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Autore: Werewolf1991    18/08/2012    3 recensioni
Cosa si è disposti a fare quando, arrivati alla fine del mondo, ci si accorge che c'è ancora qualcuno che merita di vivere?
A cosa si rinuncerebbe, soltanto per avere una possibilità di fare ciò che si ritiene giusto?
Ma, soprattutto, sarebbe abbastanza?
O sarebbe invece solo un ritardare l'inevitabile?
Genere: Angst, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Capitolo III: Il salvataggio

 
 
-Certo che è proprio buio qui, non è vero?- mi domanda Spark, mentre ci addentriamo in quella che sembra essere un’enorme grotta buia e umida.
 
Le pareti sono cosparse di una strana sostanza appiccicosa, che fa apparire questo luogo ancora più spettrale. Una continua corrente d’aria mi fa rabbrividire. Cerco di scaldarmi, massaggiandomi le spalle con le mani.
 
-Sai come si chiama questa grotta?- è la domanda di Spark, che sembra non aver prestato attenzione al fatto che non ho risposto alla sua domanda poco fa.
 
Io scuoto la testa e lui allora mi dice:
 
-Signorina, mi permetta di illustrarle in tutto il suo muschioso fascino, la terribile Grotta Fantasma!- con voce alterata come se stesse tentando di sembrare una vera “guida turistica”.
 
Grotta fantasma, eh? Nome azzeccatissimo direi.
 
-Questa grotta viene chiamata così per via del forte vento che vi soffia sempre, che, a contatto con la misteriosa sostanza attaccata alle rocce, crea dei suoni simili ad urla spettrali!-
 
Neanche un secondo dopo aver finito di parlare, avvertiamo un urlo prolungato e addolorato, di quelli  emessi da esseri incorporei, come i fantasmi.
 
Io rabbrividisco spaventata, stringendomi più forte a Spark.
 
-Sentito?- dice, sorridendo per poi riprendere la spiegazione.
 
-Non sappiamo esattamente cosa li provochi, nessuno l’ha mai scoperto! Questo Dungeon è abitato da-
 
Dungeon? Che cos’è?
 
-Cos’è un Dungeon?-
 
-Oh, giusto, tu non puoi saperlo!- mi dice lui, come ricordandosi di qualcosa.
 
-I Dungeon sono dei luoghi particolari che caratterizzano il nostro mondo. Sono posti labirintici in cui vivono Pokemon diversi a seconda degli ambienti in cui si trovano.-
 
Sembra interessante.
 
-All’interno dei Dungeon ci sono degli strumenti che possono essere utili mentre li si esplora. Soprattutto perché il loro interno cambia continuamente.-
 
Sul serio? Accipicchia! È davvero insolito!
 
-E questo rende più difficile attraversarli. Inoltre, per passare da una zona all’altra dei Dungeon, bisogna trovare le scale.-
 
Scale? Sul serio?
 
-A parte questo, direi che ci conviene concentrarci sulla missione per ora, che ne dici?-
 
Però, è veloce a cambiare argomento. Ha detto che ci sono altri Pokemon qui. Mi auguro che non siano troppo aggressivi.
 
-Altolà, moscerini!-
 
E adesso chi è?
 
-Sta indietro, Luna!- dice Spark parandosi di fronte a me.
 
-Dove pensate di andare, eh?- dice la voce misteriosa.
 
-Fatti vedere!- sbotta Spark, con voce rabbiosa.
 
-D’accordo, se proprio ci tieni!- riprende la voce, ridacchiando canzonatoria.
 
Subito dopo, da davanti a noi, si avvicina una figura non più grande di Spark. Si tratta di uno Spinarak.
 
-Bene bene bene…guarda un po’ che bella sorpresa! Cena a domicilio!- sghignazza il ragno compiaciuto fissandoci con aria famelica.
 
Quello sguardo mi fa venire i brividi e allo stesso tempo, vorrei proprio poter strozzare quell’insetto!
 
