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Autore: samaelstoker    17/08/2012    4 recensioni
Mattia ed Alessio si conoscono fin da quando erano piccoli e sono sempre stati amici.
Ma a volte dietro alle amicizie si nasconde anche qualcos'altro...
[...] Mattia osserva il proprio disegno, con aria critica. «Potresti metterti un secondo… con il viso così.» Mattia gira il viso e fa segno ad Alessio di imitarlo. «Ecco, grazie.»
«Non mi hai toccato‒»
Mattia si stringe nelle spalle. «Pensavo ti desse fastidio.»
Alessio distoglie lo sguardo dall’amico, sembra un po’ imbarazzato. «…non mi dà fastidio.» [...]

[!Pre-Slash] [!Stile Copione] [!Linguaggio Colorito]
[Quarta classificata al contest 'Solo discorsi diretti (Slash e FemSlash)' indetto da NonnaPapera! sul forum di EFP]
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nome: Tallu_chan
Titolo: A cup of…
Contest: 'Solo discorsi diretti (Slash e FemSlash)' indetto da NonnaPapera! sul forum di EFP - Quarta Classificata
Genere: Generale; Slice of life
Avvertimenti: un accenno di het; slash; un po’ di linguaggio colorito
Lunghezza: Quattro pagine TNR 12 
Disclaimer: Mio. Tutto mio *risata satanica* Anche se non ci guadagno nulla *sigh*. Occorre il mio permesso per citare la storia, trarne ispirazione, tradurla o prenderne in prestito i personaggi. Copiatemi senza dire niente e vengo a cercarvi armata di bazooka.
Note: Allora, da dove comincio *ride*
- prima di tutto, sicuramente, avrò sbagliato qualcosa, io sbaglio sempre XD;
- ahem. Non so, anche se sono l’autrice, ho voglia di picchiare Mattia XD Alessio stranamente mi piace;
- all’inizio Mattia doveva essere il classico passivo/uke che arrossisce a tutto XD poi è venuta fuori tutt’un’altra persona ._. – ergo, un tizio da prendere a schiaffi;
- Mh, rileggendo mi accorgo che non è che ho proprio esplicitato lo slash – anzi LoL, Alessio nega anche di essere gay, ad un certo punto. Anche se non è vero LoL lui, per come la vedo io, è cotto come una pera di Mattì, solo che non se ne rende conto u_ù dice solo che gli vuole bene;
- per ‘L’Agrario’ intendo una scuola, il Tecnico Agrario. Dalle mie parti la chiamano così – e dato che sono finita ad ambientarla nella mia città, ho deciso di ripescare il termine x°
- lo so che ‘Mattì’ non è l’abbreviazione di ‘Mattia’, è che ‘Matti’, senza l’accento, non mi piace proprio ._. ;
- all’inizio, Alessio dice ‘pittore’ perché non ha ben chiaro il gruppo di persone che indica. Per lui Mattia disegna bene, quindi è un pittore XD *logica contorta*;
- rileggendola, è un po’ una stupidaggine *ride*, però mi sono divertita a scriverla *ride di nuovo*;
- scusate per le note un po’ random XD





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A cup of...

...Milk - and Chocolate (10 anni)

Due bambini sono seduti ad un tavolo, davanti a ognuno di loro c’è una tazza di latte e cioccolato. Uno di loro è impegnato a scarabocchiare qualcosa su un foglio, l’altro lo osserva con curiosità.
«Mattì, che fai?»
«Disegno.»
«Ancora!? Posso vedere?»
«No!» Mattia arrossisce, coprendo il disegno «Non è finito, ecco. Te lo faccio vedere quando lo finisco.»
«Uffa…»
«…»
«…»
«Ora hai finito?»
«No.»
«Daiiiiii, fammi vedere lo stesso!»
Mattia guarda il disegno incompleto, indeciso, poi glielo porge.
«Ti piace?»
«…»
«…mh?»
«…ma sono io?»
«Non si ved‒ cioè, è la prima cosa che mi è venuta in mente…» Mattia fissa la propria tazza «E’ tanto brutto…?»
«Ovvio che no! E’ bellissimo!»
«…dici, Ale?»
Alessio afferra la sua tazza di latte e ne beve un sorso, con aria tronfia.
«Certo! Sono sicuro che diventerai un bravissimo pittore, Mattì!»
 

