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Autore: Kiya_    15/08/2012    2 recensioni
Dopo quello che è successo a Lucy, tutti hanno problemi a dormire, anche Gray. Così decide di farle visita nel cuore della notte. Non può sapere che Juvia è già lì.
Impostata tra il capitolo 291/292. SPOILER dei due capitoli in questione. Sottile Gruvia.
Traduzione da originale: http://www.fanfiction.net/s/8349008/1/Place_Beneath_the_Thunder
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gray Fullbuster, Lluvia, Lucy Heartphilia
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Gray stava avendo difficoltà ad addormentarsi.

Il che non era così strano; quello che era successo aveva distrutto tutti.

Anche mentre camminava per i corridoi, riusciva a sentire delle voci parlare in tono sommesso e addolorato. Probabilmente quella era l’unica opportunità per farle visita senza dover dividere la stanza con una folla di altre persone.

Dopotutto, anche se era in uno stato di coma, Lucy aveva bisogno di riposare. Natsu probabilmente non avrebbe permesso a una folla maldestra di riempire la sua stanza a quell’ora. Non senza combattere, ovvio.

Inoltre, visitare Lucy era un ottimo metodo per evitare uno di quei drammi con Lyon e Juvia, oltre a una possibile ramanzina da parte di Erza riguardo la sua “mancanza di entusiasmo” durante l’incontro, che probabilmente era costata la vittoria a Juvia.

Per una volta nella sua vita, vide Natsu prima di averlo sentito. Il dragon slayer, auto-proclamatosi drago e guardia della maga degli spiriti stellari ferita, sedeva su una panca fuor dalla stanza di Lucy.
Se ne stava lì con aria attenta e vigile, sebbene i suoi occhi fossero freddamente assenti e asciutti. Persino i suoi capelli avevano perso la loro rosea lucentezza, diventando opachi e ispidi.

Mentre Gray gli si avvicinava, Natsu non si voltò verso di lui, né lo guardò. Tuttavia, quando arrivò alla porta la guardia parlò con una voce che sembrava solo il guscio di quella che era invece una settimana prima, «C’è Juvia dentro».

Gray stava per premere la maniglia, ma l’informazione datagli lo portò a lasciarla. Si trascinò verso la panchina dove Natsu sedeva e lo guardò, esitando prima di sedersi all’altra estremità della panca.
Mantenne lo sguardo su Natsu, che si aspettava volesse iniziare una lotta, anche in quello stato.

Ma il dragon slayer non disse niente.

I due sedevano in silenzio e, onestamente, Gray pensò fosse abbastanza rilassante. Per una volta non sentiva la pressione di dover dire o fare qualcosa. I suoi occhi scuri guardavano di lato per osservare il ragazzo dall’altro lato della panca.

Non avrebbe saputo dire da quanto Natsu era lì seduto e per un secondo Gray non seppe nemmeno se fosse ancora vivo.

Certamente il fatto che Juvia fosse dentro la stanza era qualcosa a cui non voleva pensare al momento. Normalmente, si sarebbe preoccupato; dopotutto, Juvia non aveva mai mostrato molta simpatia per Lucy. Ma persino Gray sapeva che Juvia era tutta scorza. Non le avrebbe mai fatto nulla in quel momento. In qualche modo, pensò, si sentiva già meglio semplicemente aspettando con Natsu fuori dalla stanza di Lucy.
 

 
Che fosse passata un eternità o un attimo non avrebbe saputo dirlo nessuno, ma nella mente di Gray era stato un tempo infinito, tanto che il silenzio era ormai stantio dei loro respiri tesi per l’ansia.

Stare con Natsu non era più confortante. Gray riusciva a sentire il dolore provenire da lui.
 Non aveva detto una parola e per Natsu stare in silenzio per qualche minuto, non parlare così a lungo, era veramente inquietante.

Sospirò e si sollevò sui piedi pesanti.

Non gl’importava più che Juvia fosse dentro. Ci stava mettendo troppo tempo.

Così aprì la porta che dava sul piccolo corridoio antecedente alla stanza di Lucy. Natsu non lo fermò.

Ma lo fece la voce di Juvia.

«Ne, Lucy-san?».