-Sta attenta Luna!- mi dice in tono di avvertimento Spark – Questi maledetti insetti sono velenosissimi! Non farti pungere!- dopo aver concluso, si avvicina con aria di sfida al ragno, che si limita a ghignare soddisfatto e dire:
 
-Bene, piccoletto. È ora di cominciare la festa!- detto questo, i due contendenti cominciano a girarsi intorno, studiandosi con lo sguardo.
 
È Spinarak a fare la prima mossa.
 
Lancia addosso a Spark delle ragnatele, cercando di immobilizzarlo. Lui le schiva abilmente, per poi spruzzare un forte getto d’acqua contro l’avversario.
 
Il ragno però riesce anche lui a schivarle attaccandosi al soffitto con una delle sue ragnatele.
 
-Non male, per essere un piccoletto, devo riconoscerlo, ma dovrai fare meglio se vorrai battermi!- è il commento di Spinarak.
 
Spark non sembra affatto scoraggiato da quanto sta accadendo.
 
-Ehi, Luna, hai sentito? Un ragno vorrebbe considerarsi migliore di me! Ti rendi conto?-  mi dice in tono scherzoso.
 
-Non ha senso!- aggiunge, poi torna a concentrarsi sull’avversario.
 
Questo è visibilmente irritato.
 
La sua espressione s’indurisce e sembra prepararsi per sferrare un attacco potentissimo.
 
-Adesso vedrai!- sbraita per poi attaccare lanciando degli aculei velenosi, che schizzano a tutta velocità verso Spark.
 
Lui le schiva, ma, nello stesso momento, lo Spinarak rivolge la sua attenzione a me.
 
Io non so che fare!
 
Non ho la più pallida idea di come si faccia a combattere!
 
Che cosa faccio? Che cosa faccio?
 
-Ti vedo un po’ agitata, mia cara, lascia che ti aiuti!- mi schernisce il ragno, avvicinandosi sempre di più.
 
Poi lancia verso di me il suo attacco.
 
Io sono paralizzata.
 
Chiudo gli occhi, cercando di prepararmi all’impatto e…
 
Sento un tonfo.
 
Ma non sono io a crollare a terra.
 
Apro gli occhi e…
 
Oh, no Spark!
 
-Ehi, come butta?- mormora debolmente lui, cercando di sorridere, nonostante l’evidente dolore.
 
-Spark! Spark, come ti senti?- gli chiedo, spaventata.
 
È tutta colpa mia!
 
-Bene, sistemato lui…- riprende crudelmente Spinarak – Tocca a te!- e a quel punto il corno sulla sua testa riprende a brillare di un’intensa luce viola.
 
Sta per attaccare di nuovo, ma se mi muovo da qui, Spark potrebbe rimetterci la vita!
 
Se solo potessi fare qualcosa per fermarlo…
 
So che adesso essendo un Ralts, potrei utilizzare i miei poteri psichici per attaccarlo ma…non credo di poterlo ancora fare.
 
Ma Spark ha bisogno di aiuto e…
 
Se non faccio qualcosa sarà di certo la nostra fine!
 
Si è cacciato in questo guaio per salvarmi. Io devo tirarlo fuori!
 
Come faccio?
 
Ci sono! Forse, se penso intensamente a fermare Spinarak, potrò utilizzare i miei poteri per farlo!
 
Ci provo…
 
Non funziona…
 
Aspetta…sento…sento qualcosa…
 
Forse…forse…si, ecco ci siamo.
 
Una grande energia si sprigiona da dentro di me.
 
Concentro i miei pensieri su Spinarak, e con essi, la mia energia.
 
Per prima cosa, lo afferro, e lui si ritrova intrappolato da una forte energia color viola.
 
Lo sollevo da terra e lui si dimena, cercando inutilmente di liberarsi.
 
-Ehi, così non è leale! Questo non era previsto!- sbraita indignato, ma posso avvertire chiaramente il terrore nella sua voce.
 