...Tea (16 anni)

Mattia sta seduto sul divano di casa propria, avvolto in una coperta, con una tazza di the caldo fra le mani. Al suo fianco Alessio, intento a sfogliare il blocco-schizzi dell’amico.
«…»
«…»
«Diventi sempre più bravo.»
«…grazie. Anche se il mio liceo non è proprio il massimo, qualcosa ce lo insegnano.»
«Me l’avevi detto…»
«…»
«Senti, dato che fai l’artistico… è vero che‒ no, vabbè, lascia stare.»
«Cosa? Puoi dirmelo.»
«No, davvero, lascia stare. E’ una cazzata.»
Mattia si stringe nelle spalle e beve un sorso di the. «Come vuoi.»
Alessio sfoglia qualche altra pagina del blocco, soffermandosi poi su un disegno in particolare. «Ma dai! Ce l’hai ancora! E io che pensavo che l’avessi buttato chissà dove!»
«E’ uno dei miei primi disegni seri. Ci tengo.» Mattia arrossisce, mentre si allunga per osservare il ritratto che ha fatto ad Alessio sei anni prima. «Anche se, a riguardarlo ora, non mi piace molto. E non è nemmeno venuto bene…»
«Ma sì, invece! Guarda, dimostra che ero figo pure quando avevo dieci anni! Mi ricordo che piacevo a tutte le mie compagne di classe… anche ora riscuoto piuttosto successo, eh.» Alessio ride «Anche alla festa, ieri, hai visto come mi guardavano le ragazze, eh?»
«…seh.» Mattia prende un altro sorso di the, pensieroso.
«…»
«…»
«Mi fai un altro ritratto?»
«…eh?»
«Sì, hai detto che quello che mi hai fatto sei anni fa non ti piace più, no? Ora sei più bravo, quindi puoi farmene uno più bello, no?»
«Va bene.» Mattia si sporge a prendere il blocco-schizzi dalle mani di Alessio e un lapis dal proprio astuccio lì vicino e inizia a tracciare le linee preparatorie per disegnare un volto.
«…»
«…»
«Comunque, scusa. Per ieri, alla festa, dico…»
«Non fa niente.»
«…ti ho lasciato solo mentre andavo con la Sara; tu non conoscevi nessuno e poi ti sei sentito male… se stai così è tutta colpa mia.»
«Ale, davvero, fa niente. Non eri obbligato a restare con me, eri con la tua ragazza. Praticamente ho fatto tutto da solo: non avrei dovuto assaggiare gli alcolici. Adesso ne pago le conseguenze.»
«Ma se io fossi stato con te…»
«…sarebbe successo lo stesso. Non reggo l’alcool, punto.»
«Non è vero! Avrei potuto impedirti di bere…»
«Certo. Ma dai, ti ci vedo proprio a levarmi i bicchieri dalle mani. Hai fatto bene a rimanere con la tua ragazza, almeno ti sei divertito. Se fossi rimasto con me, avresti dovuto farmi compagnia in bagno mentre vomitavo l’anima.»
«Guarda che io non ho bevuto, ieri. Se non ci credi, chiedi un po’ a quelli che mi hanno visto. E Sara non è la mia ragazza, comunque, Mattì, smettila di chiamarla così. E poi con lei non mi sono nemmeno divertito: son dovuto stare tutta la sera ad ascoltare lei che chiacchierava col suo gruppetto d’amiche, e se solo provavo ad allontanarmi mi si attanagliava addosso. Una palla, davvero.»
«Come ti pare, Sara non è la tua ragazza.»
Mattia gli prende il viso fra le mani, facendolo voltare di profilo e di tre quarti, poi riprende a disegnare. Alessio sobbalza, sorpreso, al tocco delle mani dell’amico sulla propria pelle.
«…che fai?!»
«Niente, ti guardo il viso. Lo vuoi ancora il ritratto, no?»
«…ma l’altra volta non l’hai fatto.»
«L’altra volta non volevo neanche che tu vedessi il ritratto, se è per questo. E poi avevo dieci anni, e non capivo un tubo, di disegno.»
«…»
«…»
«…comunque se ti dà fastidio che io stia con Sara, guarda che smetto di vederla.»
«Due minuti fa hai detto che non stavate insieme.»
«Sì, ma ieri faceva discorsi strani… e poi lo sai come sono le donne, no?»
«…no.»
«…»
«Wow, ti ho zittito.»
«…non me l’aspettavo. Sei carino‒ cioè, credo, io mica sono frocio, eh. Però, insomma, ogni tanto le ragazze ti guardano e pensavo che‒»
«Non m’interessano le ragazze, in questo momento.»
«…sei frocio?»
«Ma zitto.»
«Mh…»
«…»
«…no, ma davvero, se vuoi Sara la lascio. Tanto non è che m’importi.»
«Ancora! Se vuoi lasciarla, lasciala, non m’interessa.»
«…davvero, Mattì?»
«Sì.» Mattia osserva il proprio disegno, con aria critica. «Potresti metterti un secondo… con il viso così.» Mattia gira il viso e fa segno ad Alessio di imitarlo. «Ecco, grazie.»
«Non mi hai toccato‒»
Mattia si stringe nelle spalle. «Pensavo ti desse fastidio.»
Alessio distoglie lo sguardo dall’amico, sembra un po’ imbarazzato. «…non mi dà fastidio.»
 
