aveva terminato le pergamene e, per questo mtivo, la sua prima meta a Hogsmeade era stato “Il Ghirigoro”, la succursale del famoso negozio di Diagon Alley aperta solamente da pochi mesi. 
Molly, sola nel villaggio, decise di recarsi nel famoso pub del villaggio, I Tre Manici di Scopa. Era almeno un anno che non entrava in quel luogo, l’ultima volta c’era stata con Aghata Fisher, la sua migliore amica, morta in circostanze inspiegabili un anno prima. Aghata era l’unica amiche che Molly avesse mai avuto. La scomparsa della ragazza l’aveva cambiata, ora Molly non riusciva più ad affezionarsi a qualcuno. 
Appena Molly toccò la maniglia del pub, che doveva essere incantata, la porta si aprì. Il locale era luminoso, grandi finestre mostravano il paesaggio al di fuori della locanda. I tavoli, rotondi e tutti in legno intarsiato, erano disposti in forma trapezoidale, ornati con candidi centrini, anch’essi circolari. Ciascuno era contornato da cinque sedie che, per la maggior parte, erano occupate da studenti di Hogwarts. 
I Tre Manici di Scopa, il locale più conosciuto di Hogsmeade, era frequentato, a memoria d’uomo, da ragazzi e professori di Hogwarts che, durante i fine settimana nel villaggio, si riunivano per chiacchierare, incontrarsi o trascorrere pomeriggi insieme sorseggiando Idromele o Acquaviola.
Quel giorno di fine marzo quasi tutti i posti disponibili erano occupati tranne uno, situato  in fondo alla sala. Proprio quello divenne il tavolo di Molly. Era diverso da tutti gli altri, situato al limitare della stanza, appartato e di forma rettangolare. Non era ornato con fiori o centritavola e, inoltre, solo due sedie gli si trovavano accanto. 
Appena la proprietaria del pub, Madama Rosmerta, si avvicinò a Molly quest’ultima ordinò una Burrobirra, bevanda molto popolare tra gli studenti. 
 