-Vattene e lasciaci in pace!- ordino freddamente.
 
Lui deglutisce rumorosamente e si affretta  ad annuire.
 
Lo poso a terra, e mi concentro sull’energia che sto utilizzando, facendo in modo da farla smettere.
 
All’inizio sembro non riuscirci, ma dopo un po’, essa scompare, tornando a giacere dentro di me, in attesa che io debba utilizzarla di nuovo.
 
-T-T-T-u  s-s-ei  un mostro!- balbetta Spinarak, indietreggiando velocemente, impaurito. Dopo di che, si sente nuovamente quell’urlo strano di poco fa.
 
-I-I-Io me ne vado!- dice con voce stridula, per poi allontanarsi velocemente e scomparire nel buio.
 
Dopo che se n’è andato concentro la mia attenzione su Spark.
 
Ora sembra stare meglio.
 
-Caspita, Luna! Sei stata formidabile! Una campionessa!- si complimenta, facendomi arrossire.
 
-In realtà non ho fatto nulla di che!- puntualizzò, ma lui non mi ascolta già più.
 
-Dai, andiamo dobbiamo salvare la piccola di Chansey!- io annuisco, poi ci rimettiamo in marcia.
 
Oltre agli Spinarak, in questa grotta ci sono parecchi Zubat e Geodude, oltre che qualche sporadico Gastly.
 
-Secondo te manca molto?- domando, mentre ci apprestiamo a raggiungere una delle scale che portano ai piani inferiori.
 
-No, è l’ultima scala questa!- mi dice lui, sorridendo.
 
Siamo diventati un po’ più forti da quando siamo arrivati qui.
 
Io sto imparando ad utilizzare l’attacco Confusione sempre meglio.
 
Non male per una che non ricorda nemmeno chi è!
 
-Eccoci qua!- mi dice entusiasta Spark, sorridendo orgoglioso.
 
-Ma dov’è Happiny?- domanda poi, guardandosi intorno.
 
-S-scusate…- si sente una voce dall’accento sibilante. Quello che sta parlando sembra essere timido.
 
Ci guardiamo intorno, ma non vediamo nessuno.
 
-S-sono qui.- riprende la voce –Quassù!- aggiunge.
 
Alziamo la testa e ci troviamo davanti una specie di palloncino color viola, con quelli che sembrano fili per braccia e  strane dita gialle come mani.
 
-E tu chi sei?- domanda Spark, sorpreso.
 
-Mi chiamo Drifloon!- annuncia il Pokemon, facendo una goffa imitazione di un inchino.
 
-Se non sbaglio, cercavate un’Happiny, vero?- domanda poi,  con aria cortese.
 
  -Si, in effetti- dice Spark, per poi chiedere – Per caso tu l’hai vista?-
 
Lui annuisce per poi dire:
 
-Venite, io so dov’è!-
 
Io e Spark ci guardiamo.
 
Non mi sembra di sentire ostilità da parte di Drifloon.
 
-Secondo me possiamo fidarci- gli dico, sorpresa dalle mie parole.
 
Soprattutto, come ho fatto a capire che non è ostile, se l‘ho appena incontrato?
 
-Luna, le tue antenne brillano.- mi dice Spark, sorridendo comprensivo.
 
Chissà che faccia stupida devo aver fatto!
 
I Ralts sono noti per poter sentire l’ostilità degli altri. Che sciocca! Come ho fatto a dimenticarmene.
 
-Oops!- è il mio intelligentissimo commento. Credo di essere anche arrossita.
 
-Dai, venite, vi accompagno!- annuncia Drifloon, cominciando a fluttuare nella direzione in cui si trova Happiny.
 
Mentre lo seguiamo, io ancora mi sento le guance arrossate.
 
-Dai, è tutto ok!- mi tranquillizza Spark, sorridendomi –Non devi vergognarti di nulla! Nella tua situazione è più che comprensibile che tu abbia qualche difficoltà!-
 
Non so davvero come faccia a sapere sempre cosa dire per farmi stare meglio, ma liene sono molto grata.
 