Una pausa, e nessuno rispose. Juvia continuò.

«Vedi, Lucy-san? Juvia ha finito! Ha fatto una sciarpa a maglia per te, come quella di Natsu-san…ti piace, vero?».

Un’altra pausa e poi Gray udì di nuovo la voce di Juvia. Deglutì. Gli parve che la maga dell’acqua fosse sull’orlo del pianto.

«Juvia ti ha anche comprato una maglietta! Non...non è nello stile di Juvia, ma pensava potesse piacerti».

Questa volta la conversazione a senso unico venne interrotta da una pausa più lunga. Quando la voce di Juvia tornò, era decisamente più fievole di prima.

«Juvia è così…così dispiaciuta, Lucy-san…Se solo…» la sua voce si attenuò ancora.

«Se solo Juvia non fosse stata così preoccupata del giudizio di Gray-sama, allora…».

Gray inspirò profondamente, ma ascoltò. Sapeva che probabilmente non avrebbe dovuto farlo, ma la voce di Juvia sembrava così diversa, così diversa da quella che in genere usava quando lui era nei paraggi. Era dolce e gentile, ma triste, come se stesse reggendo il peso di tutta la sua disperazione sulle spalle e cercasse di non trasmetterlo a nessuno, per non fargli sapere quanto facesse male.
«Allora forse saresti ancora con noi».

I suoi nervi si contrassero.

Ricordava fin troppo bene ciò che era successo qualche  giorno prima. Tutte quelle immagini di sangue e il suono delle urla di una Lucy agonizzante percorrevano ancora ogni angolo della sua testa. Quei rumori e quelle visioni gli avevano impedito di dormire tutte le notti, facendolo rigirare invano nel letto. Solo il pensiero di quei momenti e dei sorrisi di quei sicari di Sabertooth bastavano a fargli ribollire il sangue.

E lui era anche uno dei più calmi. Non poteva nemmeno immaginare che effetto stessero avendo su Natsu quei ricordi. Probabilmente ce la stava mettendo tutta per reprimere la voglia di strangolare ogni membro di Sabertooth a mani nude.

«Apri gli occhi, Lucy-san! Guarda, devi vedere cosa ti ho portato! Lo so che ti piacerebbe, lo so!» la voce di Juvia s’incrinò.

Le mani di Gray si strinsero in pugni mentre rimaneva lì, nell’ombra, ad ascoltare in angoscia quel silenzio lentamente penetrato da un rumore.

Prima fu il suono di un singhiozzo soffocato in gola. Poi fu quello martellante della pioggia che violentemente batteva sul tetto.

«Lucy-san…ero così…invidiosa di te. Hai così tante persone che si preoccupano per te. Così tante».

Un altro paio di singhiozzi.

«Juvia è sempre…sempre stata sola. Anche dopo essere entrata in Fairy Tail, Juvia…ogni tanto si sente ancora sola».

Un singhiozzo, seguito da un colpo di tosse e poi un gemito gutturale.

«È per questo, Lucy-san, è per questo che…Juvia voleva aggrapparsi a Gray-sama…Juvia credeva che…credeva che se anche una sola persona si fosse curata di lei, allora tutti i suoi sforzi non sarebbero stati vani. Credeva…credeva che se si fosse aggrappata a Gray-sama, allora forse ci sarebbe stata una persona che non l’avrebbe abbandonata!».

Gray sentì il petto serrarsi. Non l’avrebbe mai abbandonata. Specialmente non ora.

«Juvia pensava…che se fosse riuscita a tenerti lontana da Gray-sama, allora forse sarebbe riuscita ad aggrapparsi ad una sola persona a cui importasse di lei. Ma ora capisco. Juvia è stata così stupida, Lucy-san. Così stupida. Vedeva com’eri amichevole e gentile. Vedeva com’eri bella e quanti amici avevi. Juvia ti guardava, Lucy-san, e vedeva una principessa. Juvia ti guardava e vedeva qualcuno circondato dall’amore».

Tirò su col naso.

«Qualcosa che…che Juvia ha sempre desiderato».

Un respiro profondo.

«È per questo, Lucy-san…».

Una pausa.

«È per questo che DEVI svegliarti!».