Anche Arthur Weasley entrò nella locanda. Per diversi secondi rimase fermo sull’uscio della porta, squadrando la sala in cerca di un tavolo libero. Purtroppo non vi erano più luoghi che soddisfacessero le  richieste del ragazzo, l’ultimo tavolo era stato occupato da Molly. Proprio lì gli occhi di Arthur si posarono. Accanto alla ragazza c’era una sedia!
Si diresse, timidamente e in modo impacciato, verso il fondo della stanza e, arrivato al cospetto di Molly, le sue guance cominciarono ad assumere lo stesso colore dei capelli, rosso fuoco. 
Le voci che giravano per il castello, quelle che dicevano che i due sarebbero stati bene insieme, avevano suscitato qualche speranza in Arthur. Non si poteva dire che fosse esattamente innamorato ma, da qualche tempo, provava un certo interesse verso Molly. Non si era mai fatto notare, il suo carattere timido e schivo non avrebbe permesso anche solo un dialogo tra di loro. 
-Scusami – disse ma poi si fermò. Si era meravigliato di se stesso, era riuscito a proferire una parola al cospetto della ragazza –Non ci sono più tavoli liberi. Posso sedermi accanto a te?- pronunciò quel periodo stupito ma anche compiaciuto e con una sfacciataggine poco tipica del suo carattere.
Molly annuì soddisfatta. D’altronde, non aveva nulla da fare. Probabilmente avrebbe chiacchierato con Arthur, o questo era ciò che sperava.
I due parlarono a lungo, entrambi sorpresi. Credevano che i loro modi di essere non sarebbero mai riusciti a farli incontrare. Più trascorrevano attimi, minuti e ore assieme e più capivano quanto i loro caratteri fossero complementari. Così diversi all’apparenza ma uguali in profondità. Molte erano le caratteristiche che li accomunavano ma, ancora di più, gli opposti. 
Stranamente nessuno dei due si sentiva a disagio con l’altro. 
Nella mattinata il sole splendeva ma poi, con il passare delle ore, esso aveva lasciato il posto a nuvole cariche d’acqua. Pioveva ma, dal colore del cielo, si poteva pensare a una nevicata ormai imminente. Infatti le temperature si erano abbassate di almeno quindici gradi fahrenheit. Gocce di pioggia si abbattevano sul terreno coperto ancora di neve, che, ben presto, sarebbe scomparsa. Tutti i ragazzi stavano dicendo addio alla coltre bianca che aveva permesso loro di divertirsi durante i freddi pomeriggi invernali. 
-Due cioccolate calde- ordinò Molly a Madama Rosmerta, la gentile ostessa della locanda. Arthur era rimasto molto sorpreso, non sapeva cosa fosse la “cioccolata”. 
**
Madama Rosmerta teneva in mano un grande vassoio in argento sontuosamente decorato con lettere d’oro che formavano la parola “Hogsmeade”. Su di esso erano poggiati due boccali in vetro, molto simili a quelli utilizzati per le Burrobirre, contenenti un liquino scuro. Cioccolata! Il cibo degli dei non era molto conosciuta tra i maghi, che si recavano ai Tre Manici di Scopa principalmente per ordinare bibite locali come l’Idromele o lo Sciroppo alle Ciliegie. Erano anni che Madama Rosmerta non preparava più una cioccolata calda. La bevanda era comune, invece, nelle  famiglie babbane e, per questo motivo, l’ostessa si meravigliò di quella richiesta. Molly, infatti, proveniva da una delle più importanti famiglie di Purosangue del Mondo Magico, i Prewett. La ragazza non poteva immaginare che la sua ordinazione potesse destare così tanta curiosità. Alla vista dei boccali una smorfia disgustata si disegnò sul volto di Arthur, non sapeva cosa contenessero i due bicchieri.
-Questa è cioccolata calda! E’ una bevanda molto utilizzata tra i babbani. L’ho scoperta grazie a Aghata, la –il suo volto si fece scuro –mia amica- continuò evasiva.
-Solitamente viene bevuta nelle giornate fredde d’inverno-
-Come questa!- l’interruppe Arthur che era stato ad ascoltare il discorso della ragazza molto attentamente. 
La pioggia, infatti, aveva lasciato spazio alla neve, candidi fiocchi dalle forme più svariate danzavano in aria e poi, delicatamente, si posavano sul terreno, già coperto da una coltre bianca. Era strano, non aveva mai nevicato a fine marzo. Sembrava che il cielo avesse voluto coronare l’incontro dei due ragazzi con un regalo, qualcosa che entrambi amavano molto, la neve. 
-Arthur, guarda! Nevica!- disse, quasi urlando, Molly e, intanto, indicava il paesaggio che si osservava oltre le tendine di pizzo bianco. –Usciamo fuori!- aggiunse la stessa ragazza alzandosi in piedi e dirigendosi verso la porta a grandi passi. Arthur, anche se in imbarazzo, decise di seguirla.
Nessuno dei presenti nella sala si era accorto della loro “fuga”. Un gruppo di almeno dieci ragazze discuteva delle nuove entrate nella squadra di Quidditch della nazionale irlandese; altri, invece, guardavano, come estasiati, lo spettacolo che si stava verificando all’esterno.
Molly era uscita dalla locanda così di fretta che aveva dimenticato la giacca sulla sedia. Arthur, dal canto suo, aveva deciso di portare con se la bibita. Infatti, poco prima, aveva bagnato le labbra con la cioccolata e, con molta sorpresa, si era accorto che era buona. 
La neve scendeva sempre più impetuosamente, quasi trasformandosi in una bufera. Le vie della città erano silenziose, nessun piede creava la propria orma nella coltre candida. I fiocchi di neve, dopo aver effettuato una lunga e complessa danza, cadevano anche all’interno del boccale di Arthur. La bevanda marrone era ormai coperta dalla neve. 
Molti studenti erano tornati al castello mentre altri si erano rifugiati nei piccoli negozi di Hogsmeade. Molly e Arthur erano, effettivamente, gli unici studenti che camminavano sotto la bufera. 
-Arthur, hai mai provato la cioccolata con la neve? È fantastica!-. Il ragazzo in questione fece una faccia disgustata che venne “cancellata” dall’entusiasmo di Molly. 
La giovane Tassorosso, raccolse, da terra, un po’ di neve e la mise all’interno del boccale. Poi agitò la bacchetta pronunciando parole alquanto particolari.
In pochi secondi la neve e la cioccolata erano diventate un’unica cosa, erano complementari. La bevanda aveva assunto un colore più chiaro e, secondo Arthur, anche il sapore era mutato. 
-Ciocconeve!- disse Molly – Così la chiamavamo con Aghata-.
I due erano sempre più vicini finché le loro labbra non si sfiorarono. Nessuno evitò quel contatto che, ben presto, si trasformò in un bacio. Gli occhi di entrambi erano socchiusi, come se i ragazzi avessero paura di ciò che stavano facendo.
Molly Prewett e Arthur Weasley, due ragazzi dai caratteri così diversi ma fondamentalmente simili, si stavano baciano sotto una tempesta. I loro volti erano coperti da sciarpe e cappelli di lana ma il loro stato emotivo non poteva che essere alle stelle. 
Nessuno dei due poteva, mesi prima, neanche lontanamente immaginare una situazione come quella. Tutte le voci riguardo ai due erano diventate realtà. Molly e Arthur, con i loro modi di essere, erano fatti l’uno per l’altra. Erano complementari. 





*Lumos*
Eccomi qui con la seconda fan fiction di oggi. E' una MollyxArthur da giovani. Ho deciso di inserire l'avvertimento OOC sua perchè secondo Lexicon Molly era una Grifondoro, sia perchè forse i loro caratteri da giovani non erano così.
Una cosa! La "Ciocconeve" è la mia ultima assurdità!
Un bacio
Alyssia
*Nox*
   
 
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