-Eccoci, siamo arrivati!- dice Drifloon, fermandosi.
 
Noi ci avviciniamo a lui con cautela.
 
Nel terreno sembra essersi formata una spaccatura che ha aperto una voragine. Mi sporgo in avanti per guardare cosa c’è dentro.
 
-Guarda, Spark! È Happiny!- ngli dico, indicando la figura minuta e tremante della piccola Pokemon, che, accortosi della nostra presenza, ci fissa con espressione spaventata.
 
-Tranquilla, piccolina! Siamo qui per salvarti!- annuncia allegramente Spark, facendosi avanti.
 
-Vi ha mandati  la mamma?- domanda lei, con voce tremula.
 
Io e Spark annuiamo per cercare di convincerla, poi si fa avanti Drifloon.
 
-Ahaahhaaaaaahhhhhhh!- grida terrorizzata la piccola.
 
-Uhaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhh!- grida a sua volta Drifloon, spaventato facendo un balzo indietro, anche se in effetti, è più un improvviso scatto, dato che sta fluttuando.
 
Noto che il suono della sua voce è molto simile a quei versi lamentosi che si sentivano mentre ci addentravamo nella grotta.
 
-Un Fantasmaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!- è l’urlo acuto e penetrante di Happiny, che chiude gli occhi e si rintana in un cantuccio della grotta.
 
-Dove? Dove? Dov’è il fantasma?- chiede allarmato Drifloon, guardandosi in giro con circospezione.
 
Io e Spark ci lanciamo uno sguardo d’intesa. Poi scoppiamo a ridere.
 
-Perché ridete? Che c’è di così divertente? Ha detto che c’è un fantasma!- sbotta stizzito Drifloon, senza capire.
 
-S-Sei t-t-tu il f-f-f-fantas-s-s-ma!- sussurra la piccola Happiny.
 
-Eh? Chi? Io?- domanda confuso Drifloon. La piccola annuisce.
 
-Ma io non sono affatto un fantasma!- è la sua protesta –Sono un Pokemon, esattamente come te e loro due!- afferma indicandoci.
 
-Ma la mamma dice che tu vai in giro a rapire i cuccioli cattivi! Io non voglio venire con te! voglio la mamma!- detto questo scoppia in lacrime. Mi fa così pena, poverina. Deve essere terrorizzata.
 
-Non ho affatto intenzione di rapirti!- le diceDrifloon, convinto – Voglio aiutarti ad uscire!- annuncia e a quel punto Spark s’intromette dicendo:
 
-No, amico! Tu hai già fatto abbastanza! Ci pensiamo noi, non ti devi disturbare!-
 
-Ma io lo faccio con piacere! E poi, come pensavate di tirarla fuori?- dice allora Drifloon.
 
-A dire la verità…- comincia Spark – Non lo so!- annuncia con ovvietà. Io e Drifloon quasi cadiamo a terra dallo stupore.
 
-Senti, Spark io non ce la faccio a tirarla fuori! Sono senza energie!- gli dico, dopo essersi ricomposta.
 
-Bene, allora è deciso! Lo farò io!- conclude Drifloon, avvicinandosi alla piccola.
 
-Tranquilla, Happiny! Afferra le mie zampe e andrà tutto bene! Sarai fuori da lì in un battibaleno!- le dice poi, e la piccola, che ha smesso di piangere e sta tirando su col nasino, dapprima lo guarda ancora un po’ scettica, poi, esitante allunga le zampette verso Drifloon.
 
Dopo essersi assicurata di averle afferrate saldamente, viene tirata su senza sforzo da Drifloon.
 
-Grazie infinite, signor Drifloon!- dice la piccola abbracciandolo. Poi si dirige verso di noi e dice:
 
-Grazie anche a voi di essere venuti a prendermi!- io e Spark ci sentiamo un po’ in imbarazzo.
 