*
 
E’ sera, e Mattia sta ancora lavorando al ritratto dell’amico. Il cellulare vibra, avvisandolo che è arrivato un messaggio. Il ragazzo lo prende, e sorride. E’ di Alessio.
«L’ha lasciata.»
 

...Coffee (19 anni)

Alessio e Mattia stanno camminando per il centro di Firenze; Alessio ha un’aria spensierata, Mattia sembra più triste.
«…Mattì, guarda lì!»
«Mh.»
«E lì, no, Dio, guarda lì!» Alessio corre verso un negozio di videogiochi e si ferma a guardare la vetrina. Mattia, di mala voglia, lo segue.
«…»
«E’… fantastico! Cercavo quel gioco da tantissimo…! Peccato solo che non abbia soldi, con me…»
«…io non te li presto. »
«Non te lo stavo mica per chiedere, Mattì!» Alessio fa un’espressione un po’ offesa. «La mia era solo una constatazione, eh…»
«Certo.»
«…non essere così scontroso! Che hai?»
«…nulla.»
«E dai, Mattì, ti si legge in faccia che c’è qualcosa che non va. Avanti, a me puoi dirlo!»
«Non è nulla di che, davvero, lascia stare.» Mattia si stringe nelle spalle. «Dai, andiamo a prendere qualcosa da bere, mi è venuta sete.»
Alessio lo guarda dirigersi verso un bar, con sguardo perplesso.
 
*
 
Alessio sta seduto al tavolo della propria cucina e guarda concentrato la tazzina di caffè che ha fra le mani mentre sua madre, poco lontano da lui, sta lavando i piatti.
«Allora, Ale, hai pensato a cosa fare, adesso?»
«…eh? No, in realtà no, mamma…»
«Mh, penso che dovresti fare un’università. Sei andato all’Agrario, sarebbe bello se approfondissi l’argomento, no? Potresti diventare un botanico, o qualcosa del genere…»
«In realtà, non me ne frega. Cioè. Non mi piacciono le piante. Ho scelto l’Agrario così a caso, non ci ho nemmeno pensato tanto.»
«…»
«…»
«Alessio, che hai? Di solito non sei così scontroso o musone‒ e non guardarmi così, che sembri Mattia. E’ successo per caso qualcosa? Con una ragazza o…»
«No, mamma! Ma che vai a pensare! Con le ragazze va tutto bene, ovviamente. E’ Mattia…»
«Mattia?»
«Eh. Non capisco che gli prende. E’ diventato silenzioso, musone, e pure un po’ stronzo‒ il tutto molto più del solito, intendo.»
Alessio prende un sorso di caffè e sua madre sospira.
«Capisco. Dev’essere per l’università.»
«L’università?»
«Già. Me ne parlava l’altro giorno sua madre, se non ricordo male… A quanto pare, non può pagare la retta per l’università in cui teneva tanto ad andare, quindi sarà costretto a rinunciarvi.»
«…» Alessio fissa il proprio caffè, rattristato.
«Ale…»
«…e non c’è proprio modo che… sì, insomma. Che possa riuscire ad andarci comunque…? Non lo so, una borsa di studio, o una cosa del genere…»
La madre di Alessio si stringe nelle spalle. «Credo che questo sia un problema a cui debbano pensare Mattia e la sua famiglia, non credi? Stai tranquillo e pensa al tuo di futuro, piuttosto.»
«…mh. E’ che…»
«Sì?»
Alessio guarda la propria tazza e prende un altro sorso di caffè. «No, niente.»
 
