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Autore: BigEyes    18/08/2012    3 recensioni
(SECONDO CAPITOLO DELLA SERIE: IN THE NAME OF JESUS)
La ragazza si voltò di scatto asciugandosi in fretta la lacrima col dorso della mano. Sentì rumore di passi.
- Lucia sei tu? – domandò, guardando l’interno del soggiorno al buio – Heliu non fare questi scherzi..- continuò, attraversata dall’adrenalina. Deglutì mentre si voltava verso il mare.
Ma di fronte si trovò un ragazzo, appoggiato al balcone con la schiena, con braccia e gambe incrociate
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'In The Name of Jesus.'
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La gelosia scorreva nelle vene di Joshua: lui l’aveva salvata, lui l’aveva portata nel Regno, non avrebbe lasciato che un Acab qualsiasi gli e la portasse via.
Li oltrepassò, strattonando con la spalla quella di Acab, tenendo lo sguardo cupo, basso, stringendo i pugni.
Ariel lo seguì e gli afferrò  la mano.
-          Ma non avrei fatto niente se questo angelo non mi avesse aperto gli occhi – disse la ragazza rivolgendosi all’adepto.
Joshua alzò il capo e si voltò verso di lei con gli occhi languidi, con una curva di sorriso che lasciava intravedere i canini. Sfiorò con due dita la guancia della ragazza, si sporse verso di lei e le baciò le labbra sorridenti, soavemente.
Il bacio fu delicato: fu come un soffio caldo, un soffio che prepara il cuore all’estate. Durò poco, ma ad Ariel sembrò un’eternità. Joshua staccò le labbra aprendo gli occhi giusto il tempo di vedere la ragazza deglutire e sfiorarsi il labbro inferiore.
 
Quello era stato un affronto per Acab: una dichiarazione di guerra.
Le mani calde di Ariel che scivolavano via da lui, correvano a prendere la mano dell’infimo cristiano, le sue labbra che toccavano quelle di Joshua, il colpo che aveva sentito allo stomaco, le orecchie che gli fischiavano, le vene della tempia che gli pulsavano gli stavano facendo provare un nuovo sentimento: la gelosia.
 
L’aveva fatto? Joshua l’aveva realmente baciata? Forse era solo un bacio, un bacio amichevole, non voleva dire qualcosa di più. Erano stato un attimo lunghissimo. Il sapore delle sue labbra era dolce, ma si sentiva strana in quei momenti, una terribile confusione le annebbiava la mente.
Joshua era un amico. Sicuro.
Il suo cuore dopo il bacio le batteva. Non era una sensazione piacevole. Perché?
Sicuramente era un bel ragazzo. Certo. Ma non bastava.
 
Si voltò vero Acab che stava superandoli, fissò il suo sguardo spento: i suoi occhi grigi trasmettevano amarezza.
Avrebbe voluto chiedergli scusa. Perché?
C’era qualcosa che la spingeva verso di lui, ma non sapeva cosa. Poi una frase le balenò nella mente:
                           “Io li attiravo con corde umane, con
legami d'amore”*

 
Forse Dio avrebbe salvato Acab attraverso l’amore, quell’amore che non aveva mai ricevuto e che adesso lo stava portando verso la luce.
 
-Andiamo!- ordinò Acab, strattonando la spalla di Joshua, che con un ghigno si voltò a guardarlo camminare da solo verso le tenebre del tunnel, che li avrebbe condotti al piano superiore.
Ariel lo seguì, camminando a testa bassa.
 
Intanto Heliu e Lucia fissavano in silenzio la donna che si era loro manifestata. Il ragazzo tese i muscoli, pronto a difendere la sua compagna.
Poi la donna, in un batter d’occhio, si pose innanzi ad Heliu che sussultò alla vista di quegli occhi cerulei. Il demone gli poggiò la mano sul cuore e il ragazzo iniziò a sentire il gelo partire da  quella mano fino ad arrivargli alla testa.
Iniziò a battere i denti e ad avere le convulsioni, i suoi occhi neri divennero rossi come il fuoco.
Lucia si scostò da lui tremante, fissò il braccio della donna e, con sguardo accigliato,  le prese il polso e cercò di tirarlo verso di sé, ma fu tutto inutile.
Quell’arto infondeva l’energia maligna direttamente al cuore del ragazzo e le sue poche forze umane non potevano nulla.
Ad un tratto la donna staccò la mano dal pettorale sinistro del ragazzo, il quale, stingendo la testa tra i palmi delle mani, cadde in ginocchio fissando il vuoto.
-          lasciala! – iniziò ad urlare – così le fai male!
Lucia vedeva le gocce di sudore calargli dalla fronte al mento, in quel viso straziato dal dolore.
-          Cos’è quel sangue?! – urlò, mentre fiumi di lacrime,inondavano le sue guance.
-          Heliu – sussurrò la ragazza, andando di fronte ai suoi occhi infuocati – c..che ti succede? – balbettò con la voce rotta dal pianto, accarezzandogli le guance.
-          No! No! No! – iniziò a gridare con voce roca – mamma, non mi lasciare! –
Sentendo quelle parole pronunciate con voce disperata, Lucia, sentì un colpo allo stomaco.
-          Il tuo passato – iniziò a dire la donna – il tuo passato è vita per noi.
Lucia si girò verso di lei corrugando la fronte.
-          Cosa gli hai fatto? – drizzò la schiena, guardandola con occhi torvi.
-          Prendi i ragazzi col rancore nel cuore, mi dissero – la voce della donna era pacata. – l’odio –continuò, mentre Lucia le si avvicinava con aria interrogativa – l’odio ci farà sopravvivere. Prendi anche coloro- si abbassò il cappuccio, mostrando il suo volto. Un viso angelico, pallido, con occhi azzurri, assenti. –coloro che odiano Dio.
-          Chi sei ? – domandò, guardando prima il suo amico, che si contorceva ai piedi dell’altare e poi gli occhi blu della donna.
-          Prendi anche coloro che non conoscono Gesù Cristo o che odiano i cristi.
 