Dopo aver salutato il nostro nuovo amico, ci avviamo verso l’uscita della grotta. Non incontriamo pokemon ostili lungo il percorso, complici le urla spaventose che abbiamo appurato essere opera di Drifloon e arriviamo da mamma Chansey, che ci accoglie con un sorriso.
 
-Mamma!- esulta Happiny, correndole incontro.
 
Mi si scalda il cuore nel vedere quelle due abbracciate.
 
-Grazie infinite, cari!- dice contenta la madre.
 
-sentite, so che non sarà mai abbastanza per ripagarvi, ma sono tempi difficili e non ho altro da offrirvi!- detto questo, ci allunga due bacche di color blu tondeggianti, che ricordano delle arance, e quelle che sembrano un paio di rosse e succose mele rosse. Mmhhh, che fame ragazzi!
 
-La ringrazio molto, non doveva disturbarsi!- dice Spark, avvicinandosi e tentando di raccogliere gli oggetti – Forse dovremmo trovare qualcosa in cui metterli!- dice poi, un po’ amareggiato.
 
-Ecco, prendete questo- Chansey ci allunga una piccola borsa, grande abbastanza da contenere tutto e anche molto altro, a quanto vedo. La indosso a tracolla e ci infilo dentro quello che ci ha dato.
 
-Arrivederci, abbiate cura di voi e grazie ancora! Spero che ci incontreremo di nuovo!- ci saluta Chansey allontanandosi con la sua piccola.
 
-Bene! Direi che abbiamo fatto un ottimo lavoro!- è il commento soddisfatto di Spark. Io annuisco distrattamente ma il mio stomaco mi rammenta che ho una gran fame.
 
Un brontolio proveniente dalla direzione di Spark mi fa capire che non sono la sola.
 
-Ehehehehe! Abbiamo proprio fame, vero?- dice lui, imbarazzato. Io annuisco e lui mi dice:
 
-Dai, vieni con me! Sicuramente, data la tua situazione, avrai bisogno di un posto dove stare, no? Io ne conosco uno che sarebbe perfetto per entrambi!- detto questo ci avviamo nel silenzio della notte verso un luogo a me sconosciuto.
 
Il prato in cui mi sono svegliata si allontana e s’intravede una specie di radura con delle piante simili a quelle che si trovano nelle vicinanze di uno stagno.
 
-Ecco, siamo quasi arrivati!- annuncia Spark, aumentando il passo.
 
-Questa è casa mia!- dice allegro. La sua casa è una specie di palafitta, proprio sopra al piccolo stagno in cui ha le sue fondamenta.
 
-Io vivo da solo! Sai, ultimamente la situazione è molto caotica!- mi spiga, mentre ci avviamo dentro.
 
La casa è piccola. C’è un tavolo con due sedie al centro della prima stanza, poi c’è uno stanzino che presumo sia il bagno, e un’altra stanza che dev’essere la camera da letto. È aperta e posso intravedere due giacigli di paglia, che sembrano molto comodi.  
 
-In pratica, si stanno verificando anomali fenomeni atmosferici e catastrofi un po’ ovunque!- continua il suo racconto Spark mentre io mi accingo a tirar fuori le due mele che abbiamo ricevuto.
 
-Prima di questi fenomeni, noi Pokemon vivevamo in vari Borghi, ed erano presenti moltissimi squadre di soccorso! Ma, da quando è scesa la nebbia misteriosa, si sono sciolte moltissime di queste e sono spariti i borghi più piccoli e i Pokemon hanno cominciato ad incattivirsi.-
 
-Cosa sono le squadre di soccorso?- domando, mentre mi rigiro fra le zampe la mela che ho iniziato a mangiare.
 
-Sono squadre composte da diversi Pokemon, che aiutano altri loro simili in difficoltà, dietro compenso a volte, perché ritengono sia giusto.- mi spiega lui, mangiando in un boccone la metà della sua mela.
 