Silenzio.

«Se al posto tuo ci fosse Juvia, probabilmente nessuno sentirebbe la sua mancanza e nessuno verrebbe a sedersi accanto al suo letto. Juvia ama questa gilda e tutti i suoi membri. Tu e Gajeel-kun, Gray-sama, Erza-san, tutti. È perché hai così tanti amici che devi farlo, Lucy-san. Anche ora, ci sono così tante persone che ti stanno aspettando. Devi alzarti. Per loro».

Tremò mentre la sua voce s’interruppe un paio di volte. «Natsu-san è preoccupato da morire. Non dorme da tre giorni e mangia a malapena. Non vuoi deluderlo, vero? So che anche tutti gli altri hanno bisogno che tu ti svegli!  Tutti! Non puoi deluderci! Devi alzarti!».

Gray si premette la mano sulla bocca. Se avesse continuato così, l’avrebbe ucciso. Sentirla piangere sotto il rombo della pioggia era già abbastanza. Riusciva a sentire le arterie nel suo collo spingere il sangue violentemente verso la testa.

«È tutta…è tutta colpa di Juvia, Lucy-san. Juvia avrebbe potuto affrontarla…avrebbe potuto…almeno guadagnare abbastanza tempo da creare un diversivo. Non avresti dovuto soffrire così tanto da rimanere bloccata in questo letto».

La sua voce divenne tranquilla.

«Per favore, Lucy-san, perdona Juvia. È stata una stupida. Una  povera stupida».

Il battere della pioggia aumentò e Juvia parve accorgersene.

«Juvia è dispiaciuta, Lucy-san. La pioggia finirà, Juvia lo promette…ma non sa se riuscirà a fermarla se prima tu non ti svegli».

Gray deglutì mentre la voce della ragazza si faceva sempre più difficile da distinguere sotto il rumore della pioggia.

«Juvia non riesce a immaginare un mondo senza te, Lucy-san. Sarebbe davvero triste. È a causa tua che Gajeel e Juvia hanno incontrato Fairy Tail; e Natsu-san ed Erza-san non sarebbero gli stessi senza te, soprattutto Natsu-san. Anche Happy sarebbe orribilmente triste se tu non ci fossi. E Gray-sama…».

A sentire il suo nome, il suo respiro si fermò.

«Juvia sa che sei sempre stata gentile con lui e se tu sei davvero ciò che lui vuole, allora Juvia desidera solo la sua felicità».

Strinse i denti. Non era sicuro si quanto ancora avrebbe potuto sopportare quel genere di discorsi. Non ce la faceva quasi più.

«Ma anche se così fosse…Juvia…Juvia non ti permetterebbe di andartene. Non capisci, Lucy-san? Chi sarebbe la rivale in amore di Juvia se non ci fossi tu?».

Avrebbe voluto ribattere alle sue parole, ma il suo tono di voce aveva strappato qualcosa dentro lui. Non c’era un solo accenno di malizia o di odio nella sua voce. Non uno.

Facendo un profondo respiro, non resistette più.

Sentendo i passi avvicinarsi, Juvia quasi saltò dal suo posto accanto al letto di Lucy, chiaramente sorpresa dalla presenza di Gray. «Gray-sama…uhm…D-Da quanto sei qui?».

I suoi occhi scuri la fissavano. Non sapeva dire se fosse stato più difficile stare lì a sentirla o vedere l’espressione sul suo volto. Era chiaro che Juvia non intendesse avere una compagnia cosciente. Le onde dei suoi capelli azzurri erano in uno stato tale che era difficile riconoscerne capo e coda.

Gray deglutì e inspirò profondamente, «Andiamo Juvia».

Le sue sopracciglia si aggrottarono, «C-Cosa?».

Gli occhi del mago del ghiaccio guardarono la sciarpa tra le sue mani, fradicia di quelle che immaginò essere le sue lacrime. Le piccole dita erano tagliate e piene di calli a causa di quel lavoro. Gray spostò l’attenzione su Lucy per evitare di sentire il dolore crescergli in petto. Sospirò, «Almeno dorme tranquilla…».