*
 
Alessio è a casa di Mattia e guarda l’amico che disegna, seduto al tavolo della cucina. Fra le mani, tiene una tazza di caffè.
«Ale.» Mattia si raddrizza sulla sedia ed osserva il disegno che sta facendo, mordicchiando il lapis.
«Mh?»
«Domani parto per la Francia, sai?»
Alessio boccheggia, e per poco non fa cadere il caffè. «…e me lo dici così.»
«Non è una cosa che ho deciso da molto tempo, sai. Due, tre giorni fa al massimo.»
«…perché?»
«Ho una zia, che vive là.» Mattia si stringe nelle spalle. «Qua non posso permettermi l’università, ma laggiù si è offerta di pagarmela lei, oltre che ospitarmi. Pare che si sia presa a cuore la mia situazione. Mamma dice che lo fa solo perché il suo nuovo compagno è un artista e vuole dimostrare che anche nella sua famiglia ci sono persone con del ‘talento’. Ma, se devo essere sincero, non m’interessa.»
«Quando torni?»
Mattia si stringe di nuovo nelle spalle e traccia qualche altra linea sul foglio. «Non lo so. Quando avrò finito l’università e sarò diventato veramente bravo‒ forse, mai.»
Alessio forza un sorriso e scompiglia i capelli di Mattia, che sbuffa. «Però il francese lo sai?»
«Un po’. Comunque, imparerò. Ad andar male, farò dei corsi di lingua per stranieri.»
«Mh. Hai pensato a tutto.»
«…»
«Comunque in bocca al lupo, eh. Sono sicuro che ce la farai. Diventerai un grande artista. Però vedi di venire a farmi visita almeno per le vacanze!»
Mattia sbuffa di nuovo, ma poi sorride e arrossisce un po’.
 

...and a cup of anything (20 anni)

Alessio è seduto sul proprio letto e si rigira fra le mani una lettera. E’ da parte di Mattia. Un po’ emozionato, la apre.
Dentro, ci sono tre fogli – tre suoi ritratti: i primi due sono quelli che gli ha fatto a dieci e sedici anni; mentre il terzo è nuovo – ed un bigliettino che recita: ‘Torno per Natale.’
Alessio sorride.
«Ti voglio bene, Mattì.»


Fine.










Nyaaaaaaaaaaaa **
Hello, new fandom (?)! *agita manina*
Allora, uhm, diciamo ancora due parole in proposito della storia. Sono rimasta molto sorpresa dal fatto che sia arrivata al quarto posto, al contest a cui ha partecipato dato che, in tutta sincerità, io non le davo molte possibilità XD Solo, ci tengo a precisare che il fatto che sia scritta in questo modo, prevalentemente composta da discorsi diretti, deriva dal fatto che fosse uno degli obblighi del contest *ride* di solito non scrivo così^^
E, nulla, credo di aver detto la maggior parte delle cose che potevo dire nelle note all'inizio della storia, quindi, nya, spero che sia stata di vostro gradimento e se avrete voglia di lasciare un giudizio (neutro, negativo o positivo che sia), sappiate che i commenti sono ben accetti^^
See you soon ~

(Per chi fosse interessato a seguirmi QUI c'è la mia pagina FaceBook, dove posto tutti i miei aggiornamenti :3)
   
 
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