-Io avrei voluto fare parte di una di loro, ma non ho maki trovato il compagno giusto.- mi dice poi, tristemente. – Ma oggi, ho trovato te!- riprende il suo abituale tono allegro.
 
-Senti, oggi sei stata incredibile in quella grotta, davvero!- si complimenta lui, sorridendomi.   
 
-Volevochiederti…- comincia poi, esitante – Visto che non ricordi nulla di te, tranne il fatto che sei umana, che ne diresti di unirti a me e formare una squadra di soccorso?-
 
La sua domanda mi coglie alla sprovvista. Che cosa gli rispondo?
 
-Sai, ho visto del potenziale in te. e, comunque, forse stando con me potresti anche trovare qualche indizio sulla tua trasformazione in Pokemon e su com’eri prima di questo, no?- domanda speranzoso.     
     
A questo non avevo pensato, in effetti.
 
-E, così facendo, magari potresti aiutarmi a realizzare il mio sogno!- mi dice poi – Io vorrei scoprire la causa di queste calamità naturali anomale, che stanno sconvolgendo il nostro mondo, e, se possibile, vorrei fermarle!-
 
È davvero un progetto ambizioso il suo. Spark è davvero un tipo pieno di sorprese. Ma io, che cosa dovrei fare? Ammetto che salvare quell’Happiny mi ha fatto sentire davvero bene con me stessa, nonostante la situazione in cui mi trovo.
 
Chissà, forse Spark ha ragione. Magari aiutando lui a realizzare il suo sogno, potrei anche riuscire a scoprire la verità su di me! E, comunque, che altro potrei fare? Sono sola in un posto sconosciuto, con un corpo diverso dal mio, senza più memoria e dei poteri che devo ancora imparare a controllare. È tutto così nuovo e spaventoso ,per me, che, se non avessi avuto Spark, non so davvero come avrei fatto ad affrontare tutto questo senza crollare.
 
Ormai ho deciso. Aiuterò Spark! Glielo devo, lui è stato così gentile con me.
 
Sento un’ondata travolgente di determinazione avvolgermi.
 
-Spark, io accetto la tua proposta!- gli dico, riuscendo a stento a trattenermi dallo sbattere il pugno sul tavolo.
 
-Davvero?- domanda lui, estasiato. I suoi occhi brillano di felicità. Io annuisco e lui comincia – saltellare per tutta la casa, ridendo e facendo capriole all’indietro.
 
Non so perché, ma il vederlo felice mi fa sentire così…non so come, ma mi piacerebbe che fosse sempre così.
 
Sono proprio contenta della scelta che ho fatto. Mi sento sollevata al pensiero che domani mattina non sarò sola, ma ci sarà Spark con me.
 
Siamo andati a dormire, finalmente. La cosa buffa è che ormai è quasi l’alba. Ma non importa, abbiamo bisogno di riposo entrambi.
 
Spark dorme beatamente sdraiato a pancia in giù. Ha la bocca semi-aperta e un rivolo di saliva gli cola sul lato della bocca. Ha un’espressione buffa in volto. È davvero tenero.
 
Io mi sento molto eccitata al pensiero di quello che succederà domani. Ma provo anche una certa inquietudine. Mille domande mi ronzano in testa, creando una gran confusione. Chissà che succederà?
 
Beh, per il momento è meglio non pensarci. Sono stanca. Ho proprio bisogno di…una bella dormita.
 
Angolino dell'autrice:






Buonasera! Ecco a voi il terzo capitolo!

Ci terrei a ringraziare tantissimo MystGun, che ha recensito i primi due capitoli!
Grazie di vero cuore! Spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento!
Per il prossimo non so se arriverà domani, può darsi che ci voglia Lunedì, sper
o che non ti scocci troppo aspettare!

Au revoir, e un grazie a tutti coloro i quali hanno anche solo dato una sbirciatina, anche solo per sbaglio!

Vostra, Werewolf1991










  
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