S’interruppe e Juvia non parlò per un po’. Quando lo fece, la sua voce era quasi difficile da sentire, «Gray-sama…Sono dispiaciuta. Juvia ha causato così tanti problemi a tutti. Juvia capisce se nessuno la vuole più in Fairy Tail. Juvia darebbe tutto pur di far tornare Lucy-san».

«Lo so…».

La sua voce la sorprese, e spalancò gli occhi quando le tese una mano, «Ora andiamo, Juvia, torniamo indietro, okay?».

Le sue spalle si abbassarono, «Ma…Gray-sama…».

L’uomo ringhiò, «Oh, andiamo».

Non incontrò il suo sguardo mentre gli prese la mano. Normalmente sarebbe stata euforica, ma…
Alzandosi in piedi, poggiò la sciarpa sul comodino affianco al letto di Lucy e seguì Gray che la conduceva fuori dalla porta. L’attenzione di Natsu si focalizzò sul rivale per un attimo facendogli un cenno di riconoscenza, un gesto che Gray solennemente ricambiò.

Juvia riusciva a malapena a sollevare lo sguardo dal pavimento, anche quando uscirono dall’edificio ritrovandosi sotto la pioggia battente.
Era fredda e pesante, ma Juvia non sembrava fare alcuno sforzo per ripararsi o fermarla.

I due continuarono a camminare lentamente lungo il marciapiede, sotto la poggia, e Juvia strinse le braccia attorno a se stessa, rannicchiandosi, «Juvia è spiacente. Non crede di essere in grado di fermare la pioggia».

Non sentiva il suo compagno parlare da un po’ di tempo, quando tremò infreddolita e invece la risposta fu qualcosa di pesante avvolto goffamente sulle sue spalle.
Immediatamente alzò gli occhi per guardarlo, ma lui si voltò altrove, schiarendo la gola, «Ti-ti prenderai un malanno, così».

Stringendosi il cappotto sulle spalle, sospirò, «Perché stai…perché lo stai facendo, Gray-sama?».

Per qualche istante, si preoccupò per ciò che avrebbe risposto. Lui non si voltò per guardarla mentre replicava.

«Non credi di essere stata sola abbastanza? Comunque, non potrei lasciare che una donna in lacrime cammini verso casa da sola, sotto la pioggia gelida, come potrei?».

La sua risposta causò un breve arresto dei passi di Juvia. Si asciugò le lacrime dagli occhi col dorso della mano, «Sul serio, Gray-sama. Sei un uomo gentile».

Gray si fermò e si voltò a guardarla, «Ora non cominciare con queste cose!».

Sospirò, «E comunque non lo sono affatto».

Juvia inclinò la testa e Gray le si avvicinò, alzando la mano per arruffarle i capelli, «Tutta questa storia non è colpa tua, Juvia, okay? Cerca di non essere troppo dura con te stessa».

Realizzando la sua azione, ritrasse velocemente la mano e si voltò di scatto nell’intenzione di riprendere il tragitto verso casa, tossendo lievemente e schiarendosi la gola.

Il fantasma di un sorriso le baciò gli angoli della bocca, cercando di trattenere il più possibile le lacrime, «Ci proverò, Gray-sama. Ci proverò».










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Note della traduttrice:
Eccomi con una seconda traduzione. Una one-shot, questa volta, nell'attesa di pubblicare altri capitoli di altre fic.
Il merito va tutto a 4thFromTheFurnace, l'autore originale. Per chi fosse interessato, QUESTO  è il link alla storia originale, in inglese.

Mi è piaciuta subito perché non esagera con i sentimenti di Gray, stravolgendolo e rendendolo OOC, ed è realistico anche con quelli di Juvia. Effettivamente Mashima-sensei non ci ha mostrato più di tanto la reazione di Juvia dopo quegli eventi, sebbene in un certo senso la riguardassero abbastanza da vicino. Inoltre, amo le cose commoventi e trovo che questa fic lo sia (ma ve la immaginate la povera Juvia a piangere così al capezzale di Lucy? ç___ç ).
E per una volta, Gray si comporta da uomo! Olè!
Bene, vi ringrazio della lettura. Spero recensiate in tanti: renderebbe felicissima tanto me quanto l'autore originale! ;)
Bacioni!
 
 
 
 
  
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