Come le parole di una Sibilla, quelle della donna erano poco chiare per Lucia. Lei guardò intensamente quegli occhi che adesso avevano un colore cangiante: passavano dal blu terso al grigio e al verde. Non sentì più le urla e i singhiozzi di Heliu, ma sentì il rumore sordo della frenata di un’ auto.
Bianco. Una luce bianca la accecò, si ritrovò su un marciapiede.
Al lato opposto della strada, un anziano signore teneva per la mano una bambina con delle trecce dorate, con una gonna rosa ed una camicetta bianca. L'uomo, nell’altra mano, aveva un bastone ambrato. Le bambina teneva al collo una croce bronzea. I due stavano per attraversare la strada, ma la bambina staccò la mano dall’anziano signore, incantata dal volo di una colomba bianca. L’uomo continuò il cammino. Un’ auto a folle velocità lo investì e passò oltre. L’anziano rimase al suolo con una chiazza di sangue che si cospargeva sulle strisce pedonali.
-          No…nno – balbettò Lucia all’unisono con la piccola biondina, con le lacrime che le sgorgavano impetuose dagli occhi. 
Insieme ad Heliu iniziò ad intonare il suo pianto straziante. Gli occhi verdi le diventarono rossi, si tenne le tempie, mentre cadde al suolo, cominciando a contorcersi
L’uomo a bordo dell’auto era Acab. L’immagine di quel ragazzo capeggiava nella mente dei due. Un profondo odio legava il cuore e l’immagine. Dovevano ucciderlo.
 
Lui, che mentre stava camminando davanti ad Ariel, iniziò a sentire un fischio alle orecchie e poi un dolore martellante alla testa, che lo costrinse ad appoggiarsi ad una parete, massaggiandosi la fronte con le dita  e digrignando i denti. Poi le parole sussurrate e incomprensibili della Sibilla gli divennero chiare: Acab – lo chiamava – Acab ho bisogno di te.
-          Cosa c’è Acab ? – gli domandò con voce preoccupata, Ariel.
Acab iniziò a correre. Ariel si voltò verso Joshua che lo guardava con sguardo accigliato e interrogativo, poi lo seguì: voleva scoprire i suoi veri intenti. Ariel gli andò dietro.
 
L’adepto continuava a sussurrare- sto arrivando Regina –
Ma nel cuore non voleva sottoporsi al suo volere, sapeva che avrebbe dovuto far del male a qualcuno ogni  qual volta la sua voce si impossessava della sua mente.
Dopo aver salito di corsa delle scale, scivolando un paio di volte, col respiro affannoso, si buttò sulla porta di legno con la spalla sinistra e si ritrovò ai suoi piedi.
 Alzò il viso – eccomi ai tuoi ordini, Regina delle coste. – vide la donna che con un segno della mano, spostandosi dalla sua visuale, gli mostrava Lucia ed Heliu in piedi,con gli occhi fissi su di lui.
Acab si alzò, incurvando un sopracciglio, mentre lo raggiungevano Joshua ed Ariel affannati per la corsa. Non appena la ragazza vide Lucia, fece un passo verso di lei, ma venne bloccata dal braccio teso di Acab.
 – Spost…- la frase della ragazza venne interrotta dal gesto di silenzio dell’adepto, che gli mostrava le spalle.
Joshua vide che Heliu e Lucia muovevano le labbra in sincrono. Acab capì che era il suo nome che stavano pronunciando, bisbigliando. Quindi iniziò ad avere le palpitazioni: l’avevano scoperto, la Regina lo doveva punire. Sbarrò gli occhi, iniziò a respirare spasmodicamente. Ecco un altro sentimento: la paura.
Non voleva, non voleva morire. Doveva ancora vedere cosa si prova a stare nel bene, voleva conoscere Ariel, magari amarla.
Ma si arrese, si piegò in ginocchio, con la testa bassa.
Heliu corse verso di lui, roteò un calcio al suo viso. Lucia, con  il pugnale, fletté le ginocchia, lo prese dalla camicia, mentre tossiva e sputava sangue.
 
Ariel non li riconosceva più, ma non fece nulla, atterrita dalla paura e dal dubbio che, forse, stavano facendo la cosa giusta. Lo stesso Joshua ebbe un brivido lungo il corpo vedendo gli occhi rossi dell’amico. Non era lui, ma cosa poteva fare? Doveva difendere quell’adepto e ferire l’amico?


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*dal libro del profeta Osea.

ALLORA COME VA LA LETTURA? VI PIACE LA STORIA?
MI PIACEREBBE ASCOLTARE PIU' OPINIONI.
COMUNQUE RINGRAZIO QUEI 2\3 CHE NON APPENA METTO UN CAPITOLO LO LEGGONO SUBITO, COME SE STESSERO ASPETTANDO. GRAZIE POI A CHI MI HA MESSO TRA I PREFERITI(COME STORIA E COME AUTRICE), CHI MI HA INSERITO NELLE RICORDATE E NELLE SEGUITE.




PS:SE VOLETE SAPERNE DI PIU' ---->QUESTO è IL LINK DEL GRUPPO DELLA STORIA https://www.facebook.com/groups/240267126093657/